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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  manueladelgiudice Gio Gen 26, 2012 9:52 pm

    L'arte pittorica è una forma di espressione, veramente unica e molto spesso geniale e irripetibile. Il ragazzo zoppo, la monna lisa di botero, tutti quadri bellissimi, che per me esprimono dolcezza, grazia, la donna barbuta... è diversa e anche un pò inquietante, così anche la venere di willendorf, in fondo credo per la diversità dai nostri canoni.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  valentinacarlino Gio Gen 26, 2012 11:00 pm

    Tra i quadri proposti,quello che ha catturato di più la mia attenzione è stato il quadro di Ribera, "Ragazzo zoppo".
    A mio avviso, il messaggio che trasmette, è veramente significativo: si vuole rappresentare la disabilità non essendo drammatici nella raffigurazione. Emerge quindi la spensieratezza e la dolcezza della fanciullezza, attraverso il sorriso del bambino, il nucelo centrale del dipinto.
    Nel guardare il quadro, il ragazzo mi ha trasmesso sensazioni positive, in quanto nonostante il suo essere zoppo sorride alla vita! Il suo è un sorriso che rappresenta l'idea di voglia di vivere e di non arrendersi alle difficoltà della vita.Attualmente molte persone sono infelici,perchè desiderano avere sempre più cose materiali, mentre dovrebbero accontentarsi di ciò che hanno. Ci si dovrebbe soffermare sui valori umani, perchè un sorriso ,come nel caso del protagonista del dipinto,credo valga molto più di qualsiasi cosa materiale.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  valentinacarlino Gio Gen 26, 2012 11:26 pm

    Sono stata colpita dal quadro" La Donna Barbuta" l'ho trovato molto profondo. Esso rappresenta una donna intenta ad allattare suo figlio. La donna è rappresentata con una folta barba e un torace peloso da cui sporge una mammella. Alle spalle è raffigurato il volto rassegnato del marito.In questo quadro, il pittore rappresenta la donna come diversità... in contrasto con la normalità.Viene messa in risalto secondo me la bellezza “interiore” della donna, il forte sentimento di attaccamento, di una mamma nei confronti del proprio figlio. Il messaggio di questo quadro è proprio quello di andare oltre l'aspetto fisico!
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Ersilia Piscitelli Ven Gen 27, 2012 8:09 am

    Questa lezione sull'arte e la disabilità mi ha colpita molto. Non sapevo dell'esistenza di questi quadri. In questi ho colto quello stupore ma anche quella bellezza nel voler superare quel limite e quelle barriere che si vengono a creare molte volte tra persone diversamente abili e le abilità artistiche. Le persone disabili vengono considerate di solito incapaci nello svolgere determinate abilità; questi quadri ci dimostrano il contrario in quanto il "limite" della disabilità viene a cadere. Come quadro mi ha colpito in modo particolare la ballerina alla sbarra di Botero. In quest'opera è rappresentata una ballerina, credo durante una lezione di danza classica. Di solito ci aspettiamo un corpo esile, leggero, agile... Il quadro rappresenta il contrario proprio a voler trasmettere che la ballerina di danza classica non è solo quella snella e graziosa. Botero ci mostra la diversità. In questa però non ho colto una figura inadeguata. La ballerina raffigurata non mi appare goffa ma anzi è molto agile. Questo, secondo me per far capire che anche il diverso può avere abilità uguali alle nostre e a volte anche maggiori.
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    Messaggio  mariav allefuoco Ven Gen 27, 2012 8:28 am

    vorrei mettere in evidenza oltre che il rappresentare la disabilità un ruolo fondamentale riveste il rapporto che lega l'arte e la disabilità è strettissimo tanto da essere utilizzato anche ai fini riabilitativi e terapeutici.tale legame ha come obiettivo di dare agli artisti la dignità che meritano ma ancor di più cercare di rompere la "resistenza" e gli stereotipi che le persone normodotate hanno nei confronti del disabile.
    Non va sottovalutato neanche l'aspetto "lavoro". Per il Disabile, il riconoscimento di queste opere e quindi del proprio lavoro, è un'aspetto molto positivo perchè accresce la propria identità e la sua autostima "io-pittore/creatore". Per quest'ultima ragione le terapie artistiche, agendo sull'organismo psichico, di rimbalzo influiscono sempre positivamente sul corpo fisico.
    Ma non solo. Spesso molte persone scoprono di avere del talento innato, di essere in grado di esprimersi in modo incredibile, in molti casi operando senza regole o tecniche e ignorando anche le più comuni norme estetiche convenzionali. E proprio da questa vera “anarchia” nascono dei manufatti originali ed imprevedibili.
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    Messaggio  mariav allefuoco Ven Gen 27, 2012 9:16 am

    Il quadro che ci ha colpito è quello della "Ballerina di Botero".La tematica riguarda l'esteticità e la cura del corpo. L'obesità viene considerata una diversità, anche se nell'opera di Botero è evidente l'idea del superamento delle barriere che impone la danza, ed in particolare la danza classica: eccessiva magrezza, linee perfette e piatte. In questo quadro l'obesità della ballerina e la legiadra della postura creano contrasto; la ballerina nella sua imperfezione diviene incredibilmente perfetta, quasi leggera.Le formosità fieramente sbandierate, rappresentano il riscatto e la vittoria della donna contro tutte le discriminazione.


    anche L'URLO DI MUNCH è un opera che mi ha sempre colpito poichè rappresenta lo smarrimento e anche l'angoscia del personaggio. il suo stato d'animo si può paragonare alle persone diversamente abili perchè anche loro si ritrovano a vivere in un mondo dove la solitudine e lo smarrimento le assillano;basti pensare semplicemente alle infinite barriere architettoniche che persistono tutt'oggi.
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    Messaggio  GIOVANNA MORGILLO Ven Gen 27, 2012 9:47 am

    Il quadro che ha catturato la mia attenzione e mi ha condotto a delle riflessioni è stato il "Ragazzo zoppo" di Josè Ridera.
    L'artista ha scelto un ragazzino popolano, scelta inusuale in un'epoca dove si prediligevano, come soggetti, personaggi appartenenti all'elite napoletana, o comunque rappresentanti la bellezza, la salute, la perfezione.. Chi invece era portatore di qualche malattia era totalmente escluso dall'arte.
    La bellezza del quadro traspare dal sorriso che il bambino sembra quasi rivolgersi allo spettatore, quasi a voler trasmettere la sua positività,nonostante il suo deficit,e nonostante le avversità che la vita gli riserva, non si lascia travolgere.
    Il ragazzino attraverso il suo sorriso ottimista esprime la sua voglia di vivere;la sua disabilità è in questo modo ombrata e nascosta perchè non è la prima cosa che si evidenzia.
    Il bambino sorride alla vita!!!
    Ed è proprio questo suo sorriso unito al suo caraggio e alla sua forza d'animo che sono la base della vera bellezza.

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    Messaggio  filomena lavecchia Ven Gen 27, 2012 10:17 am

    Anche a me come molte mi è piaciuto il quadro di Ribera- Ragazzo zoppo, perchè il pittore è riuscito a cogliere la vera essenza del ragazzo. Sono rimasta colpita dal suo viso, dalla serenità che trasmette. La sua diversità non viene evidenziata anzi sparisce in quel bel sorriso. Very Happy
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    Messaggio  Guarino Ilaria Ven Gen 27, 2012 10:41 am

    in realtà mi hanno colpita tutti i dipinti pechè hanno la capacità di trasmettere messaggi a chi guarda in maniera semplice e immediata. vorrei però commentare il ritatto della ballerina Anita Berber perchè subito sono stata catturata dal colore rosso che predomina tutto il ritratto compreso il colore dei capelli e dell'abito della ballerina,del rossetto e dello smalto. Il rosso è il colore della passione, della trasgrssione, del peccato, e nello specifico, qui è presente in forma allegorica per rappresentare una donna dalla vita travagliata e non priva di disagio sia personale che sociale. non mi stupisce che sia opera di otto Dix artista che nutre il bisogno di rappresentare la sofferenza in quanto tragica ed estrema esperienza umana.
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    Messaggio  Guarino Ilaria Ven Gen 27, 2012 10:43 am

    filomena lavecchia ha scritto:Anche a me come molte mi è piaciuto il quadro di Ribera- Ragazzo zoppo, perchè il pittore è riuscito a cogliere la vera essenza del ragazzo. Sono rimasta colpita dal suo viso, dalla serenità che trasmette. La sua diversità non viene evidenziata anzi sparisce in quel bel sorriso. Very Happy
    allora è vero che la disabilità è solo in chi vuole vederla?!!Smile
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    Messaggio  monicamigliaccio Ven Gen 27, 2012 11:05 am

    Il quadro che più mi ha colpito tra quelli visionati in aula è stato la ballerina di Botero. L’immagine si va evidentemente a contraddistinguere dai canoni della ballerina a cui oggi siamo abituati; questo discorso si connette bene con il precedente laboratorio ove abbiamo visionato donne magre(forse troppo) e discusso sui canoni di bellezza proposti/imposti dai mass media. In questo quadro ho estratto la determinazione di una donna che, nonostante l’aspetto fisico che le porta delle difficoltà anche a livello motorio, si dedica alla sua passione : la danza che la fa sentire libera di esprimere la sua personalità, quasi un grido attraverso il linguaggio del corpo..

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    Messaggio  Filomena Barbato Ven Gen 27, 2012 11:26 am

    Tra le immagini che ci sono state mostrate in aula quella che ha colpito subito la mia attenzione è quella del Ragazzo Zoppo di José Ridera( Lo Spagnoletto) La tela mostra innanzitutto la libertà dell'artista di fronte alla trattazione di un tema reso in modo originale e decisamente fuori dalle etichette rappresentative. Difficilmente ad un”disabile” è stata concessa dall'arte tanta dignità e tanto onore, non tanto per essere entrato nei ranghi della pittura, quanto per come vi è entrato. Ribera osserva il piccolo mendicante come se si trovasse davanti ad un personaggio di alto rango: un condottiero, un sovrano, un grande letterato. La figura del giovane occupa tutto lo spazio della tela ed è osservato da una posizione ribassata che conferisce al suo piccolo corpo deforme maggiore importanza. Il punto di vista ribassato pone in primo piano proprio l'irregolarità dei piedi, resi con una minuzia descrittiva che non ha nessuna intenzione derisoria. Vi è, semmai, una sentita partecipazione per la situazione del ragazzo, che non diviene pretesto per un 'indagine crudemente realistica, bensì un' occasione per riaffermare un sentimento di fiduciosa solidarietà per il mondo degli straccioni e dei diseredati ben presenti nella realtà napoletana del tempo.Tanto più che questo scugnizzo non si è lasciato abbattere dal brutto scherzo giocatogli dalla natura ed anzi riesce a sorridere annullando, con la sua gioviale irriverenza e cordiale comunicatività, quel carattere di convenzionalità tipico della ritrattistica ufficiale e di parata secondo i canoni della quale Ribera ha realizzato, con intenzione anche provocatoria, questo dipinto. Il sorriso aperto del fanciullo rammenta invece un'altra idea tipica del tempo, quella del riso sentito come il modo più efficace per superare i mali dell'esistenza: sorridendo mentre riceve l'elemosina, il fanciullo dispensa la grazia utile alla salvezza al generoso benefattore. Gurdando questa immagine ho riflettuto sul fattio che molti di noi nonostante abbiano tanto sono infelici,perchè desiderano sempre di più,mentre dovremmo apprezzare quello che abbiamo e soffermarci sul valore delle cose,perchè un sorriso ,come nel caso del ragazzo,credo valga molto più di qualsiasi cosa.
    Trovo,infatti, significativo il fatto che Ribera rappresenta la disabilità non attraverso la drammaticità ma attraverso un sorriso ,l'essere dolce,rappresentando la dignità dell'essere umano

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    Messaggio  Mariangela Di Bennardo Ven Gen 27, 2012 1:00 pm

    Il quadro" La Donna Barbuta" è quello che ha catturato di più la mia attenzione.E' raffigurata una donna che allatta suo figlio con folta barba e un torace peloso da cui sporge una mammella. Alle spalle c'è il volto rassegnato del marito.In questo quadro emerge chiaramente il messaggio del pittore che rappresenta la donna come diversa per esaltare il contrasto normalità/diversità di cui abbiamo ampiamente trattato a lezione.
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    Messaggio  Valentina Fiore Ven Gen 27, 2012 1:48 pm

    Il quadro che ho preferito tra tutti è "la donna barbuta" di Ribera a mio parere la bellezza risiede nell’allattamento, che è un atto d’amore di una madre verso il proprio bambino, ma la figura non illustra una donna, bensì ciò che appare ai nostri occhi è l’immagine di una donna-uomo che allatta e ovviamente questo non risponde ai canoni della normalità.
    Ciò che mi è piaciuto è la naturalezza con cui la donna stringe tra le sue braccia il piccolo, trasmettendomi la bellezza del legame inossidabile che esiste tra una madre e il proprio figlio che va ben oltre l'aspetto e i pregiudizi per il diverso.Ho visto la tenerezza e la normalità nel gesto dell'allattamento, senza alcun riferimento all'ingannevole immagine di due uomini. Nel quadro, nel suo insieme, ho visto una famiglia anche se il marito sembra celarsi nell'ombra mentre la luce si riflette sulla donna,quasi come se il marito "si vergognasse".Trovo che l'arte sia un bellissimo mezzo di comunicazione;è creatività, è emozione, è linguaggio che riesce ad esprimere un significato molto profondo semplicemente con una "raffigurazione" ; come esprime anche il quadro di botero Ballerina dove l'autore con ironia esprime un profondo connubio culturale ( ballerina --> forma fisica perfetta)
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    Messaggio  terzo catuscia samantha Ven Gen 27, 2012 2:00 pm

    non conoscevo Otto Dix e devo dire che le sue opere mettono ancora più in risalto quanto siamo superficiali.Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse ritrarre l'orrore della guerra in questo modo, mi riferisco naturalmente al quadro "giocatori di skat" ,non ci sono immagini di sangue , morte e terrore , ma persone che hanno ripreso la loro vita nonostante la loro deformazione.Questo quadro appena l'ho visto mi ha fatto pensare alla Atzori ,a quella mamma che cambiava i pannolini a sua figlia , sono tutti esempi di persone resilienti perchè sono riuscite a sviluppare delle abilità e a riprendersi la loro vita.Anche il quadro di Ribera "ragazzo zoppo" non mette in evidenza la sua diversità, che tra l'altro io non avrei nemmeno visto se non nel titolo del quadro, ma mostra un ragazzo sorridente e spensierato, altro esempio di resilienza.Infine "la donna barbuta "di Ribera, beh che dire quando l'ho vista mi è venuto da fare una battuta che riporto se vogliamo per drammatizzare .......se è riuscita lei a farsi una famiglia possiamo crearcela tutti ,belli e brutti. Tornando seri anche questo quadro mette in evidenza che i modelli di bellezza non sono unici per tutti e che non è detto che bisogna conformarci agli altri per poter star bene con gli altri.
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    Messaggio  rossella ferreri Ven Gen 27, 2012 2:09 pm

    Tra i quadri presentati, quello che mi ha colpito maggiormente è stato "La donna barbuta" di Ribera. Il pittore ritrae una donna con il marito, intenta ad allattare il bambino, pur munita di una faccia virile, di una folta barba e di un torace peloso. Il dramma della donna virile e l' amara rassegnazione del marito sono espressi con commovente intensità. In questo quadro non sono riuscita a trovare la femminilità della donna, che apparentemente era un uomo. Nel quadro, inoltre, si enfatizza un' immagine di donna opposta all' immagine di donna attuale come simbolo di bellezza.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty lab. arte e disabilità

    Messaggio  cacciapuoti antonella Ven Gen 27, 2012 2:10 pm

    Tra i quadri visionati in aula quello di Ribera “LA DONNA BARBUTA” è quello che mi ha impressionato di più.
    A primo impatto in esso si vedono semplicemente due uomini uno dei quali tiene in braccio un bambino. Guardando con più attenzione si nota poi ciò che più impressiona, ossia che il corpo di uno dei due uomini ha un seno in posizione decentrata dal quale il bambino tenuto in braccio si sta nutrendo, simbolo dell' allattamento, un' azione del tutto femminile e alla base della maternità e si scopre quindi che in realtà quell' uomo è una donna.
    Il quadro ritrae una donna con un volto totalmente virile con una folta barba e un torace peloso intenta ad allattare il proprio figlio e il marito con volto rassegnato che sembra quasi volersi nascondere nell' ombra per la vergogna! In esso emerge quindi la diversità della donna rispetto ai normali canoni di femminilità e quindi l' importanza di guardare oltre quello che è l' aspetto fisico!
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    Messaggio  Stefania De Lucia Ven Gen 27, 2012 2:12 pm

    [quote="Cristina Ruotolo"]Anche l’altro quadro di Ribera “LA DONNA BARBUTA” è molto interessante… ritrae una donna intenta ad allattare il figlio, munita però di una faccia totalmente virile, di una folta barba e di un torace egualmente peloso, con tutta sincerità quando l’ho visto in aula ero convintissima che fosse un uomo, poi guardando bene mi sono resa conto che avesse il seno. Quello che mi ha colpito è l’oscurità densa e drammatica che avvolge i due coniugi, il volto rassegnato del marito che è raffigurato con toccante intensità, la fisionomia dei coniugi. Un altro particolare che ho notato, è stato la posizione decentrata del seno della donna… Personalmente sono rimasta incredula di fronte a quest’ opera in quanto nell’ aspetto fisico non sono riuscita a trovare un aspetto femminile, tranne che per il bambino al seno della mamma e mangia beato incurante dell’ aspetto di quest’ultima nonostante incute un po’ di timore… ma la bellezza di questo quadro sta proprio nell’ allattamento, un’ azione del tutto femminile alla base della maternità. Viene messa in risalto secondo me la bellezza “interiore” della donna, del suo forte sentimento di attaccamento, di amore che prende vita nel sentimento di una mamma nei confronti del proprio figlio. Il messaggio di questo quadro è proprio GUARDARE OLTRE L’ASPETTO FISICO! Navigando in rete ho trovato la storia di una donna simile a quella dipinta da Ribera: la donna barbuta di Ginevra

    [img]http://1.bp.blogspot.com/_gkC4o-8FLfc/TDt73HsjqEI/AAAAAAAAC54/kJ5v04mdB_k/s1600/Josephine+Clofullia,+la+donna+barbuta+di+Ginevra.jpg[img]

    fa impressione vedere questa immagine. Se con gli occhi si scorre dal basso verso l'alto, il vestito ci suggerisce l'immagine di una gran dama...poi quella barba è un grande "sconvolgimento".
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    Messaggio  Di Meo Livia Rosa Ven Gen 27, 2012 3:02 pm

    Stefania De Lucia ha scritto:Oggi non ero a lezione ma ho visionato il materiale nell'area docente.

    Scorrendo le slide ho visto la Venere di Willendorfe e questo mi ha riportato indietro nel tempo. Ricordo che alle scuole medie, la mia insegnante di italiano aveva attaccato al muro questa immagine e spesso riferendosi ad essa ci incoraggiava a non inseguire sempre e comunque la perfezione nei compiti, nei voti e anche nella vita. Ci diceva:" Le donne grasse e poco perfette sono nate di certo prima delle modelle...come potete constatare voi stessi visto che questa statua risale al paleolitico. Di sicuro prima nessuno aveva problemi di linea!"

    Mi ha molto colpito la ballerina di Botero. Il contrasto tra l'immagine di ballerina che abbiamo noi in mente e quella dipinta da Botero può lasciare perplessi i più. Eppure guardandola mi trasmette una certa allegria perchè in fondo tutti possiamo fare tutto...basta volerlo.

    Ho trovato altri dipinti di Botero...

    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Botero128. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Botero13

    Le immagini che hai pubblicato sono bellissime stefy in èparticolar modo la ballerina....mi ha fatto riflettere molto e a mio parere rappresenta tutto ciò che di diverso esiste nel mondo della danza...dove è richiesta magrezza eccessiva, poco seno, collo del piede particolare...insomma canoni specifici di quella che tale mondo vede come la perfezione...una "perfezione" che io non condivido assolutamente!!!
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    Messaggio  edvige liguori Ven Gen 27, 2012 3:34 pm

    Il quadro che ha catturato la mia attenzione è stato la ballerina alla sbarra di Botero. Quest'opera mi ha fatto ripensare a cio che la vita insegna continuamente ovvero "volere è potere" infatti io sono della convinzione che ogni persona attraverso la sua determinazione,passione,volontà puo raggiungere il suo obiettivo.
    Un esempio sono Simona Aztori e Oscar Pistorius che hanno dimostrato a tutti che un attività puo essere svolta superando le difficoltà fisiche rendendola poi più speciale.



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    Messaggio  Di Meo Livia Rosa Ven Gen 27, 2012 3:46 pm

    Il dipinto di Ribera " Ragazzo col piede torto " è quello che mi ha colpito di più, la prima impressione che ho avuto è stata guardare un dipinto davvero molto realistico! è stato come se il bambino fosse vivo davanti a me... La luce cade sul viso ridente del ragazzino, di sfuggita sulla mano ritorta e sulla mano con il foglio di richiesta per l’elemosina e infine sulla malformazione del piede aumentando di intensità. Non si nota una sensibilità umana da parte del pittore verso il ragazzino, ma solo pietà superficiale mista a curiosità morbosa.
    Ne corso della storia tanti sono stati i pittori che nei loro quadri persone con menomazioni o handicap...altrettanti sono stati i testi che riportano immagini di persone malformate I primi furono i testi sacrin ex: Il "miracolo di San Pietro" dove si può osservare ilo miracolo del santo nei confronti di uno zoppo...oppure Bruegel raffigurava "gli storpi" li raffigurava isolati da un muro , fondamendalmente a Bruguel non importava dipingere lo storpio come tale ma come rappresentante di un gruppo sociale. Oppure possiamo annoverare i dipinti di Veronese e Tiepolo che amavano raffigurare persone nane spesso deridendo la loro sfortuna, mentre Velasquez dipingeva le persone nane effettuando uno studio accurato e sensibile della condizione umana di queste persone che erano lo zimbello di tutti!
    Ecco alcuni dei dipinti degli autori ai quali ho fatto riferimento:


    https://i.servimg.com/u/f42/17/22/34/51/foto_h10.jpg
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    Messaggio  Di Meo Livia Rosa Ven Gen 27, 2012 3:49 pm

    [quote="Stefania De Lucia"]
    Cristina Ruotolo ha scritto:Anche l’altro quadro di Ribera “LA DONNA BARBUTA” è molto interessante… ritrae una donna intenta ad allattare il figlio, munita però di una faccia totalmente virile, di una folta barba e di un torace egualmente peloso, con tutta sincerità quando l’ho visto in aula ero convintissima che fosse un uomo, poi guardando bene mi sono resa conto che avesse il seno. Quello che mi ha colpito è l’oscurità densa e drammatica che avvolge i due coniugi, il volto rassegnato del marito che è raffigurato con toccante intensità, la fisionomia dei coniugi. Un altro particolare che ho notato, è stato la posizione decentrata del seno della donna… Personalmente sono rimasta incredula di fronte a quest’ opera in quanto nell’ aspetto fisico non sono riuscita a trovare un aspetto femminile, tranne che per il bambino al seno della mamma e mangia beato incurante dell’ aspetto di quest’ultima nonostante incute un po’ di timore… ma la bellezza di questo quadro sta proprio nell’ allattamento, un’ azione del tutto femminile alla base della maternità. Viene messa in risalto secondo me la bellezza “interiore” della donna, del suo forte sentimento di attaccamento, di amore che prende vita nel sentimento di una mamma nei confronti del proprio figlio. Il messaggio di questo quadro è proprio GUARDARE OLTRE L’ASPETTO FISICO! Navigando in rete ho trovato la storia di una donna simile a quella dipinta da Ribera: la donna barbuta di Ginevra

    [img]http://1.bp.blogspot.com/_gkC4o-8FLfc/TDt73HsjqEI/AAAAAAAAC54/kJ5v04mdB_k/s1600/Josephine+Clofullia,+la+donna+barbuta+di+Ginevra.jpg[img]

    fa impressione vedere questa immagine. Se con gli occhi si scorre dal basso verso l'alto, il vestito ci suggerisce l'immagine di una gran dama...poi quella barba è un grande "sconvolgimento".


    OH mamma, l'immagine è alquanto forte direi, ahahahah colpisce molto!
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  SerafinaMaresca Ven Gen 27, 2012 4:02 pm

    Questa lezione sull'arte e la disabilità mi ha colpita molto.
    L arte con tutte le sue sfaccettature è un argomento che mi ha sempre interessata fin da bambina, ed oggi nel vedere per la prima volta dipinti di tale bellezza e con tale significato non poteva far altro che toccarmi molto.
    Tra i vari dipinti proposti, quello che mi ha colpito in particolar modo è stato i “Giocatori di skat” di Otto Dix; quadro parte di una serie dedicata ai reduci di guerra, rappresentante infatti, tre militari che giocano a carte nonostante gli effetti che la guerra ha prodotto su di loro.
    È di forte impatto ma racchiude in se quel grande messaggio di cui abbiamo tanto parlato durante le nostre discussioni: avere la forza ed il coraggio di andare avanti nonostante la disabilità! I tre militari infatti, nonostante si sono ritrovati senza gambe, braccia, mandibola e occhio sono ancora li, raffigurati in una classica immagine della loro vita quotidiana.
    Inoltre, durante l osservazione del dipinto in aula, ho subito pensato ad un altro grande capolavoro di Picasso “Guernica” anch esso dipinto con olio su tela che rappresenta la distruzione durante la Guerra civile spagnola e che racchiude in se una protesta contro la violenza, la distruzione e quindi la guerra in generale.


    Ho trovato quest interessante sito che raccoglie le bellissime immagini dei capolavori di Otto Dix e la loro relativa spiegazione:
    http://www.marcomarcucci.com/Dix/Dix-Opere.htm
    lory.ucciero@libero.it
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty 8. lab. arte e disabilità

    Messaggio  lory.ucciero@libero.it Ven Gen 27, 2012 4:30 pm

    I dipinti che ci sono stati presentati propongono il tema della disabilità e della diversità nell'arte.
    Ciò che mi ha più colpito è stato il quadro del ragazzo zoppo... L'importanza da parete dell'artista non rivolta all'aspetto esteriore, bensì a quello interiore che sfocia verso l'esterno tramite un sorriso incantevole...
    Si vuole rappresentare la disabilità non essendo drammatici nella raffigurazione ma riuscendo a trasmettere una voglia di vivere che spesso i "più fortunati" non hanno, attraverso il sorriso prorompente di un ragazzo del popolo in posizione ribassata.
    Quindi diventa la spensieratezza e la dolcezza della fanciullezza, attraverso il sorriso del bambino (nucleo centrale del dipinto). Ciò dovrebbe essere un esempio per tutti... in questa era dove tutto sembra sottovalutare la sfera interiore per agevolare quella esteriore (la bellezza).
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 2 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  amaliarobustelli Ven Gen 27, 2012 4:36 pm

    Mi ha colpito molto la ballerina di Botero...in un ambiente dove anche un chilo di troppo viene visto come un problema irrisolvibile riesce a dare quella sensazione di leggerezza, apparentemente inspiegabile e che fa sorridere..

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