psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Ritratto Giocatori di Skat di Dix

    Messaggio  mariannanatale Mer Feb 01, 2012 9:37 am

    Il quadro Giocatori di skat di Dix come la sua raccolta "La guerra" derivò dall'esperienza di arruolamento in artiglieria per desiderio di sperimentare la guerra e tutto quello che essa generava. Si possono notare gli effetti che la guerra ha prodotto sul corpo dei 3 militari reduci di guerra, che Dix contro ogni canone rappresenta in una scena di vita quotidiana mentre giocano a carte. Ciò infatti che mi ha colpito è come nonostante la disabilità i giocatori giochino normalmente a carte e sopperiscono alla disabilità attraverso strumenti quali braccio e gamba di legno, tubo che esce dall'orecchio, occhio di vetro, che diventano parte di loro, del loro corpo, un ausilio cioè di cui si servono per condurre una vita quanto più possibile normale.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  MASSARO ANGELA Mer Feb 01, 2012 10:56 am

    Il dipinto che mi è piaciuto di più è la ballerina di Botero perchè ritrae una figura diversa da quella che siamo abituate a vedere,ma la cosa che mi ha colpito è che ,nonostante i chili di troppo,la ballerina sembra serena in quanto ama ciò che stà facendo,e ciò è da ammirare.Al contrario di ciò che accade oggi che se sei solo di un chilo in sovrappeso non puoi entrare in una scula di danza classica,tutto ciò è vergognoso.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  immacolata todaro Mer Feb 01, 2012 11:33 am

    Il quadro che mi ha colpito è quello della "Ballerina di Botero"…. guardandola mi trasmette una certa allegria perchè in fondo tutti possiamo fare tutto...basta sempre volerlo… per questo il mio motto è (VOLERE è POTERE) ,inoltre riesce a darmi quella sensazione di leggerezza, e questo senso di contrasto tra l'obesità della ballerina e la leggera postura della ballerina mi affascina in modo particolare.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  tiziana iazzetta Mer Feb 01, 2012 1:23 pm

    l'arte pittorica osservata ,illustra la diversità esteriore del corpo umano, non per questo l'uomo zoppo, la ballerina sovrappeso, i personaggi con le protesi hanno smesso di vivere.
    nessuno di loro ha rinunciato a sorridere a muovere passi di danza, fare sport o giocare a carte.
    è questo lo spirito con cui bisogna affrontare qualche difetto fisico non arrendersi alle difficoltà della vita lottare e non smettere mai di sognare.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  tiziana iazzetta Mer Feb 01, 2012 1:23 pm

    l'arte pittorica osservata ,illustra la diversità esteriore del corpo umano, non per questo l'uomo zoppo, la ballerina sovrappeso, i personaggi con le protesi hanno smesso di vivere.
    nessuno di loro ha rinunciato a sorridere a muovere passi di danza, fare sport o giocare a carte.
    è questo lo spirito con cui bisogna affrontare qualche difetto fisico non arrendersi alle difficoltà della vita lottare e non smettere mai di sognare.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty ARTE E DISABILITA'

    Messaggio  MARIANGELA PORFIDIA Mer Feb 01, 2012 2:28 pm

    Il quadro che mi ha colpito di più è "La donna barbuta" di Ribera.E' stato impressionante osservare il dipinto.All'inizio non pensavo che fosse una donna,ancora non ci credo.A primo impatto non ho notato nessun atteggiamento femminile.Purtroppo ci sono al mondo donne che presentano anomalie di questo genere.La donna del dipinto,di femminile,ha solo il seno e il modo di abbracciare suo figlio.Mi piace molto come lo abbraccia e come lo allatta.In una donna la cosa più bella è proprio la maternità.Non conta l'aspetto fisico e la bellezza esteriore.

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  alessia.devito Mer Feb 01, 2012 3:25 pm

    Tra i quadri osservati quello che anche a me ha particolarmente colpito è la Ballerina alla sbarra di Fernando Botero, la leggerezza con cui dovrebbe muoversi una ballerina è rotta dai canoni d'eccesso proposti dal pittore.
    I suoi dipinti mi richiamano alla mente anche quelli di un altro grande artista quale Modigliani che di contro dipinge soggetti di una una magrezza non sana, dai volti spettrali.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  alessia.devito Mer Feb 01, 2012 3:47 pm

    Non avevo mai riflettuto con particolare attenzione sul rapporto "arte e disabilità", gli approfondimenti che ho fatto leggendo i materiali didattici della Prof. sono stati di grande stimolo, mi ha colpito leggere "DISORIENTA ACCORGERSI CHE CHI VIENE CONSIDERATO DIS-ABILE IN REALTA' E' NON SOLO ABILE MA ANCHE PIENO DI TALENTO E CAPACITà " in realtà è proprio questa mentalità che è mancata in passato.
    Il termine NORMALITà sin dall'antichità ha coinciso con un modello di persona conforme alle richieste della società.
    "COME SI PUO' PENSARE CHE ESISTE LA NOEMALITà, QUANDO ESISTONO TANTE DIVERSITà".
    Fare proprie queste considerazioni significa fare proprio un modo di essere...MIGLIORE.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Guarino Lucia Mer Feb 01, 2012 4:01 pm

    Nell’opera di De Ribera, si rappresentano spesso ritratti di persone povere, umili o con deformità fisiche, come nel “Ragazzo con piede torto". In questo ritratto De Ribera osserva il piccolo mendicante come se si trovasse davanti ad un uomo di alto lignaggio. La figura del giovane occupa tutto lo spazio della tela ed è osservato da una posizione ribassata che, mette in primo piano proprio l'irregolarità dei piedi. De Ribera rappresenta il non bello, e questo non per redicolarizzare i soggetti dei suoi ritratti ma, per portare all’attenzione degli osservatori quella parte di umanità che solitamente la società vuole ignorare. La libertà mentale, la sensibilità dell' artista riesce a cogliere ciò che è diverso ma, non fermandosi a quello che si vede con gli occhi.
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    Messaggio  alessia.devito Mer Feb 01, 2012 4:12 pm

    Nel riflettere su "arte e disabilità" e sui dipinti visti mi è venuta in mente Frida Kahlo pittrice messicana che ha fatto delle sue pitture la vera denuncia di una vita vissuta quasi totalmente su di un letto, quello a baldacchino che fece modificare facendoci affiggere sul tetto uno specchio affinchè potesse "guardare al di là" per poi dipingere; questo si ritiene fu uno dei motivi per cui nella sua produzione pittorica ci sono molti autoritratti.
    La Kahlo fu vittima di un incidente stradale a soli 17 anni e da quel momento in poi tutta la sua vita verrà orientata verso una direzione diversa.
    Nei suoi autoritratti si ritrae quasi sempre baffuta, la verità di ciò che vede è riprodotta in una sana realtà, peli che "parlano" come quelli della donna barbuta, oggi fonte di scandalo da parte della società della perfezione.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  annamariapuocci Mer Feb 01, 2012 4:59 pm

    Tra i quadri presentati dalla prof quello che ha catturato di più la mia attenzione è stato il quadro di Ribera:"Ragazzo zoppo". Quello che ho apprezzato di più all'interno del dipinto è il fatto che questo ragazzo nonostante non risponda ai canoni di bellezza sfoggia un sorriso da far invidia,riesce a sorridere annullando, con tanta cordialità la sua diversità. Il protegonista dimostra molto coraggio e forza d'animo.
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    annamariapuocci


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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  annamariapuocci Mer Feb 01, 2012 5:05 pm

    rosagracco ha scritto:[img]8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Immagi10[/img]

    I dipinti che ci sono stati presentati propongono il tema della disabilità e della diversità nell'arte. E’ un rapporto straordinario quello tra disabilità ed attività artistiche. Ho scelto il quadro di Otto Dix “Giocatori di skar” perché comunque ci fa capire l’ importanza delle protesi, argomento da noi studiato, che permettono di condurre una vita "normale"... Aiutano il disabile a sentire, a muoversi(ricordiamo il caso di Pistorius), a non estraniarsi dalla società ,a fare semplici cose come giocare una partita a carte. Questo quadro rappresenta tre militari dopo il primo conflitto mondiale; inizialmente non avevo notato i particolari (mi sembrava un dipinto astratto) poi analizzandolo in classe possiamo notare gli effetti che la guerra ha prodotto su di loro: a partire da sinistra il primo, al quale manca il braccio destro e quello sinistro è stato sostituito da una protesi in legno; Al posto della gamba sinistra si ritrova un bastone di legno nero e usa quella destra per tenere le carte; e per poter sentire i compagni è costretto a ricorrere ad un tubicino inserito nell'orecchio destro che è collegato ad un piccolo corno sul tavolo e non ha l'occhio destro. Il secondo, al centro, ha una parte del cranio ricucita con del metallo; non ha nè le braccia, infatti tiene le carte con la bocca, nè le gambe, diventate due bastoni di legno nero; parte della mandibola è di ferro ,ha un occhio di vetro e ha una placchetta metallica all'orecchio sinistro. Il terzo, sulla destra, è solo un busto con una protesi di legno al posto del braccio destro; ha perso sia il naso che la mandibola, sostituita da una metallica. I soggetti dell'opera sono distrutti e trasfigurati dalle conseguenze della guerra , i volti inespressivi e i corpi aggrovigliati creano un caos e un disordine innaturale infatti vediamo come in uno spazio piccolo che comprende tre soldati , le componenti si confondono per la presenza di molti colori accesi e davvero tanti particolari.
    QESTO DIPINTO è MOLTO PARTICOLARE E SUBITO HA COLPITO LA MIA ATTENZIONE.


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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Francesca Gravina Mer Feb 01, 2012 5:45 pm

    I dipinti che sono stati presentati riguardano il tema della disabilità e diversità nell'arte. Quelli che mi hanno particolarmente colpita sono stati: "Giocatori di Skat" di Otto Dix e quello di Ribera " la donna barbuta". Il primo descrive la situazione di degrado del dopoguerra. Egli raffigura tre mutilati di guerra che giocano a carte, per mettere in evidenza come le persone ritenute diverse possono svolgere le stesse attività dei normali. Il secondo dipinto, "La donna barbuta",ritrae una donna ad allattare il figlio. Ella è munita di una faccia virile e ciò che la caratterizza di più è proprio la barba folta. Il ritratto è perturbante: la donna con la sua lunga barba viene mostrata nell'atto di porgere il seno al figlio. Il contrasto tra la nuda mammella e la barbuta faccia virile è piuttosto sconcertante, perchè rappresenta il terreno psicoanalitico dell'angoscia di castrazione e della feticizzazione.. La bellezza di questo dipinto sta proprio nell'allattamento, azione base della maternità.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  alessandrasferrazza Mer Feb 01, 2012 5:54 pm

    http://it.wahooart.com/A55A04/w.nsf/ArtworkZoom?Open&RA=BRUE-8LT39L
    ho trovato questo sito, dove è possibile vedere i minimi particolari del quadro di otto dixx "giocatori di skat" inoltre, cercando l'immagine sono incappata in una versione in bianco e nero dello stesso quadro

    http://it.wahooart.com/A55A04/w.nsf/Opra/BRUE-8LT396

    e poi, sempre cercando, ho trovato un quadro di botero, raffigurante giocatori di carte, ma dove la donna è nuda, e i due maschi sono invece vestiti
    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 04-i-giocatori-di-carte-fernando-botero
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  alessandrasferrazza Mer Feb 01, 2012 6:07 pm

    rosagracco ha scritto:[img][/img]

    I dipinti che ci sono stati presentati propongono il tema della disabilità e della diversità nell'arte. E’ un rapporto straordinario quello tra disabilità ed attività artistiche. Ho scelto il quadro di Otto Dix “Giocatori di skar” perché comunque ci fa capire l’ importanza delle protesi, argomento da noi studiato, che permettono di condurre una vita "normale"... Aiutano il disabile a sentire, a muoversi(ricordiamo il caso di Pistorius), a non estraniarsi dalla società ,a fare semplici cose come giocare una partita a carte. Questo quadro rappresenta tre militari dopo il primo conflitto mondiale; inizialmente non avevo notato i particolari (mi sembrava un dipinto astratto) poi analizzandolo in classe possiamo notare gli effetti che la guerra ha prodotto su di loro: a partire da sinistra il primo, al quale manca il braccio destro e quello sinistro è stato sostituito da una protesi in legno; Al posto della gamba sinistra si ritrova un bastone di legno nero e usa quella destra per tenere le carte; e per poter sentire i compagni è costretto a ricorrere ad un tubicino inserito nell'orecchio destro che è collegato ad un piccolo corno sul tavolo e non ha l'occhio destro. Il secondo, al centro, ha una parte del cranio ricucita con del metallo; non ha nè le braccia, infatti tiene le carte con la bocca, nè le gambe, diventate due bastoni di legno nero; parte della mandibola è di ferro ,ha un occhio di vetro e ha una placchetta metallica all'orecchio sinistro. Il terzo, sulla destra, è solo un busto con una protesi di legno al posto del braccio destro; ha perso sia il naso che la mandibola, sostituita da una metallica. I soggetti dell'opera sono distrutti e trasfigurati dalle conseguenze della guerra , i volti inespressivi e i corpi aggrovigliati creano un caos e un disordine innaturale infatti vediamo come in uno spazio piccolo che comprende tre soldati , le componenti si confondono per la presenza di molti colori accesi e davvero tanti particolari.
    QESTO DIPINTO è MOLTO PARTICOLARE E SUBITO HA COLPITO LA MIA ATTENZIONE.



    condivido a pieno ciò che ha detto rosa, è stato l'unico dipinto che sin da subito ha catturato la mia attenzione, ed ancora di più quando ho avuto la possibilità di vederlo bene, poichè in aula la visione non rendeva la bellezza e la particolarità!
    penso sia "inutile" il fatto che il giocatore centrale tenga la carte con la bocca(perchè gli altri le vedono, e viene menpo il gioco stesso), ma apprezzo l'idea e l'integrazione sociale che tra essi c'è!
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    Messaggio  alessandrasferrazza Mer Feb 01, 2012 6:10 pm

    per quanto riguarda il ragazzo zoppo di ribera, a prima vista, ho colto nei suoi occhi lo stesso sguardo dei bimbi che si vedono per strada, che soffrono davvero e ad un minimo gesto di amore, ti sorridono di cuore, ringraziandoti come se avessi fatto qualcosa di impossibile!!
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Ermelinda Di Girolamo Mer Feb 01, 2012 6:47 pm

    Purtroppo ho avuto modo di seguire solo una parte della lezione a causa di un accavallamento con gli orari del tirocinio, ma mi sono sentita comunque di commentare questa nuova esperienza, in quanto credo che l’arte sia uno strumento di comunicazione fondamentale, attraverso il quale è possibile riflettere su qualsiasi argomento, anche quello della disabilità. Anzi soprattutto quello della disabilità! Perché?
    Perché nel mondo dell’arte non esistono confini, anzi è la normalità ad essere quasi bandita. Attraverso le creazioni artistiche si riesce ad esprimere una dimensione ben più profonda di quella dell’ apparenza visiva, perché ciò che vediamo impresso nella tela non è semplicemente il ritratto di un essere umano, ma è lo specchio della sua anima, delle sue emozioni.
    Si tratta di un mondo che ci permette di andare oltre la realtà ed immergerci in un mondo fatto di interiorità dove nessuno è disabile, perché non può essere stabilito un modello di normalità per i sentimenti e per le emozioni. Ed è in questo mondo che ci rendiamo conto di quanto sia importante la diversità, perché è proprio attorno ad essa che girano l’universo e la nostra vita.
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    Messaggio  Erika Hoffmann Mer Feb 01, 2012 8:21 pm

    L'opera che più di tutte mi ha incuriosito è quella della "Donna barbuta". Navigando sul web,e leggendo le varie critiche che la riguardavano,due espressioni hanno catturato la mia attenzione: "Il pittore ci rende partecipi di un'aberrazione della natura.." ,ed ancora "la donna dotata di folta barba ed una mammella ripugnante.."
    Esse hanno provocato in me un senso d'indignazione. Non sappiamo quale sia stato il vero intento di Ribera nel ritrarre questa donna,eppure i termini utlizzati per descriverla risultano a mio parere aspri,poco rispettosi,ironici,in contrapposizione a ciò che trasmette il quadro :tutto sommato un senso di serenità che deriva dal fatto che la donna svolge tutte le mansioni che rientrano nel suo ruolo di madre e lavoratrice(come s'intuisce dall'immagine in primo piano dell'Arcolaio).Anzi, probabilmente lo stesso Ribera trovava questo caso tutt'altro che spiacevole ,come dimostrano le parole di un ambasciatore :<<«Nelle stanze del Re V. Stava un pittore famosissimo facendo un ritratto di una donna Abbruzzese maritata e madre di molti figli, la quale ha la faccia totalmente virile, con più di un palmo di barba nera Bellissima, ed il petto tutto Peloso, si prese gusto sua Eccellenza di farmela vedere, come cosa maravigliosa ».
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    Messaggio  Maisto Cleta Mer Feb 01, 2012 9:20 pm

    Osservando il quadro che ritrae il ragazzo zoppo salta subito all'occhio il suo sorriso e la sua posa, ad indicare la totale accettazione della propria disabilità, vissuta quasi con fierezza; il bastone poggiato sulla spalla come un fucile mi fa pensare inoltre alla tenacia di un soldato. Il personaggio è poi dipinto in netto risalto rispetto al paesaggio che appare ai suoi piedi, come ad indicare una totale superiorità del ragazzo, nonostante la sua disabilità, rispetto al mondo che lo circonda.
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    Messaggio  tiziana de rosa Mer Feb 01, 2012 9:38 pm

    Rivisionando i dipinti la mia attenzione è caduta sul quadro "Ragazzo zoppo" di Ribera.
    L'autore mette in secondo piano l'aspetto esteriore per mettere in evidenza la bellezza interiore del soggetto, il quale nonostante abbia una difficoltà a livello fisico non rimuncia a sorridere. Un sorriso pieno di vita!


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    Messaggio  tiziana de rosa Mer Feb 01, 2012 9:42 pm

    [quote="annamariapuocci"][quote="rosagracco"][img]8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 8 Immagi10[/img]

    I dipinti che ci sono stati presentati propongono il tema della disabilità e della diversità nell'arte. E’ un rapporto straordinario quello tra disabilità ed attività artistiche. Ho scelto il quadro di Otto Dix “Giocatori di skar” perché comunque ci fa capire l’ importanza delle protesi, argomento da noi studiato, che permettono di condurre una vita "normale"... Aiutano il disabile a sentire, a muoversi(ricordiamo il caso di Pistorius), a non estraniarsi dalla società ,a fare semplici cose come giocare una partita a carte. Questo quadro rappresenta tre militari dopo il primo conflitto mondiale; inizialmente non avevo notato i particolari (mi sembrava un dipinto astratto) poi analizzandolo in classe possiamo notare gli effetti che la guerra ha prodotto su di loro: a partire da sinistra il primo, al quale manca il braccio destro e quello sinistro è stato sostituito da una protesi in legno; Al posto della gamba sinistra si ritrova un bastone di legno nero e usa quella destra per tenere le carte; e per poter sentire i compagni è costretto a ricorrere ad un tubicino inserito nell'orecchio destro che è collegato ad un piccolo corno sul tavolo e non ha l'occhio destro. Il secondo, al centro, ha una parte del cranio ricucita con del metallo; non ha nè le braccia, infatti tiene le carte con la bocca, nè le gambe, diventate due bastoni di legno nero; parte della mandibola è di ferro ,ha un occhio di vetro e ha una placchetta metallica all'orecchio sinistro. Il terzo, sulla destra, è solo un busto con una protesi di legno al posto del braccio destro; ha perso sia il naso che la mandibola, sostituita da una metallica. I soggetti dell'opera sono distrutti e trasfigurati dalle conseguenze della guerra , i volti inespressivi e i corpi aggrovigliati creano un caos e un disordine innaturale infatti vediamo come in uno spazio piccolo che comprende tre soldati , le componenti si confondono per la presenza di molti colori accesi e davvero tanti particolari.


    Riflettevo sulla particolarità di questo dipinto... Mi ha colpito molto!
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    Messaggio  mancinoangela Mer Feb 01, 2012 10:02 pm

    guardando i quadri che la professoressa ci ha sottoposto ho pensato subito come fossero vere quelle che a volte sembrano parole senza molto senso.
    La disabilità ha una storia, oggi abbiamo tanti approcci, addirittura parliamo (anche se sono ancora parole , ma la teoria serve a preparare il terreno) di inclusione, di qualità di vita mentre nemmeno 50' anni fa esistevano manicomi, ghetti e nessuna possibilità di inserimento scolastico e lavorativo.
    è cambiato il modo di intendere e di percepire la differenza in tutte le aree della vita umana. Un'area dell'essere umano è sicuramente la creatività e l'arte.
    come tutte le cose anche nell'arte c'è stato un processo di cambiamento, la pittura, la scultura sono sempre state le arti della bellezza, dei canoni perfetti.
    Ribera mi ha dato l'impressione di essere un precursore di quei tempi, di quella consapevolezza che solo nei primi del novecento si avranno in letteratura con il verismo. il ragazzo zoppo mi sembrava una descrizione perfetta dei personaggi di verga ma diversamente dal verismo che dipingeva con le parole una realtà cruda e amara ribera fa un ulteriore salto di qualità inserendo un volto sereno che fa passare in secondo piano la sua menomazione. Mentre i quadri di otto bix sono diversi, danno un senso di inquietudine ma credo sia anche dovuto al periodo in cui li dipinge. Fatto sta che c'è il tentativo di rendere visibili qualcosa che prima di allora era stato rinchiuso e ghettizzato come mostruoso.
    Citando harry potter "evitando di nominare il problema non si fa che aumentare la paura stessa" Quindi in qualsiasi modo si proponga l'importante è proporlo per non far finta che non ci sia, per abituarsi all'idea che ci si deve confrontare in maniera positiva senza falsi pietismi o negazioni con il diverso anche se esso destabilizza il nostro giardino con staccionata bianca.
    Guardando quei quadri mi è venuto in mente un quadro che appunto deve essere molto meno recente di quelli proposti. Purtroppo il quadro non so come si chiama ne chi l'ha fatto e quindi non so come reperirlo. Posso dirvi che credo rappresentasse la "corte dei miracoli" una specie di ghetto francese dove si riunivano tutti i disabili e i poveri di Parigi. Era molto presente l'idea della follia e della paura per quelle creature folli che potevano solo far paura o divertire

    buona serata
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    Messaggio  Francesca Manfellotti Mer Feb 01, 2012 10:05 pm

    Non mi ha colpito il fatto che soggetti "disabili" venissero raffigurati in opere d'arte, in quanto, avevo già avuto modo di constatare l'esistenza di alcune di queste opere.
    Le opere di Otto Dix sono molto particolari e attirano l'osservatore anche inconsciamente. Questo autore non lo conoscevo ma nelle sue opere si riesce a leggere la realtà in maniera del tutto suggestiva; sono andata a cercare in internet anche altre sue opere e la maggior parte mi hanno colpita, soprattutto "Il fiammiferaio" del 1926.
    Otto Dix, che dipingeva i lati oscuri della società, fu considerato dai nazisti un esponente di quella che chiamavano “arte degenerata”.
    L'autore illustra con un realismo acuto e deformante, i "disastri della guerra" e la decadenza della società borghese. Il suo approccio realista é ben testimoniato da questo suo scritto del 1927, pubblicato su una rivista berlinese: " Per me, in ogni caso, é l'oggetto che rimane il fatto primario. La forma é plasmata soltanto dall'oggetto. Perciò mi é sempre apparso della massima importanza il problema di avvicinarmi il più possibile alla cosa che vedo. Più importante infatti del come per me é la cosa. Soltanto dalla cosa si sviluppa il come".

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    Messaggio  Tiziana Piscitelli Mer Feb 01, 2012 10:34 pm

    Stefania De Lucia ha scritto:
    Scorrendo le slide ho visto la Venere di Willendorfe e questo mi ha riportato indietro nel tempo. Ricordo che alle scuole medie, la mia insegnante di italiano aveva attaccato al muro questa immagine e spesso riferendosi ad essa ci incoraggiava a non inseguire sempre e comunque la perfezione nei compiti, nei voti e anche nella vita. Ci diceva:" Le donne grasse e poco perfette sono nate di certo prima delle modelle...come potete constatare voi stessi visto che questa statua risale al paleolitico. Di sicuro prima nessuno aveva problemi di linea!"

    Mi ha molto colpito la ballerina di Botero. Il contrasto tra l'immagine di ballerina che abbiamo noi in mente e quella dipinta da Botero può lasciare perplessi i più. Eppure guardandola mi trasmette una certa allegria perchè in fondo tutti possiamo fare tutto...basta volerlo.

    Sono molto colpita dal gesto dell'insegnante di Lucia, sicuramente ne farò tesoro e chissà, magari anche io un giorno, esporrò in aula, per i miei alunni, l'immagine della Venere di Willendorf o uno dei personaggi di Botero.
    In merito a questi ultimi, ricordo di averne visti alcuni, per la prima volta, nella sala d'attesa del mio pediatra e che hanno da subito esercitato su di me una sorta di magnetismo.
    In particolare ricordo i dipinti della ballerina di flamenco e della coppia che balla il tango, in entrambi i dipinti non traspare mai un disagio fisico, ma una ricercata passione che coinvolge i personaggi a tal punto da farli sembrare totalmente rapiti dalla forza della danza.
    E' incredibile l'immediatezza dell'arte, ritengo che sia il miglior canale di comunicazione presente, attraverso il quale anche la "diversità" non appare come imperfezione, ma semplicemente come diversa bellezza!

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    Messaggio  rosa.rapacciuolo Mer Feb 01, 2012 11:03 pm

    Tutti i dipinti presentati meritano commenti. Il quadro raffigurante la donna barbuta di Ribera è quello che mi ha colpito di più oltre al tema della diversità ampiamente esposto dalle mie colleghe, richiama alla mente anche l'ambiguità dei ruoli a cui oggi siamo sottoposti, alla lotta che gli omosessuali fanno per adottare un bambino.Il mio commento può essere strano, ma io vado al di là della diversità e cerco di contestuolizzarlo nel nostro tempo, in cui ci sentiamo degli emancipati ma commettiamo ancora degli errori di discriminazione nei confronti di chi non è diverso fisicamente ma lo è nel suo modo di pensare.

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