psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty 8 lab. arte e disabilità - Ribera

    Messaggio  salvatore_sarnataro Lun Gen 30, 2012 11:03 am

    Ribera, Lo Storpio
    L’arte è sempre stato un modo per comunicare pensieri o emozioni, pensiamo per esempio a Klimt ed al suo Bacio, non si può che sentire un incredibile passione,calore, trasmessi dal coinvolgente abbraccio dei due amanti e dalla rappresentazione della coperta in un color oro che sembra irradiare come un sole.
    Ribera, rispecchia a pieno quella che è la corrente di produzione tipica del seicento, epoca fortemente influenzata dal grande Caravaggio. La trama principale della pittura caravaggesca è poter, senza censure rappresentare il reale, Ribera come Caravaggio non dipinge un ragazzo ben vestito ed in posa, ma ritrae quello che vede, in un panorama di pittura di genere dove è doveroso rappresentare ciò che realmente si può scorgere per strada, ad esempio. L’arte in questo secolo si scosta da quanto è semplicemente bello e presentabile (mi viene da pensare a Canestra di frutta, sempre di Caravaggio nel quale viene dipinta una cesta di frutta composta da frutti bacati e intaccati dalle malattie), ma riconosce la bellezza in quello che realmente si è, nella moltitudine di messaggi che si trasmettono grazie alle nostre diversità.

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty 8 lab. arte e disabiltià - Ribera

    Messaggio  castaldoangela Lun Gen 30, 2012 11:14 am

    Ribera, Lo storpio
    Anch’io sono rimasta molto affascinata dalla rappresentazione di questo soggetto, mi ricordo che questa estate quando l’ho visto al Louvre, Salvatore mi ha spiegato che nel seicento i pittori sentivano la forte necessita di rappresentare quanto realmente si presentava dinanzi i loro occhi e che quindi, oltre alle varie opere in commissione molto spesso erano portati a trascorrere intere giornate per strada, per poter cogliere qualche particolare espressione di vita. Ribera del resto quando dipinse questo quadro era a Napoli, dove si sa è sempre esistita l’arte di arrangiarsi, mi piace immaginare che il pittore fosse in giro per i vicoli quando incrociò e fu colpito dal sorriso di questo ragazzino che nonostante la sua grave situazione era felice e sorrideva a chi conosceva o incrociava. Una felicità che può essere presente in tutte le possibili situazioni e non solo in quelle ideali. Una vera vita in tutte le sue infinite sfumature di colore.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  angelavastano Lun Gen 30, 2012 11:35 am

    i quadri di botero da sempre hanno esercitato su di me un forte fascino, la rotondità dei personaggi è tacciata con una leggerezza e con armonia meravigliosa. Ho come l'impressione che questi personaggi fluttuino nei quadri,il pittore riesce a rappresentare la semolicità della loro anima ed è a questa che si dovrebbe guardare sempre quando si instaurano rapporti umani.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  lorenacava Lun Gen 30, 2012 11:57 am

    IL QUADRO CHE HA SUSCITATO IN ME EMOZIONI PIù FORTI NEL GUARDARLO, è STATO QUELLO DEL "RAGAZZO ZOPPO". QUELLO CHE L'ARTISTA CI LANCIA è VERAMENTE UN MESSAGGIO SIGNIFICATIVO E FORSE PIù ADATTO ALLA NOSTRA SOCIETà!! LE QUALITà INTERIORI CHE L'ARTISTA FA EMERGERE NEL RAGAZZO ZOPPO, DEVONO FARCI RIFLETTERE, E DEVONO AIUTARCI A CAPIRE CHE LE PERSONE DISABILI HANNO ANCHE UN LATO INTERIORE FANTASTICO CHE IN QUESTO CASO è ESPRESSO DAL SORRISO! Very Happy
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Roberta Dottorino Lun Gen 30, 2012 12:11 pm

    [quote="benedettabonifazi"]
    Stefania De Lucia ha scritto:Oggi non ero a lezione ma ho visionato il materiale nell'area docente.

    Scorrendo le slide ho visto la Venere di Willendorfe e questo mi ha riportato indietro nel tempo. Ricordo che alle scuole medie, la mia insegnante di italiano aveva attaccato al muro questa immagine e spesso riferendosi ad essa ci incoraggiava a non inseguire sempre e comunque la perfezione nei compiti, nei voti e anche nella vita. Ci diceva:" Le donne grasse e poco perfette sono nate di certo prima delle modelle...come potete constatare voi stessi visto che questa statua risale al paleolitico. Di sicuro prima nessuno aveva problemi di linea!"

    Mi ha molto colpito la ballerina di Botero. Il contrasto tra l'immagine di ballerina che abbiamo noi in mente e quella dipinta da Botero può lasciare perplessi i più. Eppure guardandola mi trasmette una certa allegria perchè in fondo tutti possiamo fare tutto...basta volerlo.

    Ho trovato altri dipinti di Botero...

    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Botero128. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Botero13







    Anche a me questa immagine ha suscitato un buffo sorriso appena l'ho vista!
    è strano...non siamo abituati a vedere una ragazza "grassa" che danza...o se mai dovessimo vederla credo non ci soffermeremo a notare la bravura o meno, ma cominceremo a giudicare il suo aspetto fisico!
    anche la danza è discriminatoria...basta guardare in tv reality cm "amici" in cui docenti di danza idealizzano "canoni" di ballerine...criticando anche l'altezza!
    Ma se sono alta 1e60 metri piuttosto che 1e75 non posso esprimere cmq attraverso la danza ciò che sento?Se ho qualche chilo in più un GRAND PLIè non può venir perfetto a me?????
    E allora ritorniamo sempre alla questione di base...Chi è che stabilisce qst canoni?
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    Messaggio  MIRYEPAS Lun Gen 30, 2012 12:25 pm

    Sono tutti dipinti che hanno un grande significato, ma quello che più degli altri mi ha colpito è "La donna barbuta".
    Non sembra una vera mamma eppure lo è.
    Che dire...il mondo è bello perchè vario Surprised
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  PELELLA MARIAROSARIA Lun Gen 30, 2012 12:49 pm

    la lezione di oggi sui quadri è stata molto interessante
    Tra i quadri presentati quello che mi ha colpito maggiormente è stato il quadro "Ragazzo zoppo" di Ribera,l'artista dedica tutta la scena ad un ragazzo del popolo rappresentato da una posizione ribassata.
    L'autore non da importanza all'aspetto esteriore ma alla bellezza interiore manifestata dal sorriso del ragazzo anche se presenta qualche deficit.
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    Messaggio  ivanasforza Lun Gen 30, 2012 12:50 pm

    Tra i quadri presentati dalla prof quello che ha catturato di più la mia attenzione è stato il quadro di Ribera:“LA DONNA BARBUTA”.Il quadro ritrae una donna intenta ad allattare il figlio, munita però di una faccia totalmente virile, di una folta barba e di un torace egualmente peloso,da cui sporge una mammella.Alle spalle è raffigurato il marito intento a guardarla.Un’oscurità densa e drammatica avvolge i due coniugi, mentre il volto rassegnato del marito è raffigurato con toccante intensità. Le fisionomie dei coniugi sono scolpite con magistrale virtuosismo e restano impresse nella memoria.Nel quadro viene messa in risalto la bellezza interiore della donna e la sua essenza di moglie e madre.
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    Messaggio  danielatesone Lun Gen 30, 2012 12:52 pm

    Tra i dipinti presentati durante questa lezione quelli che mi hanno colpito sono due.
    Il primo è la donna barbuta di Ribera che rappresenta una donna-uomo che allatta un bambino. Questa figura a primo impatto può sembrare un uomo in quanto ha caratteristiche tipicamente maschili come la barba, ma se facciamo attenzione notiamo che sul petto sporge una mammella! In questo quadro rileviamo che non è tanto importante l’aspetto fisico, ma l’amore,l’attaccamento della madre al proprio bambino.
    Il secondo è Otto dix Giocatori di skat. Questo dipinto rappresenta tre militari che giocano a carte dopo uno scontro mondiale e se facciamo attenzione notiamo alcuni particolari coma la mancanza del braccio destro del primo personaggio, oppure il personaggio al centro che non avendo le braccia mantiene le carte con la bocca, oppure il terzo che presenta soltanto il busto. Tutto ciò porta a parlare della disabilità in rapporto all’arte, infatti si parla di protesi che aiutano le persone ad andare avanti, ad essere “normali”.
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    Messaggio  valentina.felace Lun Gen 30, 2012 1:49 pm

    Tra i quadri presentati, quello che mi ha colpito è stato il quadro del ragazzo zoppo. Mi ha colpito il suo sorriso perchè attraverso il suo sorriso sparisce la sua diversità, infatti l'artista pone la sua importanza non all'aspetto esteriore, ma a quello interiore.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty 8.lab.arte e disabilità

    Messaggio  Rosa Di Fraia Lun Gen 30, 2012 1:49 pm

    I dipinti che ci sono stati presentati propongono il tema della disabilità e della diversità nell'arte.Tra quelli presentati mi ha colpito in particolar modo quello del ragazzo zoppo.Del "Ragazzo Zoppo" mi ha colpito il "sorriso" I piedi, sono scoperti, il suo handicap è mostrato apertamente, non è nascosto, cosi che tutti possano vedere .Il pittore nel dipinto non intende focalizzarsi sulla disabilità, ma sullo stato d’animo , infatti egli è raffigurato con uno splendido sorriso.Ciò mostra che di fronte ai problemi e le difficoltà non bisogna avvilirsi ma reagire.
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    Messaggio  Daniela Rocchetti Lun Gen 30, 2012 3:58 pm

    Tra i vari quadri presentati giovedì dalla professoressa, quello che più mi ha colpito è quello di Ribera il “Ragazzo Zoppo” del 1642. In questo dipinto Ribera dedica l’intera scena a un ragazzo del popolo rappresentato, però, come un sovrano o un condottiero. Attraverso questo quadro l’autore è riuscito a dare molta più importanza alla parte interiore del ragazzo piuttosto che alla bellezza. Infatti, il ragazzo anche se zoppo ha un sorriso molto bello che colpisce ancor prima dell’irregolarità dei piedi. Attraverso la sua figura l’autore ha mostrato un lato della quotidianità non legato ai canoni di bellezza. Ciò che mi trasmette questo dipinto è la forza del ragazzo, che nonostante tutto, non si arrende alle difficoltà ma sorride trasmettendo la sua voglia di vivere.
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    Messaggio  concettabifulco Lun Gen 30, 2012 4:41 pm

    Guarino Ilaria ha scritto:in realtà mi hanno colpita tutti i dipinti pechè hanno la capacità di trasmettere messaggi a chi guarda in maniera semplice e immediata. vorrei però commentare il ritatto della ballerina Anita Berber perchè subito sono stata catturata dal colore rosso che predomina tutto il ritratto compreso il colore dei capelli e dell'abito della ballerina,del rossetto e dello smalto. Il rosso è il colore della passione, della trasgrssione, del peccato, e nello specifico, qui è presente in forma allegorica per rappresentare una donna dalla vita travagliata e non priva di disagio sia personale che sociale. non mi stupisce che sia opera di otto Dix artista che nutre il bisogno di rappresentare la sofferenza in quanto tragica ed estrema esperienza umana.

    Ecco Ilaria che anche attraverso l'arte si percepisce cio' che si vuole.Tu per esempio , come anche io, hai visto il lato positivo dell'immagine,la passione, la trasgressione ,insomma la vita . Ed e' cosi' che la diversità e' passata in secondo piano.
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    Messaggio  Luisa Severino Lun Gen 30, 2012 5:12 pm

    Tra i quadri che mi hanno colpito di più c'è il ragazzo zoppo di Ribera per il sorriso che ha in volto che attira l'attenzione e la distoglie dal suo handicap che mostra senza vergogna.
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    Messaggio  raffaellatesoro Lun Gen 30, 2012 5:23 pm

    Il quadro che ha catturato la mia attenzione è stato quello di Otto Dix "giocatori di skat", il quale ritrae la tragica condizione del dopoguerra; tre militari che subiscono gli effetti della guerra sul proprio corpo. Notiamo, infatti, a partire da sinistra il primo, al quale manca il braccio destro e quello sinistro è stato sostituito da una protesi in legno; al posto della gamba sinistra si ritrova un bastone di legno nero e usa quella destra per tenere le carte.
    Il secondo, al centro, ha una parte del cranio ricucita con del metallo; non ha nè le braccia, infatti tiene le carte con la bocca, nè le gambe, diventate due bastoni di legno nero; parte della mandibola è di ferro ,ha un occhio di vetro e ha una placchetta metallica all'orecchio sinistro.
    Il terzo, sulla destra, è solo un busto con una protesi di legno al posto del braccio destro; ha perso sia il naso che la mandibola, sostituita da una metallica.
    Inizialmente quando ci è stato mostrato il quadro non ero riuscita a cogliere tutti questi particolari sembrava una semplice partita a carte tra amici. Il quadro invece dimostra proprio che la "diversità" fondamentalmente non è tale perchè questi uomini anche se impossibilitati a fare qualcosa, svolgono comunque delle attività comuni (come giocare a carte) grazie a delle "protesi" come nel caso del tubicino nell'orecchio per ascoltare i compagni.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty Vignettisti italiani in campo per i disabili

    Messaggio  lauraonorato88 Lun Gen 30, 2012 5:40 pm

    personalmente trovo l'idea di presentare attraverso delle opere pittoriche la diversità collegando così l'arte a questo tema così difficile molto interessante ma ho trovato ancora più appropriato e significativo il lavoro svolto da alcuni famosi vignettisti italiani(fra gli altri, Altan, Bucchi, Staino, Elle Kappa, Vauro)che hanno messo alla prova la loro ironia per la mostra di 40 vignette dal tema la disibalità e il sorriso, indetta nell'ambito della Giornata europea delle persone disabili nel dicembre del 2010.vi mostro quelle che mi hanno più colpito e fatto riflettere .....8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Esterne252004562512200907_big
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    Messaggio  deliabarbato Lun Gen 30, 2012 6:15 pm

    E' molto significativo il nesso tra arte e disabilità.
    Tra i quadri presentati in aula dalla prof mi ha particolarmente colpito quello: di "Ribera" del "ragazzo zoppo".
    Il pittore mette in risalto la bellezza interiore del ragazzo attraverso il suo sorriso senza emanare sensazioni di sofferenza e dolore.
    A mio avviso è un quadro molto bello,rispecchia un ragazzo che malgrado abbia un problema fisico sorride alla vita.
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    Messaggio  Francesca Rivetti Lun Gen 30, 2012 6:25 pm

    Tra i dipinti mostrati in aula, quello che mi ha colpito di più è stato il quadro di Otto Dix "i giocatori di skat". E' stata la complessità dell'opera a catturare la mia attenzione perchè, sebbene sia riuscita a ricavare un'idea generale su cosa rappresentava, non sono però stata capace di decifrare correttamente i dettagli che mostrava. E' come se tutto apparisse confuso, non definito nonostante i colori fossero abbastanza nitidi. Le sensazioni alle quali rimanda sono tetre e fredde, quasi come i film dallo sfondo gotico!La motivazione di queste sensazioni provate hanno avuto conferma nella delucidazione che la prof. ci ha dato in aula e dalla info che ho cercato su internet: i dipinti di Otto Dix sono incentrati su tematiche forti e disegnate con crudezza!La guerra e la morte al fronte, i reduci storpi nelle città del dopoguerra, le deformità della bruttezza, il rapporto tra eros e morte sono i temi che tratta ed esprime durante tutta la sua attività artistica.
    Specificatamente all'opera da me citata, l'immagine che lui mi ha trasmesso è stata quella di una situazione quasi surreale nella quale "ex eroi" si trovano ora, dopo la guerra, a far i conti con la loro umanità, o meglio, umanità-ibrida. L'aggiunta di "prolungamenti" che permettono loro di tornare alla vita comune(esemplificata con il gioco con le carte) è un esempio dei danni causati dal conflitto ma anche di come la società, della quale il pittore ne fa le veci,è già pronta ad rapportarsi con soggetti che sopperiscono ai loro deficit atttraverso delle "tecnologie".Trovo quindi questa rappresentazione fortemente futuristica, espressione di una realtà che di lì a poco sarebbe stata comunemente diffusa.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty 8.lab.arte e disabilità

    Messaggio  deliabarbato Lun Gen 30, 2012 6:32 pm

    Un altro quadro che voglio commentare e quello della "Donna Barbuta di Ribera".
    Questo quadro mi ha meravigliata tantissimo perchè la donna che allatta sembra un uomo.
    A mio avviso è un quadro surreale perchè la donna ha una barba troppo lunga,in realtà esistono donne che hanno un pò di peluria na non una barba cosi lunga.
    In questo quadro la femminilità è rappresentata solo nell'atto materno di allattare ma non nei suoi tratti peculiari.
    Delia Barbato.
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    Messaggio  Antonella Mastropietro Lun Gen 30, 2012 10:06 pm

    La lezione sull’arte e la disabilità è stata davvero molto interessante. Ciascun quadro presentato a lezione è sintesi ed emblema di tutte le tematiche che abbiamo trattato al corso. Ognuno capace di dar voce alla “diversità” nelle sue diverse sfaccettature.
    Tre sono le opere che in particolar modo hanno destato il mio interesse.

    Il “Ragazzo zoppo” di Jusepe de Ribera (Lo Spagnoletto) è un’opera estremamente innovativa ed originale. Verrebbe da chiedersi in cosa risiedono la novità e l’originalità: i colori? La tecnica? Le forme? Non è proprio lì che sta l’innovazione. E’ proprio nel soggetto ritratto e nel modo, assolutamente fuori da ogni consuetudine, in cui è trattato. Credo di non conoscere opere in cui siano ritratti disabili o almeno non in questo modo. Difatti, la libertà dell’artista, nella trattazione del tema della disabilità, in questo dipinto, è a livelli eclatanti. Ciò che stupisce è che difficilmente ad un disabile è stato concesso tanto onore e dignità nell’arte. Il ragazzo non è ritratto isolato, triste, malvisto, oggetto di pietà. Egli è ritratto in tutta la sua giovialità, di cui il sorriso smagliante ne è emblema, con la schiena dritta, ma soprattutto FIERO! Si, perché, un giovane, purchè zoppo, deve esserlo, come ogni altro.

    La diversità, l’inconsuetudine, la stranezza, la bellezza, la femminilità, la “mostruosità” sono presenti in maniera assolutamente provocatorie ne “La donna barbuta”. Ancora una volta il Ribera sceglie come oggetto della propria opera un oggetto non classico, consuetudinario e “normale”. A primo impatto sembrano raffigurati due uomini, uno dei quali porta un bambino tra le braccia. Ad una più attenta osservazione, il quadro rappresentato appare chiaro. È raffigurata una famiglia: un uomo, marito, ed una donna, dai tratti del tutto virili, che porta sul grembo un bambino, uno dei suoi tanti figli. La femminilità della donna è testimoniata unicamente dal seno scoperto. Appena visto il quadro mi sono posta la domanda che ogni osservatore si pone di fronte ad un opera: cosa ha voluto esprimere l’autore? Credo che scopo dell’autore non fosse quello di rappresentare l’atrocità della natura, gli errori che essa compie sul genere umano. Piuttosto credo che abbia voluto rappresentare in modo irriverente e provocatorio la femminilità, la maternità. Perché, per quanto se ne voglia dire…quella donna “diversa” e in qualche modo “mostruosa” è madre, nonostante gli scherzi della natura. Questo dovrebbe fungere da spunto di riflessione sulla “relatività della normalità e della diversità”.

    Molto suggestivo, infine, è l’opera di Otto Dix, “Giocatori di Skat”. L’immagine confusa, caotica e disordinata riescono, in pieno, a imprimere il significato che Dix vuole trasmettere: l’orrore della guerra e le sue conseguenze. In realtà, una volta analizzato dettagliatamente dalla professoressa e capito ciò che era presente nel dipinto, ho avuto un’altra sensazione. Il dipinto è quasi una dimostrazione della caparbietà, la forza d’animo dei soggetti nell’andare avanti nonostante le difficoltà, grazie a strumenti che possono facilitare le piccole difficoltà quotidiane. Sono diventati degli uomini ibridi in cui umano e tecnologico si fondono in un tutt’uno per ricordare all’UOMO di essere ancora UOMO e della possibilità di godere ancora di una semplice partita di carte con i compagni di sempre.

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Empty ARTE E DISABILITà

    Messaggio  Ilaria Di Scala Lun Gen 30, 2012 10:14 pm

    Il quadro che mi ha colpito è sicuramente quello di OTTO DIX "GIOCATORI DI SKAT".
    Quest'opera è veramente particolare, merita una grande attenzione. Conoscendo la storia di Otto Dix, il quale ha vissuto in prima persona l'esperienza della guerra, arruolandosi come volontario nell'esercito tedesco, il messaggio che vuole inviare il dipinto è ben chiaro. Rappresenta chiaramente ciò che ha prodotto la guerra: distruzione, devastazione, sofferenza. A primo impatto, però, se non si conosce la vita del pittore, difficilmente si può captare questo messaggio. Appena ho visto il dipinto, infatti,non sono riuscita a cogliere tutti i particolari, ho visto semplicemente tre persone che giocano a carte, sicuramente ho colto la stranezza ma non i particolari. Osservando più attentamente ho notato il braccio di legno, il tubo che esce dall'orecchio, la gamba di legno, l'occhio di vetro, i visi deturpati dalle ferite e tanti altri particolari che inizialmente non avevo notato. Questi particolari rendono veramente significativo il dipinto. Analizzandolo dal nostro punto di vista, possiamo dare diverse letture. Inanzitutto mi viene mente la questione delle protesi, che comunque permettono di svolgere una vita il più possibile normale e da questo dipinto si evince proprio questo: l'uomo a sinistra, ad esempio attraverso un tubo ouò ascolatare i suoi compagni, l'uomo a destra attaverso la mano di legno può mantenere le carte ecc. Mi viene in mente anche il concetto di "resilienza": l'uomo a sinistra mantiene le carte con il piede, non avendo le mani. Insomma questo dipinto mi sembra davvero completo. è attraente, particolare, suggestivo, espressivo e denso di emozioni. La diversità è in primo piano.
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    Messaggio  Marina Allegra Cavallo Lun Gen 30, 2012 10:31 pm

    Il quadro che mi ha colpito di più è stato quello della ballerina di Botero. Botero è un pittore scultore contemporaneo. Il suo stile si distingue per la rappresentazione di persone, oggetti e scene di vita quotidiana con proporzioni spropositate. Tutto acquista volume, e le figure umane vengono spesso descritte come uomini e donne grasse. Tutta via il volumizzare spazi e oggetti può essere considerato come il punto di vista di un bambino, che vede tutto più grande. La prima cosa che ho notato dal dipinto e’ stata l’estetica del corpo della ballerina, all’inizio può sembrare strano vedere quel genere di ballerina visto che noi siamo abituate a guardare ballerine con corpi magri e leggeri. Osservando la donna dal dipinto ho capito che, nonostante l’aspetto fisico che le causa delle difficoltà riesce a mettersi alla pari con gli altri senza avvertire quel senso di diversità.
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    Messaggio  Angela Esposito Lun Gen 30, 2012 11:50 pm

    il quadro che più mi è piaciuto è “LA DONNA BARBUTA" di Ribera
    Una delle più curiose opere dell’arte spagnola fu realizzata da Josè de Ribera nel 1631 probabilmente quando il pittore risiedeva a Napoli: è il famoso ritratto di Maddalena Ventura con suo marito e suo figlio, meglio conosciuto come la mujer barbuda.(wikipedia)

    Io ho dato prima una mia personale interpretazione del dipinto:
    non ho capito subito che fossero rappresentati uomo e donna, pensavo fossero due uomini...ho guardato subito il seno del personaggio con la barba e ho capito che forse poteva essere una donna.
    Ho pensato che forse l'autore volesse spingere gli osservatori del suo quadro A notare la bellezza interiore dell' personaggio che allatta, rappresentandolo in maniera paradossale con un corpo e un viso da uomo ma con un seno. Il seno rappresenta la massima essenza della femminilità, il fatto che ci sia un bambino attaccato a questo seno è l'altro imprescindibile elemento di femminilità...ma per il resto il personaggio ha sembianze maschili.

    Credo che il dipinto possa essere visto anche come "un manifesto della modernità"
    Lo proporrei come simbolo della lotta alla diversità trà i sessi.
    è per me molto attuale.
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    Messaggio  Angela Esposito Lun Gen 30, 2012 11:51 pm

    lauraonorato88 ha scritto:personalmente trovo l'idea di presentare attraverso delle opere pittoriche la diversità collegando così l'arte a questo tema così difficile molto interessante ma ho trovato ancora più appropriato e significativo il lavoro svolto da alcuni famosi vignettisti italiani(fra gli altri, Altan, Bucchi, Staino, Elle Kappa, Vauro)che hanno messo alla prova la loro ironia per la mostra di 40 vignette dal tema la disibalità e il sorriso, indetta nell'ambito della Giornata europea delle persone disabili nel dicembre del 2010.vi mostro quelle che mi hanno più colpito e fatto riflettere .....8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 6 Esterne252004562512200907_big
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    grande l'idea delle vignette!
    Lamberti Simona Giuseppa
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    Messaggio  Lamberti Simona Giuseppa Mar Gen 31, 2012 10:22 am

    Adriana Capuano ha scritto:Tra i quadri proposti,quello che ha catturato di più la mia attenzione è stato il quadro di Ribera, "Ragazzo zoppo".
    A mio avviso, il messaggio che si vuole trasmettere, è veramente significativo: si vuole rappresentare la disabilità non essendo drammatici nella raffigurazione ma riuscendo a trasmettere una voglia di vivere che spesso e volentieri i "più fortunati" non hanno, attraverso il sorriso prorompente di un ragazzo del popolo in posizione ribassata. Diventa quindi la spensieratezza e la dolcezza della fanciullezza, attraverso il sorriso del bambino, il nucelo centrale del dipinto.
    Nel dipinto, il bambino è posto in primo piano, l'autore vuole dare importanza, vuole mettere in primo piano, la bellezza interiore, quella dell'anima e tale bellezza viene rappresentata da un sorriso che vuole andare oltre la difficoltà fisica che caratterizza il bambino, infatti il suo piede è posto in secondo piano, proprio come la bellezza estetica in questo caso.
    Ancora una volta non riesco a non pensare a ciò che caratterizza quasi tutti i miei commenti, come è possibile che NOI siamo costantemnte infelici? NOI non ci accontentiamo mai di ciò che abbiamo? NOI vogliamo sempre di più? e LORO? LORO, ritenuti da noi "diversi", "limitati", hanno grinta, coraggio e voglia di vivere e di andare oltre le proprie caratteristiche fisiche, perchè non sono quelle a limitare l'uomo ma la sua chiusura mentale, la sua incapacità a sorridere nonostante le avversità.

    Adriana Capuano


    Condivido la scelta del quadro di Adriana, e mi trovo concorde col suo pensiero.
    Spesso rifletto su quanto ci sentiamo infelici con tutti i nostri problemi che diventano nulla di fronte a quanto incontriamo nel confronto con persone con delle disabilità.
    Simona Lamberti

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