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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  veroniejanesalarde Dom Gen 29, 2012 1:52 pm

    Tra le immagini mostrate in aula quella che mi ha colpito è quella del Ragazzo Zoppo di José Ridera( Lo Spagnoletto) L'opera mostra la libertà dell'artista di fronte a un tema reso in modo originale e decisamente fuori dalle etichette rappresentative. Difficilmente ad un”disabile” è stata concessa dall'arte tanta dignità e tanto onore, non tanto per essere entrato nei ranghi della pittura, quanto per come vi è entrato. Ribera osserva il piccolo mendicante come se si trovasse davanti ad un personaggio di alto rango: un condottiero, un sovrano, un grande letterato. La figura del giovane occupa tutto lo spazio della tela ed è osservato da una posizione ribassata che conferisce al suo piccolo corpo deforme maggiore importanza. Il punto di vista ribassato pone in primo piano proprio l'irregolarità dei piedi, resi con una minuzia descrittiva che non ha nessuna intenzione derisoria. Vi è, una sentita partecipazione per la situazione del ragazzo, che non diviene pretesto per un 'indagine crudemente realistica, bensì un' occasione per riaffermare un sentimento di fiduciosa solidarietà per il mondo degli straccioni e dei diseredati ben presenti nella realtà napoletana del tempo.Tanto più che questo scugnizzo non si è lasciato abbattere dal brutto scherzo giocatogli dalla natura ed anzi riesce a sorridere annullando, con la sua gioviale irriverenza e cordiale comunicatività, quel carattere di convenzionalità tipico della ritrattistica ufficiale e di parata secondo i canoni della quale Ribera ha realizzato, con intenzione anche provocatoria, questo dipinto. Il sorriso aperto del fanciullo rammenta invece un'altra idea tipica del tempo, quella del riso sentito come il modo più efficace per superare i mali dell'esistenza: sorridendo mentre riceve l'elemosina, il fanciullo dispensa la grazia utile alla salvezza al generoso benefattore. Gurdando questa immagine mi è venuta in mente il fatto che molti persone nonostante di avere tutto sono infelici,perchè desiderano sempre di più,mentre dovremmo apprezzare quello che abbiamo e soffermarci sul valore delle cose,perchè un sorriso ,come nel caso del ragazzo,credo valga molto più di qualsiasi cosa.
    E' significativo il fatto che Ribera rappresenta la disabilità con un sorriso ,dolcezza,rappresentando la dignità dell'uomo.

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Mariagiovanna Pistillo Dom Gen 29, 2012 2:29 pm

    Tra i quadri presentati in aula quello che ha colpito di più la mia attenzione è stato quello del “Ragazzo Zoppo” di Ribera. Io credo che bisogna fare una premessa e cioè che è una cosa deplorevole che la borghesia dell’epoca commissionasse agli artisti di raffigurare la aberrazioni della natura umana solo per metterle a confronto con la propria normalità e sentirsi, in questo modo, esseri superiori. Per fortuna esistevano anche artisti come Ribera, la cui genialità sta nella volontà di dipingere un vero e proprio ritratto che nobilitasse la persona piuttosto che documentare la sua malattia. Questo è sottolineato dall’intensità dello sguardo del bambino, dal suo sorriso ampio e sincero, che è una delle dichiarazioni più naturali e spontanee di un ragazzo che, nonostante la sua deformità, è felice di aver attirato su di se l’attenzione del pittore ed è fiero di poter posare per lui. Tutti dovremmo prendere esempio da Ribera e considerare i disabili come persone e non come malati!!
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Cancello Federica Dom Gen 29, 2012 2:45 pm

    Il quadro che più mi ha colpito è stato quello di Otto Dix "giocatori di skat", il quale ritrae tre reduci dalla prima guerra mondiale che giocano a carte. Ad ognuno di essi la guerra ha lasciato un segno indelebile, privandoli di diverse parti del corpo che, come è palese in questo quadro, riutilizzano grazie a delle protesi.
    Osservando ciò mi viene da ricordare altri soggetti resilienti che ho avuto modo di conoscere durante questo corso ( Pistorius...) , i quali riescono a condurre una vita del tutto "normale" nonostante l'utilizzo di "corpi estranei" che sono cosi importanti tanto da permettere a tali soggetti di svolgere attività semplici ( come raffigurato nel quadro), ad attività più impegnative (caso Pistorius).
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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Dom Gen 29, 2012 3:15 pm

    Mi ha colpito molto il quadro di Ribera-"ragazzo zoppo",presentato a lezione dalla professoressa;esso raffigura il piccolo mendicante che,nonostante non rientrasse nel concetto di bellezza,si esprime con un gran sorriso.
    Questo comportamento è molto significativo perchè ci fa capire come nonostante egli viva la condizione di "zoppo",abbia una grande forza e volontà nell'affrontare e superare questa sua condizione.
    Inoltre,mi colpisce come Ribera raffigura il ragazzo come se fosse un condottiero,un "vincente"...
    E'davvero molto interessante questo quadro che mi ha suscitato emozioni,e soprattutto trasmesso "messaggi"importanti,che ci fanno capire ancora una volta,come si supera il concetto di "diverso".

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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Dom Gen 29, 2012 3:38 pm

    Osservando il quadro proposto di Francis Bacon,mi viene da pensare che si è voluto far emergere da subito la diversità;presumo che,tra tre scimpanzè è stata raffigurata una donna...in primis,perchè si vuole differenziare gli scimpanzè che,poi,attraverso il processo evolutivo,diventeranno degli uomini da diversificare con la donna;in secondo luogo,perchè i tre scimpanzè uguali fisicamente si differenziano dalla donna per l'aspetto fisico diverso;quindi,è come se nel primo caso,si volesse,a mio avviso,evidenziare una differenza di sesso (maschile e femminile)e,nel secondo caso,mettere in risalto il concetto di "diverso".Infine,concluderei col dire che,davvero in questo si scopre il valore della relatività...e che l'essere diversi non è un limite ma,una risorsa per costruire una società,in cui non esiste uguaglianza ma,dove viene valorizzata la diversità.

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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Dom Gen 29, 2012 3:50 pm

    Un altro quadro interessante è quello di Botero-"ballerina"che,ci rappresenta una ballerina di danza classica appoggiata alla sbarra;di primo impatto,può sembrare buffa poichè ella non è come noi ci aspettiamo che fosse,visto che,non ha un corpo esile e leggero tipico di una ballerina;ma,osservando con attenzione,si coglie un grande messaggio da Botero...cioè che,anche il diverso può avere le nostre stesse abilità;quindi,chi viene considerato "dis-abile"in realtà,non solo è abile ma è anche,pieno di talento.Con questo si comprende che bisogna abbattere ogni barriera perchè anche un "dis-abile"può trasmettere forti emozioni... ...

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    Messaggio  giuseppinapetrillo Dom Gen 29, 2012 4:10 pm

    I dipinti proposti in aula hanno richiamato il mio pensiero alla "Casa della divina provvidenza" detta Cottolengo che si trova nel mio paese; è un luogo che ospita persone malate,deformi e con problemi fisici ed è qui che spesso mi reco per ascoltare la Santa Messa, nel corso della quale se per un attimo sposti l'attenzione dalla loro disabilità li vedi confondersi con noi tutti: alcuni di essi cantano, altri suonano degli strumenti....Dunque il mondo è costituito da "abili" e "disabili",quest'ultimi sono detentori di tante altre abilità.La stessa ballerina di Botero esprime la sua capacità a sollevarsi sulle punte contrastando l'errata concezione che molti costruiscono focalizzandosi sul suo corpo "enorme" : che la ballerina debba avere un corpo perfetto. Credo che l'autore voglia esprimere in questo dipinto ciò che per lui è "mostruosamente bello".
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    Messaggio  Amitrano Rossana Dom Gen 29, 2012 5:21 pm

    Durante la lezione, quando è apparsa l'immagine della ballerina di Botero nella mia mente è subito scattato il confronto con la ballerina di Degas. Quest'ultima è l'emblema della leggiadria, della perfezione, rispecchia appieno le caratteristiche di una ballerina classica: quelle caratteristiche che vengono richieste per essere ammessi in un corpo di ballo. La ballerina di Botero, invece, mette in luce tutta la diversità, tutto ciò che verrebbe escluso, che non rientra nei canoni. Botero ha rovesciato le aspettative,lui non rinuncia alla pienezza delle forme che caratterizza la sua produzione; riuscendo a dare ad un corpo "ingombrante e pesante" quella sensazione di leggerezza, apparentemente inspiegabile.
    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Dancer13

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    Messaggio  Giovanna Cestrone Dom Gen 29, 2012 5:28 pm

    Visionando le foto presenti nell’area docente, ho notato che ognuna di esse possiede un fascino e un significato molto particolari. Ne ho viste alcune inquietanti e altre estremamente simpatiche come la “Monna Lisa” di Botero. Mi ha incuriosito la foto sul relativismo ma quella che più mi ha colpito è “giocatori di skat” di Otto Dix. Rappresenta tre soldati che, nonostante le condizioni fisiche a dir poco precarie, giocano a carte con estrema disinvoltura. Notiamo come tutti e tre siano dotati di protesi e come riescano a fare uso del proprio corpo fronteggiando le difficoltà. Non è fatto nuovo che, i soldati reduci di guerra, mostrino le proprie cicatrici con orgoglio, esponendole come trofei. Sui tre soldati raffigurati da Otto Dix, vediamo i segni della guerra: il soldato al centro ha una parte del cranio in ferro, non ha braccia, le sue carte sono appoggiate su un supporto e le prende con la bocca, non ha le gambe sostituite da due bastoni di legno nero, una parte della mandibola è di metallo ,ha un occhio diverso, di vetro e ha una protesi metallica all'orecchio sinistro. Il primo alla nostra sinistra non ha una gamba, sostituita da un bastone e con l’altra tiene le carte, non ha il braccio destro e ha una protesi di legno al braccio sinistro, ha inoltre una protesi all’orecchio destro per udire e non ha l’occhio destro. Il soldato alla nostra destra non ha gambe, ha una protesi di legno al braccio destro, ha un pezzo di mandibola in metallo e non ha il naso. Anche questa foto mi risulta molto inquietante ma mi ha colpito perché mi ricorda la condizione di Simona nell’eseguire le sue attività con l’ausilio dei piedi.
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    Messaggio  rossella ferreri Dom Gen 29, 2012 5:43 pm

    Un altro dipinto che mi ha particolarmente colpito è stato quello della "Ballerina alla sbarra" di Botero.Nel quadro emerge la figura di una ballerina molto grassa che non rispetta i canoni fisici della danza. Non ci sono linee perfette nè un corpo adatto. In questo quadro la donna, nonostante il fifico non adatta, si dedica alla sua passione cioè la danza che la rende libera.
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    Messaggio  cristinadacunto Dom Gen 29, 2012 6:20 pm

    Il quadro che più mi ha colpita è stato il Ragazzo Zoppo di Ribera. La mia attenzione si è concentrata sul viso del giovane da cui trapelano spensieratezza, innocenza e non rassegnata accettazione di una difficile condizione.
    Osservando con attenzione il dipinto si può notare che la luce cade sul viso sorridente del giovane ragazzo, di sfuggita sulle mani, e si concentra poi sulla malformazione del piede aumentando d'intensità. Questo evidenzia la volontà del pittore di mettere in risalto la negatività fisica del giovane modello ed al contempo di trasmettere la serenità interiore che lo stesso ha nonostante la palese invalidità che diventa quasi un problema per chi la nota piuttosto che per chi la vive.
    L'arte ha affrontato di rado il tema della disabilità e/o della diversità preferendo per secoli esaltare la perfezione e la bellezza, fino a quando non ha preso coscienza della realtà sociale descrivendo, non solo con la pittura ma anche con la letteratura e la musica, la povertà, il disagio, la disperazione, la diversità quasi, rendendole più palesi e visibili, a volerle esorcizzare affinchè non facessero più paura. Questo le ha permesso di entrare più facilmente nei contesti sociali a tutti i livelli e di essere più vicina alla vita reale ed alla quotidianità e di conseguenza più vera.


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    Messaggio  caterina.maione Dom Gen 29, 2012 6:45 pm

    Stefania De Lucia ha scritto:Oggi non ero a lezione ma ho visionato il materiale nell'area docente.

    Scorrendo le slide ho visto la Venere di Willendorfe e questo mi ha riportato indietro nel tempo. Ricordo che alle scuole medie, la mia insegnante di italiano aveva attaccato al muro questa immagine e spesso riferendosi ad essa ci incoraggiava a non inseguire sempre e comunque la perfezione nei compiti, nei voti e anche nella vita. Ci diceva:" Le donne grasse e poco perfette sono nate di certo prima delle modelle...come potete constatare voi stessi visto che questa statua risale al paleolitico. Di sicuro prima nessuno aveva problemi di linea!"

    Mi ha molto colpito la ballerina di Botero. Il contrasto tra l'immagine di ballerina che abbiamo noi in mente e quella dipinta da Botero può lasciare perplessi i più. Eppure guardandola mi trasmette una certa allegria perchè in fondo tutti possiamo fare tutto...basta volerlo.


    Ho trovato altri dipinti di Botero...

    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Botero128. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Botero13

    bhè..tra i quadri proposti questi sono quelli che mi hanno sempre lasciato un sorriso ovunque li veda. A Sorrento nel centro storico ne vedo sempre tanti e ogni volta mi fa sempre lo stesso effetto: trasmettono vita, gioia, simpatia, felicità, stare bene..trasmettono quel senso di serenità, spensieratezza e bellezza principalmente. Emerge quel valore estetico che molti reputano "indispensabile" attribuendo la colpa di questo valore a una "società che vuole apparire". Questo è un discorso legato principalmente al lab di estetica...lascerò lì ulteriori riflessioni in merito.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Giovanna Cestrone Dom Gen 29, 2012 6:47 pm

    Eccolo, l’ho trovato!!!!!! Bellissimoooooooooooooo: Very Happy
    "la Relatività" dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher.

    Nell’opera, vengono proposti tre diversi livelli di applicazione dello stesso paradosso: tre mondi paralleli e separati coesistono all’interno di un edificio in cui sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento si aprono finestre e porte da cui partono scale. Sedici figure umane si muovono nell’ambiente, suddivise in tre gruppi. Ciò che per un gruppo è il soffitto, per un altro gruppo è la parete, e ciò che per un gruppo è una finestra per un altro gruppo è un’apertura nel pavimento. Diverse realtà impossibili condividono un’impossibile convivenza.

    in quest'opera è come se si racchiudesse l’emblema della vita: le scale (c’è chi scende e chi sale, ma attenzione, è sempre relativo nell’opera...), i tanti punti di vista diversi (di vedere ogni cosa), il tutto contornato da un qualcosa di assolutamente misterioso...

    CIO' CHE PER UN GRUPPO E' PARETE, PER UN ALTRO GRUPPO E' IL SOFFITTO!!!!!! E' TUTTO RELATIVO, DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA..... VEDIAMO CIO' CHE LA NOSTRA MENTE VUOLE VEDERE E, PROBABILMENTE,
    VOGLIAMO ESSERE CIO' CHE GLI ALTRI DESIDERANO CHE NOI FOSSIMO.......LA DONNA CHE PER UN UOMO E' GRASSA, PER UN ALTRO UOMO PUO' ESSERE CONSIDERATA MAGRA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


    Cosa ne pensate?

    http://www.paologatti.it/2006/12/26/punti-di-vista-la-relativita-di-escher

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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  caterina.maione Dom Gen 29, 2012 7:04 pm

    tra i quadri interessante è i giocatori di skat..è un dipinto molto particolare, molto forte. Le protesi rappresentano il "poter fare, il poter giocare": osservando, mi sono resa conto che, come Pistorius e Simona, sono altre persone ancora che hanno deciso anche loro di vivere una vita "normale". Sono tutte lezioni di vita che si presentano sotto forma di colori, di un dipinto che lascia impressi nella mente reali condizioni di vita.
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Stefania De Lucia Dom Gen 29, 2012 7:27 pm

    Giovanna Cestrone ha scritto:Eccolo, l’ho trovato!!!!!! Bellissimoooooooooooooo: Very Happy
    "la Relatività" dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher.

    Nell’opera, vengono proposti tre diversi livelli di applicazione dello stesso paradosso: tre mondi paralleli e separati coesistono all’interno di un edificio in cui sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento si aprono finestre e porte da cui partono scale. Sedici figure umane si muovono nell’ambiente, suddivise in tre gruppi. Ciò che per un gruppo è il soffitto, per un altro gruppo è la parete, e ciò che per un gruppo è una finestra per un altro gruppo è un’apertura nel pavimento. Diverse realtà impossibili condividono un’impossibile convivenza.

    in quest'opera è come se si racchiudesse l’emblema della vita: le scale (c’è chi scende e chi sale, ma attenzione, è sempre relativo nell’opera...), i tanti punti di vista diversi (di vedere ogni cosa), il tutto contornato da un qualcosa di assolutamente misterioso...

    CIO' CHE PER UN GRUPPO E' PARETE, PER UN ALTRO GRUPPO E' IL SOFFITTO!!!!!! E' TUTTO RELATIVO, DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA..... VEDIAMO CIO' CHE LA NOSTRA MENTE VUOLE VEDERE E, PROBABILMENTE,
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    Cosa ne pensate?

    http://www.paologatti.it/2006/12/26/punti-di-vista-la-relativita-di-escher


    ci si smarrisce nel cercare di guardarlo...si perde il filo della cognizione...
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Re: 8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  filomena lavecchia Dom Gen 29, 2012 7:54 pm

    [quote="Giovanna Cestrone"]Eccolo, l’ho trovato!!!!!! Bellissimoooooooooooooo: Very Happy
    "la Relatività" dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher.

    Nell’opera, vengono proposti tre diversi livelli di applicazione dello stesso paradosso: tre mondi paralleli e separati coesistono all’interno di un edificio in cui sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento si aprono finestre e porte da cui partono scale. Sedici figure umane si muovono nell’ambiente, suddivise in tre gruppi. Ciò che per un gruppo è il soffitto, per un altro gruppo è la parete, e ciò che per un gruppo è una finestra per un altro gruppo è un’apertura nel pavimento. Diverse realtà impossibili condividono un’impossibile convivenza.

    in quest'opera è come se si racchiudesse l’emblema della vita: le scale (c’è chi scende e chi sale, ma attenzione, è sempre relativo nell’opera...), i tanti punti di vista diversi (di vedere ogni cosa), il tutto contornato da un qualcosa di assolutamente misterioso...

    CIO' CHE PER UN GRUPPO E' PARETE, PER UN ALTRO GRUPPO E' IL SOFFITTO!!!!!! E' TUTTO RELATIVO, DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA..... VEDIAMO CIO' CHE LA NOSTRA MENTE VUOLE VEDERE E, PROBABILMENTE,
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    Cosa ne pensate?

    http://www.paologatti.it/2006/12/26/punti-di-vista-la-relativita-di-escher

    Giovanna questo quadro è insolito ma ricco di significati, è il simbolo secondo me della nostra società. Diverse realtà che si intrecciano, diversi modo di vedere e provare. Grazie per questo contributo.
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    Messaggio  cristinamallardo Dom Gen 29, 2012 7:59 pm

    Non avevo mai pensato all'arte in questo modo. Conoscevo solo i quadri di Botero. Molti crededono che l'arte sia perfezione, invece gli autori considerati ci permettono di guardare l'arte in modo diverso. Un bambini zoppo può essere il motivo ispiratore di un pittore...lo trovo fantastico. Suspect
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    margheritadauria


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    Messaggio  margheritadauria Dom Gen 29, 2012 8:04 pm

    Mi piace molto il quadro di Botero:ballerina. Che bello se anche nella realtà una donna così grassa potesse fare la ballerina...sento spesso dire che quel ballerino esprime qualcosa, o che un altro al contrario non trasmette niente.E allora se non è solo il corpo , ma ciò che una persona è capace di esprimare, perchè non ho mai visto una ballerina grassa?
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    Messaggio  filomena.palermo Dom Gen 29, 2012 9:42 pm

    è stata molto interessante la lezione sull'arte e la disabiltà: i dipinti sono stati molto toccanti.
    il quadro che mi ha colpito maggiormente è stato quella della ballerina di Botero. paragonare l'immagine della ballerina con un fisico perfetto e l'immagine della ballerina dipinta da Botero. il messaggio che vuole trasmettere è che la bellezza non è tutto. "tutti possiamo fare tutto".
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty 8. Lab. arte e disabilità

    Messaggio  antonellagallo86 Dom Gen 29, 2012 9:54 pm

    Ho trovato questa lezione sull'arte e la disabilità estremamente interessante perchè mi ha spinta a riflettere molto sul vero senso della vita. Molti sono i dipinti che mi hanno colpita ma quello che mi ha fatto riflettere di più è stato quello della ballerina di "Botero". Quest'opera mi ha fatto capire che al di là dell'apparenza ognuno può realizzarsi nella propria aspettativa di vita grazie alla determinazione ed alla volontà di riuscita.
    La ballerina di Botero infatti è fisicamente l'opposto di come dovrebbe essere una ballerina, è una donna grassa che però dimostra a tutti che grazie alla sua determinazione lei supera le difficoltà anche motorie dovute al suo aspetto fisico dedicandosi pienamente alla sua passione: la danza.[justify]
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    8. lab. arte e disabilità (chiude 3 febbraio) - Pagina 5 Empty Quadro Donna barbuta

    Messaggio  mariannanatale Dom Gen 29, 2012 10:17 pm

    Osservando il quadro "Donna barbuta" di Ribera inizialmente non ho colto bene l'immagine della donna barbuta, forse perchè raffigurata in un fitto e drammatico buio. Solo in un secondo momento ho colto l'immagine della donna virile dal seno che porgeva al bambino in braccio e spiegandomi l'amara espressione del marito A quel punto la mia reazione emotiva è stata quasi di confusione e disorientamento di fronte ad una natura così insolita, ad uno scherzo della natura , un "mostro" che non corrisponde alla nostra idea di essere umano. La mia reazione fa riflettere su come i concetti di bellezza , normalità e mostruosità fanno riferimento a canoni di bellezza, normalità e mostruosità fortemente radicati nella nostra cultura e nella nostra società.
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    mariannanatale


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    Messaggio  mariannanatale Lun Gen 30, 2012 9:14 am

    Il quadro che prima di tutti mi ha colpito è stato il ragazzo zoppo in cui il ragazzo disabile, zoppo, è rappresentato non come essere mostruoso, come figura ai margini ma come il ragazzo "normalissimo" che con il suo sorriso esprime la dolcezza, la spensieratezza di quell'età. L'artista in quest'opera dunque mette in primo piano la bellezza interiore che si manifesta con il sorriso, nonostante la disabilità mentre il piede del ragazzo è meno evidenziato a significare l'importanza minore attribuita all'aspetto esteriore.
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    Messaggio  concettabifulco Lun Gen 30, 2012 10:15 am

    Non conoscevo le opere di questo pittore e devo dire che mi hanno colpito molto .Il ritratto della donna barbuta mi ha fatto subito pensare che bisogna vedere oltre la bellezza esteriore , oltre quei peli , quel volto maschile , quelle mani grosse, quel seno non perfetto .Inoltre la cosa che per me ha dato positività a quel quadro e' il senso di maternità , che non ha bisogno della bellezza, ma dell'amore interiore. La mamma , per ogni figlio , e' la piu' bella del mondo, anche se non rispetta i canoni di bellezza . Anche il quadro del fanciullo con il piede torto mi ha fatto pensare che bisogna andare oltre la bellezza esteriore , infatti , la cosa che per me andava valutata in quell'immagine era il sorriso del fanciullo che mostrava la sua bellezza interna.
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    Messaggio  concettabifulco Lun Gen 30, 2012 10:19 am

    [quote="filomena lavecchia"]
    Giovanna Cestrone ha scritto:Eccolo, l’ho trovato!!!!!! Bellissimoooooooooooooo: Very Happy
    "la Relatività" dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher.

    Nell’opera, vengono proposti tre diversi livelli di applicazione dello stesso paradosso: tre mondi paralleli e separati coesistono all’interno di un edificio in cui sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento si aprono finestre e porte da cui partono scale. Sedici figure umane si muovono nell’ambiente, suddivise in tre gruppi. Ciò che per un gruppo è il soffitto, per un altro gruppo è la parete, e ciò che per un gruppo è una finestra per un altro gruppo è un’apertura nel pavimento. Diverse realtà impossibili condividono un’impossibile convivenza.

    in quest'opera è come se si racchiudesse l’emblema della vita: le scale (c’è chi scende e chi sale, ma attenzione, è sempre relativo nell’opera...), i tanti punti di vista diversi (di vedere ogni cosa), il tutto contornato da un qualcosa di assolutamente misterioso...

    CIO' CHE PER UN GRUPPO E' PARETE, PER UN ALTRO GRUPPO E' IL SOFFITTO!!!!!! E' TUTTO RELATIVO, DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA..... VEDIAMO CIO' CHE LA NOSTRA MENTE VUOLE VEDERE E, PROBABILMENTE,
    VOGLIAMO ESSERE CIO' CHE GLI ALTRI DESIDERANO CHE NOI FOSSIMO.......LA DONNA CHE PER UN UOMO E' GRASSA, PER UN ALTRO UOMO PUO' ESSERE CONSIDERATA MAGRA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


    Cosa ne pensate?

    http://www.paologatti.it/2006/12/26/punti-di-vista-la-relativita-di-escher

    Giovanna questo quadro è insolito ma ricco di significati, è il simbolo secondo me della nostra società. Diverse realtà che si intrecciano, diversi modo di vedere e provare. Grazie per questo contributo.

    Escher era davvero un grande e quell'immagine davvero mi convince sempre di piu' che tutti noi vedioamo cio' che vogliamo vedere.

    Non so se l'avevate visto ma era nelle mie slide
    ma credo di averlo tolto per caricarlo in piattaforma docente.
    lo trovo profondamente significativo.
    la docente
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    Messaggio  concettabifulco Lun Gen 30, 2012 10:26 am

    margheritadauria ha scritto:Mi piace molto il quadro di Botero:ballerina. Che bello se anche nella realtà una donna così grassa potesse fare la ballerina...sento spesso dire che quel ballerino esprime qualcosa, o che un altro al contrario non trasmette niente.E allora se non è solo il corpo , ma ciò che una persona è capace di esprimare, perchè non ho mai visto una ballerina grassa?
    Margherita , proprio ieri in una discussione tra mamme , ho sentito dire ad una di loro che la figlia (9 anni come mia figlia) doveva fare un pò di dieta perche' la maestra di danza aveva detto che non doveva aumentare di peso per poter danzare.Un'altra mamma le ha fatto notare che era il caso di rivolgersi ad un pediatra per sapere se era il caso o meno che la figlia seguisse una dieta .Con questo voglio dirti che tutte noi siamo ossessionate della bella estetica fino al punto di non farci consigliare dalle persone competenti, e poi , che nel mondo della danza , in realà , e' come dici tu , si tende a mostrare l'aspetto esteriore alla perfezione....purtroppo.

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