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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio)

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    giannilamontagna


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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty APPROFONDIMENTO AUTISMO 1e2 NUNZIA DEL GIGLIO

    Messaggio  giannilamontagna Dom Gen 22, 2012 11:20 am

    Sull’ argomento non ha molto da dire in quanto nè a scuola nè nei tirocini e all’ università mi è mai capitata l’ occasione di avere un bambino autistico. Le lezioni e i materiali sono preziosi per il nostro lavoro. Grazie a chi con tanta cura gestisce organizza e si prepara affinchè un gruppo di persone possano aquisire quelle competenze necessarie per insegnare bene

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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty Re: approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio)

    Messaggio  Martina Ascione Dom Gen 22, 2012 2:34 pm

    Questa lezione ha chiarito tanti miei dubbi. E' stato davvero interessante apprendere l'esistenza degli strumenti di supporto per bambini autistici. In particolare il MiniMò, che dà ai bambini la possibilità di poter sostenere una conversazione, di poter fare domande o di rispondere...in poche parole, permette di avere una relazione sociale, e per me questo rappresenta un grande passo avanti...non ne avevo mai sentito parlare...il MiniMò è uno strumento compensativo, dunque è una vera e propria protesi... Nunzia Giglio ci ha riportato la sua esperienza...il "suo" bambino, come lo definisce, è uno dei tre bambini che possiedono il MiniMò in Italia (a causa dei costi elevati...anche se per me è assurdo che uno strumento così utile, quasi fondamentale direi, non possa essere accessibile a tutti); grazie a questo strumento il bambino ha acquisito in otto anni un vocabolario
    di ottanta parole: parla.
    Che incredibile passo avanti! Come più volte è stato sottolineato in aula, l'autismo non allenato e non riabilitato resta solo, isolato. Il bambino autistico tende a stare da solo, ed è proprio per questo che strumenti riabilitativi di questo genere permettono di avere relazioni sociali costruttive...Magari tutti gli operatori e le insegnanti fossero così determinati!!! Dobbiamo armarci di pazienza e forza di volontà!
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    margheritadauria


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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty margheritadauria

    Messaggio  margheritadauria Dom Gen 22, 2012 3:01 pm

    Insegno da molti anni e spesso ho svuto in classe bambini autistici e ognuno di essi aveva delle peculiarità. Quello che più mi colpisce di questi bambini e l'impenetrabilità. sembra quasi impossibile capire cosa pensano o cosa siano realmente capaci di fare. Due anni fa avevo un bambino che stava sempre chiuso nel suo mondo e rifiutava ogni contatto con i coetani, stranamente invece sembrava gradire le nostre attenzioni e i nostri gesti d'affetto.Sinceramente facevo fatica spesso a capirlo e la stessa insegnante di sostegno talvolta si sentiva impotente.Forse tra qualche anno si sapranno con certezza quali sono le reali cause di questo disturbo e magari anche noi insegnanti saremo maggiormente supportate a gestire questi tipi di bambini.
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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty Re: approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio)

    Messaggio  CUOZZO GIUSEPPINA Lun Gen 23, 2012 8:26 am

    Per me, l'autismo, è un argomento poco conosciuto, appreso solo in senso teorico, attraverso qualche esame sostenuto.Alcune colleghe universitarie, mi avevano raccontato della loro esperienza con bambini autistici, della loro difficoltà a comunicare, di entrare nel loro mondo, della loro aggressività che a volte manifestano, e della resistenza al cambiamento. Gli interventi della Prof. Giglio, sono stati molti importanti, parlando della sua esperienza diretta, raccontata con chiarezza e dolcezza, mi ha avvicinata ancora di più, a una realtà che non conosco in modo concreto.

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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty Re: approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio)

    Messaggio  cinziamariniello Lun Gen 23, 2012 9:42 am


    Se osserviamo un neonato durante i suoi primi periodi di vita, possiamo cogliere lo svolgersi di un lento processo di "apertura" nei confronti del mondo esterno. Il bambino piccolo si apre gradualmente e lentamente alla realtà che lo circonda. Viene sapientemente protetto da un urto troppo duro con essa. Il sonno in cui passa gran parte dei primi mesi di vita è il custode più saggio di quell’individualità che a poco a poco dovrà schiudersi al mondo. Il bambino in questa fase è tutta vita e completa assenza di coscienza. Le reazioni al mondo esterno sono dettate solo dalla potenza delle necessità fisiologiche. Il mondo esterno comincerà ad essere accolto a poco a poco. Esso dovrà essere sperimentato buono e protettivo. La percezione di queste caratteristiche dovrà far si che nell’anima del bambino si evochino sensazioni prima, e rappresentazioni poi, rassicuranti e incoraggianti l’anima stessa a farsi strada nel suo delicato percorso evolutivo.
    In questo primordiale stadio, il bambino è completamente inconscio a se stesso. E’, ma non sa ancora di essere. E’ centrato sulle sue sensazioni, ma non sa ancora che sono le "sue" sensazioni. Questa condizione, del tutto normale per un neonato, è una condizione autistica. E’ un autismo primario, del tutto normale. Se questa condizione però viene rigidamente mantenuta, dislocandosi quindi nel tempo, ci troveremo di fronte ad un autismo patologico.
    L’esperienza che si ha di fronte ad un bambino autistico è infatti proprio quella di essere al cospetto di un potentissimo trattenimento evolutivo, di una disperata ostinazione alla chiusura nei confronti del mondo. Il processo di apertura che sarebbe dovuto avvenire grazie allo schiudersi degli organi sensori, vede questi ultimi indifferenti al mondo che "chiede" di essere percepito.
    E’ questa la sensazione che ho avuto dall’incontro durante l’esperienza del tirocinio, di un bambino autistico. I genitori, i terapeuti, gli insegnanti che si prodigano in amorevoli tentativi per aprire degli spiragli in questa chiusura e la frustrazione che deriva dall’impossibilità di trovare risposta alle loro sollecitazioni in uno sguardo o in un sorriso da parte del bambino.
    In tutte le gravi patologie psichiche è il corpo fisico ad essere compromesso e nel caso dell’autismo lo è essenzialmente nella predominanza dell’attività del polo inferiore che, come vedremo più avanti costringe ad un ritiro l’attività neurosensoria, con tutte le conseguenze che da questo ritiro poi derivano.
    A livello del corpo fisico avviene la percezione. Essa è l’avvio del prezioso processo conoscitivo che permette l’attivazione della rappresentazione e del concetto che avvengono rispettivamente a livello del corpo astrale, la prima, e a livello dell’Io il secondo.
    Questo avvio però nel bambino autistico non riesce a svolgersi, da quanto ho potuto comprendere anche studiando questa patologia in diversi esami del sostegno, per una eccessiva reattività all’esperienza percettiva stessa, che invece di favorire un procedere evolutivo lo inibisce sul nascere per l’insostenibile intensità dell’esperienza. Le lezioni di Nunzia Giglio sono state per me molto interessanti perché sono andate sul pratico…. infatti molto spesso lo studio nozionistico di questa come di altre patologie è sempre molto generale ma poi quando si incontrano casi simili non è facile capire qual è il modo giusto di comportarsi…proprio nel pratico….


    Stefania Montanaro
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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty Approfondimento autismo -intervento precoce-

    Messaggio  Stefania Montanaro Lun Gen 23, 2012 11:54 am

    Durante la lezione del 13 gennaio la docente Nunzia Giglio ha approfondito i metodi attraverso cui poter lavorare con il soggetto autistico. Tra tutti ha sottolineato l’ importanza e l’ utilità del Denver Model . Si tratta di un modello di presa in carico per bambini con disturbi dello spettro autistico. La dottoressa Giglio ha paragonato lo spettro autistico alla linea del tempo : i soggetti possono essere considerati come disposti lungo un continuum alle cui estremità si trovano "individui a basso funzionamento " e "individui ad alto funzionamento".


    Il metodo Denver Model punta a ridurre l’istituzionalizzazione. Si basa su alcuni punti di riferimento :
    -La famiglia è al centro : il bambino è nella famiglia che vive pertanto l’intervento non può essere limitato alla spazio terapeutico o alla scuola. Da ciò deriva l’importanza di dover “allenare” i genitori.
    - Il soggetto autistico apprende con successo
    - L’ autismo è un disturbo sociale , bisogna quindi lavorare affinché ciò diminuisca.
    - Il bambino autistico deve essere abituato a scegliere.
    E’ su questo punto che vorrei centrare la mia riflessione. La dottoressa Giglio ha sottolineato come sia importante per un soggetto autistico apprendere a comunicare intenzionalmente e funzionalmente. Partendo da ciò che attira l’ attenzione del bambino ( ad esempio la nutella) è fondamentale che apprenda a comunicare la sua scelta attraverso l’ adulto. Ciò non significa che non stiamo rendendolo autonomo, semplicemente stiamo lavorando affinché diventi un comunicatore intenzionale.
    Si porranno per ogni attività degli obiettivi; pertanto comunicare potrà significare all’inizio “guardare negli occhi” per passare poi successivamente a comunicazioni maggiormente efficaci ( iniziare una conversazione, rispettare il turno ecc..).
    A partire da queste informazioni mi sono posta nella condizione di progettare un intervento di questo tipo , ed è stato disarmante pensare come sia difficile fare la cosa giusta quando di fronte si ha una patologia così complessa. Uno degli atteggiamenti che verrebbe naturale assumere sarebbe quello di sostituirsi all’ alunno, ma ciò se soddisfa un bisogno nell’ immediato , non educa all’ autonomia, obiettivo principe di qualsiasi intervento.
    Stefania Montanaro
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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty Autismo :Comunicazione alternativa aumentativa

    Messaggio  Stefania Montanaro Lun Gen 23, 2012 1:28 pm

    L’integrazione degli alunni con handicap nelle scuola di ogni ordine e grado trova i suoi fondamenti nel dettato costituzionale. In applicazione del principio di uguaglianza ( art.3 ), si impone alle istituzioni della Repubblica il dovere di “ rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini , impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
    In corrispondenza di questo diritto si sviluppano una serie di doveri che gravano su operatori sanitari, insegnanti , genitori e sulla comunità tutta. Perché richiamare il dettato costituzionale è così importante?
    La dottoressa Giglio durante l’ultima lezione sull’ autismo ha fatto esplicito riferimento ad uno strumento hi- tech : il Minimò. Si tratta di un computer che consente di realizzare una piena integrazione per soggetti con spettro autistico e non solo. E’ un ottimo ausilio perché si possono registrare spiegazioni, organizzare la lezione attraverso il supporto di immagini ,offre il vantaggio di essere praticamente indistruttibile e consente al soggetto la partecipazione alle lezioni. Unico inconveniente i costi : circa 11.000 euro!
    Perché mi chiedo , se la nostra Costituzione sottolinea la necessaria rimozione degli ostacoli per una reale integrazione al fine di promuovere lo sviluppo integrale della persona, le Asl continuano a prescrivere comunicatori vocali mono messaggi ??
    Sicuramente prescrivere uno strumento così costoso non è alla portata del nostro sistema sanitario nonostante esso rappresenti la protesi necessaria, ciò che una “ sedie a rotelle “ è per un paralitico, “ gli occhiali da vista “ sono per un miope, il “ computer “ è per un dislessico. Ancora una volta ci troviamo di fronte a leggi formali che sono splendide nell’ enunciazione di diritti a cui però non corrispondono reali applicazioni!!! E’ quindi tristemente vero che possedere i mezzi economici consente di realizzarsi come persona, altrimenti si è destinati a vivere sotto l’ ala protettiva di un tutore, rinunciando alla propria emancipazione e quindi al diritto di vivere la propria esistenza in libertà!!!
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    Messaggio  Angela Esposito Lun Gen 23, 2012 2:50 pm




    Questo film si intitola RainMan, è un film del 1988 e quando l'ho visto ho sentito per la prima volta parlare di autismo. Con gli anni e grazie agli studi fatti all'università ho avuto modo di capire che esistono diverse forme di autismo, e quella da cui è affetto il protagonista del film è una forma lieve(dopotutto e sempre un film).
    La lezione fatta dalla prof è stata interessante e piena di spunti su cui riflettere,ma anche io come Stefania penso che la nostra Facoltà ci proponga studi troppo teorici e poco pratici.
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    Messaggio  tiziana de rosa Lun Gen 23, 2012 2:53 pm

    Il primo approccio con un bambino autistico è avvenuto l'anno scorso, durante il tirocinio specialistico. Questa esperienza diretta mi ha portato a conoscere da vicino questa sindrome "misteriosa", facendomi toccare con mano un argomento affrontato più volte durante i vari esami universitari.
    La prima impressione che ho avuto è stata terribile vedendo il bambino assumere atteggiamenti meccanici e violenti... avrei voluto quasi abbandonare l'aula! Per tutto il tempo sono rimasta immobile, nonostante le continue rassicurazioni da parte della docente di classe. Solo con il passare del tempo ho capito l'assenza di gravità della situazione, ho compreso che il bambino cercava solo un aiuto e che la paura e lo sconforto non sarebbero serviti a nulla.Insomma,ho iniziato a guardare questa sindrome sotto un aspetto diverso...
    Oggi, malgrado la mia brevissima esperienza, credo che chi decide di fare questo lavoro si debba prestare prima di tutto con il cuore, mettendo da parte le titubanze e le preoccupazioni...
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    Messaggio  Francesca Gravina Lun Gen 23, 2012 4:28 pm

    Prima di iniziare il percorso della didattica aggiuntiva,conoscevo molto poco l'autismo..poi grazie al tirocinio, ad alcuni esame e gli interventi preziosissimi della dottoressa Giglio ho imparato a conoscere questo deficit delicatissimo..il primo anno di tirocinio sono stata inserita in un'aula nella quale ho avuto modo di conoscere una bambina autistica...il primo giorno mi ha colpito molto..la vedevo picchiarsi da sola,strapparsi i capelli,e stare in un angolino a strillare ininterrottamente disturbando continuamente la classe..poi mi sn avvicinata a lei e ho cercato di aiutarla come potevo, mi sono resa conto che ci vuole tanto impegno e bisogna dedicare tanto tempo a questi bambini.Mi ha colpito molto la spiegazione sul Denver model,che non conoscevo,e credo che una tecnica efficace per effettuare al meglio il percorso da seguire con i soggetti autistici.
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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty Approfondimento autismo Nunzia Giglio

    Messaggio  simonabalestrieri Lun Gen 23, 2012 4:43 pm

    Le lezioni che hanno avuto per oggetto l'autismo sono state interessantissime. La dott.Giglio è davvero molto preparata, ma ciò che rende la sua preparazione così efficace è data dal fatto che lavora quotidianamente per questi bambini e dunque deve affrontare problemi pratici spesso di non facile soluzione.
    La mia conoscenza dell'autismo è soprattutto di tipo teorico, in quanto nel mio percorso non ho incontrato bambini con questo handicap.
    Dunque le strategie educative da me conosciute sono per lo più collegate a supporti low -tech, mentre non ero a conoscenza dei moderni sistemi hi-tech che sono delle vere e proprie protesi tecnologiche che consentono al bambino una comunicazione alternativa.
    Nonostante ho studiato nel mio corso di studi questa disabilità, mi sono sentita molto impreparata a riguardo.
    La docente in maniera precisa ci ha illustrato pregi e difetti di tali strategie educative che mi hanno davvero aperto la mente su questo tipo di handicap, per il quale un docente non è mai troppo preparato in quanto deve essere in grado di gestire in maniera efficace i frequenti imprevisti che si presentano lungo il percorso.
    Voglio ringraziare la Prof. che ci ha dato l'opportunità di approfondire questa problematica per renderci docenti più competenti in grado di rendere questi bambini autonomi, offrendo loro gli strumenti più consoni che permettono di superare le difficoltà legate al disturbo, e la Dott. Giglio che si è resa disponibile per ulteriori chiarimenti.
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    Messaggio  rossella ferreri Lun Gen 23, 2012 4:59 pm

    Il termine autismo era per me il nome di una patologia comune. Durante i corsi della didattica aggiuntiva, ho avuto l' occasione di approcciarmi teoricamenteallo studio di questa patologia. Studiando questa sindrome è emerso che tali bambini vivono in un mondo tutto loro, spesso non parlano e si esprimono con gesti aggressivi.Non ho mai avuto un contatto reale con un bambino autistico, ma non vi nascondo che la mia mente spesso fantasticava ad immaginare un incontro tra me e un bambino affetto da autismo. nell' immaginare mi sentivo incurioosita ma allo stesso tempo spaventata... Spero che un domani possa essere all' altezza della situazione, in quanto lo ritengo che lo studio teorico sia fondamentale, ma è proprio l' esperienza diretta che rafforzi la persona.
    Ringrazio la dottoressa Giglio e la docente per averci concesso questa opportunità.
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    Messaggio  Federica.Tortorelli Lun Gen 23, 2012 5:01 pm

    Questa seconda lezione di approfondimento sull’autismo mi ha dato la possibilità di avere ulteriori chiarimenti in merito a tale complessa tematica. Ho avuto modo di apprendere nuove modalità e comportamenti da mettere in atto quando il bambino con autismo non è verbale. In tal caso bisogna ricorrere a supporti visivi. In particolare ci siamo soffermati a discutere degli strumenti di supporto sia low tech che high tech, come il minimò. A mia grossa sorpresa, dopo aver molto discusso su tale oggetto, sono venuta a conoscenza del fatto che soltanto tre bambini in Italia hanno la possibilità di utilizzare questo oggetto. Il bambino che la professoressa Nunzia Giglio definisce il “suo” bambino è proprio uno di questi tre bambini in Italia a possedere tale strumento, e ci testimonia come grazie a questo oggetto, il bambino ha raggiunto un vocabolario di ottanta parole. Personalmente, ritengo che il minimò, per quanto possa essere di alta tecnologia, rappresenta uno strumento di fondamentale importanza affinché il bambino autistico riesca ad esprimere i suoi pensieri e soprattutto i suoi bisogni, a sostituzione della parola stessa. Ragion per cui dovrebbe essere largamente diffuso il suo utilizzo. Il minimò è, senza dubbio, un incredibile passo avanti, ma resta nella quasi totalità dei casi di autismo, un oggetto riposto nell’immaginario di ogni famiglia e insegnante di sostegno. Basti pensare che i bambini con autismo, tutt’oggi non hanno a disposizione nessuno dei supporti che a lezione abbiamo citato, e vengono così lasciati al buon senso delle insegnanti di sostegno. Una amara verità, questa, che mi rattrista molto!

    Federica Tortorelli.
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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty autismo

    Messaggio  raimondo antonella Lun Gen 23, 2012 6:55 pm

    Nell'ultima lezione, la dottoressa Giglio ci ha illustrato la comunicazione aumentativa e alternativa e i vari ausilii higt-tech di cui gli autistici dispongono per inserirsi nella società ed è questo il primario obiettivo a cui tendere, come ci ha ripetuto molto spesso l'esperta.
    Durante le spiegazioni, ho chiesto chiarimenti ad esempio quando parlava di velocizzare il compito, io non capivo a cosa si riferisse. Cosi ci ha mostrato proprio cosa intendeva dire ed io mi sono avvicinata a lei per la dimostrazione.

    Grazie per tutte le volte che ci rispiega le cose che non comprendiamo facilmente proprio perchè non l'abbiamo mai visto fare o non ne abbiamo esperienza!!!

    Attraverso le slides siamo venuti a conoscenza del MINIMò uno strumento di cui in Italia dispongono solo 3 bambini,dato l'elevato costo, che permette loro di comunicare con gli altri. Inoltre ci ha raccntato di come è importante comunicare con loro attraverso immagini, loro che sono dei visual thinker. E' piacevole ascoltare la dott. Giglio perchè ci ribadisce sempre dei concetti fondamentali: trovo molto interessante quando ella afferma che i bambini autistici bisogna ALLENARLI, fare in modo che nella loro scala delle attività ci sia un imprevisto, cosi da non restare impreparato quando l'imprevisto capita davvero.

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    approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio) - Pagina 7 Empty L'AUTISMO E LE MIE PAURE

    Messaggio  lauraonorato88 Lun Gen 23, 2012 10:37 pm

    Proprio oggi pomeriggio tornando da Napoli ad Ischia discutevo con una mia collega e amica su di un bambino che ha cinque anni e presenta tutti i caratteri tipici dell'autismo con in più un accentuata aggressività.Ne discutevamo perchè al di là della difficoltà di lavorare con lui ci spaventava molto l'atteggiamento della madre di questo bimbo che si mostrava assolutamente negazionista difronte all'evidenza del problema. L'atteggiamento di chiusura e di vergogna da parte delle famiglie di questi bimbi già così sfortunati lo trovo il vero problema da risolvere e da sottolineare. Non si può negare una realtà perchè negare equivale a non vedere e non vedere è uguale ad escludere queste giovanissime persone che hanno tutto il diritto di poter vivere in un mondo che di loro deve occupare e prendere cura nel modo migliore. Certamente non è semplice accettare, c'è bisogno di un forte sforzo di intelligenza e magari anche di aiuto esterno per riuscirci ma non è impossibile e ribadisco è un dovere, sopratutto per una madre,riuscirci!!!

    Uno degli aspetti importanti nel nostro lavoro, è quello di non giudicare mai il fare di un genitore, perchè accorgersi prima di accettare una patologia per il proprio bambino è un processo lungo è tortuoso, che implica un dolore immenso. Tutto ciò che fa un genitore cerca di farlo sempre per il bene del figlio. é certo che accorgersi di una patologia del genere quando il bimbo è molto piccolo ci consente di intervenire presto e poter migliorare la sua qualità di vita, ma cerchiamo di accompagnarli nel loro percorso non di giudicarli.
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    Messaggio  maria longobardo Mar Gen 24, 2012 11:52 am

    cara nunzia io non ti condanno perchè tu dici :"il mio bambino" ma ti capisco perchè dietro il tuo lavoro oltre ad una forte personalità ci devono essere anche dei sentimenti che il bambino deve sentire per ottenere dei risultati.
    quindi sentirsi chiamare"il mio bambino" ripone in lui un rifugio dove si sente protetto.
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    Messaggio  cristinamallardo Mar Gen 24, 2012 1:17 pm

    Volevo afrontare questo argomento dal punto di vista della famiglia e delle grandi dificoltà che i genitori hanno quando c'è in casa un bambino autistico e quanta ancora ignoranza esiste intorno a questo disturbo. NELLA MIA ESPERIENZA DI INSEGNANTE DI SOSTEGNO HO INCONTRATO GENITORI CHE CREDEVANO CHE IL PROPRIO FIGLIO FOSSE UN AUTISTICO "GENIALE", CHE SE IL FIGLIO NON LEGGEVA ANCORA A CINQUE ANNI NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA, LE UNICHE COLPEVOLI ERAVAMO NOI INSEGNANTI CONSIDERATE INETTE. nELLA SCUOLA ,PURTROPPO ACCADE ANCHE QUESTO....COME SI FA A SPIEGARE AD UN GENITORE CHE IL FIGLIO HA UN DISTURBO GRAVE E CHE "NON GUARIRA", CHE NON ESISTE UNA MEDICINA.lA MAMMA DI QUESTO BAMBINO ERA ARRABBIATA CON IL MONDO INTERO E NOI MAESTRA LE UNICHE COLPEVOLI DEI MANCATI APPRENDIMENTI DEI BAMBINI. dOPO TRA MESI DALL'INIZIO DELL'ANNO IL BAMBINO AVEVA IMPARATO A RICONOSCERE GLI SPAZI SCOLASTICI, A LAVARSI LE MANI DA SOLO E A MANGIARE SEDUTO E CREDETEMI è STATA UNA LOTTA PER RIUSCIRE IN QUESTO , MA PER LA MAMMA QUESTO NON ERA IMPORTANTE , L'UNICA COSA CHE IMPORTAVA PER LEI ERA INSEGNARE AL FIGLIO A LEGGERE E SCRIVERE...POCO IMPORTA SE IL BAMBINO A STENTO PARLAVA.. DOVEVA ESSERE A TUTTI I COSTI PIù BRAVO DEI SUOI COETANI.
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    Messaggio  mariapia scotto di fasano Mar Gen 24, 2012 1:35 pm


    Ho paura, ho paura di non essere una maestra di sostegno all' altezza,Ho paura che quello che abbiamo studiato in questi due anni non mi prepari abbastanza ai reali bisogni degli alunni disabili.Ho paura perchè in questi anni di tirocinio ho conosciuto bambini meravigliosi che non meritano docenti insensibili e incompetenti e di cui ha parlato la mia collega Guendalina.Ho paura di non riuscire a capire le esigenze dei bambini.Ho paura, tanta paura, una paura che però mi porterà a studiare continuamente,a fare tutto il possibile per condurre i miei futuri bambini verso l'autonomia e a non adagiarmi a quello che molti reputano un lavoro "statale".
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    Messaggio  margheritadauria Mar Gen 24, 2012 2:15 pm

    Stefania ha detto:
    Credo che il nostro corso sia fin troppo teorico...confesso che se dovessi agire nella pratica avrei non poche difficoltà.
    Cara Stefania ti posso assicurare che anche se hai esperienza questo disturbo è difficile da capire anche perchè si presenta spesso in modo diverso.Alcuni bambini hanno caratteristiche più marcate di altri.Alcuni parlano bene , pronunciano solo alcune parole, altri sembrano che abbiamo una grande intelligenza, altri, ancora, sono assorti nel loro mondo. Ci vuole professionalità, tanta pasienza e spirito d'iniziativa.....questo lavoro è più difficile di quanto sembra
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    Messaggio  immacolatapiscopo Mar Gen 24, 2012 2:43 pm

    [quote="Guendalinacap"]Girovagando per internet ho trovato qualche biografia sorprendente vorrei condividere ciò che ho reperito con voi.

    Stephen Wiltshire è uno degli autistici più famosi al mondo grazie all’abilità di poter creare dei disegni ultradettagliati dopo una vista soltanto (una memoria fotografica all’ennesima potenza) . Ha imparato a parlare a 9 anni e a 10 ha iniziato a disegnare. Ha creato molti lavori incredibili,il più famoso è panoramic landscape , largo 6 metri, di New York, che ha visto una sola volta durante un volo in elicottero di 20 minuti.
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    George Widener,famoso non solo per la sua arte, inticrata e affascinante ma anche per essere un “calcolatore umano” e avere molte doti;difatti viene definito "Ingenious Minds"
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    sono opere meravigliose,ciascuna a sua modo,trasmette emozioni e sensazioni speciali!



    [/quo


    è davvero meraviglioso scoprire il mondo interiore che ciascuno ha!fantastico...sono senza parole...

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    Messaggio  cristinamallardo Mar Gen 24, 2012 3:02 pm

    Mariapia ha scritto:
    Ho paura, ho paura di non essere una maestra di sostegno all' altezza,Ho paura che quello che abbiamo studiato in questi due anni non mi prepari abbastanza ai reali bisogni degli alunni disabili.Ho paura perchè in questi anni di tirocinio ho conosciuto bambini meravigliosi che non meritano docenti insensibili e incompetenti e di cui ha parlato la mia collega Guendalina.Ho paura di non riuscire a capire le esigenze dei bambini.Ho paura, tanta paura, una paura che però mi porterà a studiare continuamente,a fare tutto il possibile per condurre i miei futuri bambini verso l'autonomia e a non adagiarmi a quello che molti reputano un lavoro "statale".
    Carissima Mariapia insegno da anni e da tre sul sostegno e ti posso assicurare che anche io ho ancora paura, puoi avere tutta l'esperienza del mondo e sentirti a volte impotente, perchè ogni bambino è diverso dall'altro, ogni disturbo si presenta in forma diversa. Non devi preoccuparti di avere paura, anzi credo che importanta averne, perchè ti aiuta a migliorare e a continuare a metterti in gioco. Noi insegnanti abbiamo una grande responsabilità un pò come i medici, loro si occupano del nostro corpo, noi agiamo su cervello ,ma la responsabilità credo che sia simile, se noi sbagliamo i nostri bambini non saranno capaci di essere adulti preparati e responsabili...anche da noi dipende il loro futuro e con questa consapevolezza e responsabilità che dobbiamo affrontare il nostro lavoro. Sbagliare è umano ,l'importante è rimediare ai propri errori. ciao Basketball
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    Messaggio  mariapia scotto di fasano Mar Gen 24, 2012 3:24 pm

    cristinamallardo ha scritto:Mariapia ha scritto:
    Ho paura, ho paura di non essere una maestra di sostegno all' altezza,Ho paura che quello che abbiamo studiato in questi due anni non mi prepari abbastanza ai reali bisogni degli alunni disabili.Ho paura perchè in questi anni di tirocinio ho conosciuto bambini meravigliosi che non meritano docenti insensibili e incompetenti e di cui ha parlato la mia collega Guendalina.Ho paura di non riuscire a capire le esigenze dei bambini.Ho paura, tanta paura, una paura che però mi porterà a studiare continuamente,a fare tutto il possibile per condurre i miei futuri bambini verso l'autonomia e a non adagiarmi a quello che molti reputano un lavoro "statale".
    Carissima Mariapia insegno da anni e da tre sul sostegno e ti posso assicurare che anche io ho ancora paura, puoi avere tutta l'esperienza del mondo e sentirti a volte impotente, perchè ogni bambino è diverso dall'altro, ogni disturbo si presenta in forma diversa. Non devi preoccuparti di avere paura, anzi credo che importanta averne, perchè ti aiuta a migliorare e a continuare a metterti in gioco. Noi insegnanti abbiamo una grande responsabilità un pò come i medici, loro si occupano del nostro corpo, noi agiamo su cervello ,ma la responsabilità credo che sia simile, se noi sbagliamo i nostri bambini non saranno capaci di essere adulti preparati e responsabili...anche da noi dipende il loro futuro e con questa consapevolezza e responsabilità che dobbiamo affrontare il nostro lavoro. Sbagliare è umano ,l'importante è rimediare ai propri errori. ciao Basketball


    Grazie Cristina, anch'io credo che sia importante non ritenersi mai "arrivati" affinchè ci si possa mettere in discussione,crescere e migliorare.
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    Messaggio  angelacirasomma Mar Gen 24, 2012 4:00 pm

    La mia prima esperienza con un bambino autistico è stata l'anno scorso quando mi chiamarono per una supplenza sebbene non avessi il titolo per farlo. L'insegnante titolare si era assentata perchè si sentiva distrutta, era entrata in quella che gli esperti chiamano "Burn out"(in lingua inglese significa"scoppiato o bruciato")Il burn out rientra nei Disagi mentali,e si fa riferimento a questa sindrome quando, nell'ambito della propria dimensione lavorativa, si entra in una spirale viziosa prodotta da un accumulo cronico di stress e si presentano sintomi quali l'apatia, il senso di inadeguatezza, la demotivazione all'azione, la frustazione, la stanchezza fisica, l'affaticamento emotivo, la perdita dell'autocontrollo, la delusione.
    Antonio frequentava il terzo anno dell'infanzia ma per la sua altezza sembrava uno di almeno 8 anni. Fin dal mattino (arrivava sempre prima delle maestre) era già pieno di energia, correva di sezione in sezione, prendeva di tutto,non giocava ma semplicemente spostava gli oggetti, li buttava a terra,e quando non ce n'erano più passava a fare lo stesso esercizio da qualche altra parte.Nella sua sezione ripeteva sempre la stessa cosa: prendeva dei libri, li sfogliava velocemente, tutti, poi passava a fare un'altra cosa che adorava: togliersi i calzini e le scarpe. Questa cosa la faceva in continuazione.Io ero davvero in panne!Non sapevo cosa fare, eppure avevo già anni di esperienza alle mie spalle come insegnante ma questo era un caso a me sconosciuto.Ovviamente, cercavo di assecondarlo, penso chiunque lo avrebbe fatto, chiunque nella mia situazione di ignorante del caso. Cercai allora di farmi consigliare dalla collega di sezione chiedendole cosa facesse l'insegnante di sostegno per tenerlo occupato, per interessarlo. Lei semplicemente mi rispose di tenerlo quanto più possibile fuori dall'aula soprattutto all'ora del pranzo.Ero ancora più esterefatta di prima...Dopo qualche oretta Antonio cominciava a sentirsi stanco e usando il mio braccio come fosse stata una sua protesi mi accompagnò nel corridoio dove c'erano due sedie a rotelle, si sedette su quella più nuova,e mi rivolse uno sguardo veloce:la bidella mi disse che voleva essere portato avanti e indietro.Cosi,trascorreva gran parte della giornata, senza peraltro poter uscire fuori perchè quella sedia che Antonio preferiva usare era destinata ad un'altra bambina (paraplegica),quando era presente si doveva usare la carrozzina più vecchiotta.Per mia fortuna, in quella settimana vennero due operatori dell'Asl perchè Antonio aveva iniziato un trattamento.Fu davvero interessante vedere come Antonio interagiva con loro: avevano a disposizione una stanza, strutturata,con specchi, un armadietto, delle sedie, un tavolo.Gli operatori mi mostrarono i progressi fatti dall'inizio del trattamento dicendomi di volta in volta cosa non era capace assolutamente di fare.Mettevano, per esempio una mucca in un posto e chiedevano ad Antonio dove fosse e di recuperarla.Non so se Antonio con la sua maestra facesse qualcosa o no,so solo che il fine settimana mi sentivo a pezzi.
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    Messaggio  Di Meo Livia Rosa Mar Gen 24, 2012 4:06 pm

    [quote="immacolatapiscopo"]
    Guendalinacap ha scritto:Girovagando per internet ho trovato qualche biografia sorprendente vorrei condividere ciò che ho reperito con voi.

    Stephen Wiltshire è uno degli autistici più famosi al mondo grazie all’abilità di poter creare dei disegni ultradettagliati dopo una vista soltanto (una memoria fotografica all’ennesima potenza) . Ha imparato a parlare a 9 anni e a 10 ha iniziato a disegnare. Ha creato molti lavori incredibili,il più famoso è panoramic landscape , largo 6 metri, di New York, che ha visto una sola volta durante un volo in elicottero di 20 minuti.
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    LaMunyon ha solo 12 anni(Asperger’s Syndrome)
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    Imma quello che hai pubblicato è davvero spettacolare, questo a dimostrazione del fatto che indipendenetemente da una menomazione o un handicap nella vita si può sempre riuscire!!! E con notevoli risultati a quanto vedo!!!!
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    Messaggio  raimondo antonella Mar Gen 24, 2012 6:01 pm



    navigando in internet ho trovato questo video che dimostra come delle insegnanti abbiano a cuore e siano attente al percorso del bambino autistico, attraverso la realizzazione di un progetto ponte tra la scuola dell'infanzia e quella primaria. Tutto ciò grazie anche alla fondamentale attenzione dei genitori!!

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