approfondimento Autismo Nunzia Giglio (chiude il 30 gennaio)

Per la prima volta sono stata molto soddisfatta dalla lezione che ci ha fornito la Dott.ssa Nunzia Giglio riguardo all’autismo. Oltre a fornirci di una buona teoria ci ha fornito dei preziosissimi consigli che a mio avviso penso che sono ancora più importanti della teoria. Ascoltando le sue esperienze cresceva ancora di più la voglia di ascoltare e scoprire. Questa lezione mi è servita tanto perché io sono dell’idea che non basta solo essere preparati a livello teorico su una determinata patologia in questo caso “L’AUTISMO” la cosa importante è sapersi porsi e comportarsi.[justify]

La lezione svolta dall’ educatrice esperta Giglio è stata interessante e utile dal momento che l’autismo è, per me, una sindrome non del tutto conosciuta. L’ho studiata molto ma,non basta solo averla affrontata teoricamente. Inoltre non ho mai avuto l’occasione di svolgere attività di tirocinio con soggetti affetti da tale patologia e di questo me ne dispiaccio perché mi avrebbe permesso di ridurre la paura di non sapere come approcciarmi con una problematica del genere. Ci tengo in maniera particolare a ringraziare la professoressa e Nunzia Giglio per l’opportunità concessaci di conoscere un po’ più da vicino queste problematiche. La determinazione e la passione con cui opera la dottoressa Giglio mi hanno fatto capire che, per quanto difficile possa essere l’approccio a soggetti autistici, nulla è impossibile.

Anna Maria Puocci

La lezione svolta dalla professoressa Giglio è stata molto interessante,perchè ha trattato di un argomento,l' autismo,che fino ad ora non avevo commpreso totalmente.Ho fatto tanti esami in cu si parlava di autismo,ma nessun libro è stato tanto eloquente quanto il racconto dell'esperienza diretta della professoressa.

La lezione della dott.ssa Giglio è stata molto interessante, soprattutto per la grande passione per questo mondo così "misterioso" che abbiamo percepito in aula. Non è la prima volta che sento parlare di autismo, ma è la prima volta che sento parlare di autismo e della possibilità di un approccio "sociale" per le persone affette da questa patologia.
Nelle mie esperienze di tirocinio ho avuto due esperienze con bambini autistici, la prima mi ha un pò spiazzato, mentre la seconda mi ha intenerito tanto. Sono stata spiazzata da E. un bambino di 10 anni, che ho incontrato a Casalnuovo, perchè mi si è avvicinato con una forza incredibile e mi ha bloccato la fronte e il mente e ha provato a darmi un bacio..non sapevo cosa fare...A., invece mi ha intenerita. E' una bimba bellissima che ho incontrato due anni fa..io adoravo stare vicino a lei, perchè a modo mio volevo farle compagnia, anche se non mi vedeva...l'unico contatto c'è stato quando mi ha dipinto il braccio con le tempere anzichè dipingere un cartoncino..chissà se sia accorta di me...
penso che bisogna studiare tanto, come in tutte le cose, per capire questo mondo, ma noi future insegnanti di sostegno abbiamo il dovere morale di farlo...

La lezione tenuta dalla Dott.ssa Giglio è stata interessante,poichè ho avuto
ancor di più,la possibilità di "conoscere"il disturbo autistico;questo perchè
non ho avuto ancora l'occasione di lavorare con persone autistiche ma,bensì
ho solo delle conoscenze teoriche in merito.
Spero soltanto di essere,in futuro,una brava insegnante capace di relazionarsi
eventualmente,a bambini autistici.
Emanuela Risoluto

La lezione di oggi pomeriggio è stata incentrata sull'autismo. L'esperta Nunzia Giglio ci ha fornito molte delucidazioni sull'argomento che talvolta nei manuali ci vengono spiegate cosi sommariamente oppure ci risultano talvolta complesse.Ciò che ho apprezzato in quelle ore è stato soprattutto l'ascoltare delle esperienze vissute sul campo in prima persona della dott.Giglio e riportate a noi con tanta naturalezza e genuinità proprio per dimostrarci che dietro a tutte queste definizioni c'è il lavoro di tanti insegnanti, educatori e degli stessi genitori .

al secondo anno di tirocinio ho conosciuto un bambino autistico.era un bambino di tre anni,un bellissimo bambino....C.tendeva ad isolarsi,ad estraniarsi dal proprio gruppo,ogni giorno ripeteva sempre e solo le stesse cose.....aveva degli sbalzi d'umore...infatti da un momento all'altro poteva diventare molto violento e subito dopo dimostrarsi affettuoso nei confronti della propria insegnante e dei suoi compagni...C.viveva in un mondo tutto suo dove difficilmente ci si poteva entrare..eppure a distanza di due anni,quando l'ho rincontrato mi è sembrato di vedere un altro bambino....molto più aperto,socievole e soprattutto un bambino che parlava,cosa che negli anni precedenti non avevo mai sentito fare....grazie all'aiuto dell'insegnante che lo ha seguito in questi anni e sicuramente grazie all'aiuto dei genitori ora C.può giocare insieme ai suoi coetanei....
Cinzia Quartulli

Ermelinda Di Girolamo ha scritto:L'autismo è stato uno degli argomenti piu' "presenti" in questo corso, ma anche uno dei piu' discussi. E' una patologia estremamente complessa, che può manifestarsi sotto forme diverse. Ed è proprio l'eterogeneità delle manifestazioni che potrei trovarmi di fronte che piu' mi preoccupa. Infatti nonostante io ne abbia ritrovato moltissime volte definizioni teoriche, probabili cause o conseguenze sui libri di testo, sono consapevole delle mille difficoltà che mi troverei ad affrontare se REALMENTE dovessi affiancare un bambino autistico.
Penso che un approccio teorico sia fondamentale per iniziare a conoscere l'autismo, ma non basta! C'è bisogno di INCONTRARE la patologia anche da un punto di vista pratico, ed un ottimo punto di partenza è proprio l'ascolto di esperienze reali, vissute da chi come la dott.ssa Giglio lavora in questo campo da anni.
Tante volte ho letto che di fronte ad un bambino autistico dovrei comportarmi in un certo modo, o dovrei usare alcuni specifici strumenti.
In realtà nel momento in cui mi sono realmente trovata di fronte una tale situazione, è stato come se tutto ciò che ho studiato in passato fosse stato inutile, non sapevo come comportarmi perchè il bambino che avevo di fronte non presentava le caratteristiche descritte dal libro, ed ero terrorizzata all'idea di poter sbagliare qualcosa o di suscitare qualche reazione negativa nel bambino stesso!Ciò dimostra che una buona preparazione non è solo frutto di uno studio specifico, ma bisogna AFFIANCARE ad esso soprattutto l'esperienza pratica, non solo quella nostra, ma anche quella di chi ci ha preceduto.

Concordo pienamente con il pensiero di Linda, in quanto molto spesso, durante il corso di laurea abbiamo affrontato testi e studiato teorie che dinanzi a vere patologie, incontrate attraverso il tirocinio, sembrano essere stati inutili.
Subentrano quindi tutte le paure possibili, paura di sbagliare, di non saper agire nel modo giusto, paura di essere più un danno che un supporto, soprattutto in casi come questo, dove si ha a che fare con bambini autistici.
Simona Lamberti

Purtroppo sulla base della mia esperienza maturata attraverso la prima annualità del tirocinio specialistico, sono rimasta traumatizzata da questa sindrome. Dovevo affiancare un'insegnante di sostegno ed invece mi ritrovai COSTRETTA ad essere io stessa l'insegnante di un bambino autistico; ma più che insegnante mi definirei badante, dal momento che non sapevo neppure cosa fosse l'autismo, quali fossero i sintomi, o magari quali le strategie da attuare. La situazione era piuttosto problematica perché i genitori, in particolare la madre, pur essendo essa stessa insegnante, non riconosceva nel figlio alcuna patologia; pertanto il bambino non era riconosciuto come disabile e non aveva alcun insegnante specializzato. Avevo di fronte a me un bambino che non mi ascoltava, che guardando fisso il muro si dondolava su se stesso, che ad ogni mio tentativo di approccio mi rifiutava. La prima cosa che notai era la sua assenza nel gruppo-sezione, assenza dovuta alla mancanza di considerazione del bambino da parte delle due insegnanti; infatti al mio arrivo il sorriso era sulle loro labbra perché io dovevo prenderlo e portarlo in giro per la scuola, cosicché loro avrebbero potuto svolgere con serenità le loro attività didattiche. Nel corso del mio tirocinio, nonostante abbia fatto emergere il mio disagio, mi sono sentita dire cose assurde, quali "non sei in grado", "quella prima di te era molto più in gamba", etc... Mi si chiedeva di prendere il bambino anche con la forza quando si buttava a terra e non voleva rientrare in classe, di gridargli nelle orecchie.
Non nego che messo piede fuori dalla scuola cominciavo a piangere; e da quel momento ho iniziato a riflettere sul percorso che avevo deciso di intraprendere, una riflessione che prima non avevo proprio considerato.
Oggi alle porte della seconda annualità di tirocinio sono molto spaventata!

in questi anni di università la nostra preparazione sull'argomento autismo è stata soltanto di tipo teorico,e dunque non ci ha consentito di sperimentare in maniera diretta la nostra capacità di interagire con un bambino affetto da questo tipo di problema....personalmente ho acquisito un po di esperienza al tirocinio della didattica aggiuntiva svolto lo scorso anno,poichè l'alunna osservata era proprio una bambina con disturbi di autismo; tuttavia pur avendo avuto modo di vedere da vicino il suo comportamneto aggressivo e talvolta ambiguo,credo che se in questo momento mi venisse assegnato un bambigno autistico probabilmente non sarei in grado di gestire la situazione,proprio perchè a livello pratico non ho avuto alcuna esperienza; spero perciò che in questi ultimi mesi di università possa migliorare la mia conoscenza sull'argomento, tale da acquisire una formazione completa che non sia solo di tipo teorico. A tale proposito ringrazio la prof.Giglio per averci offerto molte delucidazioni sull'argomento "autismo" e averci trasmesso il suo amore e la sua passione verso questo lavoro.

Nella mia esperienza di tirocinio della didattica aggiuntiva, non ho mai lavorato con un bambino autistico, per cui tale patologia la conosco solo da un punto di vista teorico. La lezione svolta su questo argomento si è rivelata particolarmente interessante , in quanto mi ha permesso di approfondire ulteriormente le mie conoscenze sull'autismo. Nell'ascoltare la prof.ssa Nunzia Giglio mi sono chiesta saprò gestire una situazione in cui mi sarà affidato un bambino autistico, perchè non bisogna essere solo delle insegnanti colte, ma competenti, capaci di comprendere i bisogni e le esigenze dell'alunno.

Grazie alla lezione tenuta da Nunzia Giglio ci è stata offerta la possibilità di avere maggiori delucidazioni e chiarimenti riguardanti la tematica dell’autismo. Personalmente, l’unica volta che sono stata a contatto con un bambino autistico, è stato durante l’esperienza di tirocinio della prima annualità della didattica aggiuntiva. In questa occasione, trattandosi di una forma di autismo abbastanza grave, ho avuto modo di riscontrare quelli che sono i tratti caratteristici di questo fenomeno: contatto affettivo e fisico quasi assente, capacità verbale ridotta a vocalizzi, stereotipie e manierismi. D’altro canto è anche però vero che ogni caso di autismo è un caso a sé, con le proprie particolarità e le proprie eccezioni. Mi sono ritrovata ad affrontare questa situazione per me nuova, senza avere alcuna preparazione, anche perché il percorso di tirocinio ha inadeguatamente preceduto l’inizio delle lezioni teoriche riguardanti il sostegno. Quest’esperienza di tirocinio mi ha fatto riflettere molto, facendomi giungere alla conclusione che diventare insegnante di sostegno non è una cosa di poco conto e non tutte le persone possono svolgere questo delicatissimo compito. Ritengo siano necessari pazienza, passione e soprattutto amore e disponibilità verso l’altro. La cosa che più mi spaventa dell’autismo è la comunicazione difficile se non completamente assente di questi bambini chiusi nel loro mondo, che suscita in me la paura di non riuscire ad interagire con loro.

Federica Tortorelli.

rossanafruttaldo ha scritto:Durante i miei anni di tirocinio ho avuto modo di trovarmi a contatto,anche se indirettamente,con bambini autistici ognuno dei quali aveva delle proprie problematicità.Il problema è che spesso ci sentiamo incapaci di fronte a queste situazioni "difficili"per il semplice fatto che sappiamo troppa teoria e poca pratica.Anche le insegnanti di sostegno spesso assumono un comportamento errato nei nostri confronti in quanto potrebbero mostrarci quelle che sono le metodologie che loro adottano,i comportamenti più corretti,invece tendono a chiudersi creando,cosi,una sorta di guscio intorno al proprio alunno.

concordo con te Rossana purtroppo spesso le insegnanti che ci accolgono nelle loro aule come tirocinanti , o lo fanno perchè sono costrette dal sistema o perche hanno urgente bisogno di aiuto, molte di loro conoscono tecniche che applicano efficacemente senza neanche conoscerne i nomi , hanno paura di noi del fatto che venendo dall'università possiamo metterle in ridicolo in qualche modo . Se invece fossero un po più collaborative noi potremmo fornire quella parte teorica che l'università tanto preme per farci acquisire in cambio di quella pratica che loro vivono quotidianamente , in modo da non sentirci inadeguate al copmito che ci aspetta.

La lezione tenuta da NUnzia Giglio è stata veramente una lezione molto interessante.Personalmente non ho mai avuto modo di stare a contatto con un bambino autistico,la mia conoscenza sull'autismo è prettamente teorica,legata allo studio.Mi affascina molto questo tipo di patologia,finalmente grazie a questa lezione,molte delle mie curiosità in merito sono state chiarite.In un mio futuro di insegnante,sarei molto felice di assistere un bambino con autismo,ma mi spaventa molto il fatto di, "probabilmente", non riuscire a interagire con lui sia fisicamente che verbalmente.Spero che la mia futura esperienza mi aiuti a superare questa mia paura.
MONTELLA TONIA

Pina Cacciapuoti ha scritto:Sono ormai alla seconda annualità della didattica aggiuntiva e non mi era mai capitato, durante i percorsi di tirocinio realizzati fino a questo momento, di trovarmi ad affiancare un bambino affetto da Disturbi dello Spettro Autistico.
Non nascondo di essere alquanto intimorita all’idea di potermi trovare, un domani, ad affiancarne uno! Il mio timore nasce soprattutto dalla consapevolezza di non essere abbastanza preparata su questo disturbo complesso, caratterizzato da una grande varietà di sintomatologie.
E’ anche vero che forse tale argomento sui testi viene affrontato in modo troppo “tecnico”, e quasi mai con il supporto delle esperienze sul campo, che sono a mio avviso quelle che segnano e insegnano di più, non solo chi le vive direttamente, ma anche chi le ascolta!
Ecco perché ritengo davvero preziosa la lezione della dottoressa Nunzia Giglio!
Inoltre, è stato molto interessante scoprire l’esistenza dell’associazione “ Autism Aid Onlus”, mi ha colpito il fatto che questa associazione, senza scopo di lucro, sia nata per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico, per difendere i diritti e le pari opportunità delle persone affette da disturbi del neuro-sviluppo, specificamente dello spettro autistico, garantire loro dignità e pienezza di vita ed assicurarne il massimo sviluppo delle potenzialità e risorse, nonché autonomia personale, sociale e lavorativa.

purtroppo Pina devi sapere che non troverai associazioni diverse ,infatti la stragrande maggioranze per non dire la totalità di queste associazioni sono tutte fondate da genitori con figli affetti da disturbo dello spettro autistico,noi ne abbiamo una a Casal di principe(vedi commento di Concetta Iovine) creata da due genitori con due figli autistici che hanno aperto le loro porte a tutti quelli che hanno bisogno di aiuto e che non sanno come gestire la situazione.Purtroppo però i fondi destinati sono sempre troppo pochi per queste associazioni che si fanno carico di tutte le spese necessarie.

la lezione della Dott.ssa Giglio è stata molto interessante,sia sul piano pratico che su quello teorico.Spero di essere un insegnante capace di relazionarsi a bambini con determinati tipi di deficit.

La lezione sull'autismo è stata molto interessante in quanto la dottoressa Giglio ci ha illustrato nella pratica quello che fino ad ora abbiamo studiato. Non so se in futuro mi capiterà di dover insegnare ad un bambino con autismo, ma so di sicuro che non basta la passione per questa professione ma è indispensabile avere una preparazione completa per poter affrontare le diverse problematiche legate all'autismo.

Natalina Reccia

Come tante mie colleghe di questo corso di laurea, dell’autismo ho appreso nozioni puramente teoriche per gli esami già sostenuti ma non ho acquisito nessun tipo di esperienza pratica. Un ringraziamento particolare lo rivolgo alla Dott.ssa Nunzia Giglio per le delucidazioni che ci ha fornito, per i numerosi consigli pratici che ci ha suggerito e per le tecniche illustrate. Durante la lezione in aula sono emersi i diversi livelli di autismo e le varie caratteristiche di questa patologia, quali stereotipie, urla, comportamenti aggressivi, colpi di testa alle pareti, assenza di comunicazione e addirittura mancanza di controllo delle funzioni fisiologiche. Non nego che, dopo aver ascoltato le esperienze raccontate dalla professoressa, ho avuto qualche perplessità sulla mia capacità di fronteggiare situazioni simili!
Giovanna Cestrone

Non ho mai fatto esperienza, nemmeno durante il tirocinio, con un bambino autistico; le mie conoscenze al riguardo si limitano alla teoria appresa nel corso dei vari esami e, come tante avverto il disagio di una preparazione molto superficiale. In un futuro che mi vedrà alle prese con un bambino autistico spero di costruire qualcosa di pratico servendomi della teoria. Inoltre volevo far sapere alla D.ssa Giglio che "l'acqua è fresca" ma non perchè lo dice l'acquaiolo, personalmente mi trovo d'accordo molto sul fatto che la famiglia è l'ingrediente principale della ricetta del "benessere del bambino"e, il Denver Model abbiamo visto che la coinvolge.

la lezione con l'educatrice Nunzia è stata veramente molto interessante, si vede con quanta passione e amore svolge il suo lavoro di ricercatrice.Io purtroppo rispetto alle mie colleghe che hanno gia avuto modo di conoscere bambini affetti da questo tipo di patologia , non ho conosciuto nessun bambino/adulto da portare come esperienza, per cui sono ancora ancorata alle famigerate lezioni teoriche di cui le mie colleghe parlano nei loro commenti.Ci tento a precisare la mia opinione in merito perchè rispetto a loro ritengo importanti le lezioni teoriche in quanto sono il fondamento della pratica, che però spesso ci viene negata , come già accennavo in risposta ad un commento fatto a Rossana Fruttaldo.
La lezione di Nunzia è stata molto istruttiva , ascoltare dalle parole di chi quotidianamente opera sul campo,ti fa vedere tutto in una prospettiva diversa. In questi due anni di D.A. ci è stato detto tutto sull'argomento ma ascoltarlo da lei , attraverso i suoi occhi e la sua esperienza ha dato un senso a cio che studiamo.Vuol dire che un giorno anche noi riusciremo a mettere in pratica cio che stiamo imparando.

Questa lezione sull'autismo, a mio avviso, è stata molto utile.Conoscevo già l'autismo ma più che altro solo a livello teorico, avendo studiato durante il mio percorso di studi. Non mi sono mai torvata però ad avere un contatto in prima persona con una persona autistica, nemmeno durante il tirocinio della didattica aggiuntiva. Oggi però a differenza di prima posso dire che molti sono stati i chiarimenti, le delucidazioni a riguardo anche perchè nell'ascoltare le parole di Nunzia Giglio è come se avessi vissuto una fase della sua esperienza. Le parole le venivano dal cuore e il suo racconto è stato talmente dettagliato e chiaro nei aprticolari, soprattutto quando in aula ha raccontato il caso del bambino che segue da due anni e mezzo che è come s eio lo conoscesi. Penso ora di avere appreso qualcosa in più e mi auguro di sapere mettere in atto i consigli dati durante la lezione.

E’ stata una lezione molto coinvolgente….io però in merito a questa tematica ho solo conoscenze teoriche e nessuna pratica. Mentre ascoltavo tutte le problematiche inerenti a questa patologia, i diversi approcci, i diversi provvedimenti da mettere in atto mi sono chiesta se io un domani avrò queste capacità. Sarò in grado di fronteggiare situazioni spesso complesse? Sicuramente il fatto di non avere nessuna esperienza pratica ha reso questa mia paura molto più forte….

La lezione svolta sull'autismo, presentataci dall'esperta Nunzia Giglio, ci ha fornito molta delucidazione sull' argomento; una lezione veramente interessante che ci ha aiutato a toccare da vicino l'argomento che molte volte potevamo soltanto vedere dai libri che ci presentavano delle definizioni veramente pesanti e complesse. La cosa piacevole è stata propio quella di ascoltare le esperienze che la prof ci ha riportato, esperienze ma anche lotte da parte di genitori, insegnanti, educatori che cercano un futuro migliore per i loro figli che purtroppo vivono con questa grave malattia! E' stata una lezione bella ed interessante da cui ho potito trarre molti insegnamenti!

Come già accennato nell'altro laboratorio l'autismo è tra le patologie che più mi spaventa affrontare, forse perchè so poche cose al riguardo ma anche perchè credo sia completamente diverso l'approccio col bambino. Sono davvero felice che la professoressa abbia scelto tale tema!! Purtroppo anche durante il tirocinio non ho mai incontrato un bambino autistico quindi non ho idea degli atteggiamenti che può mettere in atto nè delle sue reazioni......... da alcuni racconti però sono davvero spaventata!!! Spero quindi di avere presto un'esperienza in tal senso per riuscire a superare questa mia paura dell'ignoto e soprattutto il terrore di non essere all'altezza della situazione.

La lezione di oggi, è stata molto significativa. La docente Nunzia Giglio mi ha trasmesso molto,la sua esperienza mi ha avvicinato ulteriormente a questa problematica, che ho avuto modo di osservare anche durante la mia esperienza lavorativa.Una mia collega, aveva in classe un alunno di 7 anni autistico,infatti manifestava: stereotipie continue,strillava, dava testate al muro, aveva una parziale comunicazione verbale (ecolalia), assenza di un corretto controllo sfinterico. Ricordo con piacere, che ogni piccolissimo successo, era come essere riusciti a scalare una montagna.....
Secondo me,quando si lavora con i bambini e in particolare con i bambini autistici è importante farlo con tanto impegno e tanta passione. Solo così si può raggiungere il proprio obiettivo: che deve essere, quello di integrare e di offrire al bambino autistico una vita quanto più serena e felice possibile.Solo attraverso lo sforzo e la dedizione si può arrivare a raggiungere buoni risultati e ad essere fieri di se stessi e del proprio operato.