psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Federica.Tortorelli
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Federica.Tortorelli Sab Gen 28, 2012 11:32 am

    Pensandoci, in un contesto come il nostro, in cui tutti si preoccupano di seguire la massa e la moda uniformandosi ai canoni di bellezza imposti da modelle e personaggi del mondo dello spettacolo, ricorrendo quindi alla chirurgia estetica per raggiungere un’ideale di bellezza assoluto, sembra stano e addirittura assurdo, vedere chi come Orlan ha utilizzato il tavolo operatorio come atelier per delle performance chirurgiche deturpanti! Sottopostasi a diverse operazioni chirurgiche, ha modificato il suo aspetto, con l'aggiunta di protesi facciali, quali bernoccoli, riprendendo le fasi mediche in video e conservando i resti organici prodotti dalle operazioni stesse, inserendoli in appositi contenitori che lei chiama "reliquiari". Orlan sta attuando su se stessa una metamorfosi fisica e di identità tra le più radicali e controverse nel panorama artistico contemporaneo, che la collocano in quella che viene definita arte post-organica o post-umana. La sua intenzione era quella di trasformarsi in un nuovo essere simile ai modelli classici come Venere, Diana, Europa, Psyche e Monna Lisa, rivendicando la possibilità di riprogettarsi oltre le imposizioni restrittive del controllo legale, allo scopo di riflettere e far riflettere in modo problematico sugli orizzonti di cambiamento del mondo alla luce dei cambiamenti indotti dalla tecnologia e dalla nuove possibilità chirurgiche. Combinando insieme l'iconografia barocca, la tecnologia medica e informatica, il teatro e le reti di comunicazione di massa, Orlan, con il suo lavoro sfida la concezione tradizionale di bellezza e il concetto occidentale di identità e alterità". Prima di giungere alla conclusione che qualcuno è diverso, dovremmo infatti domandarci “E’ diverso da chi???”. Capucci, ne “Il corpo tecnologico, l’influenza delle tecnologie sul corpo e sulle sue facoltà” sostiene che Il grande sviluppo e la diffusione delle tecnologie coinvolgono tutti settori della nostra esistenza, dalle comunicazioni alla didattica, all’informazione, all’ambiente, alla biologia, all’arte. Viene naturale chiedersi cos’è artificiale e cos’è naturale, cosa è tecnico e cosa è biologico, dal momento che gli strumenti tecnologici e i loro artefatti, influenzano il corpo a vari livelli, psicologico, fisico, culturale, biologico. Egli si chiede se è possibile prospettare un’evoluzione di questo rapporto tra corpo e tecnologia. Per quanto riguarda il tema “Protesi estensive e invasive, potenziamento o atrofizzazione?” ritengo come Popitz, che la “tecnica non ha supplito a una mancanza biologica, al contrario ha ampliato il dominio di intervento dell’uomo” permettendogli quindi nuove forme di vita. La tecnologia non completa l’uomo, semmai allarga il campo del suo operare.

    Federica Tortorelli.
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  MARIA PETRILLO Sab Gen 28, 2012 1:08 pm

    Onestamente non sono contraria agli interventi chirurgici che siano però attuati in situazioni di un reale problema fisico, per far star bene la persona. Infatti non condanno e non giudico chi utilizza questo tipo di chirurgia , però credo che a tutto c’ è un limite perché utilizzarla con eccesso per seguire la moda porta a non accettarsi più perché si tende sempre a voler essere diversa..
    Quindi tutti devono accettarsi per quello che sono perché ognuno è dotato di una bellezza eccezionale in quanto :OGNUNO DI NOI E’ UNICO ED IRRIPETIBILE.
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    sarapalermo


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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  sarapalermo Sab Gen 28, 2012 3:26 pm

    io assolutamente non condanno chi sceglie di ricorrere alla chirurgia estetica perchè credo che ognuno di noi sia libero di fare le proprie scelte,è ovvio che non condivido però chi si accanisce sulla chirurgia estetica . Non avevo mai sentito parlare della storia di Orlan che si è sottoposta a 7-8 interventi chirurgici avviando un progetto di trasformazione identitaria, progettando un auto-ritratto ideale . Mi dispiace ma è una storia che accetto ma non condivido.
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    mariacostagliola


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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  mariacostagliola Sab Gen 28, 2012 4:36 pm

    Penso che ognuno di noi è libero di decidere come modificare il proprio corpo...anche se ritengo che la tecnologia debba essere usata per fini di salute e non per rendersi piu belli agli occhi degli altri...Io,personalmente,non farei nessuna modifica al mio corpo in quanto credo che la perfezione non esiste..anzi, ringrazio Dio per avermi creata così come sono con pregi e difetti..
    Inoltre,credo che spesso la tecnologia troppo invasiva comporti problemi e difficoltà..
    Questo corso mi ha fatto riflettere tanto e mi ha fatto apprezzare tutto ciò che mi circonda,il mio fisico,i miei ideali,poichè ci sono persone che purtroppo non hanno tutto ciò..

    Maria Costagliola

    commento es. 1

    Siete riuscite a comprendere l'intento dell'esercizio,
    dimostra spiccate capacità riflessive e intuitive,
    per ragionare con la propria testa per poi confrontarsi con altri autori.
    la docente
    Della Corte Lucia
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Della Corte Lucia Sab Gen 28, 2012 4:46 pm

    CONDIVIDO PIENAMENTE CIò CHE HA DETTO STEFANIA DE LUCIA...
    severinamangiacapra
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  severinamangiacapra Sab Gen 28, 2012 5:00 pm

    Spesso si fa uso ed abuso della tecnologia. Credo che essa sia importante per noi, e per la nostra società ma non deve accadere che poi questo "vantaggio" creato dall'uomo diventi uno "svantaggio" per l'uomo. Non ho mai conosciuto persone che sono ricorse a chirurgie plastiche e non posso immaginare cosa è che li spinge ad andare "contro natura". Io, personalmente posso solo dire di accettarmi per quella che sono, compresa di pregi e difetti. Con condanno assolutamente coloro che ricorrono a ciò, l'importante è che ciò venga fatto nel rispetto di se stessi, del proprio corpo e degli altri, infondo...sosteneva Martin Luther King: "La mia libertà finisce dove comincia la vostra"

    Criscuolo Maria Assunta
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty parliamo di corpo e tecnologie, Granelli, Capucci, tecnologie estensive tecnologie invasive. Protesi estensiveinvasive: potenziamento o atrofizzazione?

    Messaggio  Criscuolo Maria Assunta Sab Gen 28, 2012 8:05 pm

    Più che commentare il libro della prof.ssa, mi sono posta il problema del perché leggere questo libro...
    L’argomento centrale riguarda il legame tra corpo, disabilità e tecnologie,tematiche che sono osservate nell’ambito degli orizzonti multimediali della formazione.
    Si propongono tre tipologie di tecnologie: integrative, invasive ed estensive.
    Ora è evidente che le nuove macchine affiancandosi all'uomo a livello delle attività cognitive modificano e influenzano i processi di produzione, memorizzazione e trasmissione del sapere. Determinano in particolare lo sviluppo di nuovi linguaggi per la comunicazione uomo - macchina e di nuovi metodi di formalizzazione. Siamo di fronte ad una innovazione sul piano culturale paragonabile almeno a quella della scrittura e forse più densa di potenziali mutamenti. L'innovazione sul piano tecnologico è evidente quando si pensi al fatto che la rivoluzione industriale è nata sostanzialmente da macchine che prolungano e potenziano l'attività muscolare dell'uomo. Come queste hanno modificato il modo di produrre e di lavorare insieme con esso l'intero assetto sociale ed economico, così le nuove macchine sembrano destinate a produrre mutamenti ugualmente o forse ancora più imponenti. E ciò perché questa volta esse vanno a modificare non solo i modi di "produzione materiale" ma anche quelli della "produzione immateriale". E' tutta la sfera dell'attività dell'uomo che viene interessata e modificata.
    Riassumendo dunque si può dire che, tenuto conto dello specifico delle nuove tecnologie, si produce una innovazione profonda sul piano culturale, significativa sul piano scientifico, imponente sul piano tecnologico. Complessivamente si può dire che una nuova epoca si apre.
    Che cosa si può dire della condizione femminile dal punto di vista delle nuove tecnologie? Influiranno o no su questa condizione, e come?
    Intanto è evidente che se influiranno su tutto l'assetto sociale e a livello della cultura, esse influiranno anche sulla condizione femminile.
    A me pare che un punto di partenza utile per valutare le conseguenze delle nuove tecnologie sulla condizione femminile sia costituito dall'analisi dei cambiamenti che la precedente rivoluzione industriale ha indotto su di essa.
    Ripercorrendone rapidamente le tappe, si possono fare alcune riflessioni: il lavoro femminile con la prima rivoluzione industriale è cambiato in modo profondo, soprattutto con lo spostamento in massa dalla famiglia alla fabbrica o all'ufficio. Questo è il fatto qualitativamente importante. Un cambiamento molto importante si ebbe con la nascita dell'industria tessile.
    Un secondo cambiamento nella condizione femminile è nato con la macchina da scrivere e con il telefono.
    L'avvento delle nuove tecnologie, dei nuovi modi di trasmissione del sapere (che non sono più quelli della lettura, ma anche quelli del colloquio con il calcolatore, con il video-disco, di un'interazione cioè uomo-macchina) pone in modo più urgente che nel passato il problema dei metodi di trasmissione del sapere.
    Ecco perché dopo fatte queste riflessioni mi pare logico studiare il libro corpo tecnologie della prof.ssa Briganti, aiutandosi con le immagini che ci ha proposto in aula e sui materiali didattici.

    è molto originale la tua lettura ! e proprio per questo la trovo suggestiva e - come ciascuna ipotesi dimostrata - molto coerente.
    la docente
    mariapetrellese
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    Messaggio  mariapetrellese Sab Gen 28, 2012 8:10 pm

    ci tengo a mostrarvi questo articolo dell'anno scorso, in cui è narrata la follia di una madre inglese nei confronti di sua figlia di 8 anni, INIETTA DEL BOTOX NEL VISO DELLA FIGLIA...è assurdo!!!!!!!!!!!!!!!

    La chirurgia estetica? Un affare da ragazzini

    Una nuova droga: il culto del corpo.

    L’ultima novità dal fronte della chirurgia estetica porta il nome di Kerry Campbell, alias la “mamma-botox”. Inglese residente a San Francisco, settimana scorsa ha candidamente ammesso durante una puntata di “Good Morning America” di aver iniettato del botox sul viso di sua figlia. Niente di male, Kerry in fondo è un’estetista. Piccolo dettaglio: sua figlia ha solo 8 anni. L’ammissione di Kerry Campbell ha suscitato polemiche e una quantità tale di telefonate, che ora sua figlia è stata affidata ai servizi sociali (nel frattempo si è scoperto che la madre le aveva praticato anche l’epilazione dei peli superflui “per portarsi avanti”, parole sue).

    La storia, con tutte le esagerazioni del caso, è tuttavia emblematica per capire come sia mutata la percezione della chirurgia estetica negli ultimi tempi: l’artificio per apparire migliori non nasce oggi. Persino i medici Galeno e Celso, e siamo nell’antica Roma, si adoperavano per correggere labbri sporgenti, nasi storti e orecchie a sventola (non sempre con esiti fortunati per le loro cavie). Tutte le società, lo confermano gli antropologi, da sempre sono intervenute sul corpo fornito dalla natura per abbellirlo grazie a disegni, tatuaggi, acconciature, vestiti. Non nasce oggi nemmeno l’ossessione per la bellezza (e l’etica del sacrificio per ottenerla): Cleopatra non era forse disposta a passare ore immersa in una vasca colma di latte d’asina pur di avere una pelle più luminosa?

    Ciò che cambia, lo confermano i sondaggi, è l’approccio alla chirurgia estetica, specie tra i giovani. Il 17 per cento dei teenagers italiani ricorrerebbe, se potesse, alla chirurgia per cambiare o rimodellare qualche parte del corpo. “Gli adolescenti fanno fatica ad accettare le trasformazioni del corpo”, spiega Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra, psicoterapeuta e tra i massimi esperti in Italia nel campo dell’educazione. “È come se il corpo ‘al naturale’ non bastasse: ecco allora comparire piercing, tatuaggi, muscoli gonfiati da ore di palestra. Prima di ricorrere alla chirurgia estetica l’ossessione dei giovani per il proprio corpo passa per la moda. Gli adolescenti di ieri lottavano per liberarsi dalla colpa della ricerca del piacere sessuale, quelli di oggi non più. Il corpo è stato liberato, la morale comune accetta che anche i giovanissimi abbiano le loro esperienze sessuali, ma i ragazzi soffrono comunque. Lottano ancora. Perché anche se non vivono più il senso di colpa, pesa su di loro quello di inadeguatezza”. Ovvero, la vergogna di non essere all’altezza dei canoni di bellezza estetica accettati dai pari. Se è doveroso, come spiegano gli psicologi, rispettare la ricerca della bellezza da parte dei teenagers, bisogna vigilare che questa non sconfini nell’ossessione e nella frustrazione di non riuscire ad essere diversi da ciò che si è. “
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    Messaggio  luisa buono Sab Gen 28, 2012 8:16 pm

    Fatturati da paura, un giro di soldi da far spavento, può non
    piacere, ma è una realtà con cui bisogna fare i conti.
    Oggi in Italia le persone che si rivolgono ad un chirurgo estetico
    sono davvero tante ed è un commercio in continua espansione e un motivo ci sarà.
    Personalmente non condivido, ma è altrettanto vero che ognuno spende i
    proprio soldi come meglio crede. Se una persona trova la propria felicità
    in un pezzo di silicone che la faccia apparire piu bella, "si accomodi pure,
    infondo c'è posto".
    Tutto frutto della società, tutto frutto del processo educativo,
    tutto alla ricerca della felicità, mi auguro che la trovino.
    Ma come sempre c'è del buono in ogni cosa, perchè per ogni donna che si rifà
    il seno c'è una persona che beneficia della chirurgia estetica per ovviare
    a molformazioni, date da fattori a loro indipendenti.
    Ergo, la scienza fa progressi per aumentare la taglia del seno e per chi ne ha bisogno!!

    Diverso il discorso riguardante le protesi.
    Lì non si finisce mai di stupire, a parte Pistorius, numerosi sono i casi in
    cui persone destinate a vivere una vita di disagi e privazioni oggi grazie anche
    alla bontà delle protesi riescono a condurre una vita piu che normale, guidando,
    muovendo l'arto e tutto quanto potrebbe essere fatto con un arto normale.
    Lo spazio di crescita in questi settori è notevole, regalano felicità, credo
    molto piu grande di quella di rifarsi il seno.
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    Messaggio  monicasomma Sab Gen 28, 2012 8:42 pm

    il caso Orlan vuole evidenziare la continuità esistente tra arte e vita, dimostrando come il prodotto artistico sia il medium ideale per raggiungere la totale conoscenza del sè, e come, viceversa, la personalità “disturbata” sia funzionale alla creazione artistica.
    Ritengo che la ricerca della propria identità e la necessità di produrre tracce “per poter esistere”, costituiscono il filo conduttore delle sue azioni.
    Orlan utilizza i media per registrare le sue “azioni”, nelle quali si assiste al recupero e alla perdita della propria identità; nelle ultime performances la virtualità le è servita per “doppiare” la realtà (creando immagini elettroniche) trasmessa in mondovisione.
    Inizialmente si trattava di prendere possesso (non solo del suo corpo ma anche dello spazio), nella maturità, passando attraverso stati di perdizione e di “redenzione”, proponendo feroci e sottili critiche al mondo dell’arte, Orlan è giunta fino alla realizzazione del suo “Autoritratto” realizzato nella carne.
    articolo riportato...mi sembrava interessante.
    Differenze sessuali, Ritratti - Servizio del 12/04/99
    Corpo, nuove tecnologie e stereotipi femminili

    di Cristina Lasagni

    Navigazione
    Da Orlan alla chirurgia estetica
    di Michele Alberico

    Che cosa succede se fra corpo e arte si inserisce un bisturi? Il corpo, da sempre oggetto di rappresentazione da parte degli artisti, per Orlan - nota artista francese che da più di trent’anni lavora sul concetto di identità femminile - diventa la “tela” su cui lavorare. L’artista compie performance molto provocatorie lasciandosi riprendere mentre si sottopone a degli interventi chirurgici, proponendo poi allo spettatore le immagini cruente delle trasformazioni del suo corpo come opere d’arte.

    Orlan è la prima artista ad usare la chirurgia estetica - ripresa in diretta via satellite, o in video, o fotografata - come strumento di comunicazione artistica.

    Orlan, fino dalle sue prime performance, ha lavorato proprio sui modelliimposti al corpo femminile dal desiderio maschile. Basti pensare al suo rifacimento del famoso “Déjeuner sur l’erbe” di Manet in cui tutti gli uomini sono vestiti e solo la donna è offerta nuda agli occhi di chi guarda. Orlan, in un’opera che riprende la scena del quadro, ribalta la situazione: lei è la sola vestita mentre tutti gli uomini sono nudi, oggetti sessuali offerti agli sguardi. I media sono veicoli molto potenti di stereotipi che riguardano l’immagine femminile e l’identità corporea. L’esempio più banale ci viene dalla Tv: sembra che una donna non possa comparire in video, ed essere proposta come modello estetico, se non risponde a canoni precisi ed uniformanti - le labbra gonfie, gli zigomi alti, seni proprompenti.

    Quando Orlan riprende in video le sue operazioni di chirurgia estetica elimina la censura, che nasconde il percorso che una donna deve compiere per corrispondere ad un modello estetico, anzi mostrando l’operazione nel suo svolgersi ne mette in risalto il lato orribile e doloroso e lo fa con una grande carica di ironia eversiva. In una delle ultime operazioni si è fatta collocare sulla fronte le protesi che generalmente servono per rialzare gli zigomi: uno slittamento di qualche centimetro è stato quindi sufficiente per trasformarla da angelo di bellezza a diavolo del dubbio.

    “Normalmente vengo considerata un’artista che rappresenta i criteri standard estetici della nostra società, benché questi due bernoccoli diano vita, al contrario, a una specie di lotta furibonda con i nostri attuali standard, e parlano del corpo mutante. Adesso sto lavorando, oltre che sul mio corpo reale, anche con il virtuale. Con un’elaborazione Photoshop digitale, realizzata al computer, ho mescolato la mia immagine con sculture che rappresentano lo strabismo che nella civiltà precolombiana era considerato un canone estetico, un fondamentale criterio di bellezza al punto che ai neonati fin dalla nascita venivano applicate sugli occhi palle di terra o di cera, per far sì che imparassero a storcere lo sguardo. Uso il virtuale per mescolare canoni di bellezza diversi per questo, nell’immagine realizzata con Photoshop si vedono al contempo i miei due bernoccoli e lo strabismo. Per ora ho intrapreso questa ricerca per il mercato precolombiano, perché ho realizzato molte esposizioni nell’America Centrale. Ma in seguito lavorerò anche con l’Africa, l’Asia e l’Egitto, dove si praticava persino la deformazione del cranio. ”

    di Cristina Bigongiali

    Alcune immagini del lavoro di Orlan sono molto dure e l’artista ne è pienamente consapevole: “Mi dispiace farvi soffrire - ha detto durante un’operazione ripresa in diretta e trasmessa via satellite - ma ricordatevi che io non sto soffrendo, mentre le guardate, soffrirò solo dopo nel riguardarle in video. Ci sono poche immagini che ti forzano a chiudere gli occhi: morte, sofferenza, apertura del corpo, alcuni aspetti della pornografia, per alcuni, per altri la nascita”. Ma sentiamo ancora da Orlan perche lavora su corpo e tecnologia e cosa pensa della chirurgia estetica:

    “In realtà non sono contraria alla chirurgia estetica: sono contraria all’uso che se ne fa. C’è oggi una standardizzazione completa, che si tratti di uomini o di donne; quel che cerco di mostrare è che la bellezza può assumere sembianze che non sono considerate belle. Se lei descrive da lontano la mia figura, e dice “è una donna con due bernoccoli sulle tempie”, qualcuno penserà “ma è un mostro!” Ma quando poi mi vede, le cose vanno diversamente. D’altronde, cosa abbastanza divertente, oggi molti giovani stilisti hanno compreso quel che voglio dire, e quelli che hanno sempre lavorato a una certa immagine della donna, dell’amore, della donna perfetta, giovane, magra, bella, eccetera, insomma a una determinata estetica femminile cominciano a ricredersi.

    Per esempio, c’è un artista molto interessante che si chiama W.L.T., che è stilista, e mi fa continui regali con le sue modelle a cui fa mettere, con prodotti cosmetici, lattice eccetera, gli stessi bitorzoli che ho io; insieme abbiamo realizzato un catalogo per il Museo Boismans, nel quale mi si vede effettivamente con lo stesso naso ma in lattice, e con i miei veri bernoccoli, e intorno a me ci sono modelle tutte con bernoccoli di lattice. Questo però è un po’ strano per me, e mi è difficile accettare l’idea che d’un tratto la moda si impadronisca del mio lavoro, che in verità va contro le mode, e non si prefigge minimamente di lanciare una nuova moda. Vorrei dire a tutti quanti: “Provate a fare quel che vi piace del vostro corpo, nel modo che più vi aggrada, cercando di liberarvi appunto di tutti i diktat che vi vengono imposti, sia dalla pubblicità che dalla moda, dai giornali, dal cinema, dai film, e così via. Io dico, al contrario, fate il contrario, il mio è un invito a deformattarsi”.

    Il corpo sembra quindi diventare un nuovo mezzo di comunicazione, una materia da plasmare e una nuova forma di espressione della libertà individuale anche il modificarlo a proprio piacimento.

    Le operazioni di chirurgia estetica al centro delle performance di Orlan ci fanno riflettere su come oggi il rapporto fra corpo e tecnologia sembri diventare sempre più stretto. D’altra parte l’ingegneria genetica, le nuove tecnologie mediche endoscopiche, l’impianto di protesi tecnologiche in corpi viventi ci costringono a chiederci se i confini fra ciò che è corporeo e ciò che è tecnologico, fra naturale e artificiale non stiano diventando sempre meno precisi, sempre più sottili.

    La dottoressa Alfano Miglietti, teorica delle mutazioni e direttrice della rivista Virus, si occupa da tempo di quegli artisti che di questi confini labili tra corpo e tecnologia hanno fatto una forma d’arte. Le abbiamo chiesto di commentarci il percorso artistico di Orlan rispetto al tema dell’identità di genere:

    “Il problema di Orlan è proprio quello di mettere il famoso dito nella piaga: Orlan non allarga la sua bocca e non gonfia le sue tette, ma si fa due bozzi sulla fronte. Questo passaggio è un passaggio molto importante perché il passaggio è quello di non somigliare ad un canone che vuole che il femminile abbia delle caratteristiche, ma che interpreta e rivede completamente una struttura, sia fisica che mentale. Orlan ha sempre lavorato sul corpo, ha un passato di ‘body artist’. Le prime azioni di Orlan sono fortemente legate ad una denuncia politica, mentre le ultime operazioni di Orlan sono più rivolte ad un universo mediale che guarda più al futuro, che guarda quindi anche ad un corpo che si smaterializza in Rete. Non è un caso appunto che Orlan faccia accedere nelle camere operatorie, dove lei modifica il suo corpo, delle videocamere e spesso vengono trasmesse sia in Internet che via satellite, in diversi luoghi contemporaneamente ai suoi interventi. La cosa che crea molto scandalo, non è tanto la trasformazione corporale, ma il processo con cui vi si arriva. Il materiale che è in esubero dei suoi interventi chirurgici finisce su delle opere di Orlan. Orlan dice che finché avrà un pezzettino di carne o di cellule, sarà disseminato sulle sue opere. Il suo progetto finale è quello di far mummificare il suo corpo per metterlo in un museo, perché il suo lavoro è il suo corpo, la sua mutazione è una mutazione c he non è semplicemente una mutazione genetica o semplicemente una mutazione umana verso un’altra condizione, ma è una trasformazione artistica, è una trasformazione che alla fine tende a dimostrare quanto il concetto di umano può essere manipolato, possa essere sofisticato e può essere agito come qualsiasi altro materiale”.
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  raimondo antonella Sab Gen 28, 2012 8:44 pm

    Scorrendo la cartella, ho letto i messaggi che hanno lasciato le mie colleghe. Innanzi tutto credo che ognuno sia libero di scegliere se ricorrere o meno ad interventi chirurgici, vuoi per ritocchi o per correggere difetti (mi riferisco a chi si sottopone a rinoplastica per problemi respiratori)ma non sono d'accordo con chi vuole cambiare il suo volto o corpo per essere come TAL DEI TALI etc..

    Per quanto riguarda l'uomo tecnologico in aula abbiamo ricordato tanti films che hanno per protagonisti i supereroi che nonostante tutto rivelano sempre umanità e bontà...Parlando con la mia vicina di banco ho ricordato subito il film "L'UOMO BICENTENARIO" con Robin Williams. Un uomo appunto tecnologico che cerca tutti i modi per farsi riconoscere come un essere umano essendosi innamorato e riuscendo a provare tutte le sensazioni umane.

    Ritornando alla tecnologia penso che oggi siamo troppo abituati ad utilizzare i suoi strumenti quindi faranno parte della nostra vita ma resta sempre al soggetto avere la capacità di utilizzarli nel modo corretto senza che questi vadano a sostituire le emozioni, i gesti tipici dell'essere umano.
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    Messaggio  mariasignoriello76 Dom Gen 29, 2012 7:40 am

    Il corpo umano da sempre vive un rapporto molto complesso e travagliato con l’ambiente in cui vive, con l’immaginario collettivo. Si tratta di un rapporto che influenza il modo di vedere e di accettare, che ognuno di noi ha, il proprio corpo. I modelli sono creati dalla società attraverso i mass-media, i giornali, le pubblicità di ogni genere, noi dobbiamo stare attente e valutare con moderazione il messaggio inviato.

    Siamo in una realtà democratica, dopo i movimenti degli anni ’60 ognuno può fare del proprio corpo ciò che vuole: “il corpo è mio e lo gestisco io”. Io non giudico negativamente chi ricorre alla chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto, però bisognerebbe sempre non perdere di vista i valori fondamentali della vita. Le donne dello spettacolo si servono del loro corpo per affermarsi e perciò sono alla continua ricerca della “ricetta della giovinezza”, noi invece dovremmo cercare di fare ciò che permette di stare bene con noi stesse ma senza estremizzare niente. La perfezione non è di questo mondo. Io ad es. cerco di non dimagrire, non posso permettermi di saltare il pranzo, ci sono periodo in cui devo mangiare anche quando non ho fame, altrimenti quando mi guardo allo specchio mi sembro un cadavere, ma quello che soprattutto non mi piace è l’espressione del mio volto. Molti pensano che sono fortunata, invece io non trovo bello indossare un abito dove sotto non ci siano delle forme a sostenerlo.
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    Messaggio  Nunzia Formisano Dom Gen 29, 2012 8:48 am

    Io, personalmente, ritengo che la chirurgia estetica in determinati casi sia fondamentale: subire l'asportazione di un seno perchè ci si è ammalate di tumore è per una donna un'esperienza devastante ed io,che l'ho vissuta da molto vicino, posso affermare che avere la sicurezza di ritornare ad essere una "donna" dopo un intervento chirurgico prima ed estetico dopo, è un aiuto psicologico rilevante......nonostante ti attendano poi numerose e strazianti sedute di chemioterapia. Qualche anno fa le donne erano costrette a guardarsi allo specchio dopo questi interventi e ritrovarsi "amputate", oggi invece si può superare tali situazioni in maniera più ottimistica.
    Ovviamente questo è solo uno dei casi in cui la chirurgia estetica si renda necessaria; concordo con le mie colleghe riguardo all'abuso che ne fa chi non ne ha bisogno correndo rischi notevoli............ogni nostro difetto è una caratteristica che ci rende unici!!
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    Messaggio  elisabettaschiavone Dom Gen 29, 2012 8:57 am

    Durante gli incontri all’università la professoressa ci ha poste di fronte a tante tematiche. Il “corpo e tecnologia” è stato un argomento molto delicato. Si è parlati di tre tipologie di tecnologie: integrative, invasive ed estensive. Infatti, il rapporto tra corpo e tecnologie è preso in esame in base alle seguenti peculiarità: le tecnologie integrative – riguarda le protesi nel campo della disabilità, in modo specifico nell'attività sportiva (un esempio Pistorius), le protesi estetiche, riferite alla tecnologia come miglioramento (ne fanno parte il tema della tecnologia come potenziamento e le tecnologie abilitanti); le tecnologie estensive riguarda la vita digitale, telefono, corpo virtuale, corpo tecnologico e incarnato, ma soprattutto di avatar e identità in rete, (ottime in ambito scolastico e lavorativo). I percorsi offerti propongono strategie d'intervento mirato per l'insegnante o l'educatore. Ma purtroppo ciò ha portato l’essere umano a cambiare la propria persona, perché insoddisfatta di se stessa. Molti sono coloro che si sottopongono ad interventi chirurgici, per trovare la propria identità. In questo modo si giunge ad un eccesso negativo, la nostra società si trova di fronte a persone come Orlan una mutante contemporanea e sperimentatrice coraggiosa, che indaga sulla sua pelle l’esigenza di “rimettersi al mondo di nuovo”, interpretando il corpo in termini chirurgici, come materia da plasmare e re figurare, per verificarne le potenzialità metamorfiche. Modificarsi in identità diverse dal genere di appartenenza ha permesso all’artista di sondare un territorio dove il vero e il verosimile, il reale e l’apparente convivono in un mistero trinitario. Ciò non lo accetto, perché una persona può modificare alcune parti del corpo perché non si accetta , o perché si è trovato nel corso della propria vita a situazioni di “esigenza” al cambiamento, ecc………..ma cambiarsi totalmente questo No!!!!!!!. COSA RESTA DI SUO? Rimangono il corpo o il materiale in esubero dei suoi interventi chirurgici, “disseminato” sulle sue opere, a certificare che un frammento di realtà si è inserito in un vortice irrequieto e surreale, dando vita ad una nuova esistenza. Ma !?............pazzesco!!!!!!!!!!!! ci sono tante persone a vivere in primis un cambiamento, che loro stessi non avevano PROGRAMMATO e per accettarsi sono ancora in lotta con se stessi. Se riflettiamo su ciò si può notare come delle volte la vita è strana, non ci si accontenta mai di come si è, si va sempre alla ricerca di qualcosa di “migliore”,ma il migliore, il bello, è in ognuno di noi. Dio ci ha creati, Lui è un ESSERE SUPREMO, come può creare l’imperfezione? Ognuno di noi è nato con un progetto ben definito e studiato perché vogliamo sempre stravolgere tutto????????????

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    Messaggio  mariapia scotto di fasano Dom Gen 29, 2012 9:20 am

    Stefania De Lucia ha scritto:Non ho mai condiviso la scelta delle persone di ritoccare il proprio corpo solo per fini estetici. Ma perchè bisogna farsi iniettare una sostanza, per giunta tossica, solo per togliere le zampe di gallina ai lati dell'occhio? Perchè rischiare l'esplosione di una protesi al seno, o rendere le labbra dei galleggianti da spiaggia? Capisco tutta la questione dello stare bene con se stessi, ma sfido chiunque a dire, dopo che è passata l'euforia iniziale, che si sente più felice o se la vita va meglio sono per una taglia in più di reggiseno. Io vivo questi interventi come delle intrusioni, come delle violenze al corpo con cui siamo nati (ovviamente parlo per chi ricorre agli interventi per vezzo o per "moda").
    Ma nella vita non ci sono già tante sofferenze e tanti guai? Perchè sottoporsi ad una operazione chirurgica vera e propria senza motivi seri per la salute?

    Vi è mai capitato di assistere in tv ad interventi di chirurgia plastica? E' uno strazio vedere quel martello che rompe il naso o tutti quei tagli per una protesi al seno. Sono solo io che la penso così o c'è qualcun'altro che condivide la mia posizione?


    sono d'accordo con e Stefania,delle volte con la corsa ad essere perfetti si rischia salute mentale e fisica e sono d'accordo anche con alessandra cip che sostiene che bisognerebbe intervenire solo in caso di reale necessità medica.Allo stesso tempo xò non riesco a giudicare xchè non so il disagio che provano coloro che si approcciano alla chirurgia estetica,il perchè e come sono giunti a questa scelta.Credo che ogni caso sia a sè,xchè ogni scelta è dettata dalle proprie esperienze,situazioni,stili di vita che non conosco e che quindi non mi sento di giudicare.
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    Messaggio  manuelamercato Dom Gen 29, 2012 9:50 am

    raimondo antonella ha scritto:Scorrendo la cartella, ho letto i messaggi che hanno lasciato le mie colleghe. Innanzi tutto credo che ognuno sia libero di scegliere se ricorrere o meno ad interventi chirurgici, vuoi per ritocchi o per correggere difetti (mi riferisco a chi si sottopone a rinoplastica per problemi respiratori)ma non sono d'accordo con chi vuole cambiare il suo volto o corpo per essere come TAL DEI TALI etc..

    Per quanto riguarda l'uomo tecnologico in aula abbiamo ricordato tanti films che hanno per protagonisti i supereroi che nonostante tutto rivelano sempre umanità e bontà...Parlando con la mia vicina di banco ho ricordato subito il film "L'UOMO BICENTENARIO" con Robin Williams. Un uomo appunto tecnologico che cerca tutti i modi per farsi riconoscere come un essere umano essendosi innamorato e riuscendo a provare tutte le sensazioni umane.

    Ritornando alla tecnologia penso che oggi siamo troppo abituati ad utilizzare i suoi strumenti quindi faranno parte della nostra vita ma resta sempre al soggetto avere la capacità di utilizzarli nel modo corretto senza che questi vadano a sostituire le emozioni, i gesti tipici dell'essere umano.

    ...quando la Prof. ci ha mostrato l'immagine di Orlan ricordo che quasi tutti in aula siamo rimasti senza parole...io e la mia collega Antonella commenntando l'immagine non riuscivamo a capire come una bella donna abbia scelto di trasformare il proprio corpo in quel modo (a mio parere mostruoso)...di qui la mia riflessione. Anche secondo me la "tecnologia" è un mezzo che migliora la nostra vita, sta all'uomo però scegliere di utilizzarla nel migliore dei modi...

    In merito, invece, agli interventi chirurgici, ai quali oggi tantissime persone si sottopongono, anche io non me la sento di giudicare se è una scelta giusta o sbagliata, in quanto conosco molte persone che dopo l'intervento hanno migliorato la propria autostima, hanno comnciato a riavere una vita serena; allo stesso tempo però ho conosciuto anche persone che dopo essersi sottoposte all'intervento si sono pentiti, perchè magari è riuscito male o perchè hanno rischiato la vita...

    grazie manuela
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    Messaggio  mariapetrellese Dom Gen 29, 2012 10:55 am

    consultando il testo, l'argomento sulle tecnologie mi ha molto appassionato.
    La differenza di utilizzo delle diverse tipologie di tecnologie nasce dalle esigenze delle singole persone, le TECNOLOGIE INTEGRATIVE, ossia le protesi sportive, le protesi chimiche, le protesi estetiche, le tecnologie che fungono da ausilio, meritano discorsi differenti.
    Le protesi sportive, un esempio è il caso Pistorius fungono da ausilio primariamente nell'ambito dello sport, infatti le protesi di carbonio hanno dato la possibilità al paralimpico di vincere diverse gare.
    Le protesi chimiche invece hanno la funzione di integrare una mancanza a livello fisico sia nella vita quotidiana attraverso l'uso magari del pacemaker, oppure nell'ambito dello sport con l'utilizzo del doping, il quale più che migliorare le prestazioni dell'atleta ne rovina l'esistenza causando danni al fegato o al cuore.
    Le protesi estetiche, a mio avviso, non sono per nulla paragonabili alle protesi adottate per chi presenta una disabilità, hanno prettamente lo scopo di migliorare esteticamente un corpo, cosa che non è di primaria importanza, io infatti non ne condivido assolutamente l'utilizzo, se non per migliorare gravi difetti fisici.
    Un discorso a parte meritano gli ausili che fungono da sostegno per persone con specifici deficit, come il Computer e l'innovativa HANDIMATICA. Lo scopo di queste tecniche è quello di dare a chi ne ha bisogno, la possibilità di avvicinarsi il più possibile alla "normalità", ossia acculturarsi e comunicare con gli altri attraverso il computer, cose che un tetraplegico o un ipovedente non potrebbero fare in condizioni normali. Interessante è la triade che viene a formarsi: terapista-disabile-computer.
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    Messaggio  mariapetrellese Dom Gen 29, 2012 11:16 am

    Riguardo al caso Orlan, penso sia una donna che voglia andare contro corrente, più che migliorarsi, la sua intenzione a mio avviso è stupire gli altri, lasciarli a bocca aperta.
    Orlan tiene conferenze-dibattito in tutto il mondo per spiegare il suo lavoro sull’identità; avverte che i tempi sono maturi per poter andare contro alla religione ed alla morale, è ormai possibile cambiare faccia se, quella che la Natura ci ha dato, non ci rappresenta degnamente; «Il corpo è obsoleto» e «la pelle è un vestito che spesso
    non coincide con il nostro essere». Queste sue parole rappresentano il suo modo di essere, la sua volontà di essere "particolare", forse "diversa".
    Ho letto un articolo dove è raccontata la sua adolescenza, si narra che da sempre Orlan è stata una ribelle, lo riporto:
    Il rapporto con i genitori ed in particolar modo l’incessante contrasto
    con la madre, furono fondamentali per la formazione della giovane
    artista, figlia di proletari.
    Il padre al quale era molto legata (anche se era troppo poco presente),
    comprendeva il suo malessere, probabilmente perché il suo lavoro di
    elettricista, presso il teatro di Saint-Étienne lo poneva in contatto con
    lo strano mondo dell’arte e dello spettacolo.
    La sorella, più grande di otto anni, faceva coppia perfetta con la
    madre. La madre era una donna bigotta, caratterialmente chiusa, una
    casalinga di ambiente povero, sposata, con due figlie: esempio
    perfetto di normalità per la cultura occidentale e maschilista di cui
    faceva parte. Una. vita da segregata, segnata, col passare degli anni da
    crisi ed urli d’isteria e mal di fegato cronico; aveva uno scopo
    importantissimo: crescere le sue due figlie con sani principi morali e
    religiosi.
    Ribelle fin da bambina, Miss Catastrophe (così veniva chiamata in
    famiglia), reagì in modo estremo alle imposizioni materne ed alle
    regole di comportamento che erano necessarie ad una piccola donna
    “per bene”. La madre voleva che la sua figlia minore diventasse un
    brava dattilografa, desiderava per lei una vita normale e le ripeteva:
    “Diventare qualcuno? Tu sogni figlia mia! Trovati un bravo ragazzo
    con un buon lavoro e sposati. Basta con queste stupidaggini
    Il suo “essere diversa”, non conforme alle aspettativa della madre (e
    quindi alle aspettative sociali), il rifiuto del destino piatto che le
    veniva offerto ed il desiderio di evitare l’asfissia, la avvicinarono al
    mondo dell’arte: pittura, scultura, yoga, danza, teatro.
    Per “essere altro” farà sempre ciò che gli altri non avevano il coraggio
    di fare, per non diventare il “testimone” della società della madre farà
    esattamente il contrario di ciò che avrebbe dovuto fare. Al rifiuto per
    tutto ciò che è norma e che apparteneva al mondo della madre, ad
    iniziare dal nome, impostole alla nascita, seguì la denuncia dello stato
    d’oppressione della donna nella società maschilista a cui apparteneva.
    L’atteggiamento provocatorio fu evidente già negli anni della scuola:
    la “cattiva ragazza”, nel recarsi a scuola camminava per strada con
    andatura grottesca, col viso truccato in modo esagerato ed eccentrico:
    voleva che tutti la guardassero e restassero schoccati. Ci riuscì! Giunta
    a scuola si recava al bagno e si ripuliva, poi, da “brava ragazza”,
    entrava in aula per la lezione.

    Maria i tuoi contributi sono davvero molto ricchi e articolati.
    la docente
    Stefania Montanaro
    Stefania Montanaro


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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Tecnologie Invasive - Caso Orlan

    Messaggio  Stefania Montanaro Dom Gen 29, 2012 11:28 am

    Il discorso sulle tecnologie
    rientra a pieno titolo nel discorso relativo al tema della disabilità, perché ci
    consente di confrontarci con l’interrogativo “ Diverso da chi?”e quindi con la
    problematica dei modelli proposti. Il caso Orlan consente di affrontare la
    complessa problematica della soggettività mutante, perché questa donna “mutante”
    , con la sua esperienza, consente il salto dalla tecnologia estensiva a quella invasiva, offrendoci così di affrontare il nesso organico-
    inorganico. Le tecnologie invasive sono incorporate, entrano in noi, non sono
    estensioni perché corpo e tecnologia si fondono, rilevandosi diverse dalle
    protesiche di Pistorius.


    L’orizzonte attuale ,fortemente
    dominato dalla tecnica , ci restituisce un’ informazione che penetra in noi e
    che ci induce a cambiare : siamo uomini manchevoli, inadatti, biologicamente
    incompleti. Di ciò ci parla Granelli ,
    che nel testo “ Il sé digitale” si avvicina alla tematica dell’innovazione
    affrontando il discorso delle protesi tecnologiche. Anche dunque se fingiamo
    all’interno di una chat ad essere qualcun’ altro, modifichiamo i nostri dati
    biografici, ci presentiamo con una foto che non ci rappresenta, dietro questa
    operazione c’è sempre un corpo , ed è in questo che consiste l’ ambiguità del
    nostro tempo.. La Cyber Art sperimenta questa ambiguità, l’ibridazione tra
    naturale e artificiale. L’obiettivo di Orlan è quello di modificare i canoni
    estetici, trasmettere il monito “ DEFORMATTATEVI”,mirando provocatoriamente a ribellarsi, attraverso le operazioni
    chirurgiche a cui si sottopone , ai modelli estetici dominanti. Di fronte alle
    immagini di Orlan, in particolare quella dei due bernoccoli, ho provato
    sensazioni antitetiche: curiosità, di fronte a questa “ audacia” e determinazione
    espressa dalla donna mutante; pietà confrontando l’immagine attuale con l’immagine
    di Orlan donna normale, anche bella secondo i canoni dominanti; e infine disorientamento
    staccandomi dal giudizio su Orlan caso specifico, e andando a riflettere sulle
    degenerazioni di determinati meccanismi. In realtà il disorientamento è lo
    stesso che si prova quando si scruta l’immagine di un’ anoressica, oppure di un
    individuo tutto tatuato da testa ai piedi, o di “gruppi emo” che si mostrano
    alla società adottando uno specifico stile di vita. La differenza è che Orlan
    sceglie di opporsi ai modelli in modo
    radicale e modificando il proprio corpo, gli altri probabilmente esprimono una
    sofferenza e un’insofferenza accumulata a causa della cultura dominante. A mio avviso sarebbe
    opportuno recuperare il rispetto per il corpo inteso come natura e come
    potenzialità, e non solo come strumento di comunicazione radicale e anticonformista.
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty discussione corpo-tecnologia

    Messaggio  idabarone Dom Gen 29, 2012 1:53 pm

    Il corpo è il primo e più naturale strumento dell’uomo. O più esattamente è il primo e più naturale oggetto tecnico e, nello stesso tempo, mezzo tecnico, dell’uomo..prima delle tecniche basate sugli strumenti c’è l’insieme delle tecniche del corpo... Il caso Orlan, questa donna “mutante”con la sua esperienza, consente il salto dalla tecnologia estensiva a quella invasiva. Quelle invasive sono tecnologie incorporate dentro di noi, mentre quelle estensive sono quelle che possiamo aggiungere al corpo.
    Il caso ORLAN;
    Mi sono sempre domandata se sia lecito modificare il proprio corpo, i propri lineamenti, per necessità? Certo,da anni, come da anni è lecito modificare il proprio aspetto per piacere o per lavoro. Non c’è una starlette della nostra televisione che non abbia un labbro, uno zigomo, un seno rifatto. Addirittura la pratica estetica è stata spettacolarizzata per essere consumata in televisione, come il programma "Bisturi"”, modificati fisicamente sotto l’occhio della telecamera. Ma modificare, anche radicalmente, il proprio aspetto per arte? Portarsi addosso per sempre le proprie scelte performative. Orlan è di fatto l’inventrice di una nuova forma d’arte che ha mutato le peculiarità della body art espandendole e facendole diventare molto più estreme di quanto siano mai state. La sua filosofia si chiama "Arte carnale", una forma di espressione che nega le basi dolorifiche e masochistiche di certa body art per far diventare performance l’intervento chirurgico stesso di modifica, definitiva, del proprio corpo, nel caso di Orlan del viso. Racconta Orlan: “Io faccio un lavoro classico, un autoritrarmi che si inscrive nella carne. L'arte carnale non ricerca il dolore né lo desidera come risorsa di purificazione, né lo concepisce come redenzione.. abbiamo ormai le peridurali, gli anestetici locali e molti analgesici”. La chirurgia estetica diviene quindi componente essenziale poiché non è più l’artista a modificare, in maniera grezza il proprio corpo, ma il chirurgo con mezzi scientifici. Cosi che l’Arte carnale diventi un lavoro di autoritratto in senso classico, realizzato tuttavia con i mezzi tecnologici propri del suo tempo. Inoltre,secondo me, la chirurgia dovrebbe essere usata per cose serie.. e non
    adoperata per somigliare a qualcuno o per piacersi.
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  Mariagiovanna Pistillo Dom Gen 29, 2012 3:01 pm

    Parlando di chirurgia e di tecnologie estensive ed invasive, vorrei ricordare una cosa molto importante: andare dal chirurgo plastico non è come andare dall’estetista! Tutti gli interventi, secondo il parere dei medici, comportano dei rischi e delle complicazioni che non è possibile preventivare ed evitare. Infatti si tratta sempre di operazioni chirurgiche, e si può rischiare la vita, non dimentichiamolo!! Non molto tempo fa abbiamo avuto una testimonianza lampante di questo: Alessandra Pierelli , ex fidanzata del tronista di Uomini e Donne Costantino Vitagliano, si era sottoposta ad un intervento di liposuzione in una clinica privata romana. Appena dimessa, è stata trasportata d’urgenza al Policlinico Gemelli per delle complicazioni post-operatorie. La diagnosi è stata subito chiara: embolia polmonare. Le sue condizioni erano disperate. Altre complicazioni sono sopraggiunte in quei giorni, tra cui la pleurite. Se oggi è ancora viva, è per miracolo. Lei stessa ha ammesso di essersi pentita di quella scelta e di essersi trovata in un letto d’ospedale, sospesa tra la vita e la morte, solo per qualche rotolino in più!! La cosa più sconcertante è che devono succedere questi eventi traumatici prima di capire cosa conta veramente!!
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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Dom Gen 29, 2012 4:07 pm

    Stefania De Lucia ha scritto:Io credo che se dall'evoluzione si formerà davvero l'uomo tecnologico, beh allora sparirà definitivamente l'essere umano.



    Anch'io concordo con te Stefania,visto che l'evoluzione cancellerà per sempre l'uomo. Emanuela Risoluto
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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Dom Gen 29, 2012 4:49 pm

    Abbiamo affrontato un altro tema relativo al corpo e alle tecnologie:cyborg ed estetica.In aula si è tanto discusso del caso di Orlan,una donna che si è sottoposta a circa ottanta diversi interventi chirurgici per trasformarsi in un nuovo essere;è una cosa impensabile che non condivido assolutamente perchè in primis,mi sembra esagerato ricorrere a tutti questi interventi...e poi,solo perchè ci si vuole cambiare completamente.Sono d'accordo a ricorrere alla chirurgia estetica nel momento in cui c'è da intervenire per esigenze varie ma,non condivido chi si fa "ritocchi"estetici semplicemente per "capricci"o per seguire la moda attuale.Infatti,rispetto e condivido l'idea di persone che sono ricorse alla chirurgia,perchè magari percepivano una "mancanza"al proprio corpo e,quindi non stavano bene con sè stessi;in questo caso,è opportuna la chirurgia perchè è importante l'autostima,lo stare bene con sè stessi,poichè così si vive una vita migliore.Inoltre,ritengo opportuno affidarsi ad esperti nel campo,per evitare problemi successivi all'intervento chirurgico.

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    Messaggio  rossella ferreri Dom Gen 29, 2012 5:29 pm

    Io penso che non bisogna giudicare le persone che intendono sottoporsi a trattamenti estetici. Nessuno è perfetto e tutti vorrebbero modificare parte del proprio corpo. Ma non tutti hanno il coraggio. Per alcune persone, il trattamento estetico è di notevole importanza, in quanto non vivono bene con se stessi. Queste persone si creano complessi, non vogliono farsi fotografare e, persino, hanno vergogna di mostrarsi. Ma, oiltre a ciò, queste persone non si accettano per quelle che sono. Pur essendo consapevoli della pericolosità dell' intervento, io penso che se tutto questo serva a "rinascere" e a "vivere", condivido pienamente la loro scelta, anche se non mi sottoporrei mai a tutto ciò.
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    9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio) - Pagina 3 Empty Re: 9. Discussione teorica su CORPO E TECNOLOGIE (facoltativa) (chiude 3 febbraio)

    Messaggio  cristinadacunto Dom Gen 29, 2012 5:31 pm

    La chirurgia plastica è diventata negli ultimi anni un'esperienza condivisa da un numero sempre crescente di persone ed in particolare di donne. Sicuramente se indirizzata a mo' di terapia verso coloro che causa esperienze traumatiche o malformazioni congenite vogliono riconquistare un aspetto maggiormente gradevole per se stessi e per gli altri o una funzionalità organica migliore, è da ritenere un meraviglioso supporto fisico e psicologico.
    Purtroppo però si tende ad utilizzare questa, che è una vera e propria scienza, per motivi sempre più futili, con gravi rischi per la salute. Di pochi giorni fa è la notizia, a cui hanno accennato anche altre mie colleghe, che alcune protesi mammarie potrebbero essere potenzialmente cancerogene e comunque portare danni gravissimi alla salute di coloro che le hanno utilizzate. Sempre molto difficile è distinguere tra la necessità oggettivamente comprovata e il capriccio di voler cambiare la propria morfologia. In ogni caso riconosco che in ambedue le situazioni c'è una volontà di stare meglio con se stessi e con gli altri. Quindi rivolgendosi naturalmente a strutture autorizzate ed a chirurghi di consolidata esperienza e capacità, non mi sento di condannare chi fa ricorso alle nuove tecnologie se questo può significare il raggiungimento di una qualità della vita migliore.

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