Prima di rispondere alla domanda se la tecnologia potenzia o atrofizza il corpo mi vorrei soffermare sulle definizioni delle varie tecnologie. La tecnologia può essere: estensiva, quando, è intesa come ampliamento del corpo. Essa riguarda il mondo virtuale. Oggi, siamo immersi in un mondo virtuale. La tecnologia sta diventando la protesi artificiale dell’uomo contemporaneo, viviamo attraverso i media e attraverso internet. Il nostro mondo, viene definito un villaggio globale. Questo termine venne utilizzato per la prima volta da Mc Luhan indicando, come, con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione a partire dal satellite, le comunicazioni avvengono in tempo reale anche se gli interlocutori sono a grande distanza fra loro. Come conseguenza, il mondo sembra essere diventato piccolo, assumendo comportamenti tipici di un villaggio. Attraverso i nostri “sensi estesi” dei mezzi tecnologici possiamo fare esperienza in tempo reale di eventi, che, avvengono dall’altra parte del pianeta. Lo sviluppo della tecnologia nella nostra quotidianità, ha cambiato radicalmente il rapporto tra l’essere umano e gli strumenti tecnologici, che presenziano, ormai, in quasi tutti gli ambienti del nostro esistere. Si pensi all’utilizzo dell’automobile con cui i gesti diventano sempre più automatici, inconsapevoli, spontanei a seguito di un costane impiego. Anche il telefonino viene considerato una protesi che l’uomo indossa e serve a comunicare. L’uomo nel suo intento di socializzare ha bisogno di parlare, di comunicare. Siamo così entrati nel CMC, ossia, la comunicazione mediante il computer che è diventato oggi, uno dei media indispensabili per la nostra vita; La tecnologia invece è invasiva, quando, è intesa come una invasione del corpo umano, quando è dentro al corpo infatti, tali tecnologie, vengono utilizzate come protesi impiantate nel corpo reale come ad es. il Pacemaker. La tecnologia non è più l’astratto, non è più l’avatar, è un potenziamento del sentire, vedere, spostarsi. Il corpo non è più un modello da riprodurre artificialmente, ma, è il terreno delle nuove sperimentazioni, è la materia prima del mutamento. Il soggetto invaso è protagonista del nuovo modo di essere e comunicare. Le tecnologie invasive, raccontano di questo nuovo individuo, che, non si sdoppia nel digitale ma è cyborg è impiantato nel suo essere reale, come dice Andy Clark :”più di qualsiasi altra creatura del nostro pianeta, noi umani siamo dei “cyborg nati”, regolati e congegnati dalla nascita per essere pronti a elaborare architetture cognitive e computazionali, architetture i cui confini sistemici eccedono di gran lunga quelli della pelle e delle ossa. Man mano, che, le tecnologie progrediscono e diventano più”user-sensitive” si integrano maggiormente con l’uomo e le sue funzionalità. Pertanto, le nostre menti e le nostre identità diventeranno sempre più profondamente sviluppate in una matrice non-biologica di macchine, strumenti, codici e oggetti quotidiani semi intelligenti. A mio parere queste tecnologie sono utilissime, perché, permettono all’uomo di poter continuare a condurre una vita normale anche dopo un intervento ,come può essere un infarto in cui viene inserito un Pacemaker. Se la tecnologia, venisse utilizzata solo per proporre materiali utili per la nostra salute, allora si che sarebbe un bene utilizzarle;Alla domanda :”la tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo? Sicuramente la tecnologia potenzia l’uomo, la tecnologia rende meno problematici i limiti e le debolezze dell’individuo. Come dice Galimberti oggi tutto è tecnica, essa è addirittura l’essenza dell’uomo. L’uomo è un essere manchevole, non completo. La tecnica completa l’uomo, egli la utilizza e la potenzia potenziando nel contempo anche se stesso. La tecnologia secondo Papiz può modificare la capacità dell’uomo e diventa parte del patrimonio genetico dell’individuo. Essa non completa l’essere umano, ma allarga il campo del suo operare. Longo, invece, afferma che la tecnologia diventa fisicità; il corpo, invece, strumento di specializzazione dell’uomo. Infatti, il primo e più importante strumento dell’uomo, è proprio il corpo. Secondo il mio punto di vista, quello che affermano gli autori precedentemente citati, è molto importante. Infatti, rispecchia a pieno quello che siamo ,che siamo diventati e quello che diventeremo con il progredire e l’avanzare della tecnica, che sicuramente potenzia e sviluppa nell’individuo buone potenzialità di cambiamento e progresso.