cristinadacunto Mer Gen 18, 2012 8:59 pm
Ovviamente nella società nella quale siamo cresciuti, per molti versi la società delle immagini, essere privati anche solo per pochi minuti del senso della vista ha generato in me, come per molte altre, un senso d'angoscia, quasi uno stato ansioso.
Prima riflessione : oggi acquisiamo la stragrande maggioranza dell'informazione necessaria attraverso la vista, ci si accorge di questa condizione unicamente quando, come durante l'esperimento in aula, se ne è privi.
Pensiamo a quante volte nel corso di una giornata abbiamo ripetuto o sentito ripetere " ho visto", "hai visto" e quante invece " ho toccato", "ho sentito", "ho gustato", "ho annusato".
Questo ci fa capire la predominanza che il senso della vista ha sugli altri quattro.
Seconda riflessione : improvvisamente mi è parso che il mio udito si fosse amplificato, priva di stimolazioni visive, le parole scandite dalla docente assumevano dimensione diversa, i suoni assumevano dimensione diversa, il senso di ciò che la docente leggeva era immediatamente più chiaro e significativo e tutte le mie capacità erano concentrate sull'acquisizione di quello stimolo esterno.
Incredibile ma è così, la sensibilità ad alcuni stimoli esterni varia a seconda del senso di cui si dispone per acquisirli.
Un' immagine non si può sentire ed un suono non si può vedere, ma se si ascolta attentamente un suono o si guarda attentamente un' immagine utilizzando a pieno il senso deputato a quell'acquisizione molte cose cambieranno e molte cose ci sembreranno diverse.
Così potremo apprezzare a pieno gli stimoli esterni sottoforma di musica, immagini, sapori, odori, consistenza, valorizzando al massimo ogni tipo di messaggio per quello che in realtà è.