psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena Empty 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Admin Gio Gen 12, 2012 10:59 am

    lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
    commenta qui il terzo laboratorio
    inserendo una tua riflessione in merito ai due video propposti.

    Laboratorio diversità
    Indovina chi viene a cena scene migliori del film
    https://www.youtube.com/watch?v=xIoREgXDDwo

    scene intere padre figlio
    https://www.youtube.com/watch?v=jRr2JBgcX3E



    Ultima modifica di Admin il Mer Gen 25, 2012 1:30 pm - modificato 3 volte.
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    Messaggio  Stefania De Lucia Gio Gen 12, 2012 2:18 pm

    "Bisogna atterrare la generazione precedente per promuovere il cambiamento". E' il senso delle parole che un UOMO ha rivolto verso un UOMO DI COLORE. E' strano pensare come una parola che suggerisce un senso di piena completezza, come la parola uomo, debba essere accompagnata da attributi che minano quella completezza aprendola invece verso un aspetto che è limitante e parziale. La generazione da abbattere non è costituita solo da uomini in carne ed ossa ma da tutte quelle leggi, quei modi di pensare, quegli usi e quelle consuetudini che sono cementate in ogni cultura e che faticano a scomparire, perchè consolidate nel e dal tempo. E' l'attributo in questo caso ad essere "handicappante". I due innamorati rappresentano i figli della nuova generazione che si affaccia pian piano alle porte del futuro. Un futuro che però, ancora oggi,non è diventato del tutto presente. Smile

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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena Empty Indovina chi viene a cena? Basta che non sia nero, gay, rumeno ...

    Messaggio  depriscorita Gio Gen 12, 2012 2:28 pm

    Non avevo mai visto il film ciò che ho subito notato è l'espressione del volto della mamma perchè è emblematico, comunica tutto ma ancora più significativo è quello del padre quando vede il fidanzato della figlia di colore. Il comportamento dei genitori della ragazza credo sia tipico di mole famiglie italiane ancora oggi. Nonostante si sventolino parole come uguaglianza le diversità si fanno senitre soprattutte se quest'ultime varcano le soglie delle nostre case. Diverso è se si tratta di vicini e conoscenti infatti si è più comprensivi ma se "malauguratamente" ciò accade a noi, come dice il padre della ragazza nel film, <<è un colpo>>. Il comportamento che mi sembra più paradossale è quello della governante che nonostante sia nera contrasta aspramente il ragazzo perchè non lo ritiene all'altezza della ragazza. Bisogna mantenere le gerarchie. Questo credo sia frutto di una condizione di inferiorità ormai consolidata negli anni. Nel film tuttavia ho riscontrato anche una chiave di cambiamento quando si afferma: <<sono loro il mondo e loro lo cambieranno>>. Saranno le generazione future attraverso una trasformazione inesorabilemnte lento ma presente a cambiare i filtri con cui si osserva il mondo. Sarebbe più adeguato parlare di differenze che di diversità. C'è un bel film che si intitola proprio <<DIVERSO DA CHI?>>. Infatti l'uomo è uguale a un'altro uomo pur essendo differente per cultura, idee, sentimenti... ma rimane pur sempre un uomo. La cosa che sembra strana è che in un mondo che cambia velocemente sembra quasi un ossimoro se si pensa che le convinzioni delle persone sono invece dure a morire.
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    Messaggio  Di Meo Livia Rosa Gio Gen 12, 2012 2:43 pm

    La cosa che più mi ha fatto pensare è stato l'atteggiamento della governante quando dice: una persona delmio stesso colore non può aspirare a tanto, ma perchè scusate?? Siamo tuti uguali! e soprattutto lei donna di colore che fa questa affermazione , questo vuol dire che è come se fosse interiorizzato in loro una sorta di complesso di inferiorità che non gli permette di aspirare a tanto! Ma l'amore tra i due ragazzi è l'espressione dlla purezza della semplicità della modernità,nonostante ancora oggi ci sia tanta differenza e soprattutto tanto astio nei confronti delle persone diverse da noi solo per il colore della pelle, esistono storie d'amore splendide che non hanno colore che abbattono ogni barriera, che vanno contro ogni difficoltà!!!
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    Messaggio  Cristina Ruotolo Gio Gen 12, 2012 2:54 pm

    Non avevo mai visto questo film che fa emergere pienamente il tema della diversità, in questo caso non nelle persone con disabilità, ma in quelle persone che la società etichetta diversi per il loro colore della pelle, per la loro cultura, per la loro religione. Nonostante abbia visto solo qualche video di questo film ho notato che esso induce ad un' attenta riflessione sui nostri modi di rapportarci nei confronti di una persona " diversa da noi" per svariati motivi, infatti sebbene sia ambientato nel 1967, oggi il problema della diversità della razza esiste ancora, esistono ancora i pregiudizi di quelle persone che non si aprono al mondo, che si considerano superiori. Sembra incredibile che due persone che si amino non possano stare insieme solo perchè hanno un colore di pelle diverso. Purtroppo scene del genere oggi capitano ancora e nonostante tante leggi il colore della pelle per alcuni continua ad essere una differenza che limita. Se domandiamo a qualcuno “sei razzista”? , il più delle volte la risposta che riceviamo è no, ma invece io vedo ancora persone che, se per strada incontrano una coppia di fidanzati l'uno di colore e l'altra no, li guardano come se stessero peccando, oppure in metro che guarda caso c’è sempre un posto libero vicino agli stranieri! Dei due video mi ha colpito in particolare le parole del protagonista quando dice Ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un uomo" , dimostra una presa di coscienza dei suoi diritti, a prescindere dall'appartenenza a razza, religione, contesti sociali differenti.

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    Messaggio  Imma Rispoli Gio Gen 12, 2012 3:07 pm

    Indovina chi viene a cena è un film incredibilmente attuale. Ancora oggi, nel terzo millennio, fatichiamo ad aprirci all"altro, al "diverso". Il diverso può essere la persona di colore, il gay, il cinese, lo zingaro, ma anche il meridionale e tutti quelli che non rientrano nei nostri canoni di "normalità". E' incredibile vedere l'espressione del padre di lei, così come incredibile sono anche i pregiudizi della cameriera di colore, che vivendo in quell'ambiente, ha quasi introiettato proprio quei pregiudizi che lei dovrebbe combattere in prima persona.
    Il futuro sono loro si dice nel film; oggi possiamo dire che questo futuro non si è ancora realizzato, secondo me ci vorranno ancora altre generazioni. L'importante è provarci tutti insieme.
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    Messaggio  benedettabonifazi Gio Gen 12, 2012 3:19 pm

    io non avevo mai visto questo film. oggi in aula per la prima volta ho visto qualche scena e sono rimasta molto colpita perchè pur essendo ambientato nel 1967, evidenzia il tema della diversità, una diversità diffusa in parte ancora oggi. ci sono diverse frasi che mi hanno colpito: la prima è " Sono loro il mondo, loro lo cambieranno" . tale frase è pronunciata dal prete il quale sottolinea che bisogna superare pregiudizi, stereotipi, differenze di razza e religione...e che sarà la generazione futura a favorire e permettere ciò! il padre del protagonista si proccupa in modo particolare " di cosa penserà la gente" ... ciò evidenza che siamo noi la società, siamo noi a definire ciò che è normale e/o anormale, siamo noi che dobbiamo lottare per soccombere tali pregiudizi.
    una frase molto bella è detta anche dal protagonista, quando afferma: " ti consideri di colore? io mi considero un uomo".. questo sottolinea che si identifica come persona, uomo, a cui sono riconosciuti diritti e doveri, uomo uguale agli altri...le due culture che evincono dal film sono così diverse, ma nello stesso momento cosi uguali perchè ognuno considera e pensa la stessa cosa dell'altra...anche se il film è ambientato anni fa, le tematiche trattate sono comuni anche ai tempi di oggi... ancora oggi ci sono persone che non accettano del tutto la diversità di razza , religione e di cultura...
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    Messaggio  Mariarca Faliti Gio Gen 12, 2012 3:33 pm

    Io non avevo mai visto questo film e dopo aver preso visone dei video proposti in aula ho scritto il mio pensiero subito lì sul quaderno.
    Alla domanda della prof: "credete che questo film è attuale anche se datato"?
    Io credo che questo film sia attualissimo nella nostra società.
    Una società che si impone di superare i tabù ma che infine e ritorna ciò che affermavo nel laboratorio precedente "predica bene ma razzola male!"
    A tal proposito mi sono trovata d'accordo con la frase: "Anche se cambiano le leggi non cambia ciò che pensa la gente"
    E' vero infatti ci sono e ci saranno tantissime leggi bellissime,aggiornatissime e super moderne ma che resteranno solo su carta se le persone non tendono davvero a superare i pregiudizi ed a iniziare una vera e propria <<integrazione sociale>>!
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    Messaggio  monicasomma Gio Gen 12, 2012 4:03 pm

    Avevo già visto questo film, quindi riporterò l'impressione e la sensazione di allora,ricordo che al momento della visione rimasi per qualche attimo stupefatta,perplessa in quanto vedendo la reazione dei genitori del ragazzo di colore mi resi conto di appertenere a due mondi diversi,culture diverse ma allo stesso tempo così uguali.I genitori di entrambi i ragazzi mostravano la loro opposizione al matrimonio in ugual misura.Allora il razzismo esiste anche da parte loro? Pensai,sentendomi per un attimo sollevata per le ingiustizie che spesso subiscono,ma allo stesso tempo triste.Non ero pronta a vedere un loro rifiuto al nostro mondo.
    Il dibattito avuto in classe è stato interessante e costruttivo.Si è discusso del cambiamento e della paura del padre del ragazzo ad esso.Condivido quanto detto da Angela(il padre ha paura e si oppone perchè pensa di non poter aiutare il figlio a vivere nel nuovo mondo,quello della parità razziale).
    Contrariaramente non appoggio quanto rilevato riguardo il rifiuto del matrimonio dovuto all'inferiorità della propria razza che è stata attribuita ai genitori del ragazzo come sottolineato in aula.In realtà questa inferiorità l'ho rilevata però nel discorso della cameriera fatto al ragazzo.
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    Messaggio  sarapalermo Gio Gen 12, 2012 4:05 pm

    Il video narra una storia impossibile tra una donna bianca e un uomo di colore. Questa "diversità" tra loro è un ostacolo per la loro relazione negli anni 50 semplicememnte a causa del colore della pelle. Potremmo pensare che tutto ciò è normale negli anni 50 ma non adesso, ma io mi chiedo oggi come reagirebbe un genitore nel vedere un figlio in procinto di sposarsi con una persona che non ha lo stesso colore della pelle? Io credo che ormai in molti non si pongono più il problema del colore della pelle diverso dal proprio ma credo anche che ancora molti hanno pregiudizi e non sarebbero contenti di vedere il figlio o la figlia sposarsi con una persona che ha il colore della pelle diverso .
    Oggi, per fortuna, siamo testimoni di vari "cambiamenti" ,come discusso in aula. Ci basti pensare ad Obama: abbiamo un presidente nero che la maggior parte della popolazione mondiale apprezza.

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    Messaggio  mariasignoriello76 Gio Gen 12, 2012 4:06 pm

    La frase che più mi ha colpita è stata: "gli altri mi considerano un uomo di colore io sono solo un uomo".

    E' un uomo indipendentemente dal colore, è un essere umano con i suoi sentimenti e le sue emozioni come tutti gli altri.

    Questa è una tipica barriera "mentale" che noi bianchi abbiamo creato che poi si riflette, ha delle conseguenze nella quotidianeità.

    E' una forma di discriminazione negativa che ci porta ad emarginare, a collocare ai margini essere umani perchè diversi dal nostro modello di riferimento. Ed è proprio qui il problema, poichè spesso si parla di "diversi" anche per sciocchezze come queste, per un colore, per chili di troppo, per l'altezza. Figuriamoci cosa siamo capaci di fare in caso di persone diverse da noi per cose più gravi. Modelli di riferimento che noi abbiamo creato, perche?

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    Messaggio  pierobovenzi Gio Gen 12, 2012 4:06 pm

    Ancora una volta la professoressa ci ha proposto un video molto toccante, premesso che non ho mai nè visto nè sentito parlare del film "indovina chi viene a cena" mi è subito piaciuto, ovviamente nelle scene che ci sono state mostrate risaltava l'idea della mentalità che negli anni 50 dello scorso secolo, e non solo, adottava la maggior parte delle persone. Una mentalità che porta a vedere la diversità tra esseri umani e che mette ancora una volta in risalto l'ignoranza delle menti ristrette che ancora oggi a distanza di sessant'anni si ostinano a considerare gli uomini diversi. La frase che più mi ha colpito è stata: "anche se cambieranno le leggi, non cambierà mai il modo di pensare della gente".. una frase che lascia aperte mille discussioni..
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    Messaggio  giuseppinamenditto Gio Gen 12, 2012 4:19 pm

    Era la prima volta che vedevo questo film e devo dire che pur essendo datato, il tema che tratta della diversità e del razzismo è ancora attualissimo.
    La cosa che più mi ha sorpreso è che sia la cameriera che il padre del ragazzo sono i primi a considerarsi diversi e soprattutto non all'altezza della situazione.
    Ma un altro aspetto importante da cogliere è la riflessione della mamma della ragazza quando dice: "Lei ha imparato quello che le abbiamo insegnato e cioè che è ingiusto ritenere che i bianchi siano, non si sa per quale ragione, superiori ai NEGRI,così come ai rossi e ai gialli".
    C'è una evidente contraddizione tra gli insegnamenti che hanno dato alla figlia e la loro reazione!
    Quest'ultima considerazione riassume, a mio parere, tutto il mezzo secolo che è trascorso da allora ad oggi......ci nascondiamo dietro a un dito,pur proclamandoci non razzisti sono ancora molte, troppe , le persone che in metro o in autobus restano in piedi perchè il posto libero è vicino a una persona di colore e che ti guardano sorpresi se tu invece ti siedi normalmente( è ciò che mi è capitato)!!!
    Eppure vorrei che tutti avessero la possibilità di confrontarsi con "L'altro" perchè c'è davvero tanto da imparare...(come ha detto una collega in aula: è una fonte preziosa di arricchimento)io fortunatamente ne ho avuto la possibilità e credo che non ci sia cosa più bella che aprirsi al mondo e alle mille espressioni di cui l'uomo è capace......
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    Messaggio  Luciana Palumbo Gio Gen 12, 2012 4:26 pm

    Il film tratta la tematica della diversità nello specifico tocca un tema scottante nell'America di quegli anni (ma anche in quella attuale, purtroppo!) come quello della discriminazione razziale.
    Come detto in aula da alcune ragazze, la parte che mi ha fatto esclamare un 'anche loro!' è stata quella relativa alla reazione dei genitori del ragazzo. Perchè noi siamo abituati a pensare dal nostro punto di vista, dal punto di vista (inconsciamente) di una razza bianca superiore ad una razza nera, per cui a poche, se non a nessuna, è sorto il pensiero di un eventuale rifiuto dai parti dei genitori del ragazzo.
    A me ha molto colpito anche la reazione della domestica! Da una parte dovuta all'affetto che la lega alla ragazza, dall'altra afferma che la 'loro razza' non può permettersi una simile unione...In un senso quasi di inferiorità nei suoi stessi confronti!
    La stessa scelta di una domestica di colore, a cui sembrano dare rispetto, mostra come la discriminazione sia una cosa effettivamente stupida....i 'neri' sono relegati a mansioni umili, ma anche se il ragazzo è un medico rispettato, non è comunque degno di sposare la ragazza bianca... Neutral
    La frase del ragazzo che accusa il padre di sentirsi un 'uomo di colore' mentre lui afferma di sentirsi semplicemente un uomo, è esplicativa, forte, fa capire come la differenza tra le cose consista in una semplice parola!
    L'uomo è uomo in quanto essere vivente, pensante, ma basta accompagnare alla parola uomo, la parola 'negro' per far si che questa affermazione cambi!
    Vorrei segnalare un bellissimo testo, il presidente Obama stesso ne consiglia la lettura alle scuole medie come testo contro il razzismo, 'Il buio oltre la siepe' del premio Pulitzer Harper Lee, è un testo che parla di razzismo contro le persone di colore, ma anche e soprattutto del diverso, della paura verso ciò che non conosciamo, il tutto narrata attraverso gli occhi di una bambina.
    Vi lascio il video della memorabile arringa finale dell'avvocato Atticus Finch che cerca invano modi di salvare Tom, accusato di stupro ma EVIDENTEMENTE innocente.
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    Messaggio  cristinamallardo Gio Gen 12, 2012 4:27 pm

    Quante mi piace questo film!!! La mia frase preferita:
    quando il figlio dice al padre: tu mi vedi come un uomo di colore, io mi vedo come un uomo!! Credo che sia tutto qui il cuore del problema .Spesso non sappiamo qual è la realtà, sappiamo solo cosa vediamo. Il problema è nella nostra mente e nei preconcetti che abbiamo delle cose, delle persone, e tutto quello che ci circonda:;Ho vissuto da vicino l'esperienza dei preconcetti. Mio fratello abita a Verona, nella culla della Pianura Padana e quando siamo andati per conoscere la fidanzata (oggi moglie) eravamo tutti preoccupati di conoscere questi "nordici" che sicuro sarebbero stati freddi , acidi e pieni di preconcetti.L'incontro tra le famiglie rievocava una delle scene più belle del film di Toto , Fabrizi e i giovani d'oggi , quando la famiglia di toto e aldo fabrizi s'incontrano ad una trattoria per concordarsi per il matrimonio, tutti fermi con mani sulle armi...e poi magia, gente simpatica, ospitale e per la cronaca quel giorno faceva un caldo, un sole splendente....sembravano più napoletani di noi. Le persone del vicinato venivano a conoscerci e la nostra pastiera ha fatto leccare i baffi a tutti.Ora ho una nipote polentona e parenti de Norde, come dice Siani nel film benvenuti al sud, ma posso dire senza remore che i nostri erano solo preconcetti e che la diversità spesso è solo sentita ma non reale. Certo a volte facciamo fatica a capirci quando ci scappa di parlare in dialetto ,ma va bene così un pò alla volta i parenti veneti stanno imparando il napoletano e noi(con molta fatica) il loro dialetto. In compenso ci scambiamo ad ogni festività i dolci tipici, cosi a natale noi mangiamo il pandoro artigiananle(che vi assicuro che ha un altro sapore), è buonissimo e loro mangiano struffoli e taralli.La riprova che in fondo non è proprio una cosa negativa essere inparentati con dei "padani".
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    Messaggio  Criscuolo Maria Assunta Gio Gen 12, 2012 4:41 pm

    Godiamo tutti degli stessi diritti, ma crediamo davvero in ciò che pensiamo? È questo il tema scottante che assillava l’America negli anni Sessanta e Stanley Kramer, da democratico ottimista, scegliendo un campione sociologico culturalmente elevato, lo ha affrontato in modo semplice e incisivo. Le idee portanti del film sono fortemente condizionate dal drammatico crocevia in cui i personaggi si muovono e, nell’epilogo, viene dimostrato il teorema fallimentare di presupposte conseguenze di un matrimonio misto. Spencer Tracy e Katharine Hepburn, una delle grandi coppie del cinema e della vita, intrecciano per l’ultima volta il loro meraviglioso duetto con l’abilità di sempre. Matt, che da “liberale progressista a 18 carati” ha speso la sua vita per il riconoscimento e la difesa dei diritti inalienabili di ogni uomo, ora, da padre di Joanna, entra in crisi e sente zoppicare i suoi principi aprioristici. La fiducia di superare le barriere della reciproca diffidenza fra bianchi e neri con l’amore e di dar credito ai veri affetti scaturisce dal susseguirsi serrato di dialoghi vivaci tra i protagonisti. La chiave del film sta, sostanzialmente, nello scontro fra John Prentice e il padre, i due negri che, se, da un lato, scandalizzano la generazione pessimista degli anziani, dall’altro, esprimono le nuove esigenze storiche di liberarsi da ogni astratto tabù razzista e di rivendicare la propria individualità.
    Questo film dipinge molto chiaramente quanti pesanti pregiudizi si creano le persone nei confronti delle persone differenti da loro stessi. E' quasi una sorta di timore verso il diverso.
    "Incontrerete molti ostacoli e lo sapete spero, ma io non sarò uno di quelli". Ormai si colpisce solo con la violenza o con la banalità, con gli effetti speciali o puntando su un'eccessiva introspezione dei personaggi che fa risultare contorti i film. Questo invece è un film per tutti, anzi educativo, pulito.
    Come evitare però che le iniziali differenze si trasformino in progressive disuguaglianze? Il problema resta aperto sulle mille realtà che si aprono agli occhi dello spettatore e un valido supporto è costituito dal microcosmo della scuola; procedere ancorati alla realtà e attivare tempestivamente opportune strategie di recupero, in un'interazione dinamica con altri elementi quali la capacità di assumersi responsabilità, l'autonomia di giudizio critico, la creatività saranno sempre le solide basi su cui si poggeranno i pilastri portanti di ogni collettività.
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    Messaggio  terzo catuscia samantha Gio Gen 12, 2012 4:46 pm

    Avevo già visto il film quando ero più ragazza ma non lo ricordavo forse perche non ritenevo che ci fosse qualcosa su cui applicarmi . io sono cresciuta in una famiglia in cui la discriminazione è stata superata , nel senso che i miei genitori ( che sono stati i primi a subire la discriminazione ,perchè mio padre è del sud e mia madre del nord e gia all'epoca fu una tragedia per mia nonna che voleva che mio padre sposasse una ragazza del paese)a noi figli non l'hanno trasmessa.Pero a distanza di tempo devo dire che una frase mi ha molto colpita nel film ed è stata quella del figlio che dice al padre "il problema è che tu ti consideri ancora un uomo di colore, io invece mi considero solo un uomo", ed è una frase che se consideriamo il tempo in cui è stata pronunciata (e mi riferisco al periodo degli anni 60)è ancora attualissima, ma non risolta perchè i pregiudizi della gente difficilmente si riescono a superare. Come ha detto anche Angela oggi in aula forse nel suo opporsi il padre voleva proteggere il figlio da qualcosa che per esperienza lui aveva vissuto, ma condivido la posizione del figlio che ritiene sia arrivato il momento di superare certi LIMITI e combattere in ciò che si crede , perchè come diceva anche Simona Atzori i LIMITI sono in chi guarda.
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    Messaggio  salvatore_sarnataro Gio Gen 12, 2012 5:14 pm

    cosa dire... oggi una diversità, domani un altra. sono secoli che l'uomo è spaventato e vittima di essa, la storia ci insegna che è riuscito, è riesce ad armarsi e fare guerra appellandosi al proprio "ideale".
    un concetto di diversità che comprende tante sfumature, razza, censo, cultura, genere, abilità. mi chiedo (come al solito): " come mai non siamo riusciti ad abituarci alla presenza della diversità? forse questa "competenza" non si può generalizzare, ma ha bisogno di ogni singola esperienza (confronto-dialogo-scontro) per poter essere apprezzata.

    voglio inoltre condividere con voi un film tratto da una famoso libro di Lara CArdella VOLEVO I PANTALONI (1989).si tratta di una storia vera, di casa nostra e di appena vent'anni fa.
    quanto siamo andati avanti, quante volte le donne sono ancora discriminate?
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    Messaggio  salvatore_sarnataro Gio Gen 12, 2012 5:20 pm

    membro junior, non sono abilitato a condividere video.
    vi invito a vederlo sul web.

    salvatore, non temere,
    in questa comunità non esistono utenti di serie a o b........
    posso solo dirti che se vai in aula multimediale alle 12.40
    potrà aiutarti Nunzia o qualche collega, oppure posso farti moderatore.
    la docente

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    Messaggio  Tiziana Piscitelli Gio Gen 12, 2012 5:28 pm

    Il film "Indovina chi viene a cena?" proposto oggi a lezione mi ha ricordato un altro film abbastanza noto con Whoopi Goldberg, "Una moglie per papà" che riprende il tema dell'unione che ancora una volta desta scalpore tra due persone dal colore della pelle diverso.
    Oggi durante la discussione è sorta in me in maniera quasi consequenziale una domanda:
    Dal 1967 (anno in cui è stato girato il film) ad oggi, quanto la situazione è cambiata?
    A parer mio molto poco, non nego che c'è più tolleranza, ma i pregiudizi restano immobili e chissà per quanto altro tempo lo resteranno.
    Il timore dei genitori di entrambi i giovani protagonisti del film, è quello che si ha di fronte a tutto ciò che non è conforme alla norma, che non rispecchia i canoni culturali proposti e imposti dalla società stessa.
    La diversità, essendo ignota, spaventa e districarsi da tale timore è un'impresa quasi utopistica.
    I giovani del film decidono di affrontare questo timore, pur consapevoli di "slaloomare" tra le occhiatine ed i commenti pregiudizievoli della gente.
    Hanno deciso di abbracciare il diverso, esplorarlo senza porsi limiti.
    Crogiolarsi nella routine quotidiana, nell'abitudine, nella norma, vuol dire accantonare tutte le possibilità che riserva la vita, un po' come guardare sempre lo stesso film e ripetere a memoria le battute finali.
    E' necessario avere il coraggio di cambiare film, e chissà, magari il finale potrebbe stupire, oppure no...

    Tiziana Piscitelli
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    Messaggio  angelacirasomma Gio Gen 12, 2012 5:42 pm

    Avevo già visto in passato questo film, credo al liceo...si proprio li;trattavamo dell'apartheid in Sudafrica, ricordo di essermi molto emozionata,allora,cosi come lo sono ancora oggi.
    "Papà,papà,tu ti consideri ancora un uomo di colore mentre io,io mi considero un "Uomo".
    Questo è per me il momento più intenso, più emozionante del dialogo tra il padre ed il figlio...è il figlio che invita il padre a riconoscersi come persona,cioè a sentirsi parte del genere umano;e per il fatto stesso di esistere che qualunque persona costituisce uno scopo, un fine, una dignità da salvaguardare.
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    Messaggio  Ilaria Di Scala Gio Gen 12, 2012 5:55 pm

    E'proprio vero la diversità fa paura! Ma in questo caso la vera paura qual'è?
    E' la paura del diverso, diversità del colore di pelle, quindi di cultura, la paura di non essere accettati o la paura dell'opinione pubblica? Rolling Eyes
    Oppure può essere la paura di abbattere le tradizioni, di abbattere le mentalità e di andare verso un futuro fatto di nuovi valori!
    La frase chè più mi ha colpito è stata: tu ti consideri un uomo di colore io un uomo!
    Dietro questa affermazione c'è molto, c'è la voglia di cambiare, di abbattere le vecchie mentalità e di creare un nuovo "universo di valori".
    Ciò che mi colpisce non è tanto l'atteggiamento dei genitori della ragazza, ma il comportamento del padre del ragazzo che disapprova il loro matrinomio, l'attegiamento di un uomo che si sente diverso, in quanto di colore, e lo fa proprio capire attraverso quello che dice al figlio. Quindi non si tratta nemmeno tanto di razzismo, ma di sentirsi diversi, anzi di avere paura della diversità.
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    Messaggio  l.ventre Gio Gen 12, 2012 5:59 pm

    “E anche se le cambiano le leggi non cambierebbe come la pensa la gente su questo argomento”

    L’espressione usata dal padre nel dialogo con il figlio ci evidenzia un problema che persiste tuttora, ovvero il fatto che benché si facciano leggi a favore della multiculturalità la realtà dei fatti vede giusto l’opposto. Questo accade perché le generazioni passate tramandano ancora questi pregiudizi razziali e li infondono nelle nuove generazioni, attuando una sorta di ciclo che non giungerà mai a una fine. Così facendo non si arriverà mai a un cambiamento attraverso cui ciascun individuo sarà valutato unicamente come UOMO e non come “uomo di colore”. A proposito di quest’ultima espressione, attraverso cui noi designiamo una persona dalla pelle nera, volevo riportare una mia esperienza personale che riguarda una settimana fa, in cui io e un amico senegalese discutevamo sull’espressione “uomo di colore”. Lui affermava, e questo veramente mi ha stupito, che questa espressione è utilizzata solo dai noi in Italia e che nei paesi europei non si utilizza affatto. A questo ha aggiunto che non solo questa dicitura non ha valore, ma che chi sembra essere di colore siamo proprio noi bianchi che a seconda delle stagioni cambiamo il colorito di pelle. Ovviamente la mia risata ha seguito subito questa affermazione, tra l’altro verissima, e mi ha fatto riflettere sul fatto che davvero questo modo di dire non ha senso di esistere…cosa significa essere di colore?
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    Messaggio  Luciana Palumbo Gio Gen 12, 2012 6:02 pm

    Tiziana Piscitelli ha scritto:Il film "Indovina chi viene a cena?" proposto oggi a lezione mi ha ricordato un altro film abbastanza noto con Whoopi Goldberg, "Una moglie per papà" che riprende il tema dell'unione che ancora una volta desta scalpore tra due persone dal colore della pelle diverso.

    Tiziana Piscitelli

    Grazie per aver ricordato questo bellissimo film! Come non citare la nota scena della vicina che vede il padre abbracciare la 'donna di colore' e fare un eloquente segno con le cesoie!
    In quel caso la donna era una governante, colta ma povera, nel caso del film visionato oggi invece l'aspirante marito è anche un medico stimato!
    Questo per dire che neanche il lavoro svolto da una persona di colore poteva dissipare i dubbi e i pregiudizi...
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    Messaggio  deliabarbato Gio Gen 12, 2012 6:08 pm

    Ho visto tantissime volte questo bellissimo film ma non mi sono mai soffermata con grande attenzione.
    Rivedendo alcune scene del film mi hanno colpito molto alcune frasi;
    la prima, detta dal figlio al padre:"il problema è che tu ti consideri ancora un uomo di colore,io invece un uomo;
    la seconda, quella detta dal padre al figlio: hai pensato a cosa dice la gente?
    E' incredibile pensare a cosa dice la gente si devono abbattere i pregiudizi e pensare a cosa ci rende felici.
    Il padre pensa che il matrimonio di questi due ragazzi sia uno sbaglio non pensando all'amore che c'è tra di loro.
    Anche se questo film è ambientato diversi anni fa è molto attuale in quanto nella nostra società ci sono molti pregiudizi nei confronti di persone di razza,religione e cultura diversa.
    Rispetto al passato ci sono molti cambimenti ,ci sono molte leggi a favore ma ancora molto si deve fare.
    Delia Barbato

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