La mia giornata tipo
7.00 : Suona la sveglia, mi alzo dal letto, vado in bagno a prepararmi, faccio colazione.
8.00 : Esco di casa, prendo l’ascensore, per uscire dal palazzo e dal parco scendo due piccole rampe di scale, attraverso la strada, entro in stazione, attraverso i tornelli e per salire sui binari salgo degli scalini, salgo sul treno.
8.15 : Giunta a P.zza Garibaldi scendo dal treno, salgo delle scale, percorro un lungo corridoio, scendo le scale che mi conducono al binario della metropolitana, salgo sul treno.
8.30 : Giunta a Montesanto, scendo dal treno, salgo diverse rampe di scale e mi dirigo verso la funicolare, salgo nuovamente delle scale, attraverso i tornelli e salgo in funicolare.
8.45 : Giunta al Corso Vittorio Emanuele, scendo dalla funicolare, percorro un tratto di strada e arrivo all’università.
9.00 : Arrivo all’università, e durante la giornata cambio più volte aula.
13.30 : Pranzo sulla terrazza dell’università.
17.00 : Rientro a casa ripercorrendo lo stesso tragitto del mattino.
18.00 : Studio e lavoro al pc.
20.30 : Collaboro nella faccende di casa e ceno.
23.00 : Indosso il pigiama e vado a letto.
Se fossi disabile su una sedia a rotelle…
7.00 : Suona la sveglia, mi alzo dal letto, vado in bagno a prepararmi (non posso fare la doccia perché c’è la vasca
), faccio colazione (la dispensa è troppo in alto
).
8.00 : Esco di casa, prendo l’ascensore, per uscire dal palazzo e dal parco ci sono due piccole rampe di scale (non posso scendere le scale
), attraverso la strada, entro in stazione, attraverso i tornelli (i tornelli sono troppo stretti
) e per salire sui binari devo salire degli scalini, ma c’è una passerella che mi consente di arrivarci ugualmente, salgo sul treno (tra il marciapiedi e il treno c’è troppo spazio e non posso salirvi
).
8.15 : Giunta a P.zza Garibaldi scendo dal treno (tra il treno e il marciapiedi c’è troppo spazio e non posso scendere
), ci sono delle scale (non posso salire
), percorro un lungo corridoio, ci sono delle scale che mi conducono al binario della metropolitana (non posso scendere le scale
), salgo sul treno (il treno ha 3 scalini e non posso salirvi
).
8.30 : Giunta a Montesanto, devo scendere dal treno (il treno ha 3 scalini e non posso scendere
), ci sono diverse rampe di scale (non posso salire le scale
) e mi dirigo verso la funicolare (la strada è molto dissestata
), ci sono altre scale (non posso salire
), attraverso i tornelli (i tornelli sono troppo stretti
) e entro in funicolare.
8.45 : Giunta al Corso Vittorio Emanuele, scendo dalla funicolare, percorro un tratto di strada e arrivo all’università.
9.00 : Arrivo all’università, e durante la giornata cambio più volte aula (non tutti i piani hanno l’ascensore o il montascale
).
13.30 : Pranzo sulla terrazza dell’università.
17.00 : Rientro a casa ripercorrendo lo stesso tragitto del mattino (incontro le stesse numerose barriere
) .
18.00 : Studio e lavoro al pc.
20.30 : Collaboro nella faccende di casa e ceno.
23.00 : Indosso il pigiama e vado a letto.
Guardando i video proposti e riscrivendo la mia giornata tipo in veste di disabile mi sono soffermata sul fatto che le barriere architettoniche sono OVUNQUE ci giriamo, eppure siamo nel 2011 e dopo tanti provvedimenti legislativi la situazione dovrebbe essere notevolmente migliorata. Ma purtroppo non è così. Una persona in sedia a rotelle non può vivere autonomamente, ci sono ostacoli ed impedimenti dappertutto, perché tutto è costruito a misura dei normodotati. Ed è vergognosa anche la noncuranza delle istituzioni verso questo tipo di disagi. È la società che pone limiti ai soggetti disabili a causa di vere e proprie barriere. Essi non sono portatori di handicap, ma è la società ad essere HANDICCAPANTE e a produrre situazioni di svantaggio sociale.
Alessandra Cipollaro