1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

Guardando il video di SIMONA,nonostante lei non abbia le braccia è piena di vita,coltiva le sue due passioni la danza e la pittura,esprimendo la suà personalità attraverso il corpo, utilizzando soprattutto gli arti inferiori per danzare,dipingere,per vestirsi,ed anche per truccarsi e "guidare".SIMONA funge da esempio per farci notare e capire che in fondo gli ostacoli e le barriere possono essere superate quando in noi vi è una grande forza di volontà,senza abbattersi ed arrendersi, e vivere cosi in pieno la vita.!!!

Mi hanno molto colpita queste parole : "I veri limiti esistono in chi ci guarda. E' importante non lasciare agli altri la possibilità di vedere dei limiti che tu non senti di avere" ; "Molto spesso le persone mi hanno detto 'come si fa a dipingere coi piedi, a danzare senza braccia' e per me è normale".
Com'è vero che rispetto ad una stessa realtà, situazione, oggetto o persona, dieci persone diverse riescono a vederne almeno dieci aspetti completamente diversi l'uno dall'altra!
Nelle parole della Atzori vedo l'esempio concreto di cosa significhi "prospettiva costruzionista". La realtà è una costruzione, emerge dall'intreccio di significati che diamo alle situazioni che vediamo/viviamo.
Bellissima, dal mio punto di vista, la considerazione per la quale i veri limiti consistono nel modo di guardare ad una certa situazione. Il limite non è oggettivo, non è nella cosa in sè ma nel modo in cui si guarda quella cosa, che può essere parziale, distorto, a volte deformato da preconcetti, pregiudizi.
C'è, nel modo di danzare, dipingere, 'creare' della Atzori, una sorta di surplus di energia, di creatività che chiede prepotentemente di essere espressa. La guardo e mi dico : sembra che abbia le braccia!
Quanto poco siamo abituati ed educati ad usare pienamente e creativamente tutte le altre parti del nostro corpo che non siano le braccia e le mani...

Dopo aver visto in aula i video riguardanti la Atzori quando penso alla resilienza, ho in mente proprio lei che è l'esempio di coloro che accettano la vita con tutte le difficoltà che essa pone ma che hanno la forza di affrontare tutti i percorsi, tutte le difficoltà, di vivere e non di lasciarsi vivere. Prendere la vita così come va presa

Ho fatto danza per molti anni e so per esperienza quanto siano importanti le braccia per ogni passo di danza: esse aiutano a sorreggere la schiena, rendendo le gambe più libere di muoversi.
Già per questo la Atzori è una persona da ammirare, un eroe, collegandomi alla tesina di Sociologia della disabilità. Questa aveva infatti l'intento di mostrare come il supereroe possa identificarsi in persone come la Atzori o come Gennaro Morra, persone che, nonostante le loro disabilità, sono arrivate molto lontano, più di persone che vengono definite normodotate.
Una cosa che mi ha colpita veramente tanto è stata vedere come la Atzori abbia imparato ad usare i piedi per qualsiasi cosa, ella addirittura gesticola spontaneamente quando parla e lo fa con i piedi.
La Atzori vive una vita normale, nonostante non abbia arti importanti come le braccia...probabilmente la sua più grande difficoltà sono i nostri limiti!
Concetta Sarnelli

Essere disabile significa avere il doppio coraggio di godersi la vita. Superare la mancanza di pari opportunità e creare condizioni normali per lo svolgimento di un’attività sportiva e culturale dovrebbe essere interesse primario delle istituzioni.
La storia di Simona è la storia di una ragazza di una indescrivibile forza di volontà.Mi viene in mente il libro"E li chiamano disabili"di Cannavò. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio della non-rassegnazione. Un viaggio in un territorio di confine che spesso viene ignorato o addirittura cancellato. Eppure questo territorio esiste. Ed è abitato da persone straordinarie, piene di coraggio, di voglia di vivere, di tenacia, di passione e tenerezza. Simona è una di questi e grazie a lei e a tanti altri ci permette di avvicinarci a questo mondo a volte molto spesso ignorato per timore,paura,imbarazzo ed altro Nella nostra società è veramente ora di cambiare il modo di valutare le persone, al di là dall'aspetto fisico. Con un corretto comportamento, si possono abbattere gli ostacoli sociali e culturali, formando delle persone consapevoli, e adulte, come di norma dovrebbe essere per tutti.
Quindi, per me non bisogna fare distinzioni, se uno è disabile o no, siamo uomini e siamo donne come tutti, quindi abbiamo doveri e diritti uguali.

la cosa che colpisce di più è la grande serenità di Simona. per lei non esiste la diversità, che invece è nel nostro modo di concepire laa vita. simona ci dà una grande lezione di vita, da ciò ho capito che non esiste la diversità, ma possiamo parlare di diverse abilità.

Io non conoscevo la storia di Simona ma posso solo dire che è straordinaria. Voglio sottolineare la sua forza d’animo che gli permette di non fermarsi davanti a nulla e mi ha emozionato quando ha parlato del suo rapporto con la fede a Dribbling “ non fa altro che ringraziare Dio che le ha regalato una vita straordinaria”. E poi è vero quello che lei sostiene e cioè che i veri limiti esistono in chi ci guarda.

Dopo aver visto il video riguardante Simona Atzori, la cosa che mi ha colpito di più è stata la sua voglia di vivere nonostante le sue condizioni fisiche, la sua forza e la sua tenacia, facendo dei propri limiti una ricchezza...
Splendide sono le parole di Simona in una sua intervista in cui dice: "Bisogna riflettere non su quello che ci manca ma su quello che tutti noi abbiamo di straordinario, credo che noi tutti abbiamo una cosa importante ed è quello che mi ha fatto rendere conto che nella mia vita dovevo fare quello che sto facendo e che la vita è un dono straordinario, è un dono che tutti noi abbiamo".
Queste parole mi hanno fatto capire ancora di più di quanto sia importante la vita e che per raggiungere i propri sogni non ci sono ostacoli e bisogna credere nelle proprie potenzialità, bisogna appunto riflettere su quello che si ha e non su quello che ci manca.
Solo in questo modo possono essere eliminate le diversità.

Volevo spendere alcune parole al video presentato da Stefania De Lucia, è davvero sconvolgente vedere con quanto amore quell'uomo dipinge pur non avendo le braccia, delle volte davanti a tutto ciò mi sento così inutile, perchè penso che noi (mi riferisco a noi studentesse appartenenti al forum) ad ogni modo abbiamo tutto siamo fortunate, abbiamo delle gambe per poter camminare, delle braccia per poter fare tutto quello che vogliamo, e poi ci sono persone che ai nostri occhi appaiono come sfortunate, quando li osservoiamo pensiamo "poverini" invece per alcune persone è così difficile vivere e rapportarsi agli altri, e magari quella che noi identifichiamo come "mancanza" diventa la loro forza, forza di andare avanti, voglia di vivere e noi davanti a questo possiamo solo guardare con ammirazione, perchè non credo che al loro posto reagiremmo allo stesso modo nei confronti della vita!!!

Simona ci mostra come i portatori di handicap, anche attraverso la loro disabilità, facendo di essa un punto di forza, vivano molto spesso in maniera più intensa di come fanno molte persone definite normali.
Ella vive la sua condizione non come un limite ma come una risorsa, un qualcosa che la rende unica, speciale, l'esempio di come l'uomo affronti le avversità della vita superandole e uscendone rinforzato riuscendo anche a raggiungere mete importanti.

Anche io ho visto a Ballando con le stelle OSCAR PISTORIUS ballare!E'stato
fantastico...mi ha colpito la sua voglia di vivere ed in particolare,quei
suoi occhi che brillavano di gioia!Sono rimasta senza parole nel vedere questa
persona;davvero bisogna prenderlo come esempio... ...

Emanuela Risoluto

quando mi trovo davanti a testimonianzi forti comequella di Simona, molto criticamente mi rivolgo sempre la solita domanda: " ... e tu cosa sai fare?" .

Simona è testimonianza di singolarità sicuramente, ma anche di ECCELENZA.
mi viene solo da aggiungere COMPLIMENTI SIMONA!!!

Ho già visto danzare Simona Atzori in alcune trasmissioni televisive e ne sono rimasta affascinata come mi è capitato per Alex Zanardi e per Oscar Pistorius, tutte persone che hanno fatto della loro disabilità un valore aggiunto.
Ammiro la loro ostinazione e la loro tenacia contro i pregiudizi e le difficoltà, come ammiro il loro amore per la vita.
Un vero esempio per tutti.
Prato Irene

L'orgoglio e la gioia di vivere che anima questi protagonisti della nostra epoca, sono a mio parere, l'esempio più concreto di
quanto la costanza e la volontà possano vincere tutte le difficoltà.
Simona Atzori mi sembra proprio l'araldo di questa cultura dell'inclusione,fornendo,a tutti quelli che hanno perso la voglia di combattere, una speranza concreta.
Tramontano Mariella

ciao a tutti e scusate il ritardo, ma la vita è piena di imprevisiti.
Bando alle ciance.
questo video mi ha trasmesso un senso di rabbia o forse tristezza, per la semplice consapevolezza che chi è solo, chi non ha una famiglia attenta, forte o peggio ancora, non ha possibilità economiche ha poche probabilità di vivere come un persona "normale".
Spero dunque che tutta questa attenzione per la disabilità divenga normalità.

Osservando i video di Simona Atzori sono rimasta sorpresa dal modo in cui riesce ad utilizzare le sue gambe, ma ciò che mi ha colpito in particolare è stata la frase " I limiti sono negli occhi di chi osserva". Queste parole mi hanno fatto riflettere su un aspetto: nel confronto tra una persona "normodotata" e una persona che non rientra in quelli che sono i parametri della normalità, quali sono i primi pensieri e le prime emozioni della persona normodotata rispetto a quella diversamente abile?? A mio avviso inizialmente si prova un senso di compassione, di tenerezza e - in alcuni casi- anche di paura, in quanto ciò che non si conosce può spaventarci. Inoltre,inizialmente,non riusciamo a soffermarci sui punti forti delle persone diversamente abili in quanto trasferiamo la loro condizione su di noi, scoprendo quelli che sono i nostri limiti.
Il superamento di queste emozioni non avviene mediante l'accettazione della diversità (poichè io posso accettare qualcosa, ma essere indifferente ad essa); piuttosto attraverso la convivenza e il confronto con questa. E'quindi opportuno aprirsi a mondi che ci appaiono lontani; è indispensabile fare domande e approcciarsi alla diversità con la voglia di imparare e trarre dei vantaggi da questa. Questa è la strada, secondo me, per poter superare quei limiti che non ci permettono di comprendere a pieno la capacità delle persone diversamente abili di accettare la loro condizione e vivere trovando delle modalità alternative,

Iovine Maddalena

Quando ci lamentiamo di quello che la vita ci ha dato, donato, dovremmo guardare un video come questo.
Niente di triste, ma non perchè non sia triste il problema di questa donna, senza braccia e quindi senza mani, ma solo perchè ciò che ci trasmette non è tristezza ma: voglia di vivere, positività, allegria.
Vediamo infatti, questa donna durante le fasi della giornata,cavarsela in qualsiasi situazione, che sia cambiare il pannolino al bambino, piuttosto che guidare o bere da un bicchiere.E come lo fa? Con i piedi, ovviamente.La forza di volontà e la passione di questa donna hanno dell'incredibile...

Della vita straordinaria di Simona Atzori, ne avevo sentito già parlare, qualche tempo fa, attraverso trasmissioni televisive ed articoli giornalistici, rimanendo subito colpita dalla sua forza, voglia di vivere e di lottare contro un destino che sembrava già segnato.
Inoltre, nel suo libro autobiografico, intitolato "Cosa ti manca per essere felice?", racconta, in modo riflessivo e con aneddoti molto buffi,la sua storia fin dai primi momenti di sgomento dei suoi genitori alla sua nascita, delle difficoltà nell'inserimento scolastico, della passione per l'arte, la danza e la pittura, che le hanno permesso di vedere il mondo a colori, superando le sue paure e andando avanti, sorridendo alla vita. [b][i]

Cuozzo Giuseppina

Devo ammettere che non conoscevo la storia di Simona Atzori e quando ha visto i video sono rimasta letteralmente senza fiato: non riuscivo a credere a quello che avevo visto.
Per alcuni secondi sono rimasta immobile ed è stato come se in un istante tutto attorno a me si fosse fermato.Di colpo ho provato un forte disagio pensando a quanto mi lamento ogni giorno nell'affrontare i miei impegni.
Quando poi ho visto Simona guidare la sua auto, ho pensato che io, pur avendo la patente da anni, in una macchina non riesco neanche a salirci. Così mi è venuto da pensare che forse i veri "limiti" sono solo nella nostra testa.

D'Aponte Gabriella

Personalmente penso che il ruolo che la famiglia di Simona ha giocato nella sua crescita sia stata fondamentale. La componente esssenziale dei processi resilienti è infatti molto legata alle capacità affettive di accoglimento del soggetto come persona a tutti gli effetti. La resilienza non è solo una caratteristica propria a una persona ma piuttosto un processo dinamico e una costruzione che si attua nel corso dell'esistenza, non è data e acquisita una volta per tutte, immutabile e definible. Per sviluppare le determinanti della resilienza quali le capacità,le competenze, l'iniziativa, la creatività, l'autonomia la persona ha bisogno di adulti capaci di creare una relazione di fiducia, adulti che Boris Cyrulnik definisce tutori di resilenza. Ma prima di tutto la resilenza è frutto che cresce in un terreno familiare

Ho sempre pensato che i limiti sono nella nostra testa e adesso guardano e sentendo simona ne ho la conferma.Sono io la prima a pormi tanti limiti ma la storia di questa ragazza che non si è fermata davanti ad un problema oggettivo invita a riflettere e a capire che i limiti dobbiamo superarli.

Questo è il video di cui parlava la professoressa Briganti oggi a lezione:

https://youtu.be/9CxmqujOZng

cristina ruotolo