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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty COMMENTO VIDEO SIMONA ATZORI DI ROSA RAPACCIUOLO

    Messaggio  rosa.rapacciuolo Ven Dic 16, 2011 6:59 pm

    Sono rimasta senza parole per la forza e il coraggio di Simona di afforntare la vita con un sorriso, ci fa capire che la vita bisogna viverla giorno dopo giorno senza mai tirarsi indietro.La determinazione la forza la tenacia che Simona ha dimostrato nell'affrontare la realtà quotidiana,è prerogativa di persone speciali che vivono la loro condizione in maniera soprannaturale.Il suo essere speciale per noi comuni normali deve rappresentare la preghiera mattutina che accompagna la nostra giornata in modo da farci prendere coscienza del regalo che possediamo attimo dopo attimo.ROSA RAPACCIUOLO
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty laboratorio atzori

    Messaggio  mariapetrellese Ven Dic 16, 2011 7:36 pm

    I video che ci sono stati mostrati in aula su Simona Atzori, mi hanno molto colpito, anche se già conoscevo la sua storia. La volontà di andare avanti e di sfruttare al massimo le sue abilità è spiazzante.
    A volte, anzi spesso, ci sono persone normodotate che non riescono a fare tutto ciò che fa Simona.
    Vedere una persona come lei mi fa rendere conto che spesso ci si avvilisce per niente, anche quando un reale motivo non c'è. Penso, inoltre, che i limiti di Simona siano inesistenti, siamo noi a vederli lei di certo no; lei vive una vita più che normale, senza alcun tipo di difficoltà, quindi, secondo me, non si può parlare di resilienza in questo caso.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Stefania De Lucia Ven Dic 16, 2011 7:54 pm

    annalisabiondi ha scritto:oggi al corso di psicopedagogia, la prof brigante, ci ha spiegato la parola resilienza, mostrandoci un video fortemente significativo.
    In riferimento a quanto visto , posso dire che la parola "limite" è solo nei nostri pensieri.
    Spesso chi vive delle condizione di disagio, dopo un primo periodo di sconforto, cerca di reagire con azioni che mettono in moto ogni cellula del proprio corpo per riuscire a reagire.

    risposta della docente Briganti (le farò sempre in rosso nei vostri messaggi):
    proprio la parola limite,cara Annalisa, mi sembra che proprio tu l'avevi proposta
    durante il dibattito, mi sembra un percorso interessante che meriterebbe una riflessione più approfondita e spero che lar accolgano i tuoi colleghi.
    Floriana Briganti

    La prima cosa che mi è venuta in mente pensando alla parola limite è la sua etimologia. Ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che l’origine del termine è da attribuire agli antichi romani che indicavano con “limiti” quelle pietre che segnavano i confini, le quali erano sacre e non si potevano spostare senza incorrere in una punizione. Ma limite significava anche “essere sulla soglia”. Il limite, quindi, è nato già come qualcosa di intoccabile perché imposto dall’alto.
    Ed anche i limiti di cui qui si parla sono imposti dall’alto, sono imposti dalla società che stabilisce cosa è normale, giusto, onesto, e cosa è al di là del limite stesso. E questi limiti si applicano anche alla vita di ognuno di noi: tutti sappiamo bene cosa possiamo fare e cosa non fare, cosa è bene e cosa è male. Allora pensiamo che una persona senza braccia o senza gambe sia “limitata”, sia al di là del limite, perché non può fare come tutti fanno. Ma poi vediamo che esistono persone che seppure limitate (per il senso comune), riescono comunque a fare come tutti.
    Ma il limite è per l’uomo ciò che riesce ad incatenare il suo essere uomo e la sua volontà. Mi viene in mente un’immagine. Ho detto prima che la parola limite significa anche “rimanere sulla soglia”. Nel corso della nostra vita attraversiamo mille soglie, ma forti e fiduciosi, le oltrepassiamo con sicurezza perché sappiamo di poterlo fare. Un soggetto con disabilità si ferma a pensare spesso sulle soglie che attraversa, molte volte non ci riuscirà nemmeno, perché tutti credono che egli non possa e alla fine lo crede anche lui. Quante persone avranno creduto che Simona Atzori non sarebbe mai potuta diventare una brava ballerina…Se anch’essa ci avesse creduto, non avrebbe mai attraversato quella soglia che oggi le ha fatto addirittura fondare una compagnia di danza…E’ un’esempio, come ce ne sono tanti altri nascosti nelle vite di molti…Il più grande limite e nella nostra tradizione, nella nostra cultura, nella nostra testa…

    grazie Stefania per la tua ricerca e per aver compreso l'essenza del forum.
    la docente

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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  cristinadacunto Ven Dic 16, 2011 8:27 pm

    La voglia di vivere è più forte di qualunque impedimento la natura abbia riservato ad un essere umano, questo è ciò che ieri ho pensato dopo aver visto i video di Simona Atzori.
    Simona non ha scelto semplicemente di sopravvivere ad una condizione difficile, ha scelto di vivere pienamente superando quei limiti che non le avrebbero consentito di esprimere il proprio IO.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Simona è un esempio

    Messaggio  Rossanaforte Ven Dic 16, 2011 8:35 pm

    Simona è un esempio per tutti noi, è riuscita ad affrontare e superare con successo i propri limiti.
    E' una persona speciale, attraverso l'amore che dedica alle proprie passioni riesce a far emozionare ed a farci apprezzare il valore della vita, che molto spesso dimentichiamo.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  sarapalermo Ven Dic 16, 2011 9:11 pm

    Io conosco da diverso tempo la storia di Simona Atzori , una grande donna piena di voglia di vivere.
    L'anno scorso si è recata presso il liceo che frequenta mio figlio a Minturno e i ragazzi sono rimasti esterrefatti da ciò che raccontava e non credevano ai loro occhi nel vederla scrivere con i piedi.Ha cercato di far capire ai ragazzi del liceo che non c'è nulla che può fermare una persona , bisogna superare gli ostacoli e le difficoltà senza mai arrendersi.
    A primo impatto qualcuno potrebbe pensare che è una disabile grave , senza prospettive per il futuro... ma questa donna ha dimostrato il contrario e noi abbiamo solo da imparare da lei!
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  michela.ciampa Ven Dic 16, 2011 9:32 pm

    ripensando al video di Simona colgo l'occasione per aprire una discussione in merito, riflettendo a freddo dopo l'esperienza vissuta in classe mi chiedo se esistono dei limiti fisici per la ballerina, limiti tecnici, scientifici che non gli consentono di effettuare quel movimento nella maniera in cui dovrebbe essere fatto da una ballerina " normodotata".mi sono chiesta se davanti ad una commissione di esaminatrici questi limiti esistono davvero o sono invisibili, nel senso che possono essere sostituiti come nel caso di Simona dai piedi?
    Se, ad esempio, il percorso della mano abile per raggiungere un oggetto è immediato, per il disabile l’immagine non può essere imitata senza un adattamento particolare o, se vogliamo usare un termine noto, "speciale". Deve in qualche modo adattare quel percorso, o quel movimento, che vede fare in maniera istintivamente diretta, alla propria situazione. ecco, questo può essere considerato Normalità? quanto può influire sul giudizio di una commissione che guarda al tecnicismo alla correttezza del movimento?
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Giovanna Cestrone Ven Dic 16, 2011 9:33 pm

    Sono venuta a conoscenza della storia di Simona, la prima volta, nel corso di una solita e banale navigazione in internet, se così può essere definita. Ci terrei a raccontare brevemente questo episodio. Quel giorno ero assorta ad ascoltare un brano di Giovanni Allevi che egli stesso ha composto per Helena, pianista e sua fan, che, in seguito ad un incidente, perde l’uso di una mano. Lei ebbe il coraggio di andare ad ascoltare un suo concerto a Milano, superando la rabbia e il dolore di chi, nutrendo una grande passione, non riesce a coltivarla; solo la vista del pianoforte la faceva stare male! Quella sera lui suona per lei, con una sola mano, il pezzo del quale poi le regalerà lo spartito, immedesimandosi nella sua condizione e vivendo, seppur per poco, quella “sfortuna”. Già, perché per noi “normali” quelle condizioni di vita sono ritenute semplicemente sfortune!!! Sbirciando ancora in rete, quella stessa sera, ho cercato di trovare notizie su artisti che affrontano la quotidianità in condizioni “diverse” e, tra tanti personaggi, mi sono imbattuta nel sorriso di Simona, nella sua voglia di “fare”, nei suoi continui ringraziamenti a Dio per il dono della vita e nella sua capacità di affrontare le avversità, superarle e uscirne brillantemente. Ho pensato subito a me, a quando per la mia rinite allergica, ho bisogno di asciugarmi il naso in media ogni 5 secondi! Io con i piedi non sarei in grado di prendere il fazzoletto. Allora, forse, la vera “incapace” sono io… E’ giusto affermare che i limiti siano nella nostra mente, in noi stessi. Mi risultano pesanti le parole di Simona: Nulla è impossibile! Allora perché tante volte ci scoraggiamo per cose insignificanti che potrebbero essere risolte in uno schiocco di dita? Poi penso che lei non ha le dita ma, quelle dei piedi, le sa far schioccare lo stesso!
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  filomena.palermo Ven Dic 16, 2011 9:36 pm

    è stato molto emozionante rivedere il video di simona. già conoscevo la sua storia tramite la trasmissione televisiva "la vita in diretta".
    per tutta la giornata mi ritornavano in mente le sue parole,rivedevo la sua immagine davanti agli occhi. la cosa che mi ha colpito maggiormente è stato quando ringrazia Dio di averla disegnata in quel modo,ritengo che sia fondamentale in queste situazioni affidarsi a Dio per continuare il proprio cammino con serenità.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty risposta al video osservato in aula

    Messaggio  terzo catuscia samantha Ven Dic 16, 2011 9:43 pm

    La professoressa quando si è presentata ha detto che voleva destabilizzarci e non scherzava ,quando ho visto il video sono rimasta sconvolta ,non conoscevo la storia di Simona e quando mi sono accorta che non aveva le braccia ,il mio cuore ha cominciato a battere e non ha smesso fino a che non è finita la lezione , non sono riuscita a parlare in aula talmente era l'emozione e lo sconcerto , pensavo "oh mio Dio, come si fa a vivere senza le braccia " io che le ho a volte non riesco a fare le cose più banali. Mi rendo conto solo adesso che probabilmente il sentimento che ho provato non è ne emozione,ne sconcerto ma angoscia. Probabilmente Simona che è nata senza braccia ha dovuto fare di necessità virtù e da come parla sembra una persona serena ed equilibrata sia emotivamente sia fisicamente , a proposito di questo ultimo punto non ho potuto fare a meno di pensare "ma come fa a mantenersi in equilibrio senza le braccia?" e nel pensarlo mi sono angosciata ancora di più.Mi rendo conto che probabilmente i limiti sono proprio in me , non voglio nascondermi dietro belle parole o frasi di circostanza , pero la sua voglia di vivere e di avere una "vita" sono davvero ammirevoli, io al suo posto non so se sarei riuscita ad andare avanti nonostante io non sia una persona che rinuncia ma combattiva .Sono d'accordo con Adriana Patricola( la nostra moderatrice eletta dal popolo dei corsisti per la sua costante disponibilità anche in altre situazioni) quando dice che Simona è riuscita perchè ha avuto una famiglia alle spalle sia a livello economico che emotivo e che probabilmente se fosse stata di famiglia più modesta non sarebbe riuscita a fare le cose che a fatto, ma tutto ciò che abbiamo studiato e adesso visto in questo filmato ci ha dimostrato che è proprio la famiglia il perno più importante, se c'è equilibrio in famiglia la disabilità passa in secondo piano

    Grazie Teresa per la tua destabilizzazione.
    la docente
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Sorridere in tanti modi

    Messaggio  depriscorita Ven Dic 16, 2011 10:06 pm

    Delle varie interviste utilizzate, durante il corso, per mostrarci un esempio di resilienza una frase mi ha incuriosito e soprattutto mi ha emozionato: "sorrido in tanti modi... perchè sorridere significa vivere". questa frase mi ha portato a riflettere e a pormi delle domande. Esistono davvero vari modi di sorridere? Come esistono davvero tanti modi di vivere? E di usare i piedi? e le mani? La natura ci ha dato degli "arnesi" ma ahimè non ne conosciamo fino in fondo le potenzialità. Rimaniamo cristallizzati in abitudini tramandate, mangiare con le mani, toccare con le mani, suonare, dipingere tutto solo con le mani. E i piedi? Bhè hanno una sola funzione ci permettono il movimento, la stabilità ma nulla di più. Invece è interessante notare come, se costretti dalle circostanze utlizziamo tutti gli "arnesi" in nostro possesso. La mia riflessione parte da un'esperienza personale infatti spesso mi capita di essere seduta alla scrivania e di utilizzare le dita dei piedi per prendere oggetti che mi sono caduti o per accendere l'unità centrale del computer. La mia è semplice pigrizia ma riflettevo su come siamo a volte portati a usare qualcosa di cui non conosciamo fino in fondo le capacità. Sarebbe interessante provare a utilizzare segmenti del nostro corpo per fare qualcosa di diverso, semplicemente per conoscere meglio i nostri limiti e le nostre potenzialità.

    ---
    carissima,
    Quanto scrivi mi fa molto riflettere,
    trovo questa osservazione molto interessante, invito tutti a
    rileggerla.

    la docente
    Filomena Barbato
    Filomena Barbato


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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Filomena Barbato Sab Dic 17, 2011 9:19 am

    Durante la prima lezione di psicopedagogia dei linguaggi, la professoressa si è soffermata sul tema della resilienza, ossia, la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. Ci sono stati mostrati dei filmati inerenti questo delicato ed importante tema, grazie a questi, ho riflettuto sul fatto che la vera disabilità, più che a livello fisico, esiste a livello mentale, l’impedimento fisico può essere superato; basta avere la forza e la volontà di farlo. Infatti, come ci ricorda Simona Atzori danzatrice e pittrice senza gli arti superiori "I veri limiti esistono in chi ci guarda". Lei può essere un esempio di resilienza, poiché, nonostante la sua menomazione fisica, non perde occasione di sorridere alla vita Credo che lei , debba essere ritenuta un modello per tutti, anche per i cosiddetti "normali", molti guardano, infatti, a ciò che manca, quando invece bisogna guardare a ciò che si ha. In fondo, ognuno di noi, può sentirsi manchevole di qualche cosa, l’importante è farsi forza e andare avanti. Bisogna considerare la persona con le sue potenzialità, non solo con le sue mancanze, per consentire a tutti di potersi accettare. Ognuno di noi è un essere unico, speciale e irripetibile e tutti possiamo dare il nostro contributo per rendere il mondo in cui viviamo un mondo migliore, dove la diversità si trasformi in ricchezza e non in svantaggio .
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty simona Atzori

    Messaggio  lauraonorato88 Sab Dic 17, 2011 9:55 am

    il mio commento a questi video può e deve essere solo uno GRANDIOSO una donna così forte così serena e così consapevole di se è molto difficile da non considerare come un esempio di vita perfetto il suo handicap non è un limite per lei e non deve esserlo neppure per noi.Nel primo video lei stessa dice "é importante non consentire agli altri di vedere dei limiti che tu non senti di avere..." questo è ciò che più mi ha colpito e il punto dal quale ognuno di noi debba iniziare a riflettere e a trovare il giusto spirito per vivere in un mondo dove la normalità non esiste ma esiste la bellezza della differenza.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Montella Tonia Sab Dic 17, 2011 10:29 am

    Conoscevo già la storia di Simona,in alcune trasmissioni televisive l'avevo vista ballare; ero stata così rapita nel vederla per la prima volta ballare che quasi avevo dimenticato che non avesse le braccia. In un secondo momento mi sono poi chiesta:"ma come fa una persona senza braccia a ballare? a mantenersi in equilibrio?" Nel vedere questi video devo ammettere che mi sono molto emozionata,mi colpisce la gioia di vivere di questa ragazza,il suo sorriso,il suo affrontare la vita,e devo ammettere che un pò mi vergogno di me stessa quando di fronte a delle piccole difficoltà mi sento impotente e sento che mi crolli il mondo addosso; allora cosa dovrebbe dire Simona?.Simona ha fatto della sua disabilità una virtù,e in molti aspetti posso dire di essere io la vera disabile e non lei. Montella Tonia
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  severinamangiacapra Sab Dic 17, 2011 11:38 am

    Nel vedere questi 3 video, anche se già avevo sentito parlare e visto questa " donna " eccezionale, intervistata ed ospite a vari programmi televisivi tra cui "La vita in diretta", sono rimasta meravigliata.
    Spesso noi essere umani, comuni mortali, nel vedere un soggetto "diverso da noi" siamo meravigliati, lo osserviamo a lungo come se fosse un alieno sceso sulla Terra a fare visita agli uomini.Ma, non ci accorgiamo che sono prorpio loro che ci danno il buon esempio nel non arrenderci in varie circostanze, nelle difficoltà.E' cosi infatti che Simona agisce da quando è nata. E' una donna forte,non si arrende e non molla mai. Ce lo dimastra l'amore che prova nel danzare,nel dipingere....nello svolgere una vita quotidiana come gli altri. Perchè allora dobbiamo considerare Simona e coloro come quest'ultima,persone con deficit o "NON NORMALI?". Diciamo che l'aggettivio "NORMALE" sta solitamente a indicare la mancanza di fattori eccezionali. Ma Simona invece è una donna normale in quanto,pur non avendo le braccia è ,appunto, ECCEZIONALE!!!! Posso dunque affermare che L'HANHICAP in realtà ESISTE SOLO PER NOI E NON PER LORO!!!!
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Cristina Ruotolo Sab Dic 17, 2011 12:17 pm

    Sono rimasta colpita da come Simona sa raccontare con estrema naturalezza e tranquillità la sua situazione, che per me, a primo impatto, sembrerebbe triste e scioccante, ma che in realtà è normalissima se vissuta nella maniera giusta. Ammiro la sua voglia di spingersi oltre, la sua voglia di vivere, la sua volontà d’animo. Con tutta sincerità non pensavo che senza braccia si potesse essere così felici e autonomi, sono due arti fondamentali nella praticità quotidiana, eppure ho letto che Simona a 18 anni ha deciso di rinunciare anche alle protesi, un corpo estraneo che proprio non riusciva a sopportare. Condivido la sua affermazione che dice: “La mia vita non è una favola, è uno spettacolo di vita”.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Daniela Rocchetti Sab Dic 17, 2011 2:19 pm

    IL MIO COMMENTO E'...
    Non è la prima volta che ascolto la storia di Simona Atzori ma non mi sono mai soffermata più di tanto. Giovedì, invece, ho avuto la possibilità di ascoltare la sua storia con particolare attenzione. Mi sono emozionata tantissimo. Le cose che mi hanno affascinato sono davvero tante, ad esempio: la sua capacità di essere autonoma in tutto ciò che fa; il suo sorridere sempre, un sorriso che esprime la sua voglia di vivere; ed in particolare la sua grande fede in Dio, che come lei afferma: "Lo ringrazio perchè mi ha dato una vita straordinaria. [...] A me non piace dire che mi ha tolto niente. Mi ha creato esattamente così, e Simona così doveva essere". Riflettendo su questi tre video proposti durante il corso, ritengo che spesso siamo noi, persone "normali", a considerare i disabili come se avesserro dei limiti ma che in realtà non sempre hanno. Perchè con la forza di volontà, personale e di chi ti sta accanto, si può riuscire in tutto.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  benedettabonifazi Sab Dic 17, 2011 3:20 pm

    non conoscevo la storia di Simona, ma dopo aver visto i video, e in modo particolare il video num.1 sono rimasta molto colpita. Ho riflettuto sulla frase che lei ha detto: I VERI LIMITI ESISTONO IN CHI GUARDA! e secondo me, è vero! il concetto di normalità siamo noi stessi a concepirlo sulla base dei canoni proposti dai media, ma anche dalle cose quotidiane che ci circondano. Simona Atzori ha trovato la forza e il coraggio in sè stessa, superando i limiti e rafforzando le sue stesse capacità. Oggi, molte persone, si scoraggiano e si deprimono dinanzi ai piccoli ostacoli...Simona no! Lei sorride! inoltre nel primo video, durante l'intervista,dimostra di aver grande forza interiore e di essere contenta di aver superato tra i vari ostacoli,anche quello del conseguimento della patente, per essere più autonoma e indipendente.
    Penso che Simona dovrebbe rappresentare un esempio in tutti noi!

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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Stefania Montanaro Sab Dic 17, 2011 4:48 pm

    Una vita che fa invidia, brividi nello scorrere delle immagini...Simona , con la sua vita , è il simbolo di dove l'essere umano può arrivare se sostenuto da volontà e sacrificio. Personalemnte ammiro questa donna, guardo alla sua forza d' animo per imitarla, guardo a ciò che sa fare e penso all'impegno che le è costato, e guardo quel sorriso frutto di una vita fatta di serenità e di un equilibrio raggiunto. La famiglia, l' ambiente che l' accoglie ha una grande responsabilità se Simona è quello che è oggi, perchè probabilmente le ha saputo dare la motivazione negando quello sguardo umano che tende alla pietà e alla compassione.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  serenagaeta Sab Dic 17, 2011 5:30 pm

    La storia di Simona Atzori la conoscevo già... mi ha colpito molto la frase in cui lei afferma: "Ringrazio tanto il Signore per la vita straordinaria che mi ha dato".. un vero esempio per molte persone.. una persona fantastica, da ammirare!!! la sua diversità è la sua forza!!! se potessi descriverla con una parola direi: LEI è VITA!!!
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Sulla "normalità"...

    Messaggio  Stefania De Lucia Sab Dic 17, 2011 6:23 pm

    Più volte, leggendo i commenti di questo laboratorio, ho incontrato la parola "normalità" nelle sue diverse varianti (normale, normalmente, di norma…) Ma che cosa significa essere normali? Io credo che il significato che tutti noi condividiamo di questo concetto è quello di essere adatti alla società in cui viviamo, fare ciò che tutti si aspettano da noi in modo da mantenere l’equilibrio creato. Ma mi chiedo, se domani volessi tingermi i capeli di blu e vestirmi tutta di giallo, come sarei considerata?...sicuramente poco normale…eppure sono la stessa di ieri.
    Ogni società, grazie alla sua cultura e al sistema di indottrinamento che ci propugna, alla religione, ecc., cerca in ogni modo di formare un tipo di personalità che necessariamente è chiamata a fare cio che deve e COME SI DEVE. Un dottore con in capelli verdi, anche se fosse il miglior dottore del mondo, non avrebbe nessun paziente in questa nostra società con i paraocchi che ci vuole uniformare e fare tutti uguali perchè così non possiamo contraddirla o rovinare il suo perfetto equilibrio. Personalmente ritengo il concetto di normalità banale; ma se ci facciamo caso, a tutti è capitato di dire “ la mia è una vita troppo normale, quasi banale, mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, di pazzo ” . La parola normale è dentro di noi e la nostra vita, eppure vorremmo cambiarle in qualche modo i connotati. Devo ammettere che quando chi mi circonda mi dice che non sono "normale" (magari perchè abbino colori che poco c’entrano l’uno con l’altro, perché odio le discoteche, perché non mi piace l’anguria) non posso evitare di sentirmi in qualche modo speciale perchè in fondo la normalità altro non è che quello che fa la maggioranza delle persone, quindi il non essere normali è solo essere diversi, distinguersi per una ragione o per l'altra dalla maggioranza. E’ essere particolari, essere speciali. Cosa ne pensate?
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  Stefania Montanaro Sab Dic 17, 2011 7:39 pm

    Ricollegandomi alla discussione in classe a partire dall' intervento di Adriana,sull' importanza di avere da parte di Simona una famiglia che la sostenesse anche e sopratutto economicamente, mi trovo concorde. E' vero infatti che Simona dimostra quotidinamante le sue capacità,e senza la forza e il talento non potrebbe avere questo risultati, ma è anche vero che avere delle risorse economiche su cui contare diventa un prerequisito per avere equipe e strumenti migliori che facilitano le condizioni di vita.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty risposta a Stefania De Lucia

    Messaggio  Cristina Ruotolo Sab Dic 17, 2011 8:18 pm

    Ciao Stefania, secondo me è difficile spiegare cos’è la normalità, forse perché in realtà si tratta di una cosa che non esiste, ma è il frutto del bisogno di sentirsi tutti uguali. Mi hai colpito quando hai detto che chi ti circonda spesso ti dice che non sei "normale" perchè abbini colori che poco c’entrano l’uno con l’altro o perché odi le discoteche, secondo me fai bene a non risentirtene, poiché ciò che è diversità per uno può essere normalità per un altro!A questo proposito invece ciò che mi domando io è “Chi può definire chi è diverso e chi è normale?”
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  concettabifulco Dom Dic 18, 2011 2:19 am

    I VERI LIMITI ESISTONO IN CHI GUARDA! E' questa la frase che piu' mi e' rimasta impressa .La storia di Simona gia' la conoscevo ma e' inutile dire che ogni volta che la si ascolta e' sempre un'occasione per riflettere su come certe persone abbiano una forza di volontà che supera , appunto, i LIMITI.
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    1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011- - Pagina 3 Empty Re: 1. laboratorio ATZORI (resilienza) -15 dicembre 2011-

    Messaggio  pierobovenzi Dom Dic 18, 2011 8:54 am

    Sono assolutamente d'accordo con Stefania De Lucia sul discorso della diversità, concordo pienamente sul problema della nostra "società con i paraocchi" in cui viviamo..

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