psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Lamberti Simona Giuseppa
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  Lamberti Simona Giuseppa Mer Gen 25, 2012 8:41 pm

    L’incontro più significativo della mia vita credo.. sentir parlare sempre col sorriso un nonno, un padre, un uomo che per la sua famiglia è normalissimo, che per altri avrà qualcosa in meno, ma che per me è un vero mito.
    In classe l’emozione era alle stelle, si trattenevano a stento le lacrime.
    Ci ha fatte sorridere, ci ha fatte emozionare, ci ha raccontato di se senza paura, ci ha parlato del suo incidente, dell’amore per la sua famiglia.
    Una persona che purtroppo in seguito ad un incidente non vede più, ha una famiglia splendida, che lo considera normale, la stessa figlia Antonietta ha raccontato di quanto per tutti i figli fosse normale vederlo ogni mattina andare a lavoro, come tutte le persone.
    Ha condotto una vita normale, ed ha amato una donna di cui oggi si prende cura più che mai.
    Stesso lui ha esordito dicendo che la moglie, Donna Lisetta, ha dedicato tutta la sua vita a lui ed ai suoi figli, ed ora che non attraversa un buon periodo e non ricorda più molte cose, è lui a prendersi cura di lei, perché parole sue: “lei ha fatto tanto per me ed ora deve solo ricevere.”
    Le ricorda le medicine e si occupa di lei quotidianamente; inoltre offre corsi gratuiti per conoscere il Braile, quella che lui stesso ha definito “Santa Scrittura”, e che serve soprattutto a noi future docenti.
    È stato veramente un incontro significativo, ha illuminato la giornata a tutte noi, e ci ha riportato un’esperienza che seppur negativa è d’esempio per tutti!
    Lamberti Simona
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    Messaggio  Luciana Palumbo Mer Gen 25, 2012 8:49 pm

    Parlando di disabilità e andando un pò Off Topic (spero mi perdoniate), volevo farvi conoscere questi due articoli:
    http://salute.pourfemme.it/articolo/sindrome-di-down-si-laurea-la-prima-ragazza-affetta-da-questa-patologia/9009/

    E questo, su la mappa delle 'barriere architettoniche' creata in Germania:

    http://www.focus.it/Community/cs/forums/466600/ShowThread.aspx
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    robertamaddaloni


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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  robertamaddaloni Mer Gen 25, 2012 8:54 pm

    L'incontro è stato molto emozionante,il signor Vincenzo ha dimostrato di avere una forza d'animo unica non si è abbattuto difronte ad una difficoltà cosi grande anzi ha ritenuto opportuno venirne a parlare con noi per aiutarci ad aiutare bambini con questo tipo di difficoltà.
    Sono felice di avere avuto l'opportunità di iscrivermi al suo corso di scrittura Braille sperando di poter essere utile, un domani a qualcuno.

    Roberta Maddaloni
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    Mimma Tudisco


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    Messaggio  Mimma Tudisco Mer Gen 25, 2012 9:16 pm

    tiziana iazzetta ha scritto:molte persone ogni giorno vivono in un mondo senza più colore perché hanno perso la vista o non l'hanno mai avuta in dono.Leggono e studiano grazie al sistema Braille attraverso il quale conoscono il mondo.
    Lavorano, s'innamorano costruiscono famiglie come qualunque altra persona, affrontando le difficoltà con forza e coraggio.
    Per molti non avere la possibilità di guardare con gli occhi il mondo non è un problema basta non perdere mai l'entusiasmo , la voglia di vivere e la voglia di raggiungere i sogni.
    ù

    Anche io la penso allo stesso modo e soprattutto credo che noi insegnanti di sostegno abbiamo il diritto e il dovere di conoscere la scrittura Braille, perchè significa poterla poi insegnare a coloro che solo quella possono imparare, per dargli motivo di rivincita per la loro "condizione", per offrirgli la possibilità di avere un futuro e soprattutto un futuro decente. Vorrei tanto frequentare il corso con il Sig. Palladino anche perchè apprendere la scrittura Braille era un mio obiettivo post-laurea.

    Sabrina Tudisco
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  Angela Esposito Mer Gen 25, 2012 9:19 pm

    Che bella lezione, e che bella persona abbiamo avuto il piacere di incontrare.
    Vorrei raccontarvi una mia esperienza:
    quest'anno ho effettuato il percorso di tirocinio per la didattica speciale in una classe dove seguivo un bambino non vedente.
    La cosa che mi ha sorpreso di più è stata scoprire che a seguire questo bambino c'era una maestra anch'essa non vedente...
    é stata, con mia grande sorpresa l'esperienza più bella della mia vita.
    Non riuscivo a capire e a immaginare come potessero "fare lezione", essendo entrambi ciechi .
    Ho assistito più volte alle loro lezioni, e ho visto sguardi che non si sono mai incrociati, mani che si rincorrevano descrivendo segni perfetti, "ho visto profumi, ho assaporato odori". Tutti i sensi sembravano meravigliosamente confusi tra loro. La vista che mi sembrava essere fondamentale è paradossalmente diventata "opzione".
    Maria (la maestra) mi ha insegnato " a vedere l'orologio attraverso il tatto" come fanno loro grazie a particolari orologi che hanno i minuti in rilievo, mi ha insegnato a leggere e a scrivere con la tavoletta braille e con il dattilo.braille...
    Con questa lezione mi sono tornati in mente Ivan e Maria nel loro banchetto in fondo all'aula, con i loro occhi chiusi, ma allo stesso tempo aperti su un mondo dove sono io non vedente
    Ilaria Silletti
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty come un'esperienza sovrannaturale

    Messaggio  Ilaria Silletti Mer Gen 25, 2012 10:03 pm

    ascoltare ma soprattutto vedere Palladino è stata per me un'esperienza quasi surreale, sì! non sono mai entrata in contatto in modo così diretto con una persona non vedente; mi è capitato una, o due volte in tutta la mia vita di vedere una persona cieca, e quando è successo è stato un incontro casuale, avvenuto per strada, e con queste persone non ho mai avuto contatti; forse è proprio per questo che vedere e incontrare Palladino ha sortito questo effetto; sono rimasta sbalordita per la naturalezza dei suoi gesti, dei suoi movimenti. Ho avuto l'impressione che è come se vedesse, proprio come noi, mi è sembrata una persona priva di handicap, una persona in pieno possesso di tutti i suoi sensi. Mentre parlava provavo ad immedesimarmi in lui, onestamente io non ce l'avrei fatta, non sarei riuscita a parlare non riuscendo a vedere la platea che avevo davanti, i visi di coloro che mi guardano, mi scrutano, mi ascoltano, forse perchè sono una persona emotiva e ho bisogno constantemente di monitorare il viso e i suoi movimenti delle persone con cui parlo, che mi stanno davanti, ho bisogno di osservare le loro espressioni e le emozioni che si manofestano attraverso queste, soprattutto quando conduco discorsi importanti o quando parlo della mia vita. Ma vedendo questo uomo ho capito la vista è sì un senso fondamentale, ma non necessario per vivere comunque la vita nella sua pienezza, gondendosi le emozioni e i bei momenti che questa ci riserva al 100 per 100.

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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  Ilaria Silletti Mer Gen 25, 2012 10:06 pm

    Angela Esposito ha scritto:Con questa lezione mi sono tornati in mente Ivan e Maria nel loro banchetto in fondo all'aula, con i loro occhi chiusi, ma allo stesso tempo aperti su un mondo dove sono io non vedente

    Angela con l'ultima frase mi hai fatto venire i brividi... è proprio vero! loro sono dotati di un'ulteriore vista che noi non abbiamo, riescono a vedere il mondo dell'anima, il mondo dell'interiorità, il mondo in cui risiede la vera bellezza; noi invece, talvolta anzi spesso, con la nostra vista, ci fermiamo solo in superfice... riusciamo a vedere solo l'apparenza.

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    Messaggio  antoniatrotta Mer Gen 25, 2012 10:23 pm

    Stefania De Lucia ha scritto:
    Admin ha scritto:Commento del Dott.re Bruno Palmese - Mar 24 Gen 2012 - 19:51.
    AdminCarissimi vi invio un messaggio del Dott. Bruno Palmese che segue il Sign. Palladino e che ci teneva a fare un intervento:

    L'esperienza del Prof.Vincenzo Palladino ci insegna che la vera cecità, non è quella sensoriale, ma è culturale. E' la perdita dei valori fondamentali della vita che si chiamano sentimenti, come la lealtà, l'onestà e soprattutto la fiducia e rispetto verso gli altri. Questi sentimenti non si possono comprare o vendere e non si insegnano nei libri dell'Università, si sentono nel cuore. Io ho dato tutta la mia vita per aiutare le persone che soffrono cercando di essere prima di tutto una persona sincera e sensibile e poi bravo oculista. Vincenzo è riuscito a insegnarci che bisogna continuare a sperare ed avere fiducia nella vita e negli altri anche se molti continuano a non credere.
    Saluti
    Dott. Bruno Palmese


    La Docente

    Le parole del Dott.Palmese sono profonde e veritiere...danno ragione del mondo odierno che corre lungo il binario della superficialità e del "buio nel cuore". In realtà però tutti con un pò di impegno possiamo aprire il nostro cuore alla vita, alla speranza nel futuro, alla solidarietà, per essere persone sempre migliori.


    E’ proprio vero... ormai viviamo in un mondo superficiale, dove spesso si dà spazio alle cose esteriori senza badare a quei valori che hanno fatto grande l’uomo, che lo hanno fatto crescere, che hanno condotto alla democrazia, alle politiche sociali, ecc. A volte mi sembra quasi che la società, anziché andare avanti, faccia di tutto per tornare indietro...
    Bisogna perciò impegnarsi a credere nelle giuste cose e ad avere fiducia nella vita, fornendo un aiuto costante e tanta speranza soprattutto a chi è in difficoltà.

    Tonia Trotta
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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Mer Gen 25, 2012 10:24 pm

    La lezione sul Braille è stata stupenda e soprattutto abbiamo vissuto una bellissima esperienza! Sono lieta di aver avuto il piacere di incontrare il Sig.Palladino,che è una gran bella persona! La sua testimonianza di vita è stata molto interessante e il suo atteggiamento ironico divertente,tanto che mi ha fatto ridere più volte. Il Sig.Palladino è una persona cordiale,molto disponibile e davvero bisogna prenderlo come esempio! Lui ci ha insegnato che bisogna trasmettere la positività per rendere autonomi i bambini non-vedenti;tanto che,mi ha profondamente colpito la frase da lui detta:"voi avete bisogno di un avvenire ma,la categoria dei fratelli non-vedenti hanno bisogno di voi,che diventerete insegnanti di sostegno". Ci ha raccontato della sua vita nei piccoli dettagli,dicendoci che grazie alla sua famiglia,che gli è stata e gli è ancora vicino,è riuscito a sentirsi un uomo ricco;infatti,mi ha colpito quando dice:"chi ha perduto qualcosa deve colmare quel vuoto". Infine,ci ha lasciato dicendo che bisogna avere il coraggio di andare sempre avanti,e di non scoraggiarsi mai nella vita;ciò che dice è importante. Questa è stata altro che una lezione svolta all'università ma,una vera e propria lezione di vita!!! Smile

    Emanuela Risoluto
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    Messaggio  concettabifulco Mer Gen 25, 2012 10:25 pm

    La presenza del signor Palladino mi ha fatto tornare indietro con la mente a quando era vivo mio nonno anch'egli non vedente.Quando il signor Palladino parlava della sua famiglia , della sua grande storia d'amore con la moglie ,io ,lo devo ammettere, immaginavo le belle giornate passate con mio nonno , le attenzioni che lui aveva verso me , l'amore che aveva per tutta la sua famiglia. Mio nonno ,però , non ha potuto conoscere il Braille ,allora io mi sono chiesta se una persona come lui , combattiva, positiva e sempre con una soluzione pronta ai problemi lo avesse imparato ,come sarebbe cambiata la sua vita poichè molte cose erano impossibili per lui. Il mio nonno era speciale....
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Mer Gen 25, 2012 10:53 pm

    depriscorita ha scritto:L'altra sera a "Wild, oltrenatura" per la rubrica “Shock Doc” è stata trasmessa la storia di Joanne Fluke, 34 anni, ballerina a metà affetta dalla Sindrome da Regressione Caudale. Il servizio è stato molto interessante e ho voluto condividerlo col gruppo, purtroppo non sono riuscita a trovare il video su youtube, forse sono passati ancora pochi giorni però se lo trovo lo inserirò per adesso vi descrivo la sua vita. Joanna ha le gambe, del tutto insensibili, sono piccole pendici di dimensioni non superiori a quelle dei bambini appena nati palmate alle ginocchia. Sono ripiegate su se stesse, nascoste sotto al parte superore del duo corpo che, invece, è del tutto analoga a quella di una trentenne. Così, quando è seduta, il suo aspetto nessuno potrebbe mai immaginare che è priva della parte inferiore del corpo. Al momento della nascita, i medici le danno, al massimo, poche ore di vita… ma, come sempre, la vita stessa può molto più delle supposizioni scientifiche ed, in breve, JoAnne va a casa ed inizia la sua meravigliosa esistenza attorniata da tanto amore. E, quando un giorno, ancora bambina, i suoi compagni di scuola la apostrofano, schernendola, dopo un’attenta riflessione, giunge alla grande deduzione: “Non sono una nanetta, sono fatta così “ e, come spiega sua madre, “JoAnne non credo che abbia mai pensato che l’handicap la limitasse: è il suo modo di essere, e se non fosse così, non sarebbe più lei”.Con grande coraggio non permette mai alla sua condizione fisica di limitarle la possibilità di fare qualche cosa ed, anzi, in casa sua ha preferito che tutto fosse come in un’abitazione normale perché “preferisco essere io ad adattarmi al mondo: io sono fatta così, lui è fatto così, e troviamo sempre un compromesso”. Ama la danza dall'età di 3 anni e ha realizzato un progetto ambiziosissimo quanto grandioso: ha creato un piccolo gruppo, in continua crescita, di ballerini che praticano il ballo sedia a rotelle in Kansas City. Ed il suo grande traguardo è di portare il ballo su sedia a rotelle tra le discipline alle Olimpiadi 2012.
    Della danza dice: "Quando sto ballando è come se la mia disabilità scomparisse, non la vedo affatto: la danza mi assorbe, mi trascina mi dà le gambe che non mi ha dato la natura". “Ballando ho l’opportunità di esprimere realmente come mi sento. Quando ballo non importa che io abbia le ruote al posto dei piedi: tutto è nel mio cuore, nella mia anima”.
    P.s. ho inserito alcune immagini di Wild e un video in cui balla trovato su you tube.
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 W51-560x310



    Anch'io ho visto in televisione la storia di Joanne Fluke,la ballerina a metà ed
    è stato molto interessante.Mi ha colpito tanto la sua storia ma soprattutto la
    sua forza di volontà;E'stata una bella idea quella di condividere il servizio di
    Joanne col gruppo;idea che anch'io avevo avuto da subito ma che purtroppo non
    sono riuscita a realizzare;per questo sono contenta che ne hai parlato.
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    Messaggio  filomena lavecchia Mer Gen 25, 2012 11:04 pm

    L'esperienza che il sign. Palladino ha condiviso con noi è stata davvero emozionante.Anche io ho in famiglia una persona non vedente e la forza che riescono a tirare fuori è impensabile. Questo corso ci sta dando l'opportunità non solo di studiare nozioni sterili ma di arricchirle con esperienze vere, di alto valore.
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    Messaggio  Tiziana Piscitelli Mer Gen 25, 2012 11:29 pm

    Quoto Adriana Capuano, riportando le significative parole del il Sign. Palladino
    "vi confesso una cosa, anche i ciechi quando sognano vedono..."
    Non mi ero mai soffermata su questo particolare, i sogni molto spesso ci allontanano dalla realtà ma per qualcuno possono rappresentarla...
    Vorrei condividere con voi un passo del testo "Saper soffrire" dello scrittore italiano Nino Salvaneschi il quale fu purtroppo colpito da una cecità permanente e totale.

    "Benedico la mia cecità, stupenda favola che mi ha fatto re. Ma altro
    è essere re di una terra e altro è sentirsi padrone di qualcosa che
    nessuno invidia mai. Intanto questo mio oscuro regno non ha confini e
    posso ripetere con Carlo V : "Sul mio impero non tramonta il sole".
    Infatti sono sempre nella luce come un sovrano con lo scettro del mio
    destino tra gente che teme la mia cosidetta infelicità. E passo in
    rassegna gli eserciti dei ricordi e le armate delle speranze. Così
    sono padrone del tempo e dello spazio, della luce e dell'ombra, del
    dolore e dell'amore.
    Benedico la cecità, gioiosa fortuna che mi ha fatto inesauribilmente
    ricco.[ ] Benedico quella che gli uomini ritengono sventura, e che
    invece è la mia ricchezza e la mia fortuna.
    Soltanto senza la cecità sarei veramente cieco"

    Salvaneschi ha imparato ad apprezzare, proprio come il Sig Palladino le piccole cose della vita, quelle che la rendono ricca e significativa...

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    Messaggio  Marika Zobel Gio Gen 26, 2012 7:12 am

    L'incontro tenuto con il sig. Palladino, mi ha emozionata davvero tanto. Non avevo mai avuto incontri o esperienze con persone non vedenti. La sua forza di volontà, il suo amore per il prossimo, il suo coraggio mi hanno stupita davvero molto. L'ascoltare la sua vita nei minimi dettagli, le sue gioie mi ha fatto pensare come lui rappresenti uno di quei casi in cui nella vita si può andare avanti superando tutti gli ostacoli, un pò come hanno fatto Simona e Oscar. Io credo che non sia stato facile per lui, perchè da un momento all'altro ti ritrovi senza vista e a dover fare i conti con qualcosa di diverso e di strano. Mi hanno colpito molto alcune frasi dette dal Sig. Palladino come "vi confesso una cosa anche i ciechi quando sognano vedono" e ancora "chi ha perduto qualcosa deve colmare il vuoto" e ancora "voi avete bisogno di un avvenire ma la categoria dei fratelli non-vedenti hanno bisogno di voi,che diventerete insegnanti di sostegno". Io credo che l'incontro con il sig. Palladino non abbia costituito una semplice lezione universitaria, ma una lezione di vita e sono convinta che la sua esperienza non la dimenticherò mai, anzi la prenderò in considerazione quando mi troverò di fronte a qualche situazione avversa.
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    Messaggio  Erika Hoffmann Gio Gen 26, 2012 8:10 am

    Non mi era mai capitato di seguire un corso all'università e a momenti non riuscire a trattenere le lacrime! Lacrime di commozione,di stupore,di speranza. Si perchè quello che il sig.Pirelli ci ha trasmesso è soprattutto gioia e speranza. Pur trovandosi in una condizione di svantaggio egli augurava a noi <<di vivere questa bella felicità che ho avuto io!!>> ha esclamato. Effettivamente la sua vita e la sua splendida famiglia farebbero invidia a qualsiasi sheicco arabo,a qualsiasi presidente del consiglio e lo dimostrano le sue parole,quando dice :<< Sono partito da zero ..ed ora mi sento ricco! Laughing ->>.
    Ho trovato davvero significativo il suo impegno umanitario,l'insegnamento della scrittura braille a chiunque voglia impararla compreso bambini con deficit visivo,sicuramente uno dei modi attraverso cui ha potuto riscattarsi ,trarre beneficio per sè e per gli altri,fare della sua condizione una risorsa. Anche se potrebbe sembrare un paradosso,questa voltà è un disabile a trasmettere ai normodotati delle abilità,compresa la forza d'animo.
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    Messaggio  Matilde Pengue Gio Gen 26, 2012 8:20 am

    L' incontro con il signor Palladino è stato per me molto emozionante... la sua vita è testimonianza di un uomo che ha lottato da sempre e che ha dovuto lottare più di tanti altri per raggiungere ciò che possiede oggi!!!! Le sue parole mi hanno colpito, mi hanno fatto rendere conto che con la forza di volontà si sovrastano ostacoli che delle volte sembrano insormontabili!!!! Il signor Palladino senza mai arrendersi si è costruito una vita ricca di affetti, lo testimoniano il suo grande amore per la sua donna Luisa e i suoi 7 figli e nipoti!!! E' sicuramente un esempio di forza e di speranza per chi si trova nelle sue condizioni ed è un esempio per noi ragazzi che troppe volte siamo superficiali... E' il caso di dire che questo corso, affrontato con questa modalità, mi permette,forse per la prima volta, di entrare sul serio nel mondo della disabilità e di scoprire certi aspetti che il libro da studiare spesso non permette!
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    maracascone


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    Messaggio  maracascone Gio Gen 26, 2012 10:42 am

    L'intervento del signor Palladino è stato molto toccante. Questa disgrazia lo ha colpito all’età di 13 anni a causa di una bomba tedesca. Dopo questo incidente Paladino ha vissuto la propria infanzia in un collegio dove vi erano altri bambini ciechi e/o mutilati. Grazie anche a questa esperienza lui ha capito di essere molto fortunato, perche anche se aveva perso la vista aveva ancora gli altri sensi. Ciò che ha ritenuto fondamentale nella sua vita è stata la scoperta del braille che lui denomina “la scrittura santa”. Oggi Palladino ha una moglie, sette figli e tanti nipoti. La sensazione che mi ha lasciato Palladino è quella di una persona molto forte e piena di vitalità, che nonostante il suo incidente avvenuta in età già difficile di suo, ha avuto il coraggio di andare avanti affrontando molte difficoltà e riuscendo a costruirsi una vita piena di gioia e di serenità. Very Happy
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    Messaggio  angelatraettino Gio Gen 26, 2012 10:54 am

    Devo ammettere che questo incontro lo aspettavo davvero con ansia. Quando la prof.ci ha annunciato che sarebbe venuta una persona non vedente a lezione, e che ci avrebbe raccontato la sua esperienza, mi sono entusiasmata poiché la cecità è un argomento che mi ha sempre affascinata. Innanzitutto mi ha colpito molto la vitalità che ha sprigionato questo quasi 80enne e l'entusiasmo col quale ci ha raccontato, in breve, i momenti salienti della sua vita. Il signor Palladino ha perso la vista a soli 13 anni... credo sia l'età più "piena" sotto tutti i punti di vista... un'età in cui si hanno i primi approcci con i sentimenti, si iniziano a mettere da parte i giochi e si comincia a guardare la vita in maniera un po' più "seria"... e in un età così importante, il nostro ospite perse la vista! Si è trovato improvvisamente catapultato nel buio più totale! In aula mi venne in mente l'esperienza che ci fece fare la professoressa, quando ci fece bendare e ci lesse delle poesie, e per un attimo ho cercato di immedesimarmi nei suoi panni, ma per un solo, lunghissimo, istante ammetto di essermi sentita completamente persa! Non saprei come esprimere meglio le mie sensazioni... mi sono sentita persa. La vista è un dono che amo in una maniera incredibile... sono sempre stata una persona che comunica molto con gli occhi, più che con le parole, e ho sempre amato leggere negli occhi delle altre persone... è un tipo di comunicazione che adoro più di ogni altra cosa, per questo dico che mi sentirei persa senza la vista. Eppure, il signor Palladino non si è dato per vinto. Come lui stesso ha detto, nella sfortuna si sente fortunato! Oltre ad aver avuto la fortuna di incontrare la Sua Donna Luisa (con la quale ancora oggi, quando le sfiora le mani, sente "a current") che gli ha donato una vita piena d'amore,con tanti figli e splendidi nipoti, io penso che da quel momento abbia imparato a vedere al di là delle apparenze e ad apprezzare le cose in tutta la loro purezza, senza farle prima passare attraverso il filtro degli occhi che comunque, anche se involontariamente, ne pregiudicano l'aspetto. Mi ha dato tanto questo incontro, e penso che avremmo molto da imparare da persone come loro... in casi come questi, siamo noi ad essere gli alunni, e loro gli insegnanti di Vita.
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    antonia balascio


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    Messaggio  antonia balascio Gio Gen 26, 2012 11:13 am

    attraverso la testimonianza del sign. Palladino i miei pensieri si sono risoffermati sull' atleta Pistorius. egli fin da piccolo fu costretto all' amputazione delle gambe a causa di una grave malattia, ma grazie ad una tecnologia avanzata ha usufruito delle protesi glex foot( piede flessibile a forma di c, composto in fibra di carbonio e talvolta di scarpe da tennis e ginocchia regolabili) ed è riuscito a vincere molte gare. un altro esempio oltre Pistorius è sicuramente Fabrizio Macchi con la sua filosofia di vita: IO NON MI FERMERò MAI!!!! a 13 anni si ritrova a lottare contro un tumore al ginocchio e grazie allo sport e ad una volontà di ferro è riuscito a ridisegnare una vita eccezionale.
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    antonia balascio


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    Messaggio  antonia balascio Gio Gen 26, 2012 11:23 am

    La figura del cieco ha sempre ispirato grande fascino, in molti autori, per tanto ne cito alcuni:
    nella poesia Le Ricordanze,Giacomo Leopardi, la sua giovinezza perduta per il privilegio accordato alla letteratura rispetto alla vita, viene accostata alla cecità:

    Poscia, per cieco

    Malor, condotto della vita in forse,

    Piansi la bella giovanezza, e il fiore

    De' miei poveri dì, che sì per tempo

    Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso

    Sul conscio letto, dolorosamente

    Alla fioca lucerna poetando,

    Lamentai co' silenzi e con la notte

    Il fuggitivo spirto, ed a me stesso

    In sul languir cantai funereo canto.

    (vv 109-118)

    · La cecità è un tema topico nella poesia di Pascoli. Egli scrisse I ciechi per la raccolta ”Miricae”e Il cieco per la raccolta “Primi poemetti”, prima di comporre Il fringuello cieco per la raccolta “Canti di Castelvecchio”, sicuramente il più significativo a riguardo, perché

    Ma la lodola su dal grano

    saliva a vedere ove fosse.

    Lo vedeva lontan lontano

    con le belle nuvole rosse.

    E, scesa al solco donde mosse,

    trillava: - C'è, c'è, lode a Dio! -

    «Finch... finché non vedo, non credo»

    però dicevo a quando a quando.

    Il merlo fischiava - Io lo vedo -;

    l'usignolo zittìa spiando.

    Poi cantava gracile e blando:

    - Anch'io anch'io chio chio chio chio...-

    Ma il dì ch'io persi cieli e nidi,

    ahimè che fu vero, e s'è spento!

    Sentii gli occhi pungermi, e vidi

    che s'annerava lento lento.

    (vv.13-28)


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    Messaggio  PELELLA MARIAROSARIA Gio Gen 26, 2012 12:02 pm

    Le parole del sig. Palladino sono per me lezione di vita e forza.
    egli ci permette di percepire l'importanza della disabilità e dei come possa essere trasformata in una risorsa per sè e per gli altri.
    Ciò che mi ha colpito in particolare è la forza, l'entusiasmo, la voglia di vivere che è presente in quest'uomo.
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 9 Empty 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino

    Messaggio  carmelalauritan0 Gio Gen 26, 2012 2:30 pm

    La testimonianza del signor Palladino durante la lezione mi ha fatto riflettere su due concetti.
    Il primo è stato riflettere su quanto la macchina bellica del 900 abbia distrutto la vita di molte persone e quanto tutt'oggi queste disgrazie non rappresentino più un passato ma un presente vicino e triste.
    Il secondo è stato confermare il valore della scrittura nella sua funzione catartica.Scrivere per liberare l'anima .
    In conclusione ritengo che la forza di quest'uomo sia di esempio a tanti, a me soprattutto in quanto ritengo che la cecità sia un deficit terribile.
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    Messaggio  Francesca Rivetti Gio Gen 26, 2012 3:16 pm

    Tra le domande che le mie colleghe hanno posto al signor Vincenzo voglio qui esplicitarne due in modo da concludere la panoramica sugli aspetti più significativi che sono emersi dal suo vissuto.
    Alla domanda su come ha fatto ad andare avanti subito dopo l'incidente, lui ha risposto in modo coerente alla persona che è emersa durante il colloquio: “La mia famiglia mi ha dato la forza!”. Ecco che nuovamente emerge l’importanza che lui attribuisce alla sua famiglia infatti penso che tutto l’amore che dedica a quel “grande nucleo che ha costruito”, non è altro che il frutto di un sentimento provato e vissuto grazie alla sua famiglia. Come lui stesso ha confermato, sarebbe stato più semplice, per la sua famiglia, “ recluderlo” nelle mura di casa ma fortunatamente ciò non è successo infatti ha potuto assaporare l’esperienza di confrontarsi con altri bambini ipoventi, e anche mutilati, che l'hanno indubbiamente cambiato. Era evidente l’emozione che provava nel raccontare i piccoli aneddoti frutto delle esperienze in collegio e che hanno condotto anche me alla commozione. Mi ha colpito molto la solidarietà che non mancava tra questi bambini che vivevano una situazione di disagio ma che comunque si mostravano "resilienti" perchè riuscivano a reagire attraverso i pochi mezzi che avevano a disposizione. Non posso dimenticare la figura di un bambino che, come ha raccontato il signor Palladino, aveva così voglia di imparare che, sebbene cieco e mutilato delle mani, si impegnava a leggere il Braille utilizzando le labbra.
    Altra domanda: “c’è differenza tra chi è cieco dalla nascita e chi lo è diventato?" Ecco la risposta, più o meno integrale del signor Vincenzo:"si, c'è differenza!Io "fortunatamente" ricordo poco del periodo pre-incidente; l'essere diventato cieco fin da piccolo mi ha permesso di sviluppare molto anche gli altri sensi e di affidarmi a questi per muovermi nel mondo. Chi invece diventa ipovedente "da grande" non solo ha più difficoltà nell'orientamento ma si sente, emotivamente, più affranto perchè si rende conto di ciò che sta perdendo o che ha perso.Questo vale anche per quelle persone che si avvicinano alla cultura e che, grazie ad essa, scoprono mondi e realtà nuove che però non possono vivere a 360 gradi.In tal caso. il desiderio cresce e può subentrare la tristezza.Pensate che io quando sogno, vedo!...e non vorrei mai svegliarmi...!". Quest'ultima frase penso che racchiuda molto il disagio che si prova nel rendersi conto di essere svegli nonostante il mondo che ci circonda sia ancora nel buio più totale...

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    Messaggio  Maria Guerra Gio Gen 26, 2012 3:54 pm

    Dopo l'incontro con il signor Palladino, ho pensato e ripensato alla sua storia e ho anche riascoltato la registrazione fatta in aula. Ho raccontato quest'incontro anche ai miei genitori ed hanno notato quanto questo incontro mi abbia segnato perchè parlavo poco, essendo io una gran chiacchierona.
    Ho pensato alla grande forza che ha avuto questa grande persona di ricominciare una "nuova" vita, al "buio", ha trovato il suo senso dell'orientamento creandosi anche una gran bella famiglia, di cui ne va fiero.
    Nella sua "sfortuna" è stato "fortunato" perchè, perdendo la vista in giovane età, ha avuto la forza di andare avanti, di organizzare la propria vita grazie all'affetto della famiglia e della sua futura moglie.
    La cosa che mi ha colpito, del suo racconto di vita, è stato il suo soggiorno in una struttura, in cui vi erano altri bambini, mutilati durante la guerra. Era la forza del gruppo e, con la sua voglia di vivere, è riuscito a conquistarsi la simpatia di tutti i bambini. Mi è piaciuto quando ha raccontato che aiutava quei "piccoli soldatini" ad allacciargli le scarpe e lo raccontava con il sorriso sulle labbra. Secondo me anche questa esperienza è stata significativa per la sua vita e, con il tempo, si è proposto di aiutare gli altri che vivono nella sua stessa condizione. Credo che questa sia una cosa da apprezzare e ammirare perchè ci sono persone che perdono la vista in tarda età e cadono nel più grande sconforto e, come dice lui, "rimarranno nel carcere a vita". Lui, grazie alla tecnica Braile, aiuta grandi e piccini ad essere fiduciosi nel credere che esiste la vita all'interno della società anche e soprattutto per loro.
    Spero che un giorno anche io possa contribuire ad aiutare bambini che hanno bisogno di crearsi una vita autonoma nella società, proprio come ha fatto questa splendida persona. Smile
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    rossella ferreri


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    Messaggio  rossella ferreri Gio Gen 26, 2012 4:00 pm

    L' incontro con il signor Palladino è stato per me molto emozionante. Un uomo che ha perso la vita all' età di 13 anni per un ordigno inesploso dei tedeschi e che, nonostante ciò, ha trovato il coraggio di affrontare la vita con ottimismo. Un uomo che non si è demoralizzato di fronte alla sua cecità e che trasmette forza di vivere, gioia ed entusiasmo. La frase che mi è rimasta impressa è " stess semp a sugnà", quando ha parlato dei sogni, attraverso i quali riesce ancora a "vedere"..

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