6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

una storia incredibile ed emozionante....una persona meravigliosa!!!mi sono persa nelle sue parole,nei suoi racconti "DI VITA".ha perso la vista per un ordigno inesploso dei tedeschi all'età di 13 anni.nonostante la sua cecità è riuscito ad andare avanti,ad affrontare le difficoltà che si incontrano durante il percorso di vita.una persona che non si è arresa,che ama la vita,un dono della natura,una persona che trasmette gioia di vivere.....una vera e propria lezione di vita!!!!si dice che i sogni sono desideri...ed è quello che succede al prof.....quando sogna riesce a vedere ed è per questo che come lui stesso dice "stess semp a sugnà"!!!

l' esperienza relativa all' incontro col sig Palladino è stata ad emozionante.E' un esempio di forza e di tenacia ...che non si ferma di fronte a una delle piu dure sentenze di sopravvivenza...la cecità. Ha saputo trasformare un' ampiamente probabile sopravvivenza in una "VITA" PARTECIPATA CONSAPEVOLE E CONDIVISA.. Straordinario

Le storia del Prof. Palladino, come anche quella dell' atleta Oscar pistorius e quella della pittrice e danzatrice Simona Atzori, mi hanno fatto riflettere su com' è importante in situazioni così difficili e particolari avere accanto una famiglia che si impegna a dare forza e coraggio e a sostenere il proprio figlio o padre nelle proprie scelte contribuendo a rendere più normale la sua vita e invisibile la sua disabilità.
Talvolta di fronte a queste storie ci si sofferma ad ammirare la grande forza di volontà di chi ha imparato a convivere con il proprio deficit, e magari si sottovalutano i sacrifici e le sofferenze che anche le famiglie hanno condiviso e condividono con queste persone impegnandosi a migliorare e a facilitare il più possibile la loro condizione. Credo infatti che la famiglia e le persone vicine influenzino molto lo stato d' animo e le scelte di chi vive una disabilità e che anche il prof. Palladino si senta più forte quando sente accanto a se il calore della numerosa famiglia che egli stesso è stato in grado di costruire!
Spero che tutte le persone che vivono situazioni difficili di disabilità o non, possano avere accanto una famiglia che le sostenga o comunque persone che le spingano ad avere fiducia perchè come ha detto anche il prof. Palladino " vedente o non vedente chi rimane chiuso in quattro mura è perso!"

Purtroppo ho avuto solo adesso la possibilità di scrivere qui le mie impressioni, ma il ricordo di ciò che ho provato è vivo e ancora ricco di emozioni. Ascoltare vicende di vita del Prof. Palladino ha suscitato in me forte ammirazione: la sua voglia di vivere, di riscattarsi, di trovare la positività nella sua "Bellissima Disgrazia" è da prendere come esempio soprattutto da chi,come la maggior parte di noi, non possiede nessuna disabilità e crede di vivere tutte le disgrazie del mondo...
Incontrare quest'uomo e la sua famiglia, però, mi ha anche fatto pensare al fatto che purtroppo non tutti i disabili spesso hanno un supporto morale,per cui mi chiedo: Cosa fa chi non ha possibilità di riscatto e supporto morale, affettivo e psicologico? Come vive chi ha questa condizione?
Infine non sono mancate delle mie riflessioni personali sul mio futuro ruolo da docente di sostegno e sulla difficoltà di quest'ultimo: le persone disabili necessitano di affetto, appoggio, solidarietà, collaborazione. Sono davvero così pronta a farlo? Ovviamente si e anche se non sarà facile, ho tutta la forza di volontà necessaria per fare in modo che lo diventi.

L'incontro di con il signor Palladino è stato molto interessante ed emozionante. Io sono rimasto senza parole e probabilmente con le stesse non si riesce a far capire l’emozione provata in aula. Se non si assiste ad un incontro del genere è difficile capire.

Il racconto di nonno Vincenzo è stato un racconto bellissimo, pieno di passione e di emozione..le parole di Eliana ci hanno fatto solo intravedere l'eccezionalità di quest'uomo, come poi è venuta fuori dalle sue stesse parole. Considerarsi fortunato rispetto agli altri "Piccoli mutilati" a Firenze, per aver perso soltanto la vista mi ha aperto il cuore e mi ha fatto riflettere molto sull'incredibile forza di volontà che ha avuto il prof. per andare avanti. Sono rimasta così colpita dalle sue parole piene di forza e di voglia di aiutare gli altri che ho subito pensato di seguire il suo corso, per imparare a leggere e a scivere "la santa scrittura braille", in modo da poter aiutare un giorno qulcuno che potrà averne bisogno...

L'incontro con il signor Palladino è stato davvero emozionante.Mi ha sorpreso la sua capacità di prendersi cura degli altri partendo dalla mano data a sua moglie ..ai figli..ai nipoti e, ancora adesso, a chi come lui vive la sua condizione.

MI PIACEREBBE TANTO SEGUIRE IL CORSO DI BRAILLE,COSI'UN DOMANI AVRO' LA POSSIBILITà DI AIUTARE I NON VEDENTI...

In tutta la mia carriera universitaria credo di non aver mai seguito una lezione più interessante, educativa e penetrante di quella tenuta dal "Professor" Palladino!
Ribadisco il piacere avuto nel poter ascoltare e chiacchierare con una persona tanto ricca e speciale! Dopo la lezione, ricordo di aver fatto una riflessione su me stessa e le mie sensazioni: DURANTE L'INCONTRO NON HO FATTO ALTRO CHE SORRIDERE!!! Chiunque non abbia avuto l'onore di conoscere il "Professore", potrebbe essere indotto a chiedersi come una persona non vedente possa riuscire a far sorridere così tanto, infondendo gioia di vivere, insegnamenti positivi e davvero tanta voglia di fare! Semplicemente perchè a lui non manca assolutamente nulla!!!! Il Professore ci ha detto che " chi ha perduto qualcosa, deve colmare quel vuoto", lui lo ha colmato con tanta ricchezza d'animo. Ebbene, dopo i suoi racconti, a chi è passato per la testa di pensare che a questo straordinario esempio di uomo manchi qualcosa??? Credo a nessuno! A volte si è portati ad autocommiserarsi per nulla, a buttare la spugna e abbandonarsi a se stessi. Lui ha trovato la forza di non farlo, ma non solo...ha trovato il coraggio di apprezzare ancora di più quello che aveva, a fare in modo di raggiungere i suoi obiettivi e di realizzare i suoi sogni. Dopo quel 27 dicembre del 1945 in cui ha "fatto un passo nel buio assoluto", ha deciso di non fermarsi ma di fare tanti altri passi nei colori...NEI COLORI DEL SUO MAGNIFICO MONDO.

Diversi sono gli aspetti su cui vorrei porre attenzione. Il Signor Palladino si definisce una persona ricchissima perchè ha la sua famiglia. La grande famiglia che è riuscita a formare grazie alla sua amata "Donna Luisa" e la famiglia da cui è provenuto. Ancora una volta è sulla FAMIGLIA che i riflettori si puntano. E' grazie ad essa, al suo appoggio, che le più grandi avversità si affrontano e si superano. Probabilmente se il nostro professore speciale non avesse avuto una grande famiglia alle spalle che lo invogliasse a non arrendersi e a studiare...non ce l'avrebbe fatta o magari si, ma di certo con molti più ostacoli. E' grazie ad essa che quel ragazzino è diventato "l'uomo, il lavoratore, il marito, il padre, il nonno, l'insegnante" che oggi è. Sono questi i giusti appellativi per una persona resiliente come lui e non " disabile, non vedente". Certo, egli è estramamente consapevole di ciò che non ha più, di quella meravigliosa capacità che ha perso, quella magia che gli mostrava i colori che adesso vede solo nei sogni, ma non per questo si è dato per vinto: lui HA VINTO!

Dalla bella chiacchierata con il Professore è emerso un unico messaggio: NONOSTANTE LE DIFFICOLTA' E' POSSIBILE UNA VITA NORMALE. E' ciò è possibile anche a quella che lui definisce "Santo Braille". Grazie ad essa, la sua autonomia è potenziata ed è proprio per questo che la insegna a tantissime persone per far in modo che la santa scrittura e lettura Braille possa essere d'aiuto a tante persone in difficoltà.

L'ultimo aspetto, ma non di importanza, che mi ha particolarmente colpito è l'amore negli occhi della nipote e della figlia. L'amore che egli stesso ha trasmesso ed insegnato come qualsiasi altro genitore o nonno avrebbe potuto fare. "Lui è il nostro sole" dice la nipote: il sorriso che il Signor Palladino ha sul proprio volto e che ha insegnato alla propria famiglia ne è la dimostrazione.

N.B. Avrei avuto la voglia di porre una domanda al professore se solo mi fosse venuta in mente in sua presenza. Lui ricorda i colori, ricorda la bellezza della sua donna che ha conosciuto da ragazzino. Sarei tanto curiosa di sapere come immagina il volto ed i sorrisi di ciascuno membro della sua bella famiglia

Antonella Mastropietro

La storia di Palladino mi ha colpita molto. Una storia complessa, fatta di dolori e sofferenze, accentuate dalla sua cecità causata da un ordigno inesploso. Eppure non si è arreso, non ha smesso di "vivere", non ha lasciato che questo potesse togliergli la gioia di vivere.Palladino è un esempio di vita per tutti coloro che si arrendono e si lasciano vincere dalle difficoltà..per me lui è un vincitore. Riguardo alla tecnica del Braille, la considero fondamentale, perchè consente di dare autonomia alle persone non vedenti.

Antonella Mastropietro ha scritto:In tutta la mia carriera universitaria credo di non aver mai seguito una lezione più interessante, educativa e penetrante di quella tenuta dal "Professor" Palladino!
Ribadisco il piacere avuto nel poter ascoltare e chiacchierare con una persona tanto ricca e speciale! Dopo la lezione, ricordo di aver fatto una riflessione su me stessa e le mie sensazioni: DURANTE L'INCONTRO NON HO FATTO ALTRO CHE SORRIDERE!!! Chiunque non abbia avuto l'onore di conoscere il "Professore", potrebbe essere indotto a chiedersi come una persona non vedente possa riuscire a far sorridere così tanto, infondendo gioia di vivere, insegnamenti positivi e davvero tanta voglia di fare! Semplicemente perchè a lui non manca assolutamente nulla!!!! Il Professore ci ha detto che " chi ha perduto qualcosa, deve colmare quel vuoto", lui lo ha colmato con tanta ricchezza d'animo. Ebbene, dopo i suoi racconti, a chi è passato per la testa di pensare che a questo straordinario esempio di uomo manchi qualcosa??? Credo a nessuno! A volte si è portati ad autocommiserarsi per nulla, a buttare la spugna e abbandonarsi a se stessi. Lui ha trovato la forza di non farlo, ma non solo...ha trovato il coraggio di apprezzare ancora di più quello che aveva, a fare in modo di raggiungere i suoi obiettivi e di realizzare i suoi sogni. Dopo quel 27 dicembre del 1945 in cui ha "fatto un passo nel buio assoluto", ha deciso di non fermarsi ma di fare tanti altri passi nei colori...NEI COLORI DEL SUO MAGNIFICO MONDO.

Diversi sono gli aspetti su cui vorrei porre attenzione. Il Signor Palladino si definisce una persona ricchissima perchè ha la sua famiglia. La grande famiglia che è riuscita a formare grazie alla sua amata "Donna Luisa" e la famiglia da cui è provenuto. Ancora una volta è sulla FAMIGLIA che i riflettori si puntano. E' grazie ad essa, al suo appoggio, che le più grandi avversità si affrontano e si superano. Probabilmente se il nostro professore speciale non avesse avuto una grande famiglia alle spalle che lo invogliasse a non arrendersi e a studiare...non ce l'avrebbe fatta o magari si, ma di certo con molti più ostacoli. E' grazie ad essa che quel ragazzino è diventato "l'uomo, il lavoratore, il marito, il padre, il nonno, l'insegnante" che oggi è. Sono questi i giusti appellativi per una persona resiliente come lui e non " disabile, non vedente". Certo, egli è estramamente consapevole di ciò che non ha più, di quella meravigliosa capacità che ha perso, quella magia che gli mostrava i colori che adesso vede solo nei sogni, ma non per questo si è dato per vinto: lui HA VINTO!

Dalla bella chiacchierata con il Professore è emerso un unico messaggio: NONOSTANTE LE DIFFICOLTA' E' POSSIBILE UNA VITA NORMALE. E' ciò è possibile anche a quella che lui definisce "Santo Braille". Grazie ad essa, la sua autonomia è potenziata ed è proprio per questo che la insegna a tantissime persone per far in modo che la santa scrittura e lettura Braille possa essere d'aiuto a tante persone in difficoltà.

L'ultimo aspetto, ma non di importanza, che mi ha particolarmente colpito è l'amore negli occhi della nipote e della figlia. L'amore che egli stesso ha trasmesso ed insegnato come qualsiasi altro genitore o nonno avrebbe potuto fare. "Lui è il nostro sole" dice la nipote: il sorriso che il Signor Palladino ha sul proprio volto e che ha insegnato alla propria famiglia ne è la dimostrazione.

N.B. Avrei avuto la voglia di porre una domanda al professore se solo mi fosse venuta in mente in sua presenza. Lui ricorda i colori, ricorda la bellezza della sua donna che ha conosciuto da ragazzino. Sarei tanto curiosa di sapere come immagina il volto ed i sorrisi di ciascuno membro della sua bella famiglia

Antonella Mastropietro

è vero Antonella..che bella cosa che hai scritto, anche a me è venuta in mente questa domanda..ma sicuramente ci avrebbe risposto che sono bellissime e ce le avrebbe sapute descrivere

Tovarsi di fronte a persone del genere ti mette letteralmente in crisi... a un tratto tutto crolla tutto si vanifica.. quel solido mondo che ti eri costruita fatto di certezze di corazze cade, e rimani tu spogliata dalle mille maschere che accuratamente avevi indossato e non puoi fare a meno che fare i conti con te stessa, con la realtà e capire quanto tutto è così maledettamente futile, ma allo stesso magico!!! ed è proprio grazie a persone come il sig.re Palladino, che riesci a "VEDERE" le cose con nuovi occhi riesci finalmente a superare quella superficialià che ci caratterizza....

Senza dubbio è stata una delle lezioni più toccanti a livello sentimentale che ci sia stata fin ora in questo corso di laurea. Un esempio straordinario questo del signor Palladino che ci è stato mostrato non solo da un punto di vista professionale ma soprattutto da un punto di vista morale. Tutti noi dovremmo prendere esempio da questa grande persona. Personalmente mi ha colpito la forza d'animo che dopo i suoi 13 anni lo ha spinto fino ad oggi.. e che ancora oggi in tutti noi ci lascia un segno per la vita.

L'incontro con il signor Palladino è stato molto interessante e allo stesso tempo emozionante. Pensare che una persona veda fino ad una certa età e che all'improvviso affronti la vita nell'oscurità, mi fa riflettere su quanto sia stata grande la sua forza di volontà, che gli ha consentito,successivamente, di affrontare la vita in modo normale. Lui ha saputo trasmetterci, valori fondamentali; soprattutto ci ha dato la possibilità di riflettere sull’importanza della scrittura “Braille. Infatti,secondo la sua testimonianza , grazie proprio a questo tipo di scrittura che lui, è stato sempre una persona autonoma, ha avuto successo nella vita, sia nel mondo lavorativo che personale.

Le parole del Dott.Palmese molto profonde...ha ragione quando si evidenzia che il mondo moderno corre lungo il binario della superficialità . In realtà però tutti con un pò di impegno, possiamo essere persone sempre migliori aprendoci agli altri e rompendo "la costruzione culturale"esistente .Noi come future insegnanti possiamo far in modo che questi valori siano trasmessi alle nuove generazioni, soprattutto perchè noi per prime dobbiamo crederci.

La lezione con il prof. Palladino è stata ricca di emozioni e, allo stesso tempo, altamente formativa. Quando la prof. ci ha detto del suo arrivo, mi sarei aspettata di conoscere, sicuramente, una persona integrata nella sociètà,ma, di certo, non un uomo così autonomo e, soprattutto, allegro ed altruista come lui; con la sua storia e le sue battute è riuscito a farci commuovere e divertire contemporaneamente. Nonostante quel brutto incidente, egli non si è perso d’animo e, sostenuto dalla sua famiglia, ha avuto la forza di reagire, di studiare la “Santa” scrittura Braille, di realizzarsi e di fondare la sua associazione; si è costruito una famiglia meravigliosa ed è sorprendente l’amore che ancora lo lega a “Donna Luisella”.
Egli si ritiene fortunato e definisce la sua cecità una “bellissima disgrazia”: a queste sue parole, ho avuto i brividi e mi sono sentita piccola piccola di fronte a lui. Spesso, non apprezzo le fortune che la vita mi offre e mi lamento delle piccole cose, al contrario del prof. , che è realmente grato a Dio per ciò che gli ha donato e non chiede nient’altro per essere felice.
Non posso far altro che ringraziarlo per tutti i suoi preziosi consigli e impegnarmi per metterli in pratica.

“ OGGI MI SENTO RICCO E NON POSSO FAR ALTRO CHE AUGURARE A VOI LA MIA FELICITA’ ”

la testimonianza sel sig. Palladino ha suscitato in me emozioni contrastanti. Da un lato sono riuscita ad avvertire la serenità di un uomo coraggioso che si è dedicato, e che si dedica tutt'oggi, alla famiglia e, più in generale, agli altri, e che vive trasmettendo i valori legati all'amore per la famiglia; dall'altro ho provato un senso di ansia nel cercare solo minimamente di capire il disagio e lo stato d'animo di un uomo che diventa non vedente da adulto, quindi la necessità di dover acuire gli altri sensi e imparare a vivere in un mondo "nuovo". Da qui egli mi ha trasmessa il coraggio dell'ostinazione e della non rassegnazione legati all'amore per la famiglia e per la vita: una lezione significativa per tutti noi. Infine, mi soffermo sull'importanza della lettura Breille che contribuisce a rendere i non vedenti autonomi abbattendo una delle barriere più sentite per l'uomo: la possibilità di realizzarsi professionalmente e arrivare ad avere un buon livello di autonomia. Ammiro davvero il sig. Palladino.

Durante questa lezione ero assente, chi ci è stato mi ha però raccontato di una lezione "emozionante", questo è stato il termine usato da una mia amica per descrivermela. Mi è dunque dispiaciuto non esserci stata, ma ci tengo comunque a commentare per esprimere il mio parere sul Braille.
A mio avviso per noi future insegnanti di sostegno la conoscenza di questo linguaggio alternativo è fondamentale in quanto renderebbe, sicuramente, più efficace e significativa la nostra azione didattica, la nostra relazione educativa, ma anche emotiva e umana, con un non vedente. E' un deficit non grave, da prendere in considerazione quello di non prevedere all'interno del percorso della didattica aggiuntiva laboratori che ci insegnino almeno le basi del Braille ma anche del linguaggio dei segni. Per sopperire a questa mancanza ho deciso di partecipare al corso che ci è stato proprosto per imparare il Braille e sinceramente non vedo l'ora di iniziare perchè sono curiosa, perché ho voglia di imparare una cosa pratica che sicuramente ci servirà.

Ho ascoltato con interesse e ammirazione il racconto di alcuni tratti di vita vissuta del prof Palladino. Ho compreso subito quanto egli sia una persona speciale e quanto abbia da insegnare e donare: la sua forza, il suo coraggio, la sua intrapendenza, l'amore per la famiglia, la passione per il suo lavoro, la generosità e la disponibilità che dimostra verso chi ha bisogno, il sostegno che riesce a dare a tanti e altro ancora, sono tutti aspetti che lo caratterizzano. C'è un punto però della sua vita che mi fa tanto riflettere... la sua straordinaria autonomia e il prezzo con cui l'ha pagata.
Ho appreso che a tredici anni ha perso la vista per l'esplosione di un ordigno bellico; in breve tutta la sua vita è radicalmente cambiata, le sue abitudini, i suoi ritmi; anche gli ambienti sono cambiati è trasferito infatti in un collegio dove vi sono ragazzi che hanno subito disavveture simili alla sua dove gli viene insegnato a sopravvivere ad aquisire una certa autonomia. Ed è questo il punto cruciale: in un momento così delicato non sente più il costante contatto dei suoi genitori, il calore continuo dei familiari. Mi chiedo quanto avrà inciso tutto questo sulla sua personalità...

Non sono riuscita a partecipare alla lezione. Immagino quanto sia stata emozionante, le testimonianze sono sempre arricchenti perchè raccontano di vita vissuta e subito colpiscono.
Per quanto riguarda il braille spero di poter saperne qualcosa in più un giorno .Penso che come docenti di sostegno saremo chiamate ad imparare sempre cose nuove a seconda del caso specifico che ci verrà affidato. Sono convinta che bisogna studiare sempre (anche dopo la laurea) se si vuole intraprendere questo lavoro con amore in modo da crescere insieme ai bambini che ci verranno affidati.

L'incontro con questa persona mi ha davvero aperto il cuore e gli occhi. Ogni volta che vediamo una persona con un deficit siamo i primi a puntare il dito e giudicare senza renderci conto di quanto il loro handicap spesso dipenda da noi e dalla ristretta mentalità che abbiamo...Lui una persona splendida con una vita ricca di emozioni..ha conosciuto una donna fantastica e oggi vive autonomamente con dei figli e i suoi nipoti...eppure chi lo avrebbe mai detto che un uomo cieco avesse potuto vivere una vita "normale"??Beh noi sicuramente no...quando dico noi mi riferisco purtroppo alla stragrande maggioranza delle persone "limitate" che è convinta che un uomo cieco non può condurre la vita che conduce un vedente. E' stata un'esperienza indimenticabile ascoltare i suoi racconti e vedere con quanto entusiasmo cercava di trasmetterci come la "Santa Scrittura" gli ha cambiato la vita portandolo al pari di tutti e dandogli un'occasione di comunicare al mondo quello che E'.
Sono pienamente d'accordo con il fatto che un futuro insegnante di sostegno DEVE avere i mezzi per comunicare con un bambino ipovedente e fornirgli la possibilità di esprimersi e comunicare la propria esistenza al mondo che infondo appartiene di diritto anche a lui!!

Emozionante...!
Immedesimarsi in una persona del genere è veramente difficile...penso sia troppo per me. Una persona che è riuscita a fare così tanto nella sua vita e che alla sua età svolga anche un corso di Braille, per di + gratuito... senza parole!

Per tutto l'intervento del signor Palladino ho avuto gli occhi lucidi. È una persona coraggiosa, piena di vita, ha saputo reagire la difficoltà dopo l’incidente che lo ha colpito e ridotto alla cecità. Mi ha lasciato degli insegnamenti molto profondi: prima di tutto, il coraggio di poter andare avanti con serenità; la sua enorme sensibilità nell’aiutare le altre persone,ha saputo trasmettermi valori profondi e ci ha dato la possibilità di riflettere sull’importanza della scrittura “Braille” .

Il Signor Palladino è un esempio per tutti noi, nonostante la sua cecità anche se lui la definisce bellissima disgrazia.
E' un uomo straordinario pieno forza d'animo, una persona allegra soprattutto con una grande amore per la vita.
Il suo coraggio, la sua voglia di vivere ci deve far riflettere che non bisogna perdere fiducia in noi stessi quando la vita ci mette difronte a delle difficoltà , ma avere il coraggio di andare aventi e di continuare a sperare.
Grazie Sig. Palladino per la sua bellissima lezione di vita.