6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

Severina sono pienamente d'accordo con te, hai proprio ragione molte volte ci dimentichiamo di quanto siamo fortunati.

Delia Barbato

Ho trovato questo video molto interessante per noi future docenti di sostegno su come aiutare il bambino non vedente nello sviluppo e nel consolidamento dei prerequisiti cognitivi, operativi, percettivi e spaziali utili all'apprendimento del Braille.




Grazie per averlo condiviso!
la docente

E’ stato un enorme piacere conoscere il Prof. Palladino, una persona così forte, coraggiosa, simpatica, ironica e auto-ironica. Ci ha trasmesso una carica positivissima raccontandoci la sua esperienza di vita e i suoi “impegni” quotidiani svolti con estrema tranquillità, senza sentirsi diverso; infatti diverso non lo è affatto! E’ un esempio eccezionale di resilienza! Con il suo orologio parlante e la “santa scrittura” Braille accudisce la moglie dandole le medicine, si reca nell’associazione che ha fondato, in quello che lui chiama il suo ufficio! Qualcun altro al posto suo avrebbe potuto farsi commiserare per tutta la vita! Scommetto che se si fosse applicato un po’, sarebbe riuscito anche ad utilizzare il computer! Ha perso la vista dopo aver guardato per 13 anni le meraviglie del mondo, la luce del sole, i tramonti, il grigio delle giornate piovose e non saprei proprio definire lo sconforto che può sopraggiungere in una persona che, all’improvviso, non può più ammirare le bellezze del creato. Dev’essere un’esperienza traumatica e ammiro coloro che, nonostante tutto, riescono ad andare avanti trovando ragione di vita in altre cose!
Ginevra Piccolo

Alessandra Cipollaro ha scritto:Ho trovato questo video molto interessante per noi future docenti di sostegno su come aiutare il bambino non vedente nello sviluppo e nel consolidamento dei prerequisiti cognitivi, operativi, percettivi e spaziali utili all'apprendimento del Braille.

Alessandra grazie per aver condiviso questo video con noi!!!!!!! L'ho guardato con molto interesse anche perchè ho intenzione di frequentare il corso del Prof Palladino!!!!!

Come la signora Antonietta ha sottolineato più volte, il signor Palladino è un padre NORMALISSIMO... è questa l'immagine che è arrivata ai miei occhi.
Ho visto un uomo, un padre, un nonno...e un marito. Nella mia mente risuona ancora una sua frase: "Donna Luisa ha fatto tanto per me, ora deve solo ricevere"!!! Lui non chiede niente, si occupa di lei così come si è occupato dei suoi figli e del suo lavoro...con un'incredibile naturalezza! Che forza mi ha trasmesso... E' stato molto emozionante quando ha spiegato di aver assistito all'apertura del ponte di Taranto ed al passaggio della nave, attraverso gli occhi di chi era lì per raccontarglielo... Ci ha suggerito di passeggiare al fianco chi non ha l'opportunità di vedere e di raccontare ciò che stiamo incontrando per strada...sono state parole meravigliose!
Ho voglia di citare ogni frase che ricordo...ma è impossibile...le conserverò nella mia mente e ne farò tesoro; ogni parola è un grande insegnamento per noi, sia come future insegnanti di sostegno che come persone...aprono la mente, allargano i nostri orizzonti...
Il signor Palladino parlava di una BELLISSIMA DISGRAZIA, per sottolineare i due aspetti dell'accaduto. Il lato brutto, quello che non gli ha permesso di conoscere i volti dei figli e dei nipoti... e il lato bello: per i primi 13 anni della sua vita, ha potuto conoscere il mondo, i colori, i suoi genitori, i suoi nonni...ha potuto vedere il volto della sua futura moglie...
Inoltre ha sottolineato più volte quanto fosse fortunato ad avere gli arti, a differenza dei mutilatini che, ogni giorno, erano costretti a chiedergli aiuto per allacciare le scarpe... Per la prima volta, mi sono emozionata davvero.

L’incontro con il Prof palladino è stato davvero toccante..come ho scritto nel precedente laboratorio non vedere credo sia tremendo..ma la testimonianza di quest’uomo che nonostante tutto è riuscito a formare una famiglia, a crescere dei figli e dei nipoti è un esempio prezioso. La frase che più mi ha segnato è stata ” un non vedente quando sogna vede e io vorrei sognare tutta la vita” ..da queste poche parole si evince che anche se al buio forse i suoi occhi vedono più di chi questo dono lo possiede ma non ne comprende il valore perchè "accecato" dalle sole apparenze..

Non siamo mai grati di nulla!! Sempre insoddisfatti!! .... ma te ne rendi conto solo quando incontri persone che, nonostante abbiano dovuto lottare realmente nella vita, sono piene di coraggio, forza e voglia di andare avanti. Il prof. Palladino è proprio una di queste. Noi crediamo che lui "abbia qualcosa in meno", "qualcosa che possa limitare la sua quotidianità".... non è così; e le sue esperienze e il suo operare attivamente nel sociale ne costituiscono una testimonianza. Finché c'è forza di volontà si può tutto nella vita... questo è quanto mi risuonava nella mente mentre ascoltavo i suoi racconti.

Alessandra Cipollaro ha scritto:Ho trovato questo video molto interessante per noi future docenti di sostegno su come aiutare il bambino non vedente nello sviluppo e nel consolidamento dei prerequisiti cognitivi, operativi, percettivi e spaziali utili all'apprendimento del Braille.

grazie Alessandra questo video è stato davvero istruttivo ,ha risposto almeno ad una delle domande che io stessa mi ero fatta in seguito alla lettura del commento di Michela Ciampa quando dice ....come si può spiegare ad un bambino non vedente dalla nascita le forme , i colori , i dipinti ecc.il kit potrebbe essere un valido aiuto

L'incontro di ieri con il signor Palladino è stata un'esperienza emotiva davvero unica!! Non avevo mai avuto modo di incontrare una persona non vedente che parlasse della propria esperienza...e comunque non mi aspettavo che ne parlasse in termini così positivi. Sì, perchè quest'uomo ritiene ciò che gli è capitato "una bellissima disgrazia". Nessuno di noi ne avrebbe parlato in questi termini! La cecità gli ha cambiato la vita, come la cambierebbe a tutti, ma lo ha fatto in modo positivo. Lo ha arricchito di esperienze, non gli ha fatto mancare nulla in termini di affetti e soddisfazioni. Paradossalmente, lo ha reso felice, proprio come se la vista non l'avesse mai persa, o forse ancora di più.
Penso sia un esempio concreto di come tutti noi siamo pieni di risorse che nemmeno sappiamo di avere e che molto spesso comunque non sappiamo valorizzare e sfruttare! Ci lasciamo abbattere dagli eventi, ma in realtà siamo più forti e più capaci di sopravvivere a tutto (o quasi) di quanto noi non immaginiamo!

P.S. Il corso sulla scrittura Braille è interessantissimo e di grandissima utilità e spero di riuscire a frequentarlo.Mi sarebbe sempre piaciuto imparare la scrittura Braille così come la lingua dei segni!

L'incontro di ieri con il sign.Palladino e' stato bellissimo...Ascoltare la sua storia e sentire la sua grande forza di agire non ha prezzo...E' uno degli avvenimenti della vita che ti rimangono nel cuore....Mi ha emozionata e allo stesso tempo mi ha dato tanto !!!

e per non smentirsi la professoressa non smette di stupirci, anche oggi ci ha messo davanti ad una problematica che ci ha fatto riflettere, e per farlo non ha usato ausili didattici ma ci ha portato un esempio in carne ed ossa ....il professor Palladino. Una bellissima persona,con tanta energia e voglia di aiutare il prossimo,con una famiglia eccezionale che lo ama e che lui ama tantissimo, la sua Donna Luisa che ancora tiene per mano e della quale parla con molta emozione nella voce , si sente un uomo fortunato nonostante l'incidente avvenuto quando aveva 13 anni del quale parla dicendo: si è spezzato un filo ma ha acceso tante luci. le luci sono tutti gli incontri che ha avuto con le persone a cui nonostante la sua cecità ha dato il suo supporto, perchè lui non vedeva ma rispetto ai suoi amici di collegio , di cui ci ha raccontato ,era il più fortunato perchè aveva gambe e braccia.Il professore Palladino ci ha raccontato come la scrittura Braille, che lui definisce "SANTA" ,lo abbia aiutato a venire fuori dal buio e dall'isolamento in cui tante persone nella sua stessa situazione si sono chiuse, dicendoci che se vogliamo diventare delle brave insegnanti oltre al metodo ci vuole anche tanta umanità e calore perchè le persone non vedenti ne hanno bisogno , che hanno bisogno del contatto , di una carezza che non deve mai mancare.Sono molto contenta di aver conosciuto una persona cosi speciale e non vedo l'ora di seguire il suo corso che sicuramente sarà di grandissimo aiuto per noi future insegnanti , proprio perchè sostenuto da un non vedente.

Grazie all'incontro con il professor Palladino e agli approfondimenti letti nel forum mi si è aperto un mondo!!! Un mondo perchè credo che studiando questa scrittura si ci possa aprire ad una realtà nuova che è quella dei non vedenti!
Quanta vita, quanta forza, quanto amore si percepisce nell'incontro con il professor Palladino!!! Ti rimette al mondo, e ti fa guardare la realtà con un'apertura più grande che esula dal lamento quotidiano per la fatica di vivere che troppo spesso e sempre più predomina tra noi!
Grazie per questa iniziativa!!! Margherita Oliva

Ero già venuta in contatto con il mondo della cecità perchè saltuariamente faccio assistenza ad una ragazza cieca frequentante la nostra università e che per altro segue proprio il nostro corso. Le ho fatto molte domande in merito e rimango sempre molto stupida dalla sua capacità di "vedere" attraverso gli altri sensi (spesso capita che in aula, anche se molto affollata e anche se siamo sedute lontane, lei riesce a percepire la mia voce e sà che sono presente, mentre molto spesso io, nella mia distrazione, non mi accorgo che lei è presente!!!).
Nascere ciechi è un discorso, ma perdere la vista in giovane età, come il signor Palladino, ne è un altro: significa cambiare radicalmente la propria vita, riorganizzarla nel'assenza di un senso su cui si basa l'intera nostra vita. Mi ha molto colpito la forza di volontà del signor Palladino e senza dubbio la sua esperienza ci ha dimostrato che è possibile farcela in ogni condizione senza perdere la possibilità di essere felice e IL GUSTO DI VIVERE.
Quelli che abbiamo fino ad esso incontrato sono esempi eccezionali di resilienza e di forza di volontà, uomini e donne capaci di costruirsi una loro dimensione di normalità anche nelle condizioni più estreme, intendendo per "dimensione di normalità" quello spazio di serenità, di felicità e di affermazione personale di cui tutti hanno diritto.

Federica Senese

L'ennesima esperienza forte vissuta durante questo corso...Provi sentimenti che ti prendono come 'un pugno nello stomaco' per la loro intensità..Il signor Palladino parla della sua 'bellissima disgrazia' con una forza d'animo incredibile, racconta una storia 'fuori dall'ordinario' come se fosse l'esperienza più naturale...
Mi rendo conto di non riuscire a formulare pensieri che non risultino scontati o banali, ogni volta che vengo a contatto con storie simili non riesco a non fare paragoni con me, a come reagirei io in quella determinata situazione. Spesso noi giovani non guardiamo, non con la stessa intensità di un non vedente che acutizza i sensi, da importanza alle piccole cose che noi tralasciamo sentendo di aver gia tutto.
Ringrazio la professoressa e il signor Palladino per averci regalato qualcosa su cui riflettere, tutti.

Ringrazio io te Luciana
la docente

Vorrei segnalare la lettura di questo articolo:

http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/persone/libro-non-vedenti/libro-non-vedenti/libro-non-vedenti.html

''...Puntarmi addosso i suoi occhi chiari, a lui non serve. "Serve a lei", sorride. "Se io non la guardo, lei non si rispecchia in me, e ha l'impressione di non esistere. Devo aiutarla ad elaborare il lutto della sua immagine".

Bisogna dare una mano a questi vedenti. Quando incontrano un cieco, entrano in crisi...''

Il caso del sig. mi ha fatto ricordare una mia esperienza avuta con una persona non vedente;questa persona era il mio Prof di filosofia ai tempi del liceo. All'inizio io e miei amici nella nostra GRANDE IGNORANZA pensavamo:<<che bello nei compiti in classe possiamo copiare>>..succesivamente conoscendo la grande personalità e professionalità del prof,eliminammo dalla nostra mente tutti i pensieri fatti precedentemente!Scoprimmo che da questa persone abbiamo appreso molto,e ci ha insegnato che un problema diventa tale solo quando le persone non voglio accettarlo!
Inoltre ricordo che un mio amico gli fece questa domanda: cosa fanno i non vedenti nella loro vita quotidiana? Risposta: mangiano, leggono, studiano, lavorano, fanno passeggiate... insomma fanno esattamente quello che fanno gli altri. Però lo fanno con modalità diverse.

Maria Santoro

Il sostegno , l'amore della famiglia che si è preso cura di lui, dalla famiglia di origine a quella straordinaria famiglia che ha creato con la sua adorata moglie, ancora una volta si sono dimostrati fondamentali, una fortuna per chi vive particolari condizioni. " Chi ha perduto qualcosa deve colmare in qualche modo quel vuoto. La famiglia, le amicizie, le persone che mi sono state vicino mi hanno dato il coraggio di andare avanti e vivere una BELLISSIMA DISGRAZIA" dice il signor Palladino

questa lezione è stata davvero interessante, avere la testimonianza del professore Palladino, mi ha permesso di conoscere un mondo per me completamente sconosciuto. è stato esempio di grande forza,perchè una condizione difficile come la sua,che non ha scelto, affrontarla con disinvoltura e naturalezza ,non è per niente facile. personalmente non saprei come avrei reagito, se fossi stata così forte come lui.

Che padre e nonno spettacolare il Prof.Palladino...,direi quasi "il faro"nel bel mezzo di tre generazioni..,che ha saputo arricchire la sua vita e quella di coloro che lo circondono.
"Mi sento RICCO ..e non posso che augurare a tutti la mia stessa FELICITÀ!"
È assolutamente meraviglioso...,avrei voluto abbracciarlo.

Il professor Palladino ci ha ben fatto capire come si può comunque essere autonomi, ma in realtà si dovrà sempre anche in minima parte essere dipendenti da altri, ciò che voglio dire è che mentre noi riusciamo a poterci barcamenare ovunque, una persona ipovedente in posti nuovi sarà sempre spaesato, avrà sempre bisogno di un appoggio, di un accompagnatore, di qualcuno che gli descriva il mondo intero!
Il buio di cui lui ci parlava, sarà buio pesto, mentre con grandi innovazioni come "la santa scrittura braille" come lui la definiva, ha schiarito quel buio, che non è più nero, ma grigio.... javascript:emoticonp('')
mi ha colpito molto che ricorda perfettamente la data in cui è calato quel buio, e la indica come il momento in cui "ho fatto un salto nel buio".
ho sorriso di cuore quando ha detto che quando sogna vede, ha un dono particolare, non potrà vedere i suoi figli, perchè non li ha maivisti, ma avrà sempre in mente i suoi genitori, la sua "donna Luisa" bella e giovane...
poi vorrei riportare una riflessione che avevo postato nel laboratorio di pistorius...


Penso si molto più facile psicologicamente affrontare le diversità se si nasce con esse, che piuttosto imparare a conviverci da un giorno a l'altro!nascendo con una disabilità, sicuramente si capisce e si vedono i disagi e le differenze con i "normodotati", ma in qualche modo penso sia più facile perchè ci si adatta a vivere con quel deficit, cosa che cambia completamente per chi ad esempio prima camminava e poi non può più, o ad esempio non vede più! cioè, se uno prima vedeva e poi non può vedere più, ha dei ricordi, sente la mancanza di non poter vedere! invece chi non ha mai visto, non ha una immagine, se ne crea una propria, attraverso i racconti degli altri, ma saranno sempre visioni proprie; penso ad esempio ad un qualsiasi colore, l'arancione per esempio, è difficile far capire ad un cieco come sia l'arancione, si cerca di spiegarlo, ma alla fine è il cieco che si fa una sua idea, che sarà solo sua, unica, personale!


Anche il professore Palladino ci ha parlato di questa differenza, sottolineando ancora che è ancor peggio perdere la vista da grandi, a 45 anni, dove si ha coscienza di ciò che si è perso per sempre.

Alessandra Sferrazza

Ascoltiamo il consiglio del signor Palladino di apprendere tecniche li lettura e scrittura Braille per insegnarle ai non vedenti e dare la possibilità di leggere, studiare, fare ciò che noi facciamo, di essere uguali agli altri, affinchè non li vediamo più davanti le chiese a chiedere l'elemosina come facevano un tempo.

la lezione di ieri con il sign.palladino è stata quella che mi ha emozionato di più,non tanto per il deficit della cecità ma per la serenità,gioia e sorriso mostrati nel raccontare le sue esperienze di vita,infatti ha parlato della realtà vissuta come se l'avesse vista con i suoi occhi.penso che persone come lui ne esistano davvero poche,ma la frase che mi ha maggiormente colpito è quando ha detto che è circondato da persone che lo amano,quindi si sente ricco e questo lo rende felice.

L'incontro con questa persona fantastica mi ha scioccato...
è una persona fantastica e mi ha trasmesso molte emozioni forti.

Conosco di persona il Sign. Palladino, ho frequentato con lui un corso di braille l'anno scorso e abitando nella stessa viA lo conosco da quando ero bambina; ricordo che chiedevo a mia madre come potesse un uomo cieco (anche se lui preferisce non vedente) vivere una vita così "normale", avere una moglie di cui è innamorato profondamente come poche persone che ho avuto modo di vedere (di solito si dice "si vede da come la guarda" in questo caso direi si vede da come il suo volto s'illumina quando parla di lei),7 figli e una vita molto impegnata da più punti di vista.Gestisce un centro ONLUS a giugliano e frequentando più volte anche casa sua ho notato come sia una persona stimata da tutti,una persona piena di vita sempre sorridente e disposta ad aiutare gli altri.Tiene molto alla condizione delle persone nn vedenti, sottolineava il rispetto e il non compiatire queste persone che cercano solo un modo per colmare un vuoto.LUi l'ha trovato nell'amore per la sua famiglia, ed è così visibile! se poteste vederlo nella vita di tutti i giorni come mi capita, vedreste una persona davvero straordinaria , uan persona senza vista ma mai senza sorriso senza qualcosa di carino da dire.è stato anche un ottimo insegnante di braille (disposto anche a ripetizioni gratuite,idee che tra l'altro venivano dirett da lui) molto disponibile e sempre con la battuta pronta; tiene molto che le persone si avvicinino a questo tema così delicato e si dedichino soprattutto all'insegnamento del fondamentale strumento di comunicazione che è prp la scrittura braille. Un persona tenace e determinata che non sembra curarsi della sua disabilità.
Aggiungo un ricordo che è tornato in mente mentre scrivevo...Una mattina d'estate camminavo per il viale e notai al balcone il sign Vincenzo e sua moglie che giocavano a carte,lui chiedeva alla moglie di non barare perchè se ne sarebbe accorto