psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  danielamaione Gio Gen 19, 2012 7:20 pm

    Penso che la lezione di oggi sia stata molto istruttiva e interessante...La testimonianza del Signore Palladino mi ha davvero emozionata,un uomo di "quattro volte 20 anni" che ne dimostrava molti di meno, cieco a causa di un ordigno inesploso dall'età di 13 anni.Una persona coraggiosa, piena di vita che nonostante la sua "bellissima disgrazia",così come l'ha definita lui,non si è perso d'animo e ha raggiunto tutti i suoi obiettivi...Si è dimostrato molto simpatico,disponibile e ha cercato di rispondere ad ogni nostra domanda,confidandoci anche del suo rapporto con la moglie del tanto amore e affetto che li lega tutt'oggi e del rapporto con i suoi sette figli e sedici nipoti... Ci ha dato alcuni insegnamenti di vita: il coraggio di poter andare avanti con serenità; la sua sensibilità nell’aiutare le altre persone, i bambini soprattutto non vedenti,e inoltre ci ha dato la possibilità di riflettere sull’importanza della scrittura “Braille” .
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  benedettabonifazi Gio Gen 19, 2012 7:25 pm

    Criscuolo Maria Assunta ha scritto:Oggi vedendo il prof. Palladino mi sono divertita ed emozionata...
    La sua cecità certo è attestata ma lui la vive come una "normale" situazione.
    Le sue parole: <<Dormo poco e pens assaj!>>; <<Il non vedente quando sogna vede!>> mi hanno fatto pensare che anche se è stato colpito, sì ne sente la disabilità ma VIVE L'ABILITA'.
    Il suo essere autonomo, l'aiutare le persone che si trovano ancora più in difficoltà di lui mi hanno fatto rivivere una situazione molto particolare:
    mi trovavo a Napoli e incontro, per caso, una persona non vedente inginocchiata a chiedere elemosina con il suo cane... Passa una signora in quel momento... butta un soldo nel suo cappello e dice: <<Chist sta megl e me>>; passa un'altra signora ed improvvisamente la persona non vedente si alza e dice:<<Signora, la prego mi aiuti!>>. La signora vuole aiutarlo ad alzarsi ma l'uomo non vedente dice:<<Faccio da me, sono autonomo ormai!>>.
    Cito delle frasi prese da non vedenti.it che mi hanno particolarmente colpita:
    <<Quando incontrate un non vedente per strada, pensate per prima cosa che si tratta di una persona come tutte le altre, con qualche difficoltà in più dovuta al fatto che non può esplorare la realtà circostante con la stessa facilità di un vedente. Se sentite di doverlo aiutare, avvicinatevi con garbo, sapendo che un non vedente che si trovi in difficoltà non rifiuteràil vostro aiuto, ma consapevoli anche del fatto che, se quel cieco è riuscito ad arrivare fino a lì, significa che come minimo sa muoversi da solo per la strada e probabilmente sta facendo un percorso abituale che conosce a menadito. Perciò, se il vostro aiuto viene rifiutato, non abbiatevene a male: tra i ciechi, come tra tutte le persone del mondo, ci sono quelli più socevoli e quelli più solitari>>.
    Ecco è questo che dovremo fare tutti... Non solo aiutare queste persone (e noi soprattutto i bambini con cecità)didatticamente, ma come affermava oggi Palladino:<<Attraverso il calore umano!!!>>.




    <<Quando incontrate un non vedente per strada, pensate per prima cosa che si tratta di una persona come tutte le altre, con qualche difficoltà in più dovuta al fatto che non può esplorare la realtà circostante con la stessa facilità di un vedente. Se sentite di doverlo aiutare, avvicinatevi con garbo, sapendo che un non vedente che si trovi in difficoltà non rifiuteràil vostro aiuto, ma consapevoli anche del fatto che, se quel cieco è riuscito ad arrivare fino a lì, significa che come minimo sa muoversi da solo per la strada e probabilmente sta facendo un percorso abituale che conosce a menadito. Perciò, se il vostro aiuto viene rifiutato, non abbiatevene a male: tra i ciechi, come tra tutte le persone del mondo, ci sono quelli più socevoli e quelli più solitari>>.
    questa frase è molto ricca di significato... fa capire e pensare molte cose! anche io la penso come te..non bisogna solo aiutare queste persone e i bambini solo didatticamente, ma dobbiamo soprattutto trasmettere calore umano... in questo modo possiamo farci conoscere e accettare per quello che siamo!! anche se non vedono attraverso gli occhi... vedono con il cuore!
    michela.ciampa
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  michela.ciampa Gio Gen 19, 2012 7:34 pm

    Non nascondo che l'incontro di oggi mi ha toccato particolarmente nel profondo e mi ha fatto rivivere un "pezzo" della mia storia personale accanto ad una persona non vedente...dico solo un "pezzo" perchè ci sarebbero molte altre cose da dire sulla quotidianeità di una persona cieca che non sempre è quella descritta dal signor Palladino, un uomo che ha potuto istruirsi, che ha imparato a conoscere il mondo con la " santa" scrittura, che è supportatto da una meravigliosa famiglia e che è riuscito ad andare oltre le sue " ali spezzate", che ha trovato la luce nel buio, che trova la forza nello sguardo interiore. E' anche vero però che per ogni persona cieca che riesce, che ha successo ce ne è un 'altra che vive nascosta, che ha la sensazione di pedalare in salita.
    Le parole del signor palladino non mi erano nuove come non lo sono state le sue descizioni sulle sensazioni, suoni, odori e colori. Ciò che ho ammirato è stata la sua tenacia e la sua forza d'animo il suo prodigarsi per gli altri, la sua estrema solidarietà...sono contenta perchè attraverso l'acquisizione della scrittura braille ci darà una grande opportunità per aiutare chi come lui ha questa menomazione
    la cosa che mi ha sorpreso è il suo modo di vivere la vita, senza rimpianti,senza turbe psicologiche il suo essere una persona aperta al mondo, alla vita cosa estremamente difficile per chi perde quella parte di sè che pemette di conoscere il mondo, i suoi colori, i volti delle persone che si amano, le bellezze della natura....mi sono sempre chiesta come poter spiegare ad una persona non vedente alla nascita cosa e come sono le cose più semplici come il mare, il cielo. Si può raccontare un dipinto a coloro che non possono vederlo con gli occhi ma possono ricostruirlo nella mente con l’aiuto dell’immaginazione, dell’udito e del tatto? a queste domande non sono mai riuscità a darmi una risposta. come si può insegnare una cosa che non si conososce che non può essere definità senza usare colori, nomi, cose.
    ciò che mi sento di aggiungere a questa meravigliosa esperienza è l'importanza di aiutare queste persone ad elaborare il lutto della loro immagine attraverso il " calore " umano perchè la vera vista del cieco restano gli altri umani. "Una capace rete di relazioni", vale un buon paio d'occhi.
    Essere ciechi per un quarto d'ora come abbiamo potuto sperimentare ti dà la sensazione che il cieco sia un incapace totale. Essere ciechi da sempre, o da anni, ti dà il tempo di organizzare la vita. La cecità resta una privazione brutale, ma non è per forza una condanna all'angoscia.
    La cecità toglie, certo. Ma in certe condizioni può perfino dare!

    Come ti ho detto da vicino, ti ringrazio per aver condiviso con noi tanti pezzetti di te,
    la docente
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    RosaMonaco


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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Il signor Palladino..un esempio di vita

    Messaggio  RosaMonaco Gio Gen 19, 2012 7:56 pm

    La testimonianza di oggi è stata toccante ed emozionante...mi sono realmente commossa e ho riflettuto tanto sulle parole del signor Palladino..un uomo coraggioso,carismatico che ama realmente la vita.
    Mi rendo conto che per lui non è stato facile raccontarsi ma è riuscito a trasmettere una positività e una forza di volontà uniche.
    Molte sono state le frasi che ho appuntato e che mi sono rimaste impresse e concordo pienamente sul fatto che "gli occhi sono lo specchio dell'anima ma, se questa è immersa nel buio,gli occhi non hanno più importanza".
    "Chi ha perso qualcosa deve colmare quel vuoto" e lui ci è riuscito con l'amore dei suoi cari...
    Invidio la sua forza..non ha mai potuto vedere il viso dei suoi figli,la fisionomia dei suoi nipoti ma,nonostante questo,non ha mai fatto mancare nulla alla sua famiglia,li ha sempre incoraggiati a studiare, a realizzarsi e a credere nel futuro..ha donato loro affetto e sostegno quando,magari,era lui ad avere bisogno di aiuto.E',inoltre,un marito sempre presente...è lui a svegliarsi alle 5 di mattina per dare le medicine alla sua "Donna Luisa"..la donna che ha sempre amato colei "che gli ha dato tanto e che ora deve ricevere".
    Infine,mi ha incuriosito a imparare la tecnica di scrittura e lettura Braille e spero di riuscire a partecipare alle sue lezioni..noi future insegnanti di sostegno dobbiamo essere il faro che illumina il cammino dei bambini non vedenti e disabili in generale..alternando insegnamento e carezze..
    Rosa Monaco
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    mariacostagliola


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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  mariacostagliola Gio Gen 19, 2012 8:03 pm

    Dopo la giornata trascorsa,tornando a casa, ho riflettuto molto sulle parole del Signor Palladino..mi ha commosso la sua testimonianza di vita e mi ha colpito, soprattutto, la sua forza di volontà..l'amore incondizionato per la vita.
    Penso che questa persona deve essere per noi un vero e proprio esempio,non bisogna mai arrendersi davanti alle difficoltà..dobbiamo lottare per gli affetti e, dobbiamo sempre ringraziare il Signore per come siamo e per quello che ci ha donato.
    Inoltre, non dobbiamo soffermarci solo sull'aspetto esterno delle persone ma dobbiamo apprezzare,soprattutto,quello interiore.
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  Pina Cacciapuoti Gio Gen 19, 2012 8:12 pm

    E il corso continua ad arricchirmi!
    Oggi, un “nonno” speciale, il prof. Vincenzo Palladino, con la sua testimonianza di vita mi ha emozionata tantissimo! Un uomo che, all’età di 14 anni, ha perso l’uso della vista, a causa di un ordigno rimasto inesploso, e che comunque si sente – essendo capace di trasmetterlo a prima vista –
    un uomo fortunato!!
    Un uomo che ha saputo fare del dolore e della sofferenza di cui è stato vittima uno strumento per apprezzare il dono della vita e soprattutto per aiutare gli altri a fare lo stesso.
    Se vivere nel buio della cecità spesso nega, o quanto meno limita fortemente, la possibilità di comunicare, sappiamo bene come comunicare significhi vivere in pienezza, avere la possibilità di conoscere altri mondi e soprattutto provare nuove emozioni, abbattendo il muro della solitudine!
    Ecco perchè ritengo davvero straordinaria l’iniziativa promossa da questo nonno speciale: dare la possibilità alle persone non vedenti (e non solo) di imparare a scrivere, a leggere e a comunicare, attraverso corsi completamente gratuiti di scrittura Braille.
    La sua testimonianza, impregnata di fede e di speranza, risulta davvero un esempio non solo per le persone non vedenti ma anche per tutti noi, un grande aiuto per quanti spesso si sentono perduti di fronte a difficoltà anche minori!
    Oggi questo “nonno” speciale mi ha scosso, invitandomi ad essere forte; a non arrendermi di fronte agli ostacoli; ad aiutare le persone con disabilità ad imparare a fare delle loro “debolezze” e dei loro limiti delle virtù; e soprattutto ad offrire loro tutto il nostro sostegno e le nostre competenze, al fine di renderle delle persone autonome.
    Che bello poter chiudere questa giornata, potendo dire a me stessa: «Oggi, ho avuto la gioia e il privilegio di incontrare e conoscere una persona umile, ironica, testarda, coraggiosa. Un altro caso straordinario di resilienza!... Oggi ho avuto la gioia e il privilegio di incontrare un uomo vero!».
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty l'incontro con Palladino

    Messaggio  idabarone Gio Gen 19, 2012 8:14 pm

    La lezione di oggi, è stata una lezione molto significativa e importante. All'insegna di tante emozioni. C'è stato l'incontro con il Sign. Palladino che con tanto senso dell'umorismo si è raccontato a noi studenti. E raccontarsi in prima persona non è facile. Dicendo appunto che nella sua sfortuna c'è stata fortuna. Fortuna di saper apprezzare ancora la vita anche da un altro punto di vista, e non vederla più con gli occhi, ma con il cuore. Quando si raccontava ho provato una forte emozione, ho trovato un qualcosa di speciale, perchè nelle sue risposte c'erano frasi molto belle e significative del tipo "Il non vedente quando sogna vede. Ed io care figliuole sognass tutt a vit". Che dire, un esempio di vita. E sinceramente non "vedo" l'ora di frequentare il suo corso.
    ps: c'è ne fossero di persone cosi. Che nonostante la disabilità apparente, siano in grado di affrontare in modo positivo la vita. Perchè poi vedendolo, è anche una gioa. Smile Wink
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  mariannanatale Gio Gen 19, 2012 8:17 pm

    Le testimonianze del signor Palladino e anche della figlia e della nipote mi hanno commosso come penso tutte. Raccontando la storia di vita di un uomo straordinario (così lo definisce la nipote) che ha vissuto due vite, la prima come "uccello" da vedente fino all'età di circa 13 anni l'intera famiglia ha trasformato l'esperienza in una vera missione rappresentando una testimonianza di come anche un uomo non vedente possa avere una vita normalissima e autonoma.
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  filomena.palermo Gio Gen 19, 2012 8:18 pm

    L'incontro di oggi con il Signor Palladino è stato molto significativo. Il Signor. Palladino ha perso la vista all'età di 13 anni, ha vissuto le sue esperienze come tante altre , persone, si è sposato ha avuto dei figli, dei nipoti una vita normale, raccontava la sua esperienza con tranquillità e serenità. é stato accompagnato da sua figlia e sua nipote.

    il Signor Palladino ha fondato un'associazione per le persone non vedenti, è da apprezzare l'opportunità che dà alle altre persone di imparare il BRAILLE, da lui definita "scrittura santa". Grazie al BRAILLE il signor Palladino è un uomo come gli altri, ha scritto un libro "le ali spezzate" la scelta del titolo come da lui è stata definito è stata proprio quella di cadere nel buoio totale, nell'oscurità.

    nella sfortuna si definisce fortunato ha una famiglia meravigliosa accanto è circondato da numerose amicizie.
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  Giovanna Cestrone Gio Gen 19, 2012 8:20 pm

    RECENSIONE LIBRO "LE ALI SPEZZATE"
    Disabilità
    IO RELATRICE PER "ALI SPEZZATE"

    Le Ali spezzate è l’autobiografia di un uomo forte capace di lottare e fronteggiare con coraggio e l’affetto
    della famiglia la sventura della non vista.
    Scritto con stile facile , semplice , perché i suoi messaggi possano giungere a tutti.
    Vincenzo Palladino ha sempre parlato della sua diversità come occasione per scoprire altre virtù ; in Ali
    spezzate , emerge la capacità di vedere attraverso l’udito, riconoscendo le persone per associazione della voce
    e nel contempo immaginare il volto e quindi crearsi una rappresentazione fisica-visiva della persona che si è
    accanto nella propria mente , in quell’area dedicata al “pensiero immaginifico”.
    Il giorno 2 settembre 2008 , mi piace definirlo come il “giorno della consegna” , tale da dare un nome a
    quanto seguirà , il prof.Vincenzo Palladino mi chiede di aiutarlo nell’organizzazione della presentazione del
    suo libro:”Le ali spezzate” , attraverso il quale insieme percorreremo il flusso dei suoi ricordi , ricostruendo
    così la sua vita , il suo passato per un po’ di tempo nascosto segretamente ma che poi emerge con stupore e
    grande voglia di raccontarsi per darci un messaggio.
    Nell’iniziare a mettermi a lavoro ho pensato di dare alla “consegna” una giusta importanza ,solitamente
    quando si legge un libro , si ritorna a leggerlo , perché la prima volta è per capire , sapere di cosa si tratta , la
    seconda per riviverlo ,per capirlo o per studialo qualora sia un libro didattico , questa volta è stato diverso. Sin
    dal primo impatto con lo stesso , mi sono posta nell’ottica di una condivisione spontanea ed intenzionale con il
    contenuto , leggendolo come si fa con il proprio diario quando una volta diventati grandi aprendo il cassetto
    dei ricordi ci si ritrova su quelle pagine ricche di momenti che ci appartengono ancora , rivivendoli.
    L’idea di scrivere le sue memorie la si associa al bisogno che spesso sentiamo di svelare a noi stessi e agli altri
    , quell’insieme di ricordi che conserviamo segretamente senza dare agli altri la possibilità di sbirciare ,
    liberandoci a volte di un peso.
    Ma Vincenzo Palladino aveva già in testa il suo libro , aveva già intenzione di scrivere e rendere partecipi gli
    altri della sua storia che poi è anche la storia della sua famiglia , affrontando così il passato , superando quelle
    paure nascoste e quegli ostacoli che spesso gli hanno impedito di parlare di se. Tuttavia era insita a priori la
    volontà di auto raccontarsi per affrontarsi.
    I primi capitoli sono dedicati alla sua famiglia di origine , nel primo vi racconta di due vite distinte , separate
    ma associate :la prima è quella della spensieratezza , la seconda è un’altra vita.
    Nella prima parte del libro narra della sua famiglia numerosa , umile , collaborativa , in un periodo in cui era
    necessario darsi una mano gli uni gli altri , accontentarsi delle piccole cose , della bellezza della semplicità.
    Vincenzo Palladino vive in un contesto in cui i ruoli genitoriali si dividono tra la figura buona della madre
    Mariantonia e quella autoritaria , severa del padre Gugliemo simbolo del dovere , un papà lavoratore e maestro
    del mestiere. Racconta della sua scuola , delle maestre che usavano le bacchette e la punizione dello stare in
    ginocchio sul granoturco quando “si faceva i cattivi”.
    Il racconto diventa scena , movimento , quando Vincenzo Palladino , ci ricorda delle fughe per rifugiarsi dai
    boati delle bombe in luoghi sotterranei , i c.d “ricoveri” , quando si stava stretti stretti e si vedeva gente morire
    davanti i propri occhi.
    La vita del nostro prof. cambia , diventa , si trasforma in un’altra vita , proprio a conseguenza di “quella
    curiosità innocente” , giocando con un oggetto esplosivo , si trova all’età di 13 anni , in un tunnel nero.
    Scrive nel sesto capitolo da marito , padre ed uomo adulto , nelle Ali spezzate :”E’ finita la prima parte della
    mia vita , è come se fossi morto e nello stesso tempo nato un’altra volta”.
    Per diverso tempo porterà in se una forte rabbia nei confronti dell’accaduto , proprio perché il pericolo ,” quel
    1/2
    pericolo lo si conosceva” , ma forse su “quel bussolo inesploso-scrive ancora- c’era scritto il mio nome”è
    l’unica spiegazione che posso darmi.
    Era il 27.12.1945 ore 11:00 quando la vita di Vincenzo Palladino inizia”meravigliosamente” ad entrare in
    quella delle altre.
    I giorni seguenti all’incidente , Vincenzo Palladino , poco più che un preadolescente trascorre 20 giorni in
    ospedale tra sofferenze e voglia di ricominciare , volontà rafforzata anche grazie all’aiuto del fratello Michele
    che gli è stato sempre vicino e con la speranza che forse non avrebbe perso l’occhio destro.
    Il racconto sofferente del suo ricovero in ospedale , sul sentirsi incapace di parlare , di comunicare , ci
    trasmettono il messaggio di quanto un uomo sia capace di “sopportare nel momento in cui viene messo alla
    prova”.
    E noi siamo “messi alla prova”quotidianamente specie dopo eventi particolari.
    Spesso è nel dolore , è attraverso le sofferenze che si scoprono doti , decide così di frequentare L’istituto
    Colosimo per i soggetti non vedenti al quale dedica il 9° e 11° capitolo.
    Nell’istituto Vincenzo Palladino partecipa non solo alle attività scolastiche ma anche laboratoriali , apprende
    l’uso del telaio in tessitura facendo tanti lavori intreccio , ad apprezzare la musica imparando a suonare la
    fisarmonica che accompagnerà le serate trascorse a casa di amici , suonando , ballando il tango. Con la stessa
    fisarmonica dedicherà serenate d’amore sotto la finestra di casa della sua amata donna Luisa.
    Il Colosimo accettava tutti i ragazzi non vedenti senza nessuna retta , perché ad essi vi provvedeva la
    Provincia di appartenenza; ma se si percepiva la pensione era obbligatorio pagare a la retta era abbastanza alta.
    Fu così che accordata l’erogazione della pensione , Vincenzo Palladino fu costretto a lasciare il Colosimo e
    per continuare ad avere il soggiorno gratuito andò Firenze c/o l’Istituto Don Gnocchi , restandovi non molto
    Dopo le festività natalizie torna a frequentare il Colosimo , dove con grande impegno e dedizione prende la
    qualifica da centralinista , attività alla quale si è dedicato con passione c/o il Comune di Giugliano(Na) per 30
    anni , fino alla pensione conseguita all’età di 67 anni.
    Emerge nell’ 11 capitolo dedicato al Ritorno a casa , l’importanza della” cultura , in quanto strumento capace
    di aprire nuovi orizzonti , nuovi orientamenti e perfino di rendere felici”.
    Negli anni della sua giovinezza , durante una festa a casa di amici , conosce Luisa , una ragazza bellissima ,
    dolce , umile , semplice , la loro storia incontra non pochi ostacoli, ma l’amore , il tempo trascorso assieme
    condividendo pensieri , sogni , ore ed ore passate a chiacchierare , li conduce al matrimonio il 5.12.1954 ,
    dalla loro storia nasceranno sette figli di cui Vincenzo Palladino è padre felice ed orgoglioso.
    Come persona dedita all’Amicizia ed alla sua Associazione dandone il senso più vero ,dedica gli ultimi cinque
    capitoli Di Ali Spezzate a ciò che colma la sua giornata , ai suoi impegni , alle persone che non ci sono più e
    che ci sono quotidianamente nella sua vita , aiutandolo ad essere sempre più forte e presente perché possa
    essere per tutti un punto di riferimento.
    Vincenzo Palladino non si stanca mai di ringraziare chi gli è stato accanto , chi continua a farlo , ma sono
    anche gli altri che non possono non ricambiare , e lo fanno ora con lettere e poesie pubblicate nella parte finale
    del libro .
    Concludo:
    Chi raccoglie semina , e lei ha seminato bene. Continui a correre come faceva da bambino avendo
    l’impressione di volare , questa volta con ali che non siano spezzate.
    Commento : Dott.ssa Emanuela Cimmino
    Libro :Le Ali Spezzate. Autore Vincenzo Palladino.Editore Caravaggio.

    Giovanna Cestrone

    Il mio Grazie speciale a te Giovoanna per quanto hai fatto.
    la docente
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty lezione sul Braille

    Messaggio  carlasaraemolo Gio Gen 19, 2012 8:24 pm

    Oggi è stata una delle lezioni più belle in assoluto perchè abbiamo ricevuto la visita di una persona che è stata la testimonianza che nella vita non bisogna mai arrendersi,qualunque cosa ti accada. Il Sig Palladino è stato l'emblema di forza e di coraggio di una persona che vive il suo handicap nel modo più sereno possibile visto e considerato che dal mio personalissimo punto di vista è molto difficile accettare, perchè è molto meglio nascere con questa disabilità piuttosto che diventarlo e lui non si è mai arreso. Mi ha colpito il fatto che il sistema Braille è stato per lui un importante mezzo per inserirsi nel mondo lavorativo e privato, che gli ha permesso molte soddisfazioni. è stato molto commovente sentire la frase che il suo libro è ritenuto uno "sfogo dell'anima" che gli ha permesso di esprimersi in modo totale!è stata veramente una bella lezione soddisfacente dal punto di vista personale. Smile
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty lezione sul Braille

    Messaggio  carlasaraemolo Gio Gen 19, 2012 8:32 pm

    Rita è veramente toccante quello che hai scritto e sopratutto mi è piaciuto il video che hai inserito,infatti vidi anche io quella trasmissione e subito pensai al forum.. hai fatto bene che l'hai inserito Smile
    Ilaria Di Scala
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty LEZIONE SUL BRAILLE

    Messaggio  Ilaria Di Scala Gio Gen 19, 2012 8:32 pm

    Sono rimasta profondamente colpita da quest'uomo che con tanto amore e simpatia trasmette la sua storia di vita. è da ammirare il suo costante impegno nell'insegnare la scrittura braille, sopratutto senza scopo di lucro, ma con la voglia e il desiderio di dare uno strumento che può essere utile non solo alle persone non vedenti ma sopratutto a noi future insegnanti di sostegno. A tal proposito vorrei fare un ringraziamento speciale per la grande possibilità che ci offre.
    Ciò che più mi ha colpito è il suo profondo ottimismo e voglia di vivere, la sua energia positiva, oggi l'avrei ascoltato per ore. "Possiamo solo imparare" da questi straordinari esempi di resilienza.
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  annalisabiondi Gio Gen 19, 2012 8:59 pm

    Sensazionale, veramente grande, la lezione che ha organizzato la Brigante, rime a parte, oggi mi sono emozionata più delle altre volte.L'esperienza concreta con una persona non vedente. In aula stavamo tutti zitti per ascoltare con immenso pudore le meravigliose parole di Vincenzo Palladino, il suo nome mi fa pensare ad Aladino il genio della lampada... Ma forse non mi sono sbagliata, perchè Vincenzo Palladino mi ha regalato qualcosa che non si può comprare.
    Io, per la prima volta, ho potuto vedere dietro gli occhiali neri, come sono gli occhi chiusi senza vita di una persona cieca, ma posso dirvi che se c'è una cosa che questo corso mi ha dato è stato proprio la consapevolezza che nella vita la frase che spesso si dice VOLERE E' POTERE è veramente una verità che si tocca con mano.
    la diversità non è nella condizione ma nella percezione.
    Oggi, ho percepito l'emozione di quella splendida persona che ha saputo trasmetterci come è riuscito a superare il monte nero con tanta forza.
    Con sé portava la gioia della sua vita, la costruzione del futuro, l'amore dei figli, dei nipoti e di sua moglie.
    Quante persone vedenti potrebbero darci la sua testimonianza d'amore, soprattutto quando ha parlato della moglie "LUISELLA" una donna che ha sposato per l'eternità.
    Sono tornata a casa felice ho visto con più amore anche mio marito, ho pensato di essere fortunata a provare il sentimento meraviglioso di cui parlava Palladino e come se non bastasse abbiamo avuto un altro regalo, la possilità di seguire un corso di formazione di scrittura Braille, mi servirà a superare i miei limiti nei confronti di persone non vedenti a portare ilo mio contributo, a sentirmi utile per qualcuno.
    Non avere limiti sarà la mia filosofia di vita. Grazie

    Grazie a te Annalisa,
    la docente
    Floriana Briganti


    Ultima modifica di annalisabiondi il Gio Gen 19, 2012 9:19 pm - modificato 3 volte.
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    Messaggio  marilenacacciapuoti Gio Gen 19, 2012 9:05 pm

    «La mia bellissima disgrazia»!... Così oggi il signor ,o meglio, il professor Palladino ha definito il suo essere non vedente! All’età di 14 anni, lo scoppio di un ordigno lo scaraventò per sempre nel buio. A causa di questo gravissimo incidente trascorse la sua infanzia in vari istituti per bambini mutilati di guerra. Ed è proprio in questo contesto, così come egli stesso ci ha raccontato, che il professor Palladino ha iniziato, paradossalmente, a sentirsi “fortunato”, in quanto tra i tanti bambini non vedenti, lui era uno dei pochi ad avere le braccia ed i piedi. Da subito, sentì il bisogno di offrire il suo aiuto a chi era stato davvero sfortunato, o comunque più sfortunato di lui. Infatti, alla domanda che gli è stata posta in aula, su come abbia colmato il vuoto derivante dalla sua cecità, ha risposto con una semplicità disarmante: «Dormendo poco, pensando tanto e facendo ancora di più per chi ne aveva bisogno». Della “santa scrittura” Braille – come l’ha definita lui – ha fatto uno strumento di aiuto non solo per se stesso ma anche e soprattutto per gli altri. Infatti, oltre all’affetto della sua famiglia, è stata, a suo dire, proprio la scrittura Braille che gli ha consentito di “vincere”, dando luce alla propria vita e potendola regalare agli altri. Più volte, durante la sua testimonianza, il professor Palladino ha ripetuto che la scrittura Braille è, per un non vedente, uno strumento capace di tirarlo fuori dall’ombra. Molto positivo, a tal proposito, mi è sembrato l’invito che il professor Palladino ci ha rivolto a far nostro questo strumento, in modo tale da poter fornire un aiuto concreto ai bambini non vedenti che incontreremo nella nostra vita e nella nostra futura professione. In conclusione, mi sento di dire che il professor Palladino ha saputo trasformare la propria disabilità in un’opportunità per scoprire altre virtù ed altri orizzonti. E proprio a questo proposito, mi è sembrato straordinario il suo esordio in alula, con il quale mi piace concludere questo mio commento: «Se il Signore mi restituisse la vista, probabilmente mi sentirei a disagio».
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Lezione sul braille.......

    Messaggio  iovineconcetta Gio Gen 19, 2012 9:17 pm

    Oggi è stata una bella lezione,che ha suscitato in me forti emozioni, tanto da farmi piangere,poichè il signore Palladino mostra tanta voglia di vivere e di vedere.....Attraverso la scrittura braille lui ha acquistato la sua autonomia infatti ci comunica tutto il suo mondo interiore, lo fà con sicurezza e padronanza.E' un uomo simpatico,allegro e amante della vita e della sua donna "donna Lucia", è proprio questo amore così forte che lo spinge ad andare avanti e a non mollare mai.
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    Messaggio  mariannanatale Gio Gen 19, 2012 9:23 pm

    Il signor Palladino proponendo corsi gratuiti gestisce un'associazione senza scopo di lucro per insegnare tecniche di lettura e scrittura Braille, attraverso le quali una persona con difficoltà visiva diventa una persona che legge, studia come chiunque altra. Le tecniche di lettura e scrittura che si imparano nel giro di 2-3 mesi sono proponibili anche alle mamme, alle educatrici,alle insegnanti si sostegno, a noi future insegnanti affinchè i non vedenti possano vivere una vita il più possibile normale.
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    Messaggio  annalisabiondi Gio Gen 19, 2012 9:33 pm

    la cultura gioca sempre un grande ruolo nella vita di un uomo, spesso quando cadiamo in qualche situazione spiacevole è proprio la cultura a trarci in salvo, dico questo soprattutto perchè spesso siamo vittime del contesto e dell'ignoranza, invece la cultura ci apre nuovi mondi, nuove possibilità, questa riflessione è scaturita proprio quando in aula ad un certo punto Severina a chiesto a Palladino se si era maio sentito inferiore a sua moglie, e con il sorriso e qualche battutta Palladino ha risposto che è stata proprio lei sua moglie a chiedergli di suonare con la fisarmonica il tango e felice di come Palladino l'avesse suonato , la moglie gli ha teso la mano...
    La diversità che non ha più limiti ma si dissolve nella musica, nel ballo, nella pittura,nella corsa nella vita in genere.
    Sono positivamente colpita da queste testimonianze di vita.


    Ultima modifica di annalisabiondi il Gio Gen 19, 2012 9:35 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  severinamangiacapra Gio Gen 19, 2012 9:34 pm

    OGGI DICO A VOCE ALTA: SONO UNA PERSONA VERAMENTE FORTUNATA!!!!!
    Spesso, penso come in tutte le famiglie, mia madre si "lamenta" per coSE che io le ripeto futili, quali: discussioni, incontentabilità dei figli, ....e io l'unica cosa che le ripeto ogni volta è: " stiamo tutti bene di salute?...e questo è l'importante". Allora alle mie parole lei mi sorride sempre. Oggi, dopo questa esperienza/ testimonianza, affermo di essere ancora più convinta di ciò che penso. I soldi, le belle macchine, le cose materiali non fanno la felicità. Ecco si, ti fanno stare bene, ma non soNo queste cose a renderti veramente felice. Questo è quello che si evince dalla lezione di oggi con il Prof. Palladino. Un uomo cieco di 79 anni che vive a pieno ritmo la sua vita quotidiana, che non si è arreso dinanzi a nulla e che, pur essendo un uomo "diverso", non gli manca nulla. Ha una splendida famiglia (infatti mi ha incuriosito ed ho chiesto:"dove avesse conosciuto DOnna Luisa...bellissima storia), UNA MOGLIE ADORABILE E 7 FIGLI.
    Bah che dire? NIENTE è IMPOSSIBILE!!!
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  annalisabiondi Gio Gen 19, 2012 9:40 pm

    severinamangiacapra ha scritto:OGGI DICO A VOCE ALTA: SONO UNA PERSONA VERAMENTE
    Severina sono d'accordo con te, siamo fortunati e spesso lo dimentichiamo sembriamo tanti ciechi incapaci di sentirci a posto con noi stessi e con le cose che la vita ci offre, io credo che queste testimonianze ci devono far riflettere sull'immenso potere che ognuno di noi ha.


    FORTUNATA!!!!!
    Spesso, penso come in tutte le famiglie, mia madre si "lamenta" per coSE che io le ripeto futili, quali: discussioni, incontentabilità dei figli, ....e io l'unica cosa che le ripeto ogni volta è: " stiamo tutti bene di salute?...e questo è l'importante". Allora alle mie parole lei mi sorride sempre. Oggi, dopo questa esperienza/ testimonianza, affermo di essere ancora più convinta di ciò che penso. I soldi, le belle macchine, le cose materiali non fanno la felicità. Ecco si, ti fanno stare bene, ma non soNo queste cose a renderti veramente felice. Questo è quello che si evince dalla lezione di oggi con il Prof. Palladino. Un uomo cieco di 79 anni che vive a pieno ritmo la sua vita quotidiana, che non si è arreso dinanzi a nulla e che, pur essendo un uomo "diverso", non gli manca nulla. Ha una splendida famiglia (infatti mi ha incuriosito ed ho chiesto:"dove avesse conosciuto DOnna Luisa...bellissima storia), UNA MOGLIE ADORABILE E 7 FIGLI.
    Bah che dire? NIENTE è IMPOSSIBILE!!!
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    6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio) - Pagina 2 Empty Re: 6. lezione sul Braille - incontro con Palladino (chiude il 27 gennaio)

    Messaggio  annalisabiondi Gio Gen 19, 2012 9:43 pm

    Severina sono d'accordo con te, siamo fortunati e spesso lo dimentichiamo sembriamo tanti ciechi incapaci di sentirci a posto con noi stessi e con le cose che la vita ci offre, io credo che queste testimonianze ci devono far riflettere sull'immenso potere che ognuno di noi ha. [/color]













    FORTUNATA!!!!!
    Spesso, penso come in tutte le famiglie, mia madre si "lamenta" per coSE che io le ripeto futili, quali: discussioni, incontentabilità dei figli, ....e io l'unica cosa che le ripeto ogni volta è: " stiamo tutti bene di salute?...e questo è l'importante". Allora alle mie parole lei mi sorride sempre. Oggi, dopo questa esperienza/ testimonianza, affermo di essere ancora più convinta di ciò che penso. I soldi, le belle macchine, le cose materiali non fanno la felicità. Ecco si, ti fanno stare bene, ma non soNo queste cose a renderti veramente felice. Questo è quello che si evince dalla lezione di oggi con il Prof. Palladino. Un uomo cieco di 79 anni che vive a pieno ritmo la sua vita quotidiana, che non si è arreso dinanzi a nulla e che, pur essendo un uomo "diverso", non gli manca nulla. Ha una splendida famiglia (infatti mi ha incuriosito ed ho chiesto:"dove avesse conosciuto DOnna Luisa...bellissima storia), UNA MOGLIE ADORABILE E 7 FIGLI.
    Bah che dire? NIENTE è IMPOSSIBILE!!![/quote][/quote]
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    Messaggio  mariav allefuoco Gio Gen 19, 2012 9:50 pm

    oggi abbiamo avuto modo di vivere un incontro che ci ha toccato nel profondo... quanto coraggio... che vita intensa ricca di affetto e amore! è proprio vero siamo noi con i nostri limiti a relegare chi è "diverso" in una categoria a parte... la disabilità è un problema sociale!!! abbattiamo queste barriere di separazione siamo tutti diversi ma profondamente uguali!!!
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    Messaggio  Alessandra Cipollaro Gio Gen 19, 2012 10:33 pm

    L'incontro di oggi con il Sig. Palladino è stato davvero molto toccante, mi ha fatto commuovere ma anche sorridere!
    Non mi era mai capitato in precedenza di conoscere in maniera diretta le esperienze di vita di un non vedente e ascoltare oggi le parole del Sig. Palladino, cogliere la serenità e la voglia di fare che traspariva dai suoi discorsi, mi ha trasmesso molta energia positiva. E' un uomo ricco di entusiasmo, con una gran voglia di vivere, che ho colto soprattutto nel momento in cui ha definito la sua cecità come una "bellissima disgrazia", che non gli ha impedito di avere tante soddisfazioni, di crearsi una famiglia meravigliosa, grazie alla quale riesce a colmare ogni vuoto.
    Mi ha colpito molto sapere che "il non vedente quando sogna vede" e anche il modo in cui egli ha parlato dell'incidente che l'ha portato alla cecità: "il 27 dicembre del 1945 ho fatto un passo nel buio!".
    Riguardo al Braille, da lui definita "santa scrittura", ritengo che sia uno strumento importantissimo che può consentire ai non vedenti non solo di leggere e scrivere, ma anche di integrarsi nella società, di sentirsi in qualche modo vicini al mondo dei vedenti. Per questo noi future insegnanti di sostegno dovremmo conoscere il Braille, per poter alternare con i bambini ciechi momenti di insegnamento a momenti di trasmissione del "calore umano" con le nostre carezze.
    Alessandra Cipollaro
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    Messaggio  deliabarbato Gio Gen 19, 2012 10:39 pm

    Anch'io ho visto il programma "Wild oltrenatura", mi sono commossa tantissimo nel vedere la storia di Joanne Fluke,altro esempio di resilienza.
    Ringrazio Rita per aver caricato le immagini di questa straordinaria donna.
    Delia Barbato.
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    Messaggio  deliabarbato Gio Gen 19, 2012 10:49 pm

    La testimonianza del prof.Palladino mi ha emozionata tantissimo.
    E' una persona piena di vita, ha saputo reagire con tanto coraggio dopo l'incidente che l'ha colpito all'età di 13 anni dandoci la possibilità di riflettere sulla scrittura "Braille" da lui definita " scrittura santa".

    Delia Barbato

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