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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    lab. 4 Pistorius

    Alessandra Cipollaro
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    Messaggio  Alessandra Cipollaro Dom Gen 15, 2012 9:24 am

    "La vita gli ha tolto le gambe e lui se l'è procurate".
    "Tuo fratello mette le scarpe, tu metti le gambe".
    Queste sono le frasi che più mi hanno colpito e che mi fanno guardare Pistorius con grande ammirazione.
    Già avevo accennato al caso di quest'atleta formidabile in uno dei laboratori precedenti e ribadisco il fatto che è un inno alla vita, un esempio di forza d'animo e di volontà di superare le avversità che la vita gli ha riservato con profonda determinazione.
    Se i progressi della tecnologia si sono spinti così in avanti al punto di poter dare gli arti a chi non li ha, usufruirne è solo un bene... Ovviamente è il soggetto a dover scegliere: Oscar Pistorius, Giusy Versace e tanti altri hanno scelto di indossare le protesi facendone un prolungamento del proprio corpo, abbattendo ogni barriera; ma ci sono persone che invece non le hanno volute, che non ne hanno avvertito la necessità, come Simona Atzori, ma che sono ugualmente delle persone eccezionali e che riescono a fare tutto ma in modo diverso dal nostro, diventando a tutti gli effetti "diversamente abili".
    Rispetto alla controversia in ambito sportivo trovo molto significativo il commento di un giornalista, che riporto di seguito:
    "Mi sono trovato a scrivere più volte del caso-Pistorius e dei laceranti dilemmi (etici, prima che sportivi) da esso generati. E mi sono sempre schierato dalla parte del suo diritto di gareggiare contro i normodotati (termine orrendo). Non soltanto per ragioni di umana solidarietà, ma soprattutto sulla base di una considerazione sociologica relativa a quella che dovrebbe essere la missione dello sport per disabili. Se esso deve avere come funzione principale la riduzione d’una condizione (fisica e psicologica) di svantaggio avvertita dal portatore di handicap nei confronti delle persone normodotate, allora i risultati ottenuti da Pistorius ci direbbero che questa funzione è stata assolta nel modo più efficace possibile: quale risultato più elevato, in questo senso, di un disabile che batte la gran parte dei colleghi normodotati? Invece scopriamo che quel grado di performance viene giudicato spurio a causa del ricorso alle protesi (inevitabile, per consentire a un portatore di handicap la partecipazione alle gare). E dunque, ecco il paradosso: vogliamo che i portatori di handicap annullino lo svantaggio attraverso lo sport, ma non che lo colmino del tutto fino a minacciare di superare i normodotati. Ha un senso tutto questo?".
    Ritengo comunque che dal punto di vista agonistico sia giusto che le commissioni sportive facciano degli accertamenti per stabilire se le protesi costituiscano o meno un vantaggio, per non inficiare le gare e non creare scompensi. Non si tratta di egoismo, semplicemente di correttezza. Ciò non toglie che Pistorius abbia dovuto fare degli sforzi immensi per raggiungere i livelli a cui aspirava e ottenere i risultati a cui ambiva. E' vero che il suo sogno era quello di correre alle Olimpiadi con i normodotati, ma è vero anche che, nel caso in cui il vantaggio derivante dalle protesi dovesse essere scientificamente provato, ci sono le Paralimpiadi a cui poter partecipare, che non sono assolutamente delle competizioni di serie b!
    Pistorius, come persona e come atleta, resta comunque un uomo eccezionale.
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    Messaggio  mariapetrellese Dom Gen 15, 2012 9:30 am

    penso che in questo caso il termine svantaggio non lo si deve utilizzare, questo ragazzo infatti ha delle capacità che oltrepassano quelle di un normodotato, nettamente!!!!
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    Messaggio  manuelamercato Dom Gen 15, 2012 10:15 am

    Dopo aver visto il video dove Pistorius balla il tango, è maturata in me una riflessione...se io facessi vedere questo video a qualcuno che non conosce la sua storia cosa direbbe? Io direi che mi risponderebbe: è un normodotato!
    Quindi noi riusciamo a definire "diverso" solo ciò che vediamo con gli occhi! E questo me lo conferma una mia esperienza...Io ho studiato danza e con me vi era un ragazzo affetto dalla sindrome di down...lui aveva più capacità fisiche di tutti noi normodotati, per questo l'insegnante ad un saggio lo fece esibire da solo mettendo in evidenzia le sue capacità! Alla fine della serata dopo i vari commenti quasi nessuno credeva che fosse stato proprio lui ad aver fatto quella spledida esibizione! Perchè delle persone disabili noi molte volte cogliamo solo i "limiti" e non le "straordinarie capacità"!
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    Messaggio  emanuelapetrellese Dom Gen 15, 2012 11:55 am

    Già conoscevo la storia dell'atleta Pistorius e di tutte le polemiche nate dal fatto che le sue protesi potevano considerarsi come un vantaggio e dei numerosi test fatti per decidere se Pistorius poteva gareggiare o meno con altri atleti definiti normodotati.
    Secondo me qui l'errore sta nel fatto che l'attenzione si è focalizzata sulle protesi in fibra di carbonio, sul presunto vantaggio o svantaggio dell'atleta, è qui il problema, si pensa troppo all'atleta e troppo poco all'uomo; Pistorius ha le protesi anche nella vita di tutti i giorni, non solo quando si allena o gareggia.
    E' vero, probabilmente lo rendono un pò più veloce, ma a noi cosa interessa?, stiamo parlando di un uomo che a causa di una grave malformazione ha perso gli arti inferiori da piccolissimo e con impegno, costanza e forza di volontà ha cercato di vivere una vita quanto più normale possibile.
    Chi sono io per giudicare Pistorius atleta? per dire se è avvantaggiato o svantaggiato dalle sue protesi?
    Ma sicuramente posso parlare del Pistorius uomo! Un ragazzo che vuole solo vivere una vita normale, che vuole fare quello che più gli piace, proprio come qualsiasi altro ragazzo.
    Che importa se un uomo corre con le proprie gambe, con delle protesi, o con qualsiasi altra cosa, l'importante nella vita è correre!
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    Messaggio  giuseppinapetrillo Dom Gen 15, 2012 1:11 pm

    La storia di Pistorius fa emergere l'esistenza di un confine, ancora sconosciuto, tra l'atleta disabile e quello normodotato e, ancor di più un' esasperante confronto tra normalità e anormalità. Si parla di un aspetto tecnico, relativo al vantaggio o svantaggio delle protesi che solo chi ha le dovute competenze può pronunciarsi ed è anche giusto, e di un aspetto etico in cui si dice che il mondo dello sport non è abbastanza preparato a tali situazioni; io aggiungerei, non solo il mondo dello sport ma il mondo in generale visto che queste persone continuano nel quotidiano a convivere con il fardello della loro disabilità e, quando cercano di emergere come Pistorius, ecco accendersi su di lui riflettori che emettono una luce parziale che riesce ad illuminare solo la sua disabilità. Tutto ciò a me fa tristezza e amarezza, non so a voi.
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    Messaggio  mariapetrellese Dom Gen 15, 2012 1:21 pm

    Pistorius è a mio parere un esempio vivente di forza di volontà di voglia di vivere e di combattere per ciò che si ama.
    Rappresenta un uomo da cui molti dovrebbero prendere esempio. Spesso persone che provano difficoltà nella vita di qualsiasi tipo si abbattono e smettono di lottare, ma lo stesso Pistorius ha detto che questi momenti di difficoltà li ha vissuti anche lui in prima persona, a tutti capita di cadere, ma la cosa straordinaria consiste nella forza di sapersi rialzare e dimostrare al mondo di cosa si è capaci.
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    Messaggio  Francesca Rivetti Dom Gen 15, 2012 2:28 pm

    depriscorita ha scritto:Il mondo dello sport ha ostacolato la partecipazione di Pistorius alle Olimpiadi a causa delle sue protesi in carbonio. gli addetti ai lavori pensano che quest'ultime lo agevolino soprattutto nella fase finale della competizione. Credo che a mettere in discussione la sua partecipazione non sia stato solo una questione di giustizia ma con Pistorius alle Olimpiadi si sia messo in discussione una nuova concezione di uomo supportato dalle tecnologie. Spesso siamo ostili a quest'ultime e soprattutto le persone non più giovani, rimpiangono i tempi andati ma senza rendersi conto che ormai le tecnologie sono come diceva McLuan il prolungamento del nostro corpo sia che si tratta di pc,o di protesi ormai siamo dipendenti da quest'ultime. La cosa che mi fa un pò rabbia è che la commissione si sia preoccupata solo dei vantaggi che Pistorius poteva trarre e non anche delle difficoltà che potrebbe avere un uomo nell'imparare a correre con delle protesi. La bilancia pendeva solo da un lato. Bisogna però anche sottolineare il calore e il sostegno della gente a Pistorius ma sarebbe mlto interessante sentire il parere degli altri concorrenti, chissà... Rolling Eyes

    Dopo aver visto i video in aula, il mio commento “istintivo” è stato il seguente :
    << Le vicende di Oscar Pistorius non sono per me nuove. Ho riflettuto diverse volte sulla questa questione giungendo poi all’idea che sebbene sia da apprezzare, sia come atleta che come uomo, per la sua forza di volontà e per i risultati ottenuti a livello internazionale, ritengo comunque , forse impopolarmente, che nessuna eccezione dovrebbe essere fatta nel campo delle competizioni agonistiche come sono le Olimpiadi. Il suo è come un tentativo di voler essere “per forza normale” , come se non accettasse con serenità la sua situazione o come se, addirittura, considerasse di secondaria importanza le Paraolimpiadi. Entrambe, per accedervi, necessitano che il partecipante risponda a dei requisiti che indubbiamente non possono essere trascurati dato che si tratta di gare agonistiche.>>
    Tale pensiero mi ha accompagnato da giovedì ad oggi ma quando stamattina ho letto un pò i commenti presenti nel forum, ho avuto dei ripensamenti. In particolare, uno tra tutti, quello presente sopra, mi ha aiutato ad aprire gli occhi su un aspetto che non avevo precedentemente considerato: “[…] la commissione si sia preoccupata solo dei vantaggi che Pistorius poteva trarre e non anche delle difficoltà che potrebbe avere un uomo nell'imparare a correre con delle protesi. La bilancia pendeva solo da un lato.”
    Effettivamente un atteggiamento di tal tipo risulta molto riduttivo perchè se ci potrebbero essere delle “agevolazioni” grazie alle protesi, probabilmente sono presenti anche dei svantaggi che non sono stati presi in considerazione. Pistorius potrebbe incontrare, per esempio, difficoltà nell’equilibrio oppure nell’aderenza con il terreno durante la corsa. Sono variabili che un occhio critico e problematico non dovrebbe trascurare.
    Rileggendo poi il commento mi sono anche resa conto di aver detto, inconsapevolemente, un’affermazione che, con il senno di poi, ritratterei :” …come se non accettasse con serenità la sua situazione”. Sarei io capace di accettare “con serenità” una situazione che indubbiamente mi causa disagio? Non sono forse libera di tendere al raggiungimento, con tutte le mie forze del mio benessere psico-fisico? Chi ha il diritto di dirmi che sto “sognando male”?
    Ecco…forse queste sono state le motivazioni che hanno spronato l’atleta a non adagiarsi nella sua condizione di “uomo senza gambe” ed ad aspirare a poter raggiungere il suo sogno: correre alle Olimpiadi.
    Io non mi sento certo di condannare questa sua volontà.
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    Messaggio  Martina Pirone Dom Gen 15, 2012 2:46 pm

    Riflettendo sul caso di Oscar Pistorius e su quanti come lui hanno avuto il coraggio di affermare se stessi, credo che fondamentale sia la prospettiva con cui ci si approccia a tali questioni...pertanto, Pistorius dovrebbe essere considerato non come una persona che ha tentato di sovvertire un sistema di regole, quanto come una persona caparbia e determinata; non una persona etichettata come uomo bionico o portatore di protesi integrative, quanto come un uomo che tenta di affermare la propria individualità ed unicità.
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    Messaggio  Maria Guerra Dom Gen 15, 2012 3:37 pm

    Oscar Pistorius è un altro esempio di vita, come Simona Atzori. Sono due persone che, anche difronte al grande ostacolo che la vita ha posto loro, hanno deciso di andare avanti con fermezza.
    Simona ha deciso di ballare e di non fare uso delle protesi al posto delle braccia, ma di restare così "come Dio l'ha disegnata". Oscar, a causa di una malformazione, ha ricevuto l'amputazione di entrambi gli arti inferiori e lo guardavo da casa ballare e sono rimasta immobile davanti al televisore. Ho sentito un brivido percorrermi tutta la schiena vedendo la sua grinta e la sua forza.
    Rivedendo i video postati dall'insegnante, ho pensato che una persona, nella sua condizione, armato di forza di volontà e determinazione, avrebbe puntato più su ciò che ha, piuttosto che su qualcosa che gli manca aspirando a diventare un musicista, uno scrittore, ... Invece lui NO. Lui voleva correre non a livello amatoriale, ma a livello agonistico sognando le Olimpiadi. Con tanta grinta e forza, si allena con avanzatissime protesi in fibra di carbonio, leggerissime fino a diventare un campione, fino a gareggiare nelle prossime Olimpiadi di Londra, accanto ai cosiddetti normali.
    Prima di poter accedere alle Olimpiadi, però, il suo caso è stato revisionato più di una volta perchè le sue protesi venivano considerate un vantaggio per lui durante la corsa a discapito degli altri corridori affraid
    Mi domando: si volevano vedere solo i vantaggi????E le difficoltà che poteva incontrare Pistorius, prima e dopo la corsa, non sono state prese in considerazione????E, quindi, chi sono i diversi e chi quelli normali???Di quale vantaggio o svantaggio si parla???
    Secondo me, queste due ultime parole, non dovrebbero essere proprio prese in considerazione perchè Oscar, prima di arrivare dove è arrivato, avrà sofferto e lottato tantissimo con sè stesso e con la propria famiglia.
    E' un grande e, attraverso la propria mancanza, ha cercato di dimostrare di potercela fare, superare sè stesso e le sue capacità. E c'è l'ha fatta!!!E' un ragazzo di 25 anni, un modello da seguire e ammirare....
    Non è per niente vero che lui è voluto arrivare ad un livello superiore per dimostrare la sua superiorità (scusate il gioco di parole) rispetto agli altri, ma ha voluto dare una svolta nella propria vita realizzando il sogno delle Olimpiadi.

    HA RESO LA PROPRIA DIVERSITA' UN ELEMENTO DI ECCELLENZA.

    La cosa che mi ha colpito era il suo sorriso, costante, sempre presente. Sorriso di una persona davvero felice che ha colto la straordinaria opportunità della VITA.
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    Messaggio  NatalinaReccia Dom Gen 15, 2012 4:01 pm

    Indipendentemente dal vantaggio o dallo svantaggio che possa derivare dall'uso di tecnologie integrative, come in questo caso di protesi sportiva, resta il fatto che per me Pistorius è uno straordinario esempio di come una menomazione non costituisca un limite alla vita ma un incentivo a concentrare le proprie potenzialità in attività che esprimono l'essenza dell'essere. Ciò conferma che le aspirazione, le idee, i sentimenti, l'energia non sono soggetti a limiti nè fisici nè mentali ma risiedono in ogni essere umano dotato di autostima e forza di volontà.

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    Messaggio  veroniejanesalarde Dom Gen 15, 2012 5:17 pm

    Oscar Pistorius è un atleta sudafricano di grande fama, campione paralimpico e soprannominato "the fastest thing on no legs", Egli Corre grazie a particolari protesi in fibra di carbonio, denominate cheetah. È il primo atleta amputato a vincere una medaglia in una competizione iridata per normodotati, ottenendo l'argento la medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Pechino.
    È una persona eccezionale, piena di forza e di volontà. Grazie allo sviluppo avanzato di scienza tecnologica, è riuscito a raggiungere il suo sogno nonostante la sua situazione fisica. Avendo le protesi che sostituiscono totalmente le sue gambe, ha saputo con coraggio e con successo utilizzare il suo talento dando il meglio di sé, partecipando a una gara di corsa, per poi riuscirlo vincitore. È da invidiare!!!
    Tutto il mondo lo conosce per la sua abilità straordinaria.
    Se tutte le persone hanno gli stessi diritti di fronte alle leggi, al di là della normalità e disabilità quindi, Oscar ha pieno titolo di partecipare ad un’ Olimpiade di normodatati.

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    Messaggio  mdavino Dom Gen 15, 2012 6:55 pm

    Nella società contemporanea le nuove tecnologie hanno assunto un ruolo primario. Esse, infatti, attraverso un costante sviluppo e innovazione favoriscono il benessere e sono di supporto alle persone diversamente abili.
    Un esempio ci viene offerto dalle cheetah (protesi di in fibra di carbonio), dell’atleta Pistorius, grazie alle quali è divenuto campione dei record del mondo sui 100, 200 e 400 m piani.
    Questo esempio, dimostra che le nuove tecnologia hanno avuto un ruolo e una funzione fondamentale e che la forza di volontà e l’entusiasmo di una persona con disabilità hanno permesso di superare atleticamente le persone normodotate.

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    Messaggio  Diana Cataldo Dom Gen 15, 2012 8:29 pm

    Rispondere al quesito posto dalla prof mi crea non poche difficoltà. Se da un lato apprezzo e resto affascinata dalla tenacia con cui questo ragazzo ha cercato di andare oltre i limiti imposti dal suo deficit, raggiungendo traguardi insperati e impensabili, dall’altro non posso negare che in una competizione sportiva è difficile accettare di gareggiare in un contesto che potrebbe sembrare “non alla pari”. Non sono competente in materia, non so se sia giusto escludere o meno Pistorius dalle competizioni olimpiche. Sono sicura però che la sua disabilità non implica tout court che lui debba gareggiare nella paralimpiadi, e non perché queste ultime siano un “livello inferiore”, come qualcuno le ha definite, ma perché il suo obiettivo è un altro! Nella rincorsa di questo ragazzo a trovare il suo posto nel mondo nello sport, leggo anche il tentativo di dimostrare di essere come tutti gli altri, un desiderio di liberarsi dal fardello di una categorizzazione, di un’etichetta. Allora mi chiedo: cosa significa superare i propri limiti ad ogni costo? Qual è il confine tra il desiderio di emergere nella propria unicità e il bisogno di farsi accettare come uguale a tutti gli altri?
    Infine, mi sono posta anche io la stessa domanda di Angela: “Se fosse arrivato ultimo, sarebbe nata la stessa polemica?”.
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    Messaggio  Conte Mariangela Dom Gen 15, 2012 11:14 pm

    Mi era già capitato di vedere alcuni video su Pistorius..ricordo, infatti, che la prima volta che vidi al telegiornale il caso di questo straordinario ragazzo andai subito dopo a ricercare su internet notizie e video sulla sua straordinaria storia. Ricordo ancora la mia espressione di grande stupore che mi colpì allora..la stessa sensazione la riprovo ogni volta che vedo le sue testimonianze di grande campione. La sensazione di stupore che mi colpisce è simile a quella che provo nel rivedere le immagini su Simona Atzori, su Barbara Guerra..quello che mi lascia meravigliata in tutte queste storie non è solo quello che riescono a fare nonostante i loro deficit..ma è il modo in cui lo fanno..l’energia, la grinta, la serenità, la passione che ci mettono. Sicuramente incontreranno anche loro dei momenti di sconforto, di sfiducia ma quello che si percepisce è che di certo la voglia di lottare e di andare avanti vince su tutto.
    Riguardo a Pistorius, mi sembra davvero assurdo definire le sue protesi un vantaggio a livello agonistico rispetto agli altri atleti. Non riesco a capire come può essere avvantaggiato un atleta che, purtroppo, non ha entrambe le gambe.. Forse però Pistorius ha davvero un vantaggio rispetto ad altri atleti..quello, cioè, di lasciarsi guidare dalla sua grinta e dalla sua determinazione, che sfidano le barriere, i pregiudizi e gli permettono di raggiungere traguardi inaspettati e di essere per tutti noi (atleti e non) un grande esempio di vita.
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    Messaggio  Concetta Sarnelli Lun Gen 16, 2012 8:26 pm

    Condivido pienamente quanto ha detto Stefania De Lucia, sia per quanto riguarda l'aspetto generale sia per quello sportivo...Io però non mi soffermerei tanto sull'aspetto agonistico, come hanno fatto in tanti, ma su quello della vita quotidiana. Da questo punto punto di vista le protesi di Pistorius, come qualsiasi altra tecnologia integrativa, non può che essere considerata un vantaggio. L'obiettivo principale di un disabile è quello di raggiungere il più alto livello di autonomia possibile, e affinché ciò si realizzi ben vengano tutti i supporti possibili. Per come la penso io non è neanche opportuno chiedersi se le protesi sono un vantaggio o meno, e soprattutto non possiamo interrogarci noi, che le gambe le abbiamo più che funzionanti, su questo argomento; sarebbe da egoisti.
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    Messaggio  MARIANGELA PORFIDIA Lun Gen 16, 2012 8:28 pm

    Io sono d'accordo all'utilizzo delle protesi.Questo non significa che le persone che ne fanno uso non debbano partecipare alle Olimpiadi come Pistorius.Lui è una persona come tante altre.Ha gli stessi diritti delle altre persone.Pistorius ha mostrato di avere tanto coraggio di fronte alle difficoltà che la vita gli pone.E' una persona da ammirare tanto come Simona Atzori.Loro danno l'esempio che nella vita bisogna lottare.
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    Messaggio  cristinadacunto Lun Gen 16, 2012 8:33 pm

    Conoscevo già la storia di Oscar Pistorius grazie al circuito mediatico che per molto tempo si è occupato della sua vicenda, esaltando quanto la tecnologia biomedica moderna può fare per ridare autonomia a molti esseri umani che per varie cause, patologiche o traumatiche, hanno avuto la sfortuna di perdere arti.
    Ritengo che gli studi ed i progetti sempre più avanzati in campo bio-tecnologico siano una delle meraviglie dei nostri tempi. Le protesi di moderna concezione, sempre più sofisticate e funzionali, hanno aiutato in maniera decisiva migliaia di persone a ritrovare una qualità della vita che pensavano di aver perso per sempre o di non poter mai avere, e con essa a rientrare in maniera interattiva e funzionale nella società operativa.
    Dunque lode e plauso a tutti coloro che in questo settore profondono le loro energie, tesi alla rivalutazione ed al reinserimento degli "sfortunati" nei vari settori della vita.
    Anche se personalmente mi sarebbe piaciuto vedere Pistorius partecipare ai giochi olimpici non mi sento di condannare la decisione del mondo sportivo che ha stabilito di non accettare la sua richiesta, ne ritengo questa un'azione discriminante che possa essere interpretata come volontà di isolare ed escludere il diversamente abile.
    Credo che la sentenza abbia unicamente confermato le disposizioni che da sempre regolano la partecipazione alle competizioni olimpiche.
    Ritengo inoltre che l'errore fondamentale sia in chi considera le Paralimpiadi un avvenimento di minore rilevanza rispetto alle Olimpiadi in quanto gli sforzi degli atleti, perchè tali sono da considerare, andrebbero maggiormente evidenziati e gratificati dai media e dall'opinione pubblica.
    Le Paralimpiadi non come olimpiadi per i diversi ma come olimpiadi alternative a quelle classiche.
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    Messaggio  Stefania De Lucia Lun Gen 16, 2012 9:23 pm

    Ecco il video che Oscar Pistorius ha girato in Italia con i Negramaro



    Il testo della canzone recepisce e rilancia tutta la forza dello slogan contro ogni pregiudizio. E' un brano rock, ricco di spunti elettronici, con un testo visivo che indaga un disagio sociale, quello dell’indifferenza, ed esorta a "toccare le mani" di chi ci e’ vicino, per ristabilire un "contatto umano".
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    Messaggio  Marilena Carmellino Lun Gen 16, 2012 9:31 pm

    L'uguaglianza è un concetto totalmente discutibile….gli uomini (nel senso di umanità) per fortuna NON sono UGUALI, ma hanno pari DIGNITA’ che è una cosa ben diversa. Rispetto alla discussione che si è svolta in classe, io penso che le protesi non costituiscano né un vantaggio e nè uno svantaggio…semplicemente un’”opportunità” per i diversamente abili di mettersi “alla pari” col resto della società. Un disabile si avvale delle protesi per andare oltre un ostacolo: il proprio deficit e realizzare così la sua integrazione nel mondo sociale. Io non ho nulla in contrario al fatto che possa correre con i normodotati, purché sia stabilito definitivamente e in modo imparziale l'assenza di eventuali vantaggi che quelle protesi potrebbero procurargli. Non sono quindi d’accordo con chi sostiene che non dovrebbe gareggiare alle Olimpiadi ma alle Paraolimpiadi . Affermare ciò, significherebbe “escluderlo”, sottolineare la sua diversità anziché annullarla, fargli pesare il suo deficit. La soluzione non è escludere Pistorius dalle Olimpiadi, ma cercare invece, di rendere paritaria la sua partecipazione alle gare studiando la modifica tecnica o l’opportuna regola che annulli l’eventuale suo vantaggio. Non penso quindi che sia questione di vantaggio o svantaggio ma di uguale possibilita'…. Oscar è un grande, è l'esempio vivente di cosa voglia dire forza d'animo. Significativa è la sua frase "io non sono un disabile sono semplicemente un uomo senza gambe".
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    Messaggio  Conte Mariangela Lun Gen 16, 2012 9:48 pm

    Anche se già avevo sentito la canzone dei Negramaro pubblicata da Stefania, non avevo mai visto il video..bellissima la grinta della canzone così come bellissima é la grinta che contraddistingue Pistorius, nello sport, nel ballo..nella vita in genere!
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    Messaggio  EMANUELA RISOLUTO Lun Gen 16, 2012 11:33 pm

    Ho visto già tante volte in televisione Oscar Pistorius,infatti ne ho parlato
    anche in lab.Atzori; presumo che,quello di Pistorius sia un caso di resilienza
    diverso rispetto a quello di Simona Atzori;poichè,quest'ultima,vince la
    difficoltà utilizzando i piedi al posto delle braccia;mentre,Pistorius ricorre
    alle protesi per poter gareggiare con i normodotati;poi,da entrambi,si evince
    una grande forza nell'affrontare la vita. Ammiro profondamente la volontà di
    ambedue,ma in particolare,per il caso Pistorius,la tenacia di questa magnifica
    persona che non si arrende,volendo gareggiare;penso che,sia giusto che egli
    partecipi e che abbia messo le protesi,visto che sono vantaggiose per i
    soggetti disabili,in quanto hanno l'opportunità di mettersi in discussione,
    e di vivere;mentre a riguardo delle protesi parlare di vantaggio o svantaggio
    nello sport,dipende dai diversi punti di vista...a me risulta complicato! Smile

    Emanuela Risoluto

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    Messaggio  Federica.Tortorelli Mar Gen 17, 2012 11:39 am

    Il caso di Oscar Pistorius rappresenta un esempio di tecnologia integrativa, nonché un esempio di resilienza. Come Simona Atzori, Pistorius è un esempio di vita per tutti noi, che spesso o quasi sempre siamo ancorati alla materialità e al modello stardard del “bello, sano e giovane”. Fino a poco tempo fa, pensare che un ragazzo senza gambe potesse battersi con i migliori del mondo, era pure fantascienza. La tecnologia ha fatto enormi passi avanti rendendo nullo il confine tra l’atleta disabile e quello normodotato, permettendo loro di competere alla pari, senza alcuna differenza. Nella società di oggi si ha però paura del diverso, lo si sente lontano, distante da ciò che siamo noi e inevitabilmente si ha paura di abbattere questo muro divisorio. La vita non gli ha dato le gambe, ma lui se le è procurate, e con tanta forza è riuscito ad uscire vincente da una situazione avversa. La tecnologia oggi è indispensabile, ci agevola in moltissimi aspetti, rappresenta un prolungamento del nostro corpo. Tuttavia, nel momento in cui ci si chiede se le protesi di Oscar Pistorius rappresentino un vantaggio o uno svantaggio, mi risulta difficile rispondere, come allo stesso modo mi risulta difficile pensare ad un portatore di protesi come un “avvantaggiato”. Da un lato infatti, le protesi rappresentano un vantaggio poiché sicuramente, senza queste, Oscar non potrebbe godere di tutta l’autonomia che tali strumenti gli hanno permesso. Dall’altra parte, penso che abituarsi a sentire come propri dei supporti in carbonio, e riuscire a sviluppare tutte le abilità di un uomo dotato di gambe proprie, abbia richiesto ad Oscar un grande sforzo e un grande impegno. E’ evidente che tale problematica sorge nel momento in cui Oscar intende partecipare alle Olimpiadi per normodotati, dove, per la meritocrazia è necessario che tutti gareggino per la vittoria senza alcun tipo di agevolazione. Dal momento che non è stato dimostrato alcun vantaggio di Oscar Pistorius a livello agonistico , credo che egli abbia tutto il diritto di gareggiare nelle Olimpiadi. Il problema, a mio avviso, è che nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante, permettendo ai diversamente abili di godere degli stessi diritti dei normodotati, questi primi continuano comunque ad essere discriminati sulla base di ciò che non hanno, senza prestare attenzione a ciò che con mezzi supportativi potrebbero essere. Sarebbe da apprezzare la forza di volontà, la voglia di vivere e sentirsi alla pari di tutti gli uomini. Ciò a testimonianza, ancora una volta, di come i limiti esistono soltanto negli occhi di chi osserva. Pistorius ha superato i propri limiti, e non si sente un “uomo bionico” ma semplicemente un uomo come tutti gli altri, come è giusto che sia.

    Federica Tortorelli.
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    Messaggio  rosagracco Mar Gen 17, 2012 11:55 am

    Campione olimpico e mondiale di categoria, una vita ad abbattere barriere, vince e ottiene tempi che lo portano a sfidare i normodotati: la storia di Pistorius l’avevo già sentita in diversi programmi televisivi… Durante un intervista gli viene chiesto : “Si rende conto che la sua presenza può essere interpretata solo come uno spettacolo da circo? "Lo so, ma non ci penso. Se mi preoccupassi di cosa pensa la gente, non potrei fare quello che mi piace". Questo mi ha colpito molto, è diventato un esempio di coraggio, capace di superare barriere e pregiudizi, dà forza a ragazze/i che si trovano a vivere una situazione simile, dicendo di non mollare, di continuare a lottare e che “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare!”
    Penso che pur essendo difficile correre con delle protesi, è altrettanto possibile imparare ad usarle bene ed a sfruttare ogni centimetro della loro lunghezza per ottenere la massima prestazione, infatti si discute della sua velocità…Si parla di pari mezzi ma le protesi per Pistorius sono gli unici mezzi che ha per correre, per confrontarsi con atleti normodotati. Sulla questione delle protesi (vantaggi/svantaggi) bisogna secondo me fare una differenza per poter dare un giudizio; infatti un conto è l'uso di queste protesi a livello agonistico, un conto è l'uso di queste nella vita quotidiana.
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    Messaggio  danielamaione Mar Gen 17, 2012 1:36 pm

    Avevo gia sentito parlare del grandioso talento di Oscar Pistorius ma in aula ho approfondito l'argomento...e posso dire di essere completamente a favore delle protesi perchè oltre ad essere un vero e propio sostegno "pratico" sono un fondamentale sostegno psicologico. E mi domando come si fa a giudicare inadeguato un atleta,solo perchè "portatore di supporti che lo agevolerebbero"....Mi risulta proprio inconcepibile come un portatore di handicap che nella sua quotidianetà è abituato a vivere e a sentirsi come un disabile debba ,in questa situazione, lottare perchè, proprio quella disabilità lo rende agevolato... Io penso che una persona del gene è solo da ammirare ,divenendo un modello di speranza per tanti altri che vivono la sua stessa condizione!
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    Messaggio  tiziana de rosa Mar Gen 17, 2012 4:31 pm

    Oscar Pistorius è l'esempio che tutti dovremmo seguire... con tenacia e determinazione ha saputo affrontare la vita e le tante difficoltà che gli si sono presentate davanti.
    Egli ha sostento: "Io non sono un disabile, sono solo un uomo senza gambe" ..questo ci fa comprendere come non si senta affatto diverso dagli altri...e fa bene perchè NON LO E'! E' un ragazzo che ha dei sogni, delle aspirazioni, dei desideri, come del resto tutti noi...

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