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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  immacolatapiscopo Gio Gen 12, 2012 9:50 pm

    Mi ha particolarmente colpito il video tra il padre e il figlio...credo che l'unico a sentirsi diverso è il padre,è lui a sentire le distanze dagli altri solo per la diversità del colore...ha paura del giudizio della gente ed è lui il vero pregiudizio di se stesso!
    Il padre paragona l'amore dei due ad uno "SBAGLIO".
    Credo che sia triste l'atteggiamento del padre che non fa altro che rinfacciare i sacrifici fatti quando il figlio era piccolo,forse per sentirsi accettato chissà da chi...forse ha fatto tutto ciò solo per nascondersi dietro al "suo sentirsi diverso".
    Infatti,mi piace molto quando il figlio parla di una "sciocca generazione",della sciocca generazione del padre,che fin quando non sarà sotto terra,la nuova generazione non riuscirà mai a togliere dal groppone il loro "peso morto",inteso secondo me come senso di piena diversità!
    "IO TI VOGLIO BENE...tu ti consideri ancora un uomo di colore...mentre io mi considero UN UOMO!!"
    BEH...questa frase dice tutto...e allora davvero ognuno di noi deve sempre ricordare che:siamo unici...esattamente come gli altri!
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Antonella Mastropietro Gio Gen 12, 2012 9:56 pm

    Sarei stata contenta di poter esclamare alla fine del video che dopo più di trent’anni la situazione è cambiata. Purtroppo non possiamo far altro che ammettere che questi trent’anni hanno visto poco, troppo poco cambiamento su questo fronte. O meglio…sembra esserci, ma credo si tratti di tanto finto moralismo e del tentativo di mostrarsi “moderni perché antirazzisti”. È inutile parlare di società multietnica, aperta alle culture, al confronto e all’arricchimento… Non è così, purtroppo. Il RAZZISMO c’è, esiste ancora, ed ancor più grave è il fatto che si tenta di nasconderlo credendo in un cambiamento mai completamente realizzato. Il matrimonio misto è uno di quei tabù guardato ancora oggi con occhi di vergogna. Ma se allora, in molti stati dell’America una tal cosa era considerata un reato, oggi non c’è nulla che lo vieta, nulla che lo ostacola fuorché la radicata PAURA DEL DIVERSO. Ecco quanto si sono mostrate estremamente reali le parole del padre del protagonista: “…e anche se cambiano le leggi, non cambierebbe come la pensa la gente…”. Dunque appare evidente il motivo per cui questo film può essere considerato ancora tanto attuale. I genitori di entrambi gli innamorati sono assolutamente contrari a questa unione. Probabilmente neanche loro sanno perchè: è tutta una cultura di generazioni e generazioni che portano sulle loro spalle. La cosa sorprendente, come ha fatto notare a lezione una nostra collega, è il fatto che la non accettazione non proviene solo dai bianchi bensì anche dalle persone di colore a dimostrazione del fatto che la PAURA DEL DIVERSO è una malattia non solo della nostra cultura ma è una malattia universale. Vale la pena citare le parole della governante di colore: “ Uno della mia razza non deve mettersi in un posto più alto”

    Antonella Mastropietro
    Eppure in quegli anni, come ancora oggi, si scorge la consapevolezza del limite insito in questa mentalità, della necessità di un cambiamento di rotta, dell’urgenza di una svolta in questa dilagante finzione che “tutto va bene, non esiste più il razzismo, non c’è paura della diversità”. Ricordo le parole della madre della protagonista: “Lei ha imparato quello che noi le abbiamo insegnato e cioè che era ingiusto ritenere che i bianchi fossero , per non so quale ragione, superiore ai bianchi.” Sono consapevoli dell’irrazionalità di quella mentalità e consapevoli di essersi nascosti dietro un dito finchè il “colpo” non è toccato a loro.

    Beh, riflettiamo…cos’è cambiato rispetto ad oggi? Assolutamente nulla!
    I limiti di una cultura poco aperta alla diversità c’è ancora oggi come c’era trent’anni fa. Come se il colore della pelle possa pregiudicare la rispettabilità, l’importanza e l’unicità della PERSONA e della sua personalità; come se possa essere fattore per stabilire categorie inferiori, superiori, normali, anormali di SOGGETTI. Un medico nero è pur sempre un medico, capace di salvare delle vite, allo stesso modo di un bianco.
    Sintesi di tutti i temi che abbiamo affrontato, infatti, è la frase più bella del film: “Papà…tu ti consideri ancora un uomo di colore; mentre io mi considero un UOMO”
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty indovina chi viene a cena? diversità

    Messaggio  donofriostefania Gio Gen 12, 2012 10:15 pm

    La diversità è un valore che ciascun uomo possiede,non deve essere motivo di discriminazione perchè in fondo tutti siamo diversi pur avendo una cosa in comune:tutti siamo uomini. Perchè spaventarsi di fronte ad uomo che vuole cambiare la proria vita, capace di fare scelte coraggiose che potranno far ribaltare le false credenze che vengono trasmesse sin da quando si è in fasce? La risposta sta nel fatto che, in genere ci si abitua ad uno stile di vita senza rendersi conto se effettivamente ciò che viene imposto dalla famiglia ci appartiene e ci fa sentire bene.La vita secondo me è come un "abito sartoriale progettato,costruito e indossato a misura di uomo".
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  milena.iovine Gio Gen 12, 2012 10:50 pm

    Non avevo mai visto questo film e nel momento in cui mi sono resa conto di cosa parlava sono rimasta stupita perchè ho avuto la sensazione che in qualche modo si stesse raccontando la mia storia, in quanto vivo una situazione simile da circa un anno. Certamente non sono prossima al matrimonio, ma l'esperienza di una storia con un ragazzo di colore mi ha aiutato a capire che il pregiudizio è radicato nella nostra società, anche se la maggior parte delle persone cercano di nasconderlo. Il pregiudizio, secondo me, nasce dalla non conoscenza e dalla falsa idea che tutti siamo uguali.
    Per me l'espressione "siamo tutti uguali" non è altro che un modo attraverso il quale si sottolineano negativamente le differenze: è bene pensare che siamo tutti diversi e che proprio nell'unicità di ciascuno si nasconde una grande ricchezza, la quale emerge nel momento in cui le differenze si incontrano.
    Infine voglio sottolineare una frase che mi ha colpito molto: "Ti consideri ancora un uomo di colore, ma io mi considero un uomo!"...
    Queste parole mi hanno fatto riflettere su un aspetto, e cioè che le persone di colore è come se avessero interiorizzato nella loro identità questo senso di inferiorità e, dando vita ad una sorta di effetto pigmalione spingono gli altri a soffermarsi sull'aspetto "uomini di colore" e non su quello di "uomo"...

    Iovine Maddalena

    Grazie Milena in modo particolare per aver condiviso la tua esperienza.
    la docente
    Roberta Dottorino
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Roberta Dottorino Gio Gen 12, 2012 11:17 pm

    é la prima volta che guardo questo film...eppure non avrei mai detto che è un film abbastanza datato!Problemi,etichette,questioni sociali ancora attuali...
    Penso che la fase che racchiude meglio il senso di tutto il film,e il mio pensiero, è "Pensi a me ancora come un uomo di colore...io penso a me come uomo!"Non credo ci sia bisogno di commentare questa frase...
    Voglio invece esporre una mia idea,che potrà essere anche fortemente discussa!
    Oggi in classe,così come pure in altre lezioni,noto un certo filo di ipocrisia!!!Tutti pronti ad accettare il diverso,un gay ad esempio,tutti pronti a mostrarsi pronti per una società in cui nessuno si scandalizza di fronte a qualcosa che non risulti "COMUNE"!!!Sfido kiunque presente in quella classe oggi che non ha mai guardato ad esempio un uomo baciare un altro uomo e pensare "ODDIO...GUARDA LI..."
    Beh...o devo ritenermi fortunata a condividere un corso di laurea con persone che definirei così elastiche...o non riesco a spiegarmi allora xke tutti sono così predisposti ad accettare gli altri,ma viviamo ancora in una società come questa!!!
    Forse siamo tutti bravi a costruire bei discorsi...ma di fronte agli eventi poi...!!!Penso ke la prima cosa ke manchi è il coraggio...!!!
    E poi chi ha stabilito ke siamo noi i normali???Io mi ritengo diversa...diversa da TIZIANA,CARMELA,TERESA,CHIARA...diversa nei modi di fare,di pensare...ma simao fatte della stessa carne!!!Mi auguro che la società futura possa essere una società che consideri queste come differenze!!!
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Federica Senese Ven Gen 13, 2012 1:47 am

    La visione del video e la discussione in classe ci ha permesso di esplorare solo in parte il vastissimo concetto di "diversità":
    diversità di genere, di cultura, di religione, di scelte sessuali, di etnie sono solo poche definizioni che ci fanno comprendere l'enorme portata del problema.
    L'incontro con il diverso non è mai privo di conflittualità, non può essere mai primo di scontro perché incontrare il diverso significa sempre mettere in discussione e sgretolare le proprie certezze, ed è forse proprio questo che fa paura della diversità: il mettersi in discussione.
    Il discorso riportato nel video ci farò però capire che vale la pena intraprendere questo scontro, perchè solo dall'incontro con la diversità è possibile generare cambiamento, cambiamento determinato dalla fusione di punti di vista e prospettive.
    questo film è purtroppo molto attuale perchè molti pregiudizi sono lontani dall'essere scardinati, sopratutto se facciamo rifermento ad alcuni avvenimenti politici e sopratutto dall'uso barbaro che una certa politica fà della diversità: Il diverso oggi come ieri è il capro espiatorio con cui prendersela, è l'xtracomunitario che ci toglie il lavoro, è la badante dell'est che sposa un italiano per convenienza, è lo zingaro che ruba, è il rumeno che stupra...


    Lamberti Simona Giuseppa
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    Messaggio  Lamberti Simona Giuseppa Ven Gen 13, 2012 2:34 am

    Potremmo star qui a commentare all'infinito la nostra società sempre più aperta ed "elastica", ma sostanzialmente siamo tutti coscienti del fatto che non siamo realmente predisposti ad accettare le diverse forme di diversità.
    Nonostante il film sia "datato" tratta un aspetto molto attuale, e cioè una discriminazione che si fa, delle persone di colore, che, ancora oggi, esiste nella nostra società.
    Vantiamo una società aperta al confronto, al cambiamento, ma nei fatti, purtroppo quotidiani, dimostriamo discriminazioni continue, non solo verso le persone di colore, ma anche verso gli omosessuali per esempio.
    Ho avuto modo di conoscere ragazzi, purtroppo giovani, che fanno difficoltà ad accettare anche il semplice contatto, come può essere una stretta di mano, con persone omosessuali, e, in un caso specifico, che hanno voltato le spalle ad un familiare omosessuale; non sono riuscita a spiegarmi il perché di tutto ciò, sono solo rimasta sconcertata dal fatto che ragazzi giovani, e che vantano rispetto per gli altri e voglia di confrontarsi, rifiutino queste "diversità", che, fondamentalmente, non sono mai state delle reali diversità.
    Simona.
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    Messaggio  Ersilia Piscitelli Ven Gen 13, 2012 7:28 am

    Le scene dei video esprimono palesemente i pregiudizi di un tempo ma che purtroppo,ancora oggi,sono diffusi tra la gente nei confronti di alcune razze;in modo particolare quelle di "colore". Il film presenta due generazioni diverse(quella dei genitori e quella dei figli)in cui c'è uno scontro tra i modi di pensare e tra le idee. Guardando le scene del film sono rimasta sorpresa del fatto che anche la famiglia del ragazzo avesse dei pregiudizi nei confronti della famiglia di "non colore".Due culture diverse ma così identiche nei pensieri e nelle azioni. Mi ha colpito in modo particolare anche il parroco. Lui crede nel matrimonio tra questi due ragazzi affermando con convinzione che saranno proprio loro a cambiare quel mondo così sporco. Questo è vero ma il mondo non è ancora cambiato del tutto. Ci sono state lotte, leggi e conquiste nel corso del tempo ma non possiamo dire oggi che questi pregiudizi sono svaniti. Non è ancora avvenuto questo cambiamento. Basti pensare...oggi se vedessimo passeggiare per strada una coppia che per noi non rispecchia i canoni della normalità, di sicuro non passerebbe inosservata.
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    Messaggio  mariapia scotto di fasano Ven Gen 13, 2012 7:30 am

    Stefania De Lucia Ieri a 3:18 pm
    "Bisogna atterrare la generazione precedente per promuovere il cambiamento". E' il senso delle parole che un UOMO ha rivolto verso un UOMO DI COLORE. E' strano pensare come una parola che suggerisce un senso di piena completezza, come la parola uomo, debba essere accompagnata da attributi che minano quella completezza aprendola invece verso un aspetto che è limitante e parziale. La generazione da abbattere non è costituita solo da uomini in carne ed ossa ma da tutte quelle leggi, quei modi di pensare, quegli usi e quelle consuetudini che sono cementate in ogni cultura e che faticano a scomparire, perchè consolidate nel e dal tempo. E' l'attributo in questo caso ad essere "handicappante". I due innamorati rappresentano i figli della nuova generazione che si affaccia pian piano alle porte del futuro. Un futuro che però, ancora oggi,non è diventato del tutto presente.


    Sono totalmente d'accordo con Stefania e aggiungerei una domanda:QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE UN UOMO PER ESSERE RITENUTO TALE?Deve avere gli occhi azzurri?La pelle nera?Il naso piccolo?....delle volte dovremmo imparare ad essere "ciechi" dinanzi a tanta superficialità e non fermarci all'apparenza.Un uomo è fatto soprattutto di sentimenti, di un'essenza che non può essere lesa da nessun tratto fisico e ognuno di noi si dovrebbe liberare da certi retaggi culturali che ci intrappolano in quelli che chiamiamo pregiudizi....IMPARIAMO AD ESSERE CIECHI, questo ci aiuterebbe a valutare le persone per quello che sono veramente e non per quello che appaiono. Mariapia Scotto di fasano

    ti ringrazio Mariapia per le tue sollecitazioni.
    la docente
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    Messaggio  mariav allefuoco Ven Gen 13, 2012 8:22 am

    la diversità è negli occhi di chi guarda!
    le immagini mentali sono ricche di preconcetti, pochi sanno analizzare con oggettività le cose che ci circondano, di questi una parte è in grado di farlo quando non li riguarda da vicino! ad oggi suscita scalpore un fidanzato di colore cosi come un figlio che vuole farsi prete, un povero estremo o semplicemente un nordista.
    tutti siamo bravi ad attribuire uno stigma a chi non è come noi o addirittura non si comporta come noi. il problema è che chi possiede una personalità più fragile non riesce a sopportare tale peso e si ritiene via via più lontano dal sociale fine a subire indirettamente un processo di esclusione.
    la vittoria più grande è la frase del figlio quando evidenzia la diversa prospettiva da cui i due guardano, io sono un uomo.... è nella semplicità di questa frase che evoca con forza il porsi su un piano comune a tutti. il riferimento alla categoria generale e comprendente "uomo" rappresenta il luogo dell'uguaglianza di genere di razza, di cultura.
    questo film è attualissimo, credo che ad oggi è difficile sdadicare una mentalità redrograda e chiusa che purtroppo ci appartiene, ma sta a noi giovani cercare di ampliare gli orizzonti soprattutto alle generazioni future. io sono mamma molte lo saranno da qui a poco, e questo ci da la possibilità e il dovere di educare i nostri figli a vivere una società inclusiva.
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Laboratorio "Diversità"

    Messaggio  manuelamercato Ven Gen 13, 2012 8:52 am

    La visione di questo film e in modo particolare la frase: "HAi pensato cosa direbbe la gente di te" ha rievocato un breve periodo della mia adolescenza. Ero alle medie e nella mia classe vi era un ragazzo James,( figlio di napoletana e il padre del Ghana) tra di noi c'era una forte amicizia, e diciamo che dopo tre anni vissuti insieme cominciammo a frequentarci! Quando mio padre scoprì questa cosa mi disse le stesse parole del padre:"HAi pensato cosa direbbe la gente di te"!Lui non ammetteva che io potessi relazionarmi con una persona a questo punto non di cultura diversa ma di colore diverso!Ecco il dramma per me! Io ero piccola e non ero coinvolta sentimentalmente, per questo non continuai a frequentarlo! Però devo ammettere che quelle sue parole mi condizionarono...
    Ecco dopo questa breve condivisione vorrei dire che ognuno di noi ovvero ogni "UOMO" deve avere la possibilità di crearsi una propria vita! Very Happy e scegliere "non in base a cosa dice la gente" ma in base al "CUORE"!Secondo me l'amore va oltre il colore, la cultura...
    Rispetto a quanto detto anche in aula voglio approfondire il concetto "Cambiamento" introdotto da Angela...Secondo me un cambiamento rispetto a quanto detto prima, potrà esserci solo se noi cominciamo con le nuove generazioni a sconvolgere i parametri di "Normalità" imposti oggi dalla nostra società...Come diceva la Prof. oggi si deve essere belli, sani, per poter essere accettati!Il mio impegno sarà proprio quello di far comprendere che la diversità esiste in ognuno di noi in quanto esseri "unici ed irripetibili" e quindi cercare di eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti dell'altro che incontriamo quotidianamente!

    Bene Manuela perchè hai raccolto la proposta della tua collega,
    hai/avete compreso l'essenza del forum.
    la docente
    Maria Teresa Esposito
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Maria Teresa Esposito Ven Gen 13, 2012 9:07 am

    Una pellicola degli anni '60 che a primo impatto potremmo considerare datata....,non la pensiamo mica come i genitori o la governante di questi due ragazzi?.....Che cosa mostruosa....noi siamo tutti UGUALI!!! Siamo tutti UOMINI!!.....,ma ahimè....
    ....siamo sinceri e coerenti con noi stessi...,purtroppo oggi il razzismo esiste eccome,e si manifesta quotidianamente nella vita di tutti i giorni. Si respira ancora una forte intolleranza verso "il diverso",verso l'uomo di colore piuttosto che versi i cinesi,verso i popoli dell'est piuttosto che verso gli arabi.
    E' una pellicola tremendamente attuale,laddove ancora tanta gente crede di essere superiore a delle altre,e soprattutto si ostina a volersi chiudere nel proprio mondo,e a non aprirsi al dialogo,al confronto e al "mondo" dell'altro..vuoi per paura ,vuoi per ignoranza.
    Per cui come pure ha detto una nostra collega in aula..,se non s'interviene nel tessuto culturale..,non si andrà da nessuna parte e non ci sarà mai il cambiamento.
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 3 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  mariaritamestoli Ven Gen 13, 2012 9:41 am

    Conoscevo già il film ma non ricordavo espressioni e frasi emblematiche che ho potuto, invece, cogliere ieri durante la visione.
    Anche io, come molte mie colleghe, sono stata colpita dalla frase "Mentre tu ti consideri un uomo di colore io mi considero un uomo".
    Il tema della diversità è qui trattato sotto due aspetti: la diversità che deriva dal colore della pelle e quella che deriva dal gap generazionale.
    I due giovani che intendono sposarsi si scontrano non solo con i pregiudizi di una società che tende a dividere piuttosto che ad unire, ma anche con la generazione precedente che rifiuta, o teme, il cambiamento.
    In fondo il film è attuale: ancora oggi i pregiudizi tendono a dividere e ancora oggi le generazioni si scontrano. Nulla cambierà se non ci sarà dialogo, tolleranza, comprensione e accettazione di ciò che è "diverso" da noi.
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    Messaggio  rossanafruttaldo Ven Gen 13, 2012 10:03 am

    Non avevo mai visto questo film e penso che ancora oggi per molte persone la differenza di razza e soprattutto di colore abbia ancora un peso enorme anche se spesso non lo si ammette,è strano ma è cosi. Si è ancora pieni di pregiudizi, paure secondo me inutili ed insensate.Spesso,poi,si pensa anche a cosa potrebbe dire la gente di noi vedendoci semmai accanto ad un uomo di colore.Spero proprio che qualcosa possa davvero cambiare,che le persone possano iniziare a riflettere un pò di più che la diversità non è quella del colore o altro,ciò che conta è che siamo tutti esseri umani.

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    Messaggio  edvige liguori Ven Gen 13, 2012 10:10 am

    La diversità esiste ed è sempre esistita.
    E' sbagliato dare una connotazione negativa a questo termine,sentire un altro diverso da noi ,lo rende speciale ,nello stesso modo che rende speciale e unici noi stessi.
    Attualmente vengono pronunciate tantissime parole tra cui uguaglianza di genere ,razza,stati sociali ma non credo che viene messa in atto realmente.
    La scena del film che mi è piaciuta è quella dove il figlio accusa il padre di sentirsi nero mentre lui si definisce semplicemente un uomo. Io credo che in realtà il papà non si senta inferiore agli altri ma che il suo atteggiamento sia comune in una cultura che in passato ha subito persecuzioni e discriminazioni quindi adotta questo istinto di autoprotezione.
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    Messaggio  cacciapuoti antonella Ven Gen 13, 2012 10:17 am

    Questo film, pur essendo di diversi anni fa, tratta di un tema abbastanza attuale, infatti ancora oggi le persone di colore vengono viste con occhi diversi. Sembra quasi assurdo che in tutto questi anni, nonostante si sia parlato di evoluzione ed emancipazione,sia sopravvissuto un modo di pensare tanto antico e sinonimo di menti chiuse ed ignoranti.
    La scena che più mi ha colpita è stata quella in cui la governante, pur essendo anche lei di colore, si mostra contraria al rapporto dei due ragazzi quasi mostrando una consapevolezza spietata e ovvia (secondo lei)del fatto che i "negri" debbano essere trattati come una razza "diversa" e inferiore.
    Una frase molto bella invece è secondo me quella del figlio, il quale dice al padre: "tu ti senti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un UOMO" affermando che quindi ha gli stessi diritti degli altri.

    Non avevo mai visto questo film ma credo che dovrebbe essere proposto a tutti come lezione di vita.
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    Messaggio  immacolatapiscopo Ven Gen 13, 2012 10:22 am

    Ma quanto mi colpisce il fatto che un padre puo' sentirsi così diverso tanto da considerare tutto ciò che fa il figlio cm uno sbaglio...credo che a questo punto tutti i sacrifici fatti,non hanno più il giusto valore e sfumamo in un:tu ti senti un uomo di colore...ed io un uomo!meraviglioso...che straordinaria distanza riesce a mettere il figlio in questo rapporto,nonostante gli voglia bene...
    questa parte di questo film davvero mi prende sentimentalmente e non faccio altro che pensare a quanto sia importante vivere un rapporto sincero e di complicità tra un padre e un figlio...sarà per motivi personali,sarà perchè mi piacerebbe avere le stesse convinzioni del figlio,sarà perchè davvero mi piace quel ti voglio bene finale!
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    Messaggio  mariacostagliola Ven Gen 13, 2012 11:18 am

    Dopo aver visto il film indovina chi viene a cena, mi è piaciuto, perchè ha sottolineato la difficoltà di eliminare un grande problema sociale:il RAZZISMO.IO NON TOLLERO CHE LE PERSONE VENGONO GIUDICATE SOLO PER IL "COLORE DELLA PELLE".PER ME BISOGNA RISPETTARE LA PERSONA, PER QUELLO CHE E', NELLA SUA UNICITA'di ESSERE UMANO
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    Messaggio  manueladelgiudice Ven Gen 13, 2012 11:20 am

    Avevo già visto questo film, e come hanno detto molti in classe, sembra attualissimo anche se girato negli anni 60.
    A me quello che ha colpito molto del film è la discussione che padre e figlio della famiglia di colore hanno. Chi viene fortemente discriminato, ho sempre pensato, vivesse promuovedo la solidarietà e l'indiscriminazione, ma nel dibattito che i due protagonisti hanno si evince che il padre non solo è fortemente chiuso nel pregiudizio, ma lo inculca e impone al figlio. Il figlio, infatti , gli dice che per superare questo pregiudizio dovra aspettare che la sua generazione (quella del padre) dovrà essere "atterrata". Aggiunge dicendo al padre che gli sta sul "groppone" e si deve togliere dal suo groppone.
    Come dicevo anche in aula, è nelle famiglie che si deve operare per superare la discriminazione. Spesso le famiglie che hanno figli con deficit, o nel caso del film la famiglia di "colore", si sentono e vivono il pregiudizio, e a volte si nascondono, come fosse una vergogna. Non lo subiscono soltanto! Insomma essi stessi vivono nel pregiudizio, anche se in realtà ne solo solo delle vittime. Il protagonista deve combattere un pregiudizio, che la sua famiglia gli fa pesare. E' il colmo!
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    Messaggio  Angela Causa Ven Gen 13, 2012 11:56 am

    Non avevo mai visto questo film e vederne delle parti mi motiva a guardarlo per intero. Ciò che abbiamo visto in aula è stato sufficiente, però, per riflettere su alcuni punti fondamentali: innanzitutto sulla convinzione, diffusa tra gli uomini bianchi, che siano le persone di colore ad essere o a sentirsi inferiori, ma sarà davvero così?Probabilmente non ci pensiamo mai e questo film ci dà modo di farlo.
    Osservare queste scene mi ha fatto capire come gli uomini siano estremamente condizionati dal giudizio degli altri: cosa penserà la gente? Che opinione si farà mai di me? Invece sarebbe più opportuno chiedersi: cosa mi rende felice?Cosa voglio per me?
    Ovviamente è palese il tema e la riflessione sul rapporto uomo bianco-uomo nero: ma non c'è da aggiungere nulla se non la considerazione che questa differenza è solo frutto di un limite che le persone si pongono: bisognerebbe imparare che non esistono uomini bianchi o uomini neri, esistono uomini e basta!

    Infine, a mio avviso, questo film mette anche molto in risalto l'importanza della determinazione: sono solo le persone forti e determinate, quelle che lottano per concretizzare i loro sogni, che alla fine vincono. Smile
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    Messaggio  bruna88 Ven Gen 13, 2012 12:19 pm

    Gia' leggendo la prima parte del video mi avevano colpito le parole del ragazzo:"Papa',tu vivi come uomo di colore,io vivo come uomo."Possiamo considerare quanto vogliamo un uomo differente da noi per colore,religione,lingua,etc....,ma la vera ,unica verita' e' che siamo tutti uomini,tutti uguali!!!
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    Messaggio  pinavitale Ven Gen 13, 2012 12:41 pm

    è incredibile come un film degli anni '60 sia ancora così attuale.D'altronde passano gli anni,ma i problemi restano sempre gli stessi,se c'è stato un cambiamento nel corso degli anni è stato più teorico che pratico.Non conoscevo questo film,ma è stato davvero interessante ed ha messo in evidenza come le differenze di colore,di cultura e di religione possano condizionare la vita di due persone che si amano solo perchè i genitori si impongono di seguire delle regole,di sottostare a degli schemi mentali che non vogliono e che non riescono a superare.
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    Messaggio  angela vitale Ven Gen 13, 2012 12:47 pm

    Quella della diversità mostrata nel film "indovina chi viene a cena?" è una storia ancora oggi di grande attualità.Capire la diversità è complicato,perchè accettare qualcosa che non si conosce e che è solo apparentemente lontano da noi stessi fà paura.Lo scontro generazionale tra padre e figlio è uno scontro ancora oggi molto attuale,dove i genitori in quanto tali pensano di decidere per i propri figli considerandoli loro proprietà.
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    Messaggio  Valentina Fiore Ven Gen 13, 2012 2:21 pm

    Non avevo mai visto questo film che se pur ambientato negli anni 60 è ancora così attuale...leggendo i vari commenti delle mie colleghe mi sono ritrovata nelle parole di Milena, anche io credo che non sia corretto dire "siamo tutti uguali" non penso di somigliare a nessuno della mia famiglia pensa un pò se possiamo mai essere tutti uguali ma perchè poi dovremmo esserlo? siamo tutti diversi nell'aspetto, nel colore della pelle, nel modo di fare, di pensare; in qualsiasi aspetto ognuno di noi è unico.Perchè è così difficile accettare la diversità ma poi cosa c'è da accettare.Forse è paura, è ignoranza o ancora più grave è senso di superiorità?? spesso mi capita di sentire per strada gente che sbraita contro le persone di colore o le tante badanti straniere che noi stessi chiamiamo a lavorare e solo perchè stranieri e più deboli subire la nostra ignoranza...chissà se tutto questo cambierà un giorno
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    Messaggio  Ermelinda Di Girolamo Ven Gen 13, 2012 2:29 pm

    La trama di questo film, che non avevo mai avuto modo di vedere, è percorsa, secondo me, da un concetto di fondo: la difficoltà che gli uomini avvertono nell'accettare ciò che è "diverso".
    Diversa può essere una persona di razza diversa, una persona che segue una moda non condivisa da tutti, una persona che ha un deficit...quello che conta però è che il soggetto resta sempre lo stesso: la persona, "l'uomo", come viene ribadito nel film.
    Accettare la diversità potrebbe essere molto più semplice di quello che sembra, soprattutto se si pensa che è proprio la diversità che rende bello questo mondo, che lo rende variegato e che ci permette di provare delle emozioni. Cosa proveremmo se fossimo tutti uguali, se avessimo tutti lo stesso stile, le stesse caratteristiche o gli stessi problemi? Saremmo degli automi incapaci anche solo di provare gioia o dolore.
    Una riflessiona a parte merita la diversità che percepiamo nei soggetti "diversamente abili", i quali spesso non sono accettati, sono relegati dietro barriere che sembrano insuperabili. In realtà il limite di questa barriera che separa la normalità dall'anormalità è molto sottile. A questo proposito mi ha colpito molto il fatto che nel film il problema di accettare che il proprio figlio potesse avere un coniuge di razza diversa non colpiva solo la famiglia bianca, ma anche, e soprattutto, quella nera. Allora, allo stesso modo, pensiamo come sarebbe se non fossimo più solo noi a considerare "diverse" le persone con deficit, ma fossero loro a vederci come dei mostri, come esseri da tenere lontano perchè troppo problematici...forse è già così perchè il deficit più grande è quello di chi non accetta la diversità o la diversabilità: la sua grande chiusura mentale!

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