3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

Avevo già avuto modo di vedere il film anni fa e mi aveva particolarmente colpito anche perchè in quel periodo io vivevo "una piccola storia" (avevo solo 15 anni) con un ragazzino non amato dalla mia famiglia. Stavamo vedendo a tavola il film e alla fine ci fu una discussione molto accesa con mio padre al quale dissi, prendendo spunto dalle parole del protagonista, di non essere una sua proprietà e che potevo gestire la mia vita da sola. Mi colpì particolarmente la risposta di mio padre che forse oggi in parte comprendo anche se non condivido "tu mi appartieni fino a 18 anni, perchè forse allora sarai più matura e potrai comprendere che io sto svolgendo solo il mio ruolo, ti voglio proteggere". Oggi da madre, di una bambina di 10 ann, comprendo quanto sia difficile essere genitore e come spesso il desiderio di proteggere i nostri figli dai pericoli, cozzi con il loro desiderio di fare esperienze. Non è semplice tovare un equilibrio. Ho voluto, più che esprimere le mie considerazioni fatte in aula durante la visione del film, ricordare il momento in cui per la prima volta l'ho visto forse per esprimere le emozioni più sincere, più pure : quelle di una ragazzina di 15 anni.

elianadifoggia ha scritto:Ho guardato con interesse e per la prima volta questo film che ha sollecitato in me alcune considerazioni; Il nostro immaginario spesso ci intrappola in visioni limitanti che si traducono in pregiudizi e stereotipi e rappresentano delle barriere alla nostra libera espansione. Da genitore mi sono immedesimata nei protagonisti del film ed ho capito quanto sia difficile lasciare che un figlio viva le proprie esperienze , si faccia carico delle proprie scelte anche se difficili o faticose.Il papà avrebbe voluto impedire al figlio di effettuare una scelta "trasgressiva" per quel tempo, per timore delle conseguenze giuridiche , della sofferenza che tale situazione avrebbe potuto provocargli. Tale atteggiamento viene però contrastato dal profondo senso di libertà e dall'amore che unisce i due fidanzati , pronti ad affrontare qualunque ostacolo.
Mi colpisce la frase "io non sono tuo e tu non puoi farmi vivere secondo le tue regole" e credo che ciò valga come monito ad ogni genitore anche nel presente.La sofferenza è un opportunità di crescere.Le scelte sofferte sono quelle che ci portano a raggiungere la consapevolezza di noi stessi; Impedendo ad un figlio di scegliere gli si impedisce di crescere , pertanto il dialogo tra padre e figlio , al di là del razzismo , mi ha stimolato a riflettere sul ruolo del genitore in una società complessa quale la nostra.
Eliana Di Foggia

Cara Eliana, sono pienamente d'accordo con te e so da mamma quale sono, come te del resto,quanto sia difficile mettersi da parte come genitore e vedere i propri figli che crescono affrontando gioie e sofferenze e noi costretti in un angolo a guardare e a seguirli da lontano solo per il loro bene....

Non avevo mai visto questo film e dopo aver visionato le scene che ci sono state proposte la prima cosa che ho pensato è quella di come sia molto vicino alla realtà dei giorni nostri,nonostante sia un film un po "datato". Nella società "moderna" sono stati fatti passi da gigante in ambito legislativo per assicurare diritti uguali a tutti, anche se diversi nel colore della pelle o fisicamente,ma questo non ha cambiato la mentalità delle persone che continuano a guardare il "diverso"come qualcosa di anormale. Ci sono state molte scene che mi hanno colpito ,ma quella che mi ha particolarmente colpito è stata quella del discorse tra il padre e il figlio,sopratutto quando il figlio dice al padre: " tu ti consideri ancora un uomo di colore, ma io mi considero un uomo!".



Cascone Maria Assunta

Il video del film è molto forte, mi è piaciuta tanto la scena in cui il figlio ha dato una vera propria lezione di vita al padre, il quale gli rinfacciava tutti i sacrifici che come genitore ha fatto per tirarlo su e secondo il suo punto di vista non si sente ricambiato, anzi disonorato del fatto di essersi innamorato di una donna bianca di colore. Nella scena il figlio gli dice che tutti i sacrifici fatti erano dovuti, perchè lui aveva scelto di metterlo al mondo e quindi gli era di dovere ma il problema esposto dal padre è legato alla diversità di colore...lui si definisce semplicemente un uomo e non un uomo di colore. Perchè, quindi, la differenza di colore dovrebbe compromettere l'amore dei due? Il problema di fondo è sradicare una mentalità troppo diffusa...il diverso non è da escludere e soprattutto non è diverso!!!

Qualche anno fa, avevo assistito alla versione teatrale del film "Indovina chi viene a cena", ma con la ricordo con troppo entusiasmo, mentre i passaggi, del film trasmessi durante la lezione, si sono rilevati molto emozionanti e coinvolgenti.I vari dialoghi, basati sui pregiudizi razziali, il diritto all'eguaglianza e alla felicità, intercorsi tra i vari protagonisti erano trattati con molta eleganza ed
enfasi, che sembravano tutti alla ricerca di sostenitori alla propria tesi e cultura. Infatti, i personaggi sono cosi veri, reali, appassionati a portare avanti le loro opinioni e pensieri, inglobati nella paura di un cambiamento, ormai inevitabile, che li coinvolgerà tutti, partendo dalla ragione del cuore e del sentimento.

Cuozzo Giuseppina

Questo film non lo avevo mai visto prima e questa per me è una cosa stimolante, poiché tutte le sensazioni e le emozioni che provo, sono vere per la prima volta! Mi ha colpita molto la scena in cui i genitori di lui si meravigliano che la fidanzata del figlio non ha il loro stesso colore! Quella scena è decisamente eloquente... Ho pensato: "Non credevo che anche loro sentissero così forte la diversità del colore della pelle". Mi sono emozionata molto invece quando il figlio dice al padre di considerarsi semplicemente un uomo, e non un uomo di colore. Queste frasi hanno colpito un po' tutti in aula e credo che sia una sacrosanta verità ed un sacro diritto quello di volersi sentire un UOMO nel suo più totale significato. Io penso che quella realtà non sia tanto diversa da quella di oggi... certo molte cose sono cambiate, l'ignoranza è diminuita (ignoranza sì, poiché per me si tratta di ignoranza)ma il pregiudizio, che è il male per eccellenza, quello c'è ancora...

Questo film è pieno di punti su cui riflettere ed affronta i sentimenti delle persone a 360°...le parole che maggiormente mi hanno colpito sono state quelle del parroco nel dibattito col padre della "futura sposa" quando dice: "Loro non devono avere paura del mondo perchè il mondo sono loro e locambieranno loro!"
La lotta ai cambiamenti, a ciò che è diverso dalla propria cultura fa sempre paura e fa ancora molta più paura quando a voler stravolgere il proprio stile di vita è un figlio, dato che ogni genitore desidera sempre il "meglio" possibile per un figlio.Bisogna capire che il meglio possibile per ogni individuo è la realizzazione dei propri sogni!!la lotta ai cambiamenti,all'integrazione è sempre stata lenta e faticosa..ma come lo scorso secolo ci ha aiutato a stravolgere molte ideologie poco felici anche quello attuale può e deve essere di "crescita" in merito alle attuali problematiche connesse alla disabilità e all'emarginazione sociale.

Questo film sulla diversità razziale rispecchia le difficopltà di tutte le diversità da quelle di genere, di religione a quelle psicofisiche.Toccante è la paura, l'ansia, la preoccupazione dei genitori per i pregiudizi dei tanti che inglobano l'altro in categorie fisse e immutabili.L'amara verità per il padre,infatti, è che la testa della gente non cambia.

http://blog.libero.it/FATASMERALDA/10993568.html

NIENTE COMUNIONE PER UN DOWN

Ho indicato un link in cui viene riportata la denuncia di una famiglia per emarginazione del figlio solo perchè Down.

Che cosa orribile, da chi viene messa in atto? dalla Chiesa Cattolica.

Che tristezza!!!

mariasignoriello76 ha scritto:http://blog.libero.it/FATASMERALDA/10993568.html

NIENTE COMUNIONE PER UN DOWN

Ho indicato un link in cui viene riportata la denuncia di una famiglia per emarginazione del figlio solo perchè Down.

Che cosa orribile, da chi viene messa in atto? dalla Chiesa Cattolica.

Che tristezza!!!

Davvero!che tristezza...mi piacerebbe conoscere le motivazioni della scelta...magari pensano di aver ragione!Bah...

Non avevo mai visto questo film e devo dire che le scene proposte mi hanno particolarmente colpita.
In modo particolare mi ha lasciato perplessa l'atteggiamento delle famiglie dei due ragazzi che, pur appartenendo a due diverse culture, sembravano essere legate ai medesimi preconcetti, cosa che è stata evidenziata immediatamente anche durante la discusione in aula.
Il film risale alla metà del secolo scorso ma la realtà che mette in scena è purtoppo per molti versi ancora attuale, nonostante sia oggi (come lo era anche allora) fondamentale abolire qualunque tipo di discriminazione e valorizzare i principi fondamentali legati all'uguaglianza degli individui, al diritto fondamentale all'esistenza ed alla tolleranza reciproca, fondamento del vivere civile.

Pensavo a come sono cambiati i tempi.Ieri sera ho visto "benvenuti al nord", film che segue benvenuti al sud, la tematica, seppur divertente è proprio quella della diversità affrontata in modo scherzoso.Nord-sud da sempre questo tema coinvolge noi italiani che guardiamo i nostri connazionali con occhio diverso solo perchè vivono in un altro ambiente, eppure parliamo la stessa lingua e abbiamo una storia in comune.Una storia fatta di lotte per liberarci dal giogo degli stranieri che ci hanno conquistato...eppure dopo tanti anni siamo sempre diversi e i nostri pregiudizi continuano ad influenzare i nostri repporti con gli italiani che vivono al Nord e allo stasso modo quest'ultimi ci vedono in malo modo.Ma quando capiremo che siamo uguali e che semplicemente siamo figli di un'unica nazione:l'Italia.

Conosco questo film nel rifacimento più recente dove il ruolo del protagonista è interpretato da un ragazzo bianco.ENTRAMBE LE VERSIONI AFFRONTANO LA STESSA TEMATICA ATTUALE ORA COME ALLORA: la diversità come "problema". Guardando il film in aula, ho riflettuto sul fatto che spesso c'è incongruenza tra il modo in cui pensiamo e le nostre azioni. La madre della protagonista sostiene di aver impartito un'educazione senza pregiudizi eppure il colore della pelle dell'uomo che ama sua figlia suscita paura , disorientamento ,per non dire ostilità. Molti di noi , magari sinceramente, affermano di non essere razzisti ma quanto è semplice discriminare gli altri, a volte anche solo con piccoli gesti; uno sguardo insistente, un sorriso troppo compassionevole o l'indifferenza. La diversità appartiene ad ognuno di noi ,perchè ogni uomo è unico, irripetibile diverso da ogni altro ma è proprio nella diversità che, paradossalmente, ritroviamo il nostro comune denominatore:l'umanità

Avevo già visto questo film più volte (ma non mi aspettavo di rivederlo a lezione!), mi è sempre piaciuto sia per la tematica attuale sia per i personaggi. Ognuno a suo modo interessante :i due papà, le due mamme, i fidanzati, il sacerdote, la governante. Ciascuno rappresenta il suo mondo carico di esperienze e dell'ambiente in cui si è cresciuti e questo incontro di diversità, nel momento in cui viene accolta, non può che arricchire sia l'una che l'altra parte. Oggi siamo abituati a vedere coppie di razze differenti ma ci sono anche altre diversità che ci spingono a mettere in discussione il nostro "mondo". In particolare delle scene selezionate mi ha colpito il commento del sacerdote sul fatto che i due fidanzati nel matrimonio sarebbero stati avvantaggiati forse perchè più abituati a confrontarsi e ad andare incontro all'altro, questo penso sia un ingrediente fondamentale. Inoltre il discorso del figlio al padre "...non mi consideri un uomo..." un appello del figlio ad essere riconosciuto uomo in quanto tale con le proprie specificità e differenze con il padre. Come mamma mi ha toccato, ho pensato ai miei figli da grandi, alla capacità di riuscire ad accoglierli veramente giorno per giorno per quello che sono e soprattutto per quello che desiderano diventare.
Giuliana

Un film vecchio, una tematica tristemente attuale: quello della discriminazione razziale è un problema ancora da debellare totalmente. Purtroppo di esempi ne vedo giornalmente: sul treno, al supermercato sono ancora troppi i casi di pregiudizi e intolleranze culturali.

Stefania De Lucia ha scritto:

mariasignoriello76 ha scritto:http://blog.libero.it/FATASMERALDA/10993568.html

NIENTE COMUNIONE PER UN DOWN

Ho indicato un link in cui viene riportata la denuncia di una famiglia per emarginazione del figlio solo perchè Down.

Che cosa orribile, da chi viene messa in atto? dalla Chiesa Cattolica.

Che tristezza!!!

Davvero!che tristezza...mi piacerebbe conoscere le motivazioni della scelta...magari pensano di aver ragione!Bah...

che amarezza leggere questa storia!e per di più da una diocesi!la chiesa è quella che principalmente dovrebbe sostenre determinate difficoltà così come anche la scuola...in "teoria" ci insegnano infatti che le istituzioni principali cui poter "affidare" il proprio figlio sono proprio la scuola e la chiesa, oltre alla famiglia!leggendo questa storia quasi non mi sembra vero che qualcuno abbia permesso questo!

margheritadauria ha scritto: Pensavo a come sono cambiati i tempi.Ieri sera ho visto "benvenuti al nord", film che segue benvenuti al sud, la tematica, seppur divertente è proprio quella della diversità affrontata in modo scherzoso.Nord-sud da sempre questo tema coinvolge noi italiani che guardiamo i nostri connazionali con occhio diverso solo perchè vivono in un altro ambiente, eppure parliamo la stessa lingua e abbiamo una storia in comune.Una storia fatta di lotte per liberarci dal giogo degli stranieri che ci hanno conquistato...eppure dopo tanti anni siamo sempre diversi e i nostri pregiudizi continuano ad influenzare i nostri repporti con gli italiani che vivono al Nord e allo stasso modo quest'ultimi ci vedono in malo modo.Ma quando capiremo che siamo uguali e che semplicemente siamo figli di un'unica nazione:l'Italia.

Quanto è vero! Anch'io pensavo la stessa cosa guardando il medesimo film! Il problema è che la diversità è dentro di noi ed è vista come un limite, non come una potenzialità.
Mariagloria La Ventura

L' articolo 3 della Costituzione afferma l' uguaglianza di tutti i cittadini senza alcuna distinzione. Eppure le distinzioni sono sempre esistite e si evidenziano giorno dopo giorno. Questo film delinea la questione del razzismo.Una ragazza "bianca" che si innamora e vuole sposare un medico "nero". I genitori di entrambi sono sconvolti e si oppongono duramente al matrimonio. Tutti li condannano come se il loro amore fosse un crimine. I genitori non accettano questo matrimonio misto e pensano ai giudizi degli altri, non prendendo, però, in considerazione l' amore e la felicità che lega la giovane coppia. Nel film si dice "Il futuro sono loro"... ed è proprio grazie a persone come loro che forse, un giorno, il mondo potrà cambiarein meglio. Questo film mi ha colpito molto, in quanto pur essendo ambientato nel 1967, enfatizza una tematica molto attuale.

Inerentemente al tema della diversità e del razzismo,volevo consigliare la visione del film "Il bambino con il pigiama a righe". Mentre nel film "indovina chi viene a cena", l' amore tra i due giovani sfida la barriera del razzismo, analogamente nel film"Il bambino con il pigiama a righe", l' amicizia tende a prevalere.