I momenti che mi hanno lasciata senza parole sono due: il primo è stato la parte in cui la ragazza così innamorata e felice raccontava del suo fidanzato alla mamma quasi per cercare di condividere con lei tutta la felicità, ma purtroppo tutto questo è svanito nel momento in cui il ragazzo è apparso agli occhi della madre e, a mio parere, è stato proprio in quel momento che la figlia si è sentita delusa e tradita capendo i pensieri della stessa da sua espressione piena di stupore e rammarico; l'altro episodio che ho notato si riferisce al momento in cui il ragazzo dice a suo padre: "Gli altri mi considerano un uomo di colore, io sono un uomo!". Proprio la parola uomo deve farci riflettere e non farci pensare al termine DIVERSITA'. Il messaggio del ragazzo è stato molto chiaro in quanto penso che volesse far capire al padre che la diversità è solo nella testa delle persone e che in effetti siamo tutti uguali, perché appunto siamo prima uomini e poi tutto il resto.
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3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Marina Allegra Cavallo- Messaggi : 18
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- Messaggio n°151
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Durante la lezione la professoressa ci ha invitate a guardare alcune scene del film "Indovina chi viene a cena" che fino ad oggi non avevo mai visto. L'argomento trattato in questo film è la diversità e il razzismo verso le persone di colore. A mio avviso penso che sia un argomento molto conosciuto e presente nella nostra società.
I momenti che mi hanno lasciata senza parole sono due: il primo è stato la parte in cui la ragazza così innamorata e felice raccontava del suo fidanzato alla mamma quasi per cercare di condividere con lei tutta la felicità, ma purtroppo tutto questo è svanito nel momento in cui il ragazzo è apparso agli occhi della madre e, a mio parere, è stato proprio in quel momento che la figlia si è sentita delusa e tradita capendo i pensieri della stessa da sua espressione piena di stupore e rammarico; l'altro episodio che ho notato si riferisce al momento in cui il ragazzo dice a suo padre: "Gli altri mi considerano un uomo di colore, io sono un uomo!". Proprio la parola uomo deve farci riflettere e non farci pensare al termine DIVERSITA'. Il messaggio del ragazzo è stato molto chiaro in quanto penso che volesse far capire al padre che la diversità è solo nella testa delle persone e che in effetti siamo tutti uguali, perché appunto siamo prima uomini e poi tutto il resto.
I momenti che mi hanno lasciata senza parole sono due: il primo è stato la parte in cui la ragazza così innamorata e felice raccontava del suo fidanzato alla mamma quasi per cercare di condividere con lei tutta la felicità, ma purtroppo tutto questo è svanito nel momento in cui il ragazzo è apparso agli occhi della madre e, a mio parere, è stato proprio in quel momento che la figlia si è sentita delusa e tradita capendo i pensieri della stessa da sua espressione piena di stupore e rammarico; l'altro episodio che ho notato si riferisce al momento in cui il ragazzo dice a suo padre: "Gli altri mi considerano un uomo di colore, io sono un uomo!". Proprio la parola uomo deve farci riflettere e non farci pensare al termine DIVERSITA'. Il messaggio del ragazzo è stato molto chiaro in quanto penso che volesse far capire al padre che la diversità è solo nella testa delle persone e che in effetti siamo tutti uguali, perché appunto siamo prima uomini e poi tutto il resto.
emiliabuoninconti- Messaggi : 19
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Località : aversa
- Messaggio n°152
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Strano ma vero!
...non avevo mai visto prima questo film, ma i brevi spezzoni che la professoressa ci ha permesso di visionare mi hanno invogliato a guardarlo per intero.
E' una pellicola che esprime alla perfezione il concetto di diversità e di razzismo, tematiche che oggi dovrebbero ormai essere eclissate ma che purtroppo sono ancora radicate nella nostra società.
Questo film, che oserei definire "educativo", permette di riflettere su queste tematiche e di guardarle da diverse angolature infatti, non solo mette in luce la diversità in quanto tale, ma esplicita anche il contesto in cui quest'ultima si rileva analizzando l'interiorità del cosiddetto "diverso" e di coloro che lo percepiscono come tale.
...non avevo mai visto prima questo film, ma i brevi spezzoni che la professoressa ci ha permesso di visionare mi hanno invogliato a guardarlo per intero.
E' una pellicola che esprime alla perfezione il concetto di diversità e di razzismo, tematiche che oggi dovrebbero ormai essere eclissate ma che purtroppo sono ancora radicate nella nostra società.
Questo film, che oserei definire "educativo", permette di riflettere su queste tematiche e di guardarle da diverse angolature infatti, non solo mette in luce la diversità in quanto tale, ma esplicita anche il contesto in cui quest'ultima si rileva analizzando l'interiorità del cosiddetto "diverso" e di coloro che lo percepiscono come tale.
AnnabellaMangiacapra- Messaggi : 16
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Età : 38
Località : Parete
- Messaggio n°153
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
La discriminazione nei confronti delle persone di colore è un tema sempre attuale,negli anni 60 come oggi.Certo i tempi sono cambiati ma purtroppo esistono ancora questi limiti mentali. Ciò che più mi ha colpito del film è la frase: io mi considero un uomo, non un uomo di colore. Questa frase racchiude tutto. Siamo persone punto e basta!
alessialandino- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 16.12.11
- Messaggio n°154
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Una delle frasi che più mi ha colpito dei 2 video, è stata quella rivolta dal figlio al padre laddove gli rinfaccia che è un dovere nel momento in cui si mette al mondo un figlio, mantenerlo,crescerlo e provvedere a lui, ma questo non comporta un diritto di "proprietà" o di "aspettative soddisfatte" dei genitori sui figli. Non si può plasmare un figlio a nostra immagine e somiglianza, nè si può pretendere che diventi chi noi vogliamo sia. E' una persona libera di crescere e pensare diversamente dai genitori, ma soprattutto non è giusto pensare che ci debba essere grato perchè lo abbiamo messo al mondo, nè per null'altro. Possiamo sperare che un giorno comprenda quanto grande sia l'amore di un genitore per un figlio e che a volte una madre e un padre sbagliano...Concludo pensando che un figlio nasce da noi, ma non sempre diventa l'uomo o la donna che vorremmo fosse, e che una delle cose più importanti che dovremmo insegnargli sia di essere un uomo "libero" nei pensieri, nelle azioni e nei sentimenti.
Landino Alessia
Landino Alessia
giustina maione- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 18.12.11
- Messaggio n°155
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Avevo già visto questo film.
rivedendolo Ho capito che in ciascuno di noi siamo abituati a pensare un certo modo, ci può essere nonostante spesso lo nascondiamo con le parole delle difficoltà ad accettare persone di razze diverse , particolarmente di colore.
Ma tutto ciò non ha senso poichè è talmente banale soffermarsi sul colore della pelle
rivedendolo Ho capito che in ciascuno di noi siamo abituati a pensare un certo modo, ci può essere nonostante spesso lo nascondiamo con le parole delle difficoltà ad accettare persone di razze diverse , particolarmente di colore.
Ma tutto ciò non ha senso poichè è talmente banale soffermarsi sul colore della pelle
Francesca Manfellotti- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 05.01.12
Età : 36
- Messaggio n°156
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
come tutti i film anche questo, da lei propostoci, riflette quasi perfettamente i problemi del sociale. Il tema principale ruotava intorno ad una differenza del colore della pelle ma la visione di quelle scene ha suscitato in me una riflessione che andava oltre quelle scene o quella "diversità di colore". Il mondo in cui viviamo è esso stesso intriso di differenze che possono essere di razza,di cultura, di genere, di estrazione sociale. Siamo tutti diversi, facendo rientrare in questa diversità anche i modi di vivere di ciascuno. L'intervento di Angela in aula ha fatto focalizzare la mia attenzione sul concetto di pregiudizio. Io credo che tutti, me compresa, di fronte ad una scena come questa troviano facile giudicare e "disprezzare" la reazione di un genitore che vuole opporsi, ma realmente quanti di noi riescono ad accettare le differenze? Bisogna ammettere che anche solo se si incontra per strada una persona insolita a vedersi, magari per il suo modo di vestire, si è portati a giudicare anche inconsciamente. Pertanto credo sia facile parlare quando il "problema" non ci riguarda in prima persona.... e come ha detto in aula Diana c'è sempre qualcosa che viene detto tra i denti...
mariapetrellese- Messaggi : 26
Data di iscrizione : 16.12.11
Età : 39
Località : Lusciano
- Messaggio n°157
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
per quanto riguarda la conversazione tra padre e figlio, penso che il figlio abbia dato al padre una grande lezione di vita, cosa che forse avrebbe dovuto fare il padre. Il ragazzo nonostante sia giovane mostra una grande maturità e penso che nessuno meglio di lui possa decidere della sua vita.
La frase che più mi ha colpito è quella con cui il figlio dice al padre: "io mi sento uomo, tu ti senti un uomo di colore". Questo è nodo della questione, considerarsi diverso dagli altri e soprattutto accettare la situazione senza opporsi. Menomale che il figlio non si lascia influenzare dal padre.
I genitori vogliono sempre il meglio per i loro figli, penso che anche in questo caso sia così, il padre vuole solo proteggere il figlio dalla società in cui vive, ma di certo così non si ottiene nulla!!!
La frase che più mi ha colpito è quella con cui il figlio dice al padre: "io mi sento uomo, tu ti senti un uomo di colore". Questo è nodo della questione, considerarsi diverso dagli altri e soprattutto accettare la situazione senza opporsi. Menomale che il figlio non si lascia influenzare dal padre.
I genitori vogliono sempre il meglio per i loro figli, penso che anche in questo caso sia così, il padre vuole solo proteggere il figlio dalla società in cui vive, ma di certo così non si ottiene nulla!!!
mariapetrellese- Messaggi : 26
Data di iscrizione : 16.12.11
Età : 39
Località : Lusciano
- Messaggio n°158
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
questo è un tipico esempio di discriminazione.
Purtroppo ancora oggi si sentono queste cose, non solo nei confronti delle persone di colore ma spesso verso i più deboli e bisognosi di aiuto, come appunto i disabili.
Basterebbe un pizzico di umanità a volte per cambiare le cose, basterebbe semplicemente mettersi nei panni dell'altro.
Purtroppo ancora oggi si sentono queste cose, non solo nei confronti delle persone di colore ma spesso verso i più deboli e bisognosi di aiuto, come appunto i disabili.
Basterebbe un pizzico di umanità a volte per cambiare le cose, basterebbe semplicemente mettersi nei panni dell'altro.
raffaellatesoro- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 15.12.11
Età : 36
- Messaggio n°159
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Non conoscevo questo film ma mi ha colpito tanto perchè nonostante sia degli anni '60 notiamo come la tematica che affronta è ancora attuale. un film dove le persone di colore erano ancora denominate "negri", dove l'amore tra due persone con colore della pelle diverso era considerato uno sbaglio, dove il diverso faceva paura; vorrei poter dire "è solo un film di vecchia data!!!" e che tutto ciò apparteneva agli anni '60, ma non è cosi putroppo oggi tutto ciò esiste ancora soprattutto esiste la paura del diverso. Durante la discussione in aula è emerso più volte che vivere in un mondo, questo mondo, dove il colore della pelle ha sempre fatto la differenza non è per niente facile, lo ricordava appunto un ragazzo Gianni che raccontava la sua esperienza come educatore di ragazzi di colore e le difficoltà che incontrava nel portare con sè questi ragazzi. Mi viene in mente la frase del film detta dal prete " sono loro il mondo, loro lo cambieranno" ma ciò sarà possibile solo superando ogni pregiudizio e accogliendo la diversità come risorsa senza paura.
Rosa Di Fraia- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 02.01.12
- Messaggio n°160
re:3.lab.diversità- indovina chi viene a cena
Questa commedia ci dimostra come i pregiudizi sono esistiti ed ancora esistono,è un appello alla coscienza di ognuno di noi..in quanto questo film tratta il tema della discriminazione razziale verso la gente di colore..nonostante il trascorrere degli anni e le diverse leggi.. i pregiudizi continuano ad esserci confermando quanto a distanza di tempo questo tema risulta attuale.Infatti continuiamo ad avere dei pregiudizi verso coloro che riteniamo"diversi".
valentina.felace- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 31.12.11
Età : 34
- Messaggio n°161
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Questa commedia dimostra chiaramente quanti pesanti pregiudizi si creano le persone nei confronti delle persone differenti da loro stessi. E' quasi una sorta di timore verso il diverso. Ancora oggi il tema risulta molto attuale ed è giusto che questo film venga fatto vedere per farci riflettere.
elisabettaschiavone- Messaggi : 29
Data di iscrizione : 15.12.11
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- Messaggio n°162
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
marilenacacciapuoti ha scritto: Oggi, nella prima parte della lezione, durante la visione degli spezzoni del film “Indovina chi viene a cena”, sono state diverse le frasi che mi hanno portato a riflettere. Di seguito ne riporto alcune:
<<…è ingiusto ritenere che gli altri siano superiori ai negri!>>, la frase è quella pronunciata dalla madre della ragazza “bianca” innamorata di John Prentige, un giovane medico dal colore della pelle nero;
Ed ancora John, rivolgendosi a suo padre, dice: << tu ti consideri un uomo di colore, Io invece mi considero un uomo>>.
Credo che dalle frasi che ho riportato emerga chiaro il concetto di diversità.In particolare, lo si evince da quest’ultima frase che John rivolge a suo padre con profondo rammarico, in quanto quest’ultimo si sente diverso; una diversità legata al suo colore della pelle, alle sue origini, dunque una diversità culturale. Il figlio nonostante sia consapevole del “peso” che le generazioni precedenti gli abbiano lasciato, contrariamente al padre, non avverte alcuna diversità; lui si sente un uomo, “si sente unico esattamente come tutti gli altri” e avverte forte il desiderio di voler seguire i suoi sentimenti.
Sono pienamente d'accordo con la Cacciapuoti, infatti, nel vedere questo film per la prima volta in aula insieme alle mie amiche, mi sono un pò rabbrividita nel vedere situazioni di razzismo così forte, non solo in quegli anni ma ancora vivo nei giorni nostri............due sono gli aspetti che hanno attirato la mia attenzione, e nel leggere i commenti delle mie colleghe mi trovo in accordo con loro:
1)....come è importante vedere l'essere umano per quello che è, un uomo libero, ricco di sentimenti, anche se presenta delle diversità fisiche, psichiche,cognitive, ecc, in questo caso diverso per colore.
2)....mi ha colpito l'aggressività e la dolcezza del figlio nel rilevare al padre il suo sentimento per una donna diversa per razza e colore. Lui cerca di fargli capire che non deve sentirsi diverso perchè di colore, ma sentirsi come gli altri un UOMO.
Marika Zobel- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 16.12.11
- Messaggio n°163
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Non avevo mai visto questo film e ringrazio la professoressa per averci fatto visionare le scene migliori, sono sicura che quanto prima lo vedrò per intero. Numerose sono le frasi che mi hanno colpito ad esempio quando la governante dice "uno della mia razza non deve mettersi in un posto più alto di quello che merita" e ancora quando la madre della ragazza parlando con il marito dice "i bianchi sono superiori ai neri" e ancora quando il padre parlando con il figlio dice "anche se cambieranno le leggi non cambierà mai il parere della gente a riguardo". Tutte queste frasi fanno pensare come sia netta la differenza, la diversità tra le persone e io credo che nonostante oggi si parli di pari opportunità, di uguaglianza e cose simili siamo ancora in qualche modo nella situazione del film. Molte mamme italiane credo che farebbero una vera e propria tragedia se una propria figlia portasse a casa una persona di colore o comunque diversa da noi. Però significative mi sono apparse le parole del prete il quale dice "sono loro il mondo e lo cambieranno questo sporco mondaccio" e ancora quando dice "ho celebrato molti matrimoni misti e devo dire che durano molto di più rispetto a quelli normali anche se non conosco bene il motivo". Io penso che da queste parole bisogna prendere spunto per abbattere le discriminazioni razziali che purtroppo ancora oggi sono molto presenti nella nostra realtà.
Marika Zobel
Marika Zobel
mariannanatale- Messaggi : 32
Data di iscrizione : 15.12.11
- Messaggio n°164
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Film del passato "Indovina chi viene a cena" ci propone una tematica attuale.Il pregiudizio della gente nei confronti dell'uomo di colore ancora più forte nel passato è in questo film nelle espressioni dei genitori, nei loro discorsi,quando si preoccupano solo dei giudizi, delle impressioni della gente e delle difficoltà che incontreranno, senza considerare invece sentimenti ed emozioni del proprio figlio
Alessandra Cipollaro- Messaggi : 26
Data di iscrizione : 15.12.11
Età : 34
Località : Portici
- Messaggio n°165
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Non avevo mai visto questo film... Guardando i video in aula, di primo acchito mi ha colpito molto la reazione dei genitori del ragazzo, in quanto mi sarei aspettata che non si sarebbero opposti al matrimonio, ed invece non è stato così. Ho interpretato questo loro atteggiamento secondo una duplice visione: come forma di razzismo da parte delle persone di colore verso i bianchi (aspetto sul quale non mi ero mai soffermata prima) e come senso di inferiorità vissuto dalle persone di colore, che ho notato soprattutto nelle parole della governante.
Da questo film emerge chiaramente il tema della diversità, stavolta non dal punto di vista della disabilità ma del colore della pelle, della cultura di appertenenza. Anche se il film non è recente, la tematica trattata è comunque molto attuale. Tutt'oggi facciamo fatica ad aprirci alla diversità, perchè l'ignoto ci fa paura, ciò che si discosta dalla normalità ci spaventa.
Mi ha colpito molto la frase "Ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un uomo" che, a mio avviso, dimostra l'importanza della presa di coscienza dei diritti dell'uomo in quanto tale, indipendentemente dalla razza di appartenenza.
Le due culture sono totalmente diverse, ma le differenze non ostacolano il sentimento d'amore che unisce i ragazzi, che costituiscono un esempio della nuova generazione caratterizzata dal superamento dei pregiudizi. Infatti, come emerso dall'interessante dibattito in aula, non basta solo "legiferare", ma è necessario un mutamento e una maturazione culturale delle mentalità delle persone.
Alessandra Cipollaro
Da questo film emerge chiaramente il tema della diversità, stavolta non dal punto di vista della disabilità ma del colore della pelle, della cultura di appertenenza. Anche se il film non è recente, la tematica trattata è comunque molto attuale. Tutt'oggi facciamo fatica ad aprirci alla diversità, perchè l'ignoto ci fa paura, ciò che si discosta dalla normalità ci spaventa.
Mi ha colpito molto la frase "Ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un uomo" che, a mio avviso, dimostra l'importanza della presa di coscienza dei diritti dell'uomo in quanto tale, indipendentemente dalla razza di appartenenza.
Le due culture sono totalmente diverse, ma le differenze non ostacolano il sentimento d'amore che unisce i ragazzi, che costituiscono un esempio della nuova generazione caratterizzata dal superamento dei pregiudizi. Infatti, come emerso dall'interessante dibattito in aula, non basta solo "legiferare", ma è necessario un mutamento e una maturazione culturale delle mentalità delle persone.
Alessandra Cipollaro
chiaraciccarelli- Messaggi : 17
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- Messaggio n°166
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
“Indovina chi viene a cena” è un film che dimostra come la diversità sia riscontrabile in ogni persona,cultura,popolo…è una tematica presente da sempre e anche molto attuale. La diversità si traduce qui nel colore della pelle. Il film mette in contrapposizione due diverse mentalità in un “tempo comune”. C’è la visione etica,o come la si vuole chiamare, del padre che non approva il matrimonio del figlio con una donna bianca. A questa visione si oppone quella del figlio che non crede a queste differenze di colore. Al di là di false retoriche, dalla discussione in aula è emerso che questa distinzione tra uomo bianco e uomo nero,anche se in maniera più pacata è presente ancora oggi. Un nostro collega ci ha raccontato la sua esperienza e il suo sentirsi in qualche modo “in suggestione” nel guidare la macchina,nel suo paese,con a bordo dei ragazzi di colore. Sarei ipocrita a negare di provare le stesse sensazioni se mi fossi trovata al suo posto. C’è da dire però che i ragazzi che erano con lui in macchina appartenevano ad una comunità e probabilmente provenivano da una realtà particolare. E forse è questo che ci fa stare sull’attenti,l’atteggiamento sociale di attribuire comportamenti incivili a chi è diverso da noi,agli immigrati (come del resto sentiamo al telegiornale) comportamenti che è importante sottolineare si verificano anche in persone come noi,ma la riflessione sarebbe qui molto ampia. Tuttavia credo che la diversità non esiste,è un concetto presente soltanto negli occhi e nella mente di chi crede nella diversità (intesa qui come diversità di “pelle”)
robertariccio- Messaggi : 11
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- Messaggio n°167
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
La parte del film che più mi ha colpito è stato il momento in cui il padre del ragazzo afferma che se anche un giorno cambieranno le leggi, non potrà mai cambiare la mentalità delle persone.
Collegandomi attraverso questa affermazione ai giorni nostri e al tema della disabilità, posso dire che nonostante ci siano leggi che tutelano i disabili non c’è alcun impegno da parte della società affinchè queste leggi vengano messe in pratica.
Collegandomi attraverso questa affermazione ai giorni nostri e al tema della disabilità, posso dire che nonostante ci siano leggi che tutelano i disabili non c’è alcun impegno da parte della società affinchè queste leggi vengano messe in pratica.
Guarino Lucia- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 27.12.11
- Messaggio n°168
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
"Indovina chi viene a cena?" Avevo già visto questo film. Anche se il film è degli anni ’60, il problema della diversità è sicuramente attuale, ma con un incidenza sicuramente meno forte del passato, almeno nei paesi culturalmente e democraticamente avanzati. Credo che questo film insegni l'importanza delle nostre azioni e della nostra determinazione,senza il coraggio di tante piccole persone il mondo non avrebbe fatto questi passi avanti ma, altri deve farne ancora. Tutta la speranza è racchiusa in questo dialogo : quello in cui il padre della ragazza discute con il prete, dicendogli: "quei due insieme non sopravviveranno come coppia in questo sporco mondaccio". Il prete, allora gli risponde: "Sono loro il mondo e lo cambieranno questo sporco mondaccio".
luisa buono- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 20.12.11
- Messaggio n°169
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Diversità….giudicare gli altri solo perchè sono diversi....questo è quello che succede tutti i giorni!!!
Tutte le mattine qualcuno si alza e si sente in dovere di giudicare tutto e tutti per qualsiasi cosa gli passi per la testa. Questo della diversità è probabilmente il fenomeno più radicato nella società e non è necessario che si facciano voli pindarici per vedere ciò che succede quotidianamente. Non mi sento di giudicare le persone che in un modo o in un altro puntano il dito contro la diversità perchè mi sentirei un’ ipocrita, tutti a modo nostro abbiamo a che fare con questo problema, chi di più chi di meno tutti, spesso si trovano a puntare il dito contro il prossimo. La stessa donna di colore che aggredisce l'uomo, entrato in casa sua, è l'emblema di quanto detto....la diversità fa discutere e nessuno n'è immune!
Tutte le mattine qualcuno si alza e si sente in dovere di giudicare tutto e tutti per qualsiasi cosa gli passi per la testa. Questo della diversità è probabilmente il fenomeno più radicato nella società e non è necessario che si facciano voli pindarici per vedere ciò che succede quotidianamente. Non mi sento di giudicare le persone che in un modo o in un altro puntano il dito contro la diversità perchè mi sentirei un’ ipocrita, tutti a modo nostro abbiamo a che fare con questo problema, chi di più chi di meno tutti, spesso si trovano a puntare il dito contro il prossimo. La stessa donna di colore che aggredisce l'uomo, entrato in casa sua, è l'emblema di quanto detto....la diversità fa discutere e nessuno n'è immune!
nunziacapasso- Messaggi : 18
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- Messaggio n°170
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Questo film è molto interessante e anche molto bello!E' una mescolanza di diversi temi fra cui, razzismo, intolleranza,immigrazione, società multietnica.La storia è ambientata nell'America degli anni 60, il padre di John è un giornalista progressista, che ha dedicato la sua intera esistenza alla lotta contro la discriminazione e il pregiudizio. La sua iniziale opposizione al matrimonio della figlia lo pone in conflitto con i propri principi: egli sperimenta quanto sia difficile essere coerenti con se stessi. Dopo aver per anni combattuto contro il razzismo altrui, si trova alle prese con il razzismo negli strati profondi del proprio animo.
Saranno anche queste a far recedere Matt, che in un finale sussulto di dignità e coerenza riconosce il suo iniziale abbagliore ed acconsente alle nozze.
Saranno anche queste a far recedere Matt, che in un finale sussulto di dignità e coerenza riconosce il suo iniziale abbagliore ed acconsente alle nozze.
RAUCCIMICHELA- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 10.01.12
- Messaggio n°171
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
NON AVEVO MAI VISTO QUESTO FILM,MA ATTRAVERSO I BREVI SPEZZONI CHE LA DOCENTE CI HA PERMESSO DI VISIONARE IN AULA,HO NOTATO SUBITO CHE NONOSTANTE SIA UN FILM AMBIENTATO NEGLI ANNI '60,LA TEMATICA AFFRONTATA E' ANCORA ATTUALE,INFATTI LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE ANCORA OGGI ESISTE.LA FRASE CHE MI HA COLPITO DI PIU' E' STATA QUANDO IL FIGLIO RIVOLGENDOSI AL PADRE DICE:TU TI CONSIDERI UN UOMO DI COLORE,IO MI CONSIDERO UN UOMO.PROPRIO IN QUESTA FRASE EMERGE IL TEMA DELLA DIVERSITA',MA A MIO AVVISO IL COLORE DELLA PELLE NON RENDE UNA PERSONA DIVERSA,PERCHE' UN UOMO INDIPENDENTEMENTE DAL COLORE E' UN ESSERE UMANO CON I SUOI VALORI, SENTIMENTI E EMOZIONI E QUESTO LO RENDE UNICO...E CIO CHE BISOGNA TENER PRESENTE DI UN INDIVIDUO, NON LA DIVERSITA' PERCHE' IN REALTA,(SECONDO ME), OGNUNO DI NOI E' DIVERSO DALL' ALTRO
Conte Mariangela- Messaggi : 28
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Età : 40
- Messaggio n°172
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Mi ha colpito molto il primo intervento fatto in aula giovedì scorso dopo la visione degli spezzoni del film..Monica (mi sembra si chiamasse così la ragazza), infatti, ci ha raccontato le sue impressioni quando vide il film per la prima volta da bambina; in particolare ci ha raccontato del suo stupore nel vedere fidanzati una donna bianca ed un uomo di colore..il suo stupore di bambina le era stato indotto dai discorsi ascoltati dai nonni che le avevano sempre inculcato che "il bianco non può stare col nero".
Quando ho sentito il racconto di Monica mi é venuta in mente un'immagine vissuta da bambina: ferquentavo il primo anno di scuola elementare dalle suore e ad accogliere me e la amichetta venne suor Lucy, una suora di colore. Ricordo come fosse ieri il volto impaurito della mia compagna e il suo gesto di netto rifiuto nel darle la mano mentre salivamo le scale. Subito dopo la mia amichetta mi sussurò nell'orecchio: "ma tu non hai paura? mamma mi ha detto che dobbiamo avere paura di quelli con la pelle nera perché sono pericolosi".
Quelle immagini e quelle parole di allora non le ho più dimenticate e oggi mi fermo a pensare a come speso sia il pregiudizio a dominare i nostri pensieri, le nostre scelte, le nostre emozioni..naturalmente un bambino non ha colpa ma noi adulti, invece, abbiamo una grande responsabilità in questo senso.
Quando ho sentito il racconto di Monica mi é venuta in mente un'immagine vissuta da bambina: ferquentavo il primo anno di scuola elementare dalle suore e ad accogliere me e la amichetta venne suor Lucy, una suora di colore. Ricordo come fosse ieri il volto impaurito della mia compagna e il suo gesto di netto rifiuto nel darle la mano mentre salivamo le scale. Subito dopo la mia amichetta mi sussurò nell'orecchio: "ma tu non hai paura? mamma mi ha detto che dobbiamo avere paura di quelli con la pelle nera perché sono pericolosi".
Quelle immagini e quelle parole di allora non le ho più dimenticate e oggi mi fermo a pensare a come speso sia il pregiudizio a dominare i nostri pensieri, le nostre scelte, le nostre emozioni..naturalmente un bambino non ha colpa ma noi adulti, invece, abbiamo una grande responsabilità in questo senso.
PELELLA MARIAROSARIA- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 16.12.11
- Messaggio n°173
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
questo film mi ha fatto capire che oggi esistono ancora forme di RAZZISMO anche se la gente cercha di negarlo.
TizianaGermani- Messaggi : 4
Data di iscrizione : 10.01.12
- Messaggio n°174
Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena
Durante la proiezione dei due video in aula, ho trascritto due frasi che mi hanno colpita, per motivi diversi. Entrambe sono pronunciate da Sidney Poitier.
La prima, rivolgendosi a colui che interpreta il padre nel film : " Ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un uomo".
L'ho trovata particolarmente intelligente : può davvero considerarsi una differenza tra persone, nella loro qualità di esseri umani, il fatto di avere una pelle di colore più o meno chiaro, rossa, gialla, nera o anche blu?! Se è questo che fa una differenza tra gli esseri umani, allora anch'io sono una 'diversa'. Diversa da chi ha i capelli neri, per esempio. O da chi ha gli occhi azzurri. Non è terribilmente e incredibilmente sciocco un discorso del genere?
Mi sono detta, mentre ascoltavo quella frase, che parlare di un essere umano in termini di colore di pelle o di occhi o di capelli o di mille altre cose che si riferiscono alla sua apparenza fisica, estetica, significa non avere proprio niente di intelligente o interessante da dire.
La seconda esclamazione che mi è molto piaciuta : "Io non sono tuo", sempre rivolgendosi al padre.
In questo caso ho pensato a quei genitori che sono convinti che i figli siano una loro proprietà, una loro 'creazione'; che usano il senso di colpa per tenere legati a sè i figli, in modo che si sentano sempre in obbligo di dover restituire qualcosa.
Credo che si tratti di una delle violenze più meschine e più subdole che si possa fare nei confronti di un figlio.
Esemplificativo del senso di colpa che, in maniera sottile, comunque si insinua è il successivo atteggiamento di Poitier, dopo la 'sfuriata' : cambia completamente tono di voce, dicendo al padre che gli vuole bene.
La prima, rivolgendosi a colui che interpreta il padre nel film : " Ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero un uomo".
L'ho trovata particolarmente intelligente : può davvero considerarsi una differenza tra persone, nella loro qualità di esseri umani, il fatto di avere una pelle di colore più o meno chiaro, rossa, gialla, nera o anche blu?! Se è questo che fa una differenza tra gli esseri umani, allora anch'io sono una 'diversa'. Diversa da chi ha i capelli neri, per esempio. O da chi ha gli occhi azzurri. Non è terribilmente e incredibilmente sciocco un discorso del genere?
Mi sono detta, mentre ascoltavo quella frase, che parlare di un essere umano in termini di colore di pelle o di occhi o di capelli o di mille altre cose che si riferiscono alla sua apparenza fisica, estetica, significa non avere proprio niente di intelligente o interessante da dire.
La seconda esclamazione che mi è molto piaciuta : "Io non sono tuo", sempre rivolgendosi al padre.
In questo caso ho pensato a quei genitori che sono convinti che i figli siano una loro proprietà, una loro 'creazione'; che usano il senso di colpa per tenere legati a sè i figli, in modo che si sentano sempre in obbligo di dover restituire qualcosa.
Credo che si tratti di una delle violenze più meschine e più subdole che si possa fare nei confronti di un figlio.
Esemplificativo del senso di colpa che, in maniera sottile, comunque si insinua è il successivo atteggiamento di Poitier, dopo la 'sfuriata' : cambia completamente tono di voce, dicendo al padre che gli vuole bene.
carmelaimpero- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 15.12.11
- Messaggio n°175
Considerazioni sul film: Indovina...
Le scene del film viste in aula , lasciano riflettere sui grandi limiti umani e in particolare sul senso di superiorità che in maniera più o meno consapevole, tutti, uomini e donne hanno.
Credo che la percezione di superiorità, legata probabilmente alla nostra natura egocentrica, per quanto controllata, è comunque radicata nella psiche umana.
Allora vuoi che ti trovi di fronte ad una persona di colore o ad una persona con menomazioni fisiche o mentali o semplicemente di fronte a persone cosidette normali, magari in determinate situazioni, questa percezione risale in superficie. Il problema, allora, è come fare a controllare questo e altri aspetti della natura umana. A parer mio bisogna ampliare i nostri orizzonti mentali per riuscire a guardare "oltre"e distaccarci dal nostro Io. Bisognerà comprendere che non siamo "migliori" rispetto agli altri( più "bianchi", più bravi, più intelligenti), ognuno di noi ha dei limiti e siamo tutti su un percorso di vita sul quale vi sarà sempre qualcosa da imparare, e che "l'altro", chiunque altro, può arricchire, così come possiamo fare noi, se ci mettiamo in un rapporto di confronto positivo.
Credo che la percezione di superiorità, legata probabilmente alla nostra natura egocentrica, per quanto controllata, è comunque radicata nella psiche umana.
Allora vuoi che ti trovi di fronte ad una persona di colore o ad una persona con menomazioni fisiche o mentali o semplicemente di fronte a persone cosidette normali, magari in determinate situazioni, questa percezione risale in superficie. Il problema, allora, è come fare a controllare questo e altri aspetti della natura umana. A parer mio bisogna ampliare i nostri orizzonti mentali per riuscire a guardare "oltre"e distaccarci dal nostro Io. Bisognerà comprendere che non siamo "migliori" rispetto agli altri( più "bianchi", più bravi, più intelligenti), ognuno di noi ha dei limiti e siamo tutti su un percorso di vita sul quale vi sarà sempre qualcosa da imparare, e che "l'altro", chiunque altro, può arricchire, così come possiamo fare noi, se ci mettiamo in un rapporto di confronto positivo.