psicopedagogia2011

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Forum didattico del corso di Psicopedagogia dei linguaggi a.a.2011-12 a cura di F. Briganti Stanza di collaborazione del gruppo classe


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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  stefania arini Gio Gen 12, 2012 6:14 pm

    Avevo già visto questo film non solo nella versione originale ma nel tempo sono stati fatti diversi re-make. Per prima cosa bisogna pensare che questo film è uscito nel 1967 e,documentandomi un pò,ho scoperto che i matrimoni interraziali erano ancora illegali in ben diciassette stati americani. La pellicola in questione, toccava dunque un argomento considerato tabù da buona parte dell’opinione pubblica, andando a colpire il nervo scoperto del razzismo in una società in cui la questione dei diritti dei neri era più che mai aperta.Il film certamente sa coniugare l’intento pedagogico (c'è un evidente lezione sui valori della tolleranza e dell’uguaglianza) con il coinvolgimento per la storia narrata, mettendo in scena lo spinoso tema dei pregiudizi razziali con garbo ed intelligenza.Ora la domanda che mi sono posta in passato e che mi pongo tuttora e che se oggi si presentasse la stessa situazione del film le reazione dei genitori,della governante(l'attuale baby-sitter tuttofare) sarebbe la stessa? La società si è evoluta sotto questo aspetto?e in generale si è evoluta rispetto alle "diversità"?ma in fondo quali sono realmente le diversità?insomma ognuno può giudicare l'altro diverso...cioè diverso da se.....ma chi è il diverso "giusto"?
    senza addentrarmi in domande che forse non trovano risposta sicuramente posso affermare che con il tempo le cose sono cambiate ma non del tutto e non in tutti i Paesi e non per tutte le questioni....per esmpio in alcuni Paesi, più all'avanguardia,le minoranze possono ricoprire anche ruoli di prestigio mentre in altri sono ancora esistenti evidenti episodi di intolleranza.Io penso che in generale la DIVERSITà CULTURALE è UNA RICCHEZZA e che tutte le culture contribuiscono al patrimonio culturale. gli obiettivi raggiunti nella formulazioni di garanzie giuridiche devono essere necessariamente accompagnate da processi democrati che concretamente offrono alle minoranze le possibilità di partecipare alla formulazione di politiche che le riguardano non solo per la salvaguardia dei loro diritti ma per una coesistenza armoniosa e la sicurezza di tutti.
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty 3 Laboratorio Diversità "Indovina chi viene a cena"

    Messaggio  Loffredo Teresa Ilaria Gio Gen 12, 2012 6:25 pm

    Non avevo mai visto questo film e la frase che ha catturato la mia attenzione è quando il protagonista (figlio) rivolgendosi al padre, il quale disapprova il suo matrimonio, perchè illecito che un uomo di colore possa sposare una donna bianca, in quanto diversi, gli rivolge questa frase:"TU TI CONSIDERI UN UOMO DI COLORE MENTRE IO MI CONSIDERO UN UOMO". Questa affermazione affronta un tema di vitale importanza, quello della "diversità"che nella nostra società viene visto come un qualcosa da eliminare,annullare.
    In realtà siamo tutti diversi, dobbiamo prendere consapevolezza che è proprio questa diversità che ci rende unici.LA DIVERSITà NON DEVE SPAVENTARCI.
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Martina Ascione Gio Gen 12, 2012 6:30 pm

    Rileggo le impressioni scritte "a caldo" durante la lezione, poi leggo i vostri commenti, e mi rendo conto che tutti noi ci poniamo lo stesso interrogativo: sono passati tanti anni...sono cambiate tante cose...eppure deve cambiare ancora tanto! Durante il corso alcuni di noi sono intervenuti per sottolineare che, seppur inconsciamente, siamo portati ad avere "paura" del diverso. Gianni La Montagna ha raccontato l'episodio "dei suoi ragazzi" che in quel momento ci ha fatto sorridere...ma io credo che sia terrificante dover giustificare al negoziante l'ingresso di un gruppo di extracomunitari!!! Ecco, ritorniamo al centro della questione, la paura del diverso...ma chi è questo diverso? Monica Somma oggi mi ha fatto notare come anche i genitori del ragazzo "di colore" considerassero la sua fidanzata come una ragazza..."di un altro colore"! Allora "l'etichetta" è nella nostra mente... il problema è che è incollata davvero bene! Le generazioni attuali sono nettamente più aperte alla diversità, questo bisogna riconoscerlo...però il problema del "che cosa penseranno" è ancora attuale. Non si parla solo di colore della pelle, di religione o cultura... Se ci fermiamo a riflettere, ci renderemo conto(anche se affermiamo il contrario) che spesso siamo condizionati dal giudizio delle persone. Così limitiamo il nostro pensiero, omettiamo qualcosa, ci vestiamo in un determinato modo...E nonostante questa consapevolezza, ognuno di noi, a sua volta, "commenta" le azioni di qualcun'altro! I passi in avanti sono stati fatti...ma c'è ancora tanto da lavorare...è così difficile pensare che ognuno di noi è un uomo??

    Martina Ascione

    Grazie a tutti,
    sono contenta che Martina tu abbia risolto il problema tecnico sul tuo post!
    Ieri avrei voluto dare più spazio a questo dibattito e se volete
    ci ritaglieremo un pò di spazio per trattarlo in un altro laboratorio.
    la docente
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    RosaMonaco


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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  RosaMonaco Gio Gen 12, 2012 7:00 pm

    Avevo già visto il film "Indovina chi viene a cena" e nuovamente mi ha colpito perchè evidenzia perfettamente il concetto di diversità e di razzismo...un problema purtroppo sempre esistito e che sembra non essere scomparso. Credo che il razzismo sia un vero e proprio "handicap" per l'essere umano, in quanto non trovo giusto denigrare,offendere,sentire inferiore o giudicare le persone solamente per il colore della pelle, per la provenienza da una terra diversa dalla nostra. Ogni persona ha un proprio "bagaglio" di difetti,qualità esperienze e ciascuna va trattata allo stesso identico modo.Nella parte finale del film sembra esserci un velo di speranza per un futuro cambiamento..io lo spero vivamente, spero che la nostra generazione e quella futura siano in grado di formare un mondo che non pensi alla diversità come avversità,ma che si guardi all'altro come "fratello".Bisognerebbe pensare all'uomo in quanto tale nella sua integrità,nel suo rispetto..
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Instantkarma Gio Gen 12, 2012 7:03 pm

    Anche se il film è di qualche anno fa il problema della diversità è sicuramente attuale, ma con un incidenza sicuramente meno forte del passato, almeno nei paesi culturalmente e democraticamente avanzati. Nel film il momento in cui il ragazzo di colore fa notare al padre che lui è un uomo come tutti gli altri e non un uomo di colore, credo sia significativo e toccante al tempo stesso.
    Quando il papà gli rimprovera che non è una legge che può far accettare un unione tra persone di etnie differenti ma bensì il pensiero della gente, credo che abbia ragione, però sta a noi che abbiamo le chiavi del futuro far passare il messaggio che la diversità non esiste.
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Conte Mariangela Gio Gen 12, 2012 7:20 pm

    Guardando in aula le scene salienti di "Indovina chi viene a cena" si comprende subito che si tratta di un film abbastanza vecchio ma in realtà la tematica che affronta non é, a mio avviso, per niente superata. Il tema della diversità e dei pregiudizi sul colore della pelle potrebbe essere considerato superato se si pensa a quanta strada é stata fatta nel corso dei decenni per il riconoscimento universale dei diritti fondamentali di ogni persona. In realtà la questione rimane ancora attualissima perché, secondo me, i pregiudizi sulla "razza", sul colore della pelle, sull'appartenenza etnica, continuano a rimanere, seppur "mascherati" da u'aureola di diffuso perbenismo.
    Anche se non avevo mai visto prima il film, gli spezzoni guardati in aula mi hanno molto colpito..mi é piaciuta molto la tenerezza dei due ragazzi, che, seppur molto discreti nei modi, riescono a far emergere con forza e determinazione i loro sentimenti, anche a costo di schierarsi contro tutti.
    Una scena in particolare mi é piaciuta molto: quella in cui il padre della ragazza discute con il prete, dicendogli: "quei due insieme non sopravviveranno come coppia in questo sporco mondaccio". Il prete, allora gli risponde: "Sono loro il mondo e lo cambieranno questo sporco mondaccio".
    Ho trovato bellissime queste parole del prete perché ricche di semplicità e di speranza..anche se le cose sono sempre andate così non é detto che non si possa pensare di cambiarle..o almeno di provare a farlo!
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  CHIARA LUCCHESE Gio Gen 12, 2012 7:33 pm

    Ivano Fossati nella sua canzone "Mio fratello che guardi il mondo" scrive :
    "se non c'è strada dentro al cuore degli altri
    prima o poi si traccerà. "

    Io credo che per tracciare questa strada dovremmo tornare tutti a guardare il mondo come fossimo bambini. I bambini sono gli unici che proprio non capiscono cosa significhi razzismo, che le "diversità" nemmeno le vedono. Loro non guardano il mondo con gli occhi ma con il cuore (e quello certamente non si interessa di scorgere differenze fenotipiche).

    Il razzismo non solo è privo di senso, infondato razionalmente e scientificamente, ma non è innato.
    E' la cultura, sono i costumi sociali, l'immaginario collettivo che finiscono con influenzare la spontanea e corretta idea infantile del : siamo tutti uguali.

    Secondo me bisognerebbe osservare di più il mondo dei bambini per comprendere e combattere la follia che sottende ogni fenomeno di razzismo.
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    Messaggio  antonellaguida Gio Gen 12, 2012 7:35 pm

    Guardando questa parte del film che ho visto per la prima volta ho potuto cogliere vari temi che vengono affrontanti quali la diversità di pensiero di due generazioni,il sentimento di inferiorità,la diversità,il pregiudizio e soprattutto il cambiamento,quella voglia di non essere più come la massa,ma di uscire,essere una goccia d'acqua esclusa dall'oceano..E' proprio questo la cosa che mi ha colpito il voler tentare,pur sapendo che nella vita ci sono pregiudizi ormai radicati,difficili da togliere,ma l'amore di questi due ragazzi proverà ad andare oltre,oltre..Inoltre la frase del ragazzo rivolta al padre mi ha fatto emozionare,io mi sento non un"uomo di colore" ma un "uomo"; è questo che secondo me rende realmente felici il sentirsi bene con se stesso,non percepire le diversità..

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    Messaggio  Amitrano Rossana Gio Gen 12, 2012 7:39 pm

    In passato ho sentito parlare di questo film ma non sapevo quale fosse la trama. mi fa piacere che in questo corso si possa apprendere cose nuove in vari ambiti. da questo film è emersa una forma di "razzismo bilaterale" cioè non solo la famiglia "bianca" era contraria al matrimonio ma anche quella dei "neri" pensa che "questo matrimonio non s'adda fare". Addirittura questa scelta viene vista come folle, i figli vengono considerati irriconoscenti nei confronti della famiglia. Dal video si evince il vero significato di etnocentrismo(ogni razza giudica un'altra partendo dal proprio punto di vista). Dalle varie scene del film sono emerse molte frasi forti, ottimi spunti di riflessione. A me ha colpito la reazione delle domestica: ella stessa non si fida di un suo "simile" e gli dice addirittura che non gli permetterà di rovinarle la vita. Tutto questo mostra quanto sia radicato un pregiudizio.

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    Messaggio  Marilena Carmellino Gio Gen 12, 2012 7:41 pm

    Avevo già visto questo film alcuni anni fa anche se non avevo dato molto peso al tema che veniva trattato....per me era solo un semplice film, carino che poteva essere visto...oggi durante la visione dei due video ne ho compreso invece l'importanza...Ritengo che pur essendo datato nel 1967, sia invece un film molto attuale che richiama alla luce una tematica tutt'ora presente che continua a toccarci. E' un film meraviglioso, stupendo nella sua essenzialità e semplicità: un matrimonio misto e un padre che ne osteggia l'unione in quanto preoccupato dalle mille difficoltà che una simile coppia si troverà ad affrontare in quel tipo di società. La prima vera difficoltà che si potrebbe incontrare nell'iniziare una relazione con una persona straniera sta proprio nella triste ma purtroppo radicata possibilità di scontrarsi con il razzismo delle persone. Ci sono state diverse scene che mi hanno colpito….la prima è quando il protagonista durante la discussione con il padre , afferma : TI CONSIDERI ANCORA UN UOMO DI COLORE??IO MI CONSIDERO UN UOMO!!!uomo avente diritti uguali a tutti gli altri….Emozionante è stato anche quando ad un certo punto stanno parlando il padre di lei e il fidanzato 'negro' (dicono così, allora non era ancora politicamente scorretto…purtroppo non riesco a caricare la scena per poterla condividere con voi)e il padre dice: avete pensato a cosa passeranno i vostri figli? Il fidanzato risponde: certo che ci abbiamo pensato, ma le cose stanno cambiando... a distanza di tutto questo tempo sono veramente cambiate le cose??Possiamo parlare di veri cambiamenti?
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    Messaggio  idabarone Gio Gen 12, 2012 7:57 pm

    Questo film ha come tema il "razzismo" degli anni 60. Lo si evince dalle reazioni della cameriera, del prete e soprattutto del padre del ragazzo. Lei dice ai suoi che vuole sposarsi. Ma il problema reale consiste nel fatto che l'uomo che sta per sposare è un uomo di colore. I due genitori che naturalmente sono rimasti alquanto sconvolti trovano parole e modi di vedere la situazioni consoni alla loro apertura mentale, alla loro civiltà, alla loro umanità ma soprattutto dimostrano di essere due persone di ampie vedute, a differenza dei genitori del ragazzo. Il quale sposare una "bianca" è indecoroso. Questo film ha inviato un messaggio chiaro cioè che il razzismo è più una questione di forma mentis e di abitudine che non un qualche cosa di davvero radicato nell'animo dell'uomo.Inoltre Sarebbe bello comunque se questa storia raccontata così dolcemente in questo film diventasse l'esempio da seguire dai genitori scettici di fronte all'accettazione di situazioni di questo tipo. Che l'amore trionfi sempre indipendentemente dal colore della pelle.
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    Messaggio  Guendalinacap Gio Gen 12, 2012 8:01 pm

    Non conoscevo 'indovina chi viene a cena?'nonostante adori i film in bianco e nero,così ho deciso di vederlo integralmente.
    Indubbiamente è un film che forse di primo acchito, trasmesso alla tv, non colpirebbe e verrebbe considerato "antiquato",una romantica commedia di altri tempi.
    In realtà oserei definire questo film un evergreen,che tratta in maniera 'leggera' un tema scottante come quello della discriminazione(da notare quante volte viene ripetuta la parola "negro").
    Credo che questo film insegni l'importanza delle nostre azioni e della nostra determinazione,senza il coraggio di tante piccole persone il mondo non cambierebbe nè evolverebbe mai!
    La frase più significativa del film che racchiude un senso profondo è:"Tu sei mio padre e io sono tuo figlio. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo".
    La vera domanda che mi sorge spontanea è :"riusciremo a considerarci soltanto uomini???"fino a quando non saremo in grado di farlo l'unico risultato sarà una ridondante e sconfortante sconfitta del genere umano...

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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty indovina chi viene a cena?

    Messaggio  concetta francese Gio Gen 12, 2012 8:28 pm

    guardando questo filmato, che non avevo mai visto prima, mi verrebbe da dire: "ma diverso da chi?" L'interrogativo che mi ha suscitato è proprio quello di comprendere il concetto di diversità. Che cos'è la diversità? Non ha standard definiti! E'forse diverso colui che presenta caratteristiche fisiche diverse dalle nostre? non vorrei risultare ripetitiva ma anche a me ha colpito la discussione tra padre e figlio in cui il ragazzo cercava di spiegare al padre l'importanza di superare i pregiudizi considerati appartenenti alla vecchia generazione... ma allora il mondo a quale generazione si è fermato? è forse andato oltre?
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    Messaggio  Rossanaforte Gio Gen 12, 2012 8:33 pm

    In classe dopo la visione del video, si è affrontato il problema del razziamo e della discriminazione, io penso che è più facile isolare persone diverse da noi, paura di adeguarsi a nuove culture a nuovi mondi. Si tende a chiudersi nel proprio cerchio e a non far entrare nessuno, vi è una chiusura nel rapportarsi con gli altri. Tutto ciò perchè non si è pronti al cambiamento.
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    Messaggio  Marilena Carmellino Gio Gen 12, 2012 8:34 pm

    Concordo con la considerazione di Concetta Francese....dove ci siamo fermati?qual'è la generazione a cui facciamo riferimento...
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    Messaggio  Pina Cacciapuoti Gio Gen 12, 2012 8:38 pm

    Conoscevo già il film “Indovina chi viene a cena”: l’ho visto diversi anni fa durante un cineforum in parrocchia!
    Rivedere le scene più salinti, oggi in aula, anche alla luce delle riflessioni suscitate in me nei precedenti laboratori, mi ha portato a soffermarmi sulle parole del papà di John: <<… e anche se le cambiano le leggi, non cambierebbe come la pensa la gente…>>.Tali parole, penso che esprimano bene tutta la paura di un genitore nei confronti dei pregiudizi della gente. Pregiudizi che purtroppo non vengono cancellati, da un momento all’altro, solamente attraverso un intervento legislativo.
    Una legge può andare bene per tentare di superare una crisi economica; per cambiare, invece, la “mentalità” ci vuole molto di più. C’è bisogno, infatti, di intervenire sul tessuto culturale, il che richiede tempi lunghi.
    Ecco perché sono convinta che, spesso, è soprattutto la paura di esporre il proprio figlio “ai dolorosi pregiudizi della gente” che spinge una mamma a scegliere l’aborto, di fronte alla notizia dei medici circa le possibilità di malformazioni del feto.
    Lei forse lo accetterebbe, perché è suo figlio e non “un figlio disabile”!
    Ma la società?... e spesso la risposta a questa domanda, per una mamma, risulta più dolorosa della notizia datale dai medici!

    Grazie Pina
    per aver trascritto i tuoi interessanti interrogativi.
    la docente


    Ultima modifica di Pina Cacciapuoti il Ven Gen 13, 2012 8:08 am - modificato 1 volta.
    Martina Pirone
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Martina Pirone Gio Gen 12, 2012 8:39 pm

    Le problematiche e le questioni emerse durante la lezione in aula mi hanno indotta a pensare non soltanto al concetto di diversità, ed alla percezione di essa in passato e attualmente, ma anche e soprattutto a quello che dovrebbe essere il contesto deputato ad accoglierla; un contesto che dovrebbe puntare non tanto alla co-esistenza, come semplice appartenenza allo stesso spazio, quanto all'essere-con, alla capacità quindi di essere con l'altro; e ciò non abbattendo i confini del nostro essere ma semplicemente rendendo quest'ultimi dei confini mobili, aperti, porosi per creare identità altrettanto aperte all'alterità e dunque alla diversità. Solo in questo modo credo si possa parlare di reale inclusività come espressione totale delle diversità e quindi delle differenze. A mio parere la strada è ancora lunga per il raggiungimento di tale obiettivo e non bastano ne basteranno specifiche normative al riguardo, ma molto può essere fatto anzi deve essere fatto a partire proprio da un'azione sul tessuto sociale.
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    Messaggio  mancinoangela Gio Gen 12, 2012 8:49 pm

    IL CAMBIAMENTO

    Questo film è davvero emblematico, l'avevo visto da ragazzina ma adesso mi rendo conto di poterl vedere avendo a mia disposizione più strumenti per la sua lettura.
    Nel film io ho visto più che uno scontro tra persone, uno scontro generazionale tra culture.
    Quando ci scontra con la diversità dei propri figli, è una cosa che spesso scuote in maniera particolare. Nella vita un genitore cresce ed educa il proprio figlio cercando di immaginarsi un certo tipo di vita per lui. Quando queste aspettative vengono disattese la si prende sul personale, come si ci si sentisse dei falliti. La prima reazione al diverso è di chiusura ad esso, i padri non dicono quelle cose ai propri figli per mancanza di amore, anzi! Loro sanno che se i figli percorreranno la strada battuta da loro potranno aiutarli, perchè la conoscono bene loro che ci sono già passati.
    Il problema è duplice: 1)il genitore non adotta uno sguardo proiettato al futuro, al cambiamento possibile ( che i rispettivi figli gli propongono) 2) non si da fiducia al figlio, non si crede che lui potrà abbattere qui limiti che lui non è stato in grado di abbattere (forse perchè un atteggiamento di chiusura per tutta la vita crea sfiducia verso il futuro e ci si accomoda nel "conosciuto" e rassicurante presente)
    Se si paragona i genitori alle culture e i figli alle nuove generazioni io credo che si potrà vedere il quadro ancora attualissimo. Quando due culture si scontrano è sempre un grande impatto. Non è facile mettere in discussione la propria cultura in nome del nuovo sconosciuto. Però è anche vero che per quanto "il vecchio" sia restio, i cambiamenti sono in atto, noi nn li possiamo percepire tutti, spesso siamo noi stessi che facciamo parte con i nostri discorsi, con le notre azioni e scelte a determinare un fiume che un giorno porterà dei cambiamenti che magari noi nemmeno vedremo ma è cosi, il nuovo si fa sempre spazio in u modo o nell'altro.
    Come dicevamo oggi in classe il presidente degli stati uniti oggi è un uomo di colore, se non fosse stato lui avrebbe vinto una donna! questo direi che è un gran cambiamento, ma nel mondo ogni giorno a piccoli passi serpeggiano cambiamenti, o per meglio dire moti che porteranno a cambiamenti ( vedete in questo periodo quante persone in medio-oriente stanno scegliendo la libertà)
    Bisogna sicuramente però essere attenti alla qualità del nuovo, non tutto quello che è nuovo brilla :-)

    comunicazione

    l'altra frase che mi ha colpito molto è stata quella del prete che li esortava a non preoccuparsi perche " i matrimoni misti funzionavano meglio, non so bene perchè, forse perchè ci vuole una buona dose di buona volontà più considerazione e comprensione dei matrimoni normali"
    Mi ha fatto venire in mente la comunicazione tra culture, le culture sono difficili da gestire, e spesso quando c'è bisogno che ci si incontri si chiudono a riccio su se stesse ergendo muri che sanno di fanatismo culturale, oppure può capitare che uno si apra troppo e l'altro no, che uno conceda troppo, perchè si sente inferiore e si convince cosi che la propria cultura sia inferiore. Il dialogo è sempre difficile e forse ha proprio ragione il parroco, i matrimoni "misti" mettono di fronte due culture diverse che se vogliono convivere e creare qualcosa di positivo devono impegnarsi, devono faticare per trovare un punto di accordo, capendo dove poter spostare i propri paletti, per cedere o acquisire terreno, o perchè no! abbatterli definitivamente. ma come già detto è un processo lento, che ha bisogno dell'impegno costante e dell'apertura mentale di tutti i partecipanti. Altrimenti non funzionerà mai!

    Alle superiori lessi un bel libro che consiglio a tuti, e che è facilmente comprensibile dai bambini"il razzismo spiegato a mia figlia
    Riporto un dialogo tra il padre e la figlia che mi ha sempre molto colpito:
    "i razzisti possono guarire?"
    "tu pensi che il razzismo sia una malattia?"
    "si perchè non è normale che uno disprezzi un altro perchè ha un colore diverso della pelle"
    "la guarigione dipende da loro.Se sono capaci di rimettere in questione se stessi o no"
    "come fa uno a rimettersi in questione?"
    "si pone delle domande. dubita. dice a se stesso : -può darsi che io abbia torto di pensare come penso- deve fare uno sforzo di riflessione per cambiare modo di ragionare e di comportarsi"
    "ma tu mi hai detto che le persone non cambiano"
    "si, ma si può prendere coscienza dei propri errori e superarli. Questo non vuol dire che uno cambi davvero. si adatta. può succedere quando a sua volta uno è vittima di un rigetto razzista, che si renda conto di quanto il razzismo sia ingiusto e inaccettabile. Per rendersene conto basta accettare di viaggiare e di andare alla scoperta degli altri. Come si dice, i viaggi formano la gioventù.Viaggiare è il piacere di scoprire e di imparare, è capire quanto siano diverse tra loro le culture e come siano tutte belle e ricche. non esiste una cultura superiore ad un' altra"
    buona serata
    Angela Mancino


    Grazie Angela per il tempo che hai dedicato per riportarci questa tua riflessione e per gli spunti che ne derivano per questa nostra discussione.
    la docente

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    Messaggio  mdavino Gio Gen 12, 2012 8:58 pm

    Un bellissimo film cult che ci insegna molte cose. Le discriminazioni c'erano, ci sono e in qualche modo ci saranno
    sempre perchè ognuno di noi per natura teme chi è diverso. Uno straniero, è a noi estraneo, strano, diverso, finchè non abbiamo modo di conoscerlo ed approfondire la conoscenza. In Italia e nel resto dell'Europa, con l'immigrazione, l'integrazione degli stranieri è avvenuta gradualmente e quindi ci siamo abituati a convivere e condividere con persone, di cultura, razza, colore differente. Ce lo insegnano i bambini, che sin dalla scuola dell'infanzia giocano e lavorano con i loro compagni di classe delle varie nazionalità.

    MARIO D'AVINO
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  lorenacava Gio Gen 12, 2012 9:12 pm

    Non avevo mai visto questo film!sono rimasta veramente colpita in aula..da questo film emergino le problematiche le problematiche attuali della nostra società. Una società che si impone si impone di superare le diversità, ma esse sono sempre presenti.
    Credo che la frase più giusta da dire sia : "ANCHE SE CAMBIANO LE LEGGI NON CAMBIA CIò CHE PENSA LA GENTE".
    Ci troviamo nel terzo millennio ma non riusciamo ancora ad aprirci alle diversità e all'ltro! sono incredibili le espressioni del padre della ragazza, i pregiudizi della cameriera, che invece di combattere in prima persona si piega a tutto questo.
    Ma è bellissimo vedere l'amore dei due ragazzi, un sentimento cosi grande e puro che fa andare oltre le diversità e oltre tutte le barriere!! Smile
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty Re: 3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

    Messaggio  Montella Tonia Gio Gen 12, 2012 9:16 pm

    La discriminazione nei confronti delle persone di colore è sempre esistita, ed ancora di più nel periodo nel quale il film è ambientato, gli anni 60.Con il passare degli anni le cose sono cambiate, con le nuove leggi, con l'apertura delle frontiere.Anche oggi esistono delle forme di discriminazione nei confronti delle persone di colore, tutto ciò mi sembra assurdo come ha dice il protagonista del film io mi considero un uomo, non un uomo di colore.Siamo tutti uguali, tutti uomini,fatti di emozioni,sensazioni,non esistono distinzioni in base al colore della pelle.
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    3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena - Pagina 2 Empty SBAGLIO!!!

    Messaggio  lauraonorato88 Gio Gen 12, 2012 9:18 pm

    Guardando i video del film Indovina chi viene a cena oggi in aula la prima parola che ha suscitato in me un moto di coscienza è stata quella pronunciata dal padre del protagonista "SBAGLIO" riferendosi all'idea che potesse esserci un matrimonio tra una ragazza bianca e un ragazzo nero mi sono chiesta come è possibile utilizzare una parola così forte, così dura da digerire per due persone innamorate??? Qual è questa differenza insormontabile che impedirebbe ai due di essere felici??? Quanto può condizionare il giudizio della gente nella vita di due persone???Io credo che nessuna differenza possa dare ragione a questa parola così lapidaria utilizzata, non esiste SBAGLIO per me se l'animo e il cuore sono UGUALI...
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    Messaggio  Adriana Capuano Gio Gen 12, 2012 9:21 pm

    Non avevo mai visto questo film e posso dire per esperienza personale che non mi sembra tanto assurdo questo atteggiamento nei confronti di qualcuno dal "colore della pelle" diverso dal nostro.
    Ho due cugini brasiliani, sono più grandi di me e sono stati adottati da mia zia quando ancora erano piccolissimi.
    Crescendo io e vedendoli "diversi" di me iniziavo a fare domande perchè mi sembrava assurdo che tutta la famiglia che mi circondava fosse "bianca" compresi i loro genitori e solo loro due tra 60 persone riunite per le feste di Natale e capodanno erano di "colore" diverso dal mio, dal nostro.
    Crescendo i miei genitori mi hanno insegnato a non dar peso a queste differenze, che sono veramente futili e superficiali. Ho imparato a capire tutto quello che mi veniva insegnato e mi trovo ora Razz Sono cresciuta confrontandomi con la loro "diversità" e loro con la mia e ho imparato con gli anni che non basta il colore della pelle per giudicare una persona, non hanno il mio stesso sangue, ma hanno il mio stesso cognome e giocare e crescere con loro mi ha insegnato veramente tanto. Forse per evitare pregiudizi bisogna vivere personalemente queste esperienze? sinceramente non lo so, so solo che molte volte mentre ero in loto compagnia mi sono sentita osservata in senso spregiativo, ho sentito osservare loro in senso spregiativo da persone che non hanno mai avuto modo di conoscerli, di capire che persone speciali siano e di capire che non esiste alcuna differenza, siamo tutti esseri umani.

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    Messaggio  marilenacacciapuoti Gio Gen 12, 2012 9:27 pm

    Oggi, nella prima parte della lezione, durante la visione degli spezzoni del film “Indovina chi viene a cena”, sono state diverse le frasi che mi hanno portato a riflettere. Di seguito ne riporto alcune:
    <<…è ingiusto ritenere che gli altri siano superiori ai negri!>>, la frase è quella pronunciata dalla madre della ragazza “bianca” innamorata di John Prentige, un giovane medico dal colore della pelle nero;
    Ed ancora John, rivolgendosi a suo padre, dice: << tu ti consideri un uomo di colore, Io invece mi considero un uomo>>.
    Credo che dalle frasi che ho riportato emerga chiaro il concetto di diversità.In particolare, lo si evince da quest’ultima frase che John rivolge a suo padre con profondo rammarico, in quanto quest’ultimo si sente diverso; una diversità legata al suo colore della pelle, alle sue origini, dunque una diversità culturale. Il figlio nonostante sia consapevole del “peso” che le generazioni precedenti gli abbiano lasciato, contrariamente al padre, non avverte alcuna diversità; lui si sente un uomo, “si sente unico esattamente come tutti gli altri” e avverte forte il desiderio di voler seguire i suoi sentimenti.

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    Messaggio  Matilde Pengue Gio Gen 12, 2012 9:37 pm

    Non avevo mai visto questo film e sebbene si tratti di un film di un pò di anni, io lo trovo molto attuale purtroppo. Il pregiudizio, le categorie, sono ancora sotto i nostri occhi, nonostante a volte si vedono piccoli spiragli di cambiamento. Se ne parla tanto, se ne discute ma i fatti? A mio parere i fatti stanno quasi a zero. Spesso incontro persone della mia generazione che ancora adesso parlano di differenze, diversità e sono colmi di pregiudizi. Non è facile sdradicare le loro convinzioni, non è facile far capire che i gay non sono malati,che i marocchini non sono stupratori, che le donne non sono inferiori e che un uomo in carrozzella può vivere una vita piena anche senza gambe. Il problema è nelle loro mentalità. E mi sconvolge molto di più che a pensarla così siano i giovani.
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