Federica.Tortorelli Mar Gen 17, 2012 2:45 pm
Non avevo mai visto questo film e ciò che ha subito catturato la mia attenzione è stata la frase pronunciata dal giovane che si rivolge al padre dicendogli : “ Tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo”. Penso che quest’espressione sia di fondamentale importanza in quanto rivela il vero problema della nostra società, la quale non accontentandosi di vedere differenze tra gli uomini, laddove vi sia qualcuno privo di una gamba, di un braccio o di qualsiasi altra parte del corpo, si ostina a voler trovare ulteriori differenze che in realtà non esistono. Non potendosi infatti avvalere di differenze determinate da deficit fisici, ecco che l’uomo si avvale dei più futili motivi, come il colore della pelle, per discriminare e puntare il dito contro. E’ inconcepibile questa sfrenata ricerca della diversità in ogni minimo particolare. Come altre mie colleghe in aula, anch’io non mi aspettavo una reazione negativa da parte dei genitori di colore nel vedere la fidanzata bianca di loro figlio. Questo accade perché per ognuno di noi il diverso è sempre l’altro, mentre noi siamo sempre i giusti in tutto e per tutto. Secondo questa logica, infatti, agli occhi di un bianco i genitori di colore non potevano di certo ritenersi sfortunati ad avere un figlio innamorato di una ragazza bianca. Senza pensare che invece anche per le persone di colore fanno lo stesso ragionamento. Ciò mi fa riflettere su quanto la discriminazione del diverso, dell’altro da noi, sia una caratteristica quasi “innata”che appartiene alla natura umana, e talvolta si manifesta in maniera quasi automatica o involontaria. Un'altra cosa che mi ha dato modo di riflettere sono le parole del padre del ragazzo che chiede al figlio: “hai pensato a quello che la gente dirà di te?”. Ciò a testimonianza di quanto la reputazione altrui valga molto di più di quanto si pensa, si crede e soprattutto di quanto si ama. Il problema è che queste convinzioni sono talmente radicate nell’animo umano che persisteranno fino a quando ogni essere umano non sarà libero di agire e scegliere secondo i propri sentimenti e il proprio essere, al di là delle regole imposte dalla società e dalle tradizioni, inevitabilmente fondate su tali pregiudizi. Pertanto la parola fondamentale è il cambiamento. Infine, nonostante questo film abbia una datazione non di certo recente, risulta incredibilmente attuale in quanto testimonia appunto la difficoltà ad aprirsi all’altro, al diverso.
Federica Tortorelli.