3. lab. Diversità - Indovina chi viene a cena

Non avevo mai visto questo film che fa emergere pienamente il tema della diversità, in questo caso non nelle persone con disabilità, ma in quelle persone che la società etichetta diversi per il loro colore della pelle, per la loro cultura, per la loro religione.
Sebbene questo film sia ambientato nel 1967, oggi il problema della diversità della razza esiste ancora, esistono ancora i pregiudizi di quelle persone che non si aprono al mondo, che si considerano superiori. Sembra incredibile che due persone che si amino non possano stare insieme solo perchè hanno un colore di pelle diverso. Purtroppo scene del genere oggi capitano ancora.Ed è brutto ascoltare o assistere a scene di questo tipo.

Questo film è molto interessante,rappresenta la una mescolanza di diversi temi.La storia è ambientata nell'America degli anni 60, il padre di John è un giornalista progressista, che ha dedicato la sua intera esistenza alla lotta contro la discriminazione e il pregiudizio. La sua iniziale opposizione al matrimonio della figlia lo pone in conflitto con i propri principi: egli sperimenta quanto sia difficile essere coerenti con se stessi. Dopo aver per anni combattuto contro il razzismo altrui, si trova alle prese con il razzismo negli strati profondi del proprio animo.

E'proprio vero la diversità fa paura! Ma in questo caso la vera paura qual'è?
E' la paura del diverso, diversità del colore di pelle, quindi di cultura, la paura di non essere accettati o la paura dell'opinione pubblica?
La frase chè più mi ha colpito è stata: tu ti consideri un uomo di colore io un uomo!
Dietro questa affermazione c'è molto, c'è la voglia di cambiare, di abbattere le vecchie mentalità e di creare un nuovo "universo di valori".
Ciò che mi colpisce non è tanto l'atteggiamento dei genitori della ragazza, ma il comportamento del padre del ragazzo che disapprova il loro matrinomio, l'attegiamento di un uomo che si sente diverso. Quindi non si tratta nemmeno tanto di razzismo, ma di sentirsi diversi, anzi di avere paura della diversità. La diversità è qualcosa che non dovrebbe esistere.

SPESSO SI PARLA DI DIVERSITà.....rispetto della diversità,apertura alla diversità,integrazione...ma che cosa è la diversità e soprattutto chi siamo noi per giudicare una persona diversa?in riferimento al film visto in aula "indovina chi viene a cena?"mi ha colpito la seguente affermazione:io sono un uomo,con gli stessi sentimenti ed le stesse emozioni di tutti gli altri.....è lecito giudicare una persona diversa solo perchè diverso è il colore di pelle?è una domanda retorica...ma purtroppo,oggi nel XXI secolo,mentre il mondo va avanti ci sono persone che arretrano sempre di più.....sono persone prigioniere di pregiudizi di cui non è facile liberarsi quando di mezzo vi è l'ignoranza....
CINZIA QUARTULLI

Non avevo mai visto questo film e mi ha colpito molto la sua attualità..come ho letto in qualche commento quello che fa paura è la diversità..il ragazzo faceva paura alla famiglia della ragazza, perchè "nero", ma anche lei fa paura perchè "bianca"...questo spaventa molto ed è contro questa chiusura che bisogna "lottare". Spesso dimentichiamo che siamo tutti uomini e siamo fatti tutti allo stesso..è proprio da questa idea che bisogna partire..ed imparare ad affrontare il cambiamento!

Ricordo di aver visto il film molti, molti anni fa, penso in una notte insonne d'estate.
Quello che penso sia opportuno sottolineare, non è la l'ovvia questione del razzismo, quanto piuttosto la paura del cambiamento. Il cambiamento e l'opportunità dello stesso è al centro dei discorsi. Nessuno nega la diversità, anzi, tutti ne fanno un vanto: la differenza tra padri e figli sta nel giudizio di valore dato a questa caratteristica. Per i padri la diversità è uno strumento ed una ragione per la separazione, per i figli, la diversità è motivo di interesse per l'altro e, quindi, di congiunzione. Questo cambiamento di prospettive è per i genitori incomprensibile, offensivo, deprecabile, da ostacolare. Il cambiamento è il vero ostacolo, perché destabilizza porta a dover imparare a gestire situazioni nuove.
Questo è l'aspetto più moderno del racconto: la diversità è un problema perché lo è sempre stato. Tutti siamo consapevoli che questo sia sbagliato, ma quanto facciamo per cambiare le cose?

Non avevo mai visto questo film e cosa che mi ha colpito tantissimo è stata la paura nell'essere diverso e la paura del diverso, il film è vecchio ma oggi nel2012 la situazione é ancora questa. Nel film sembra di assistere al fenomeno del razzismo anche su se stessi non si puó aver paura di essere diversi, soprattuto se la diversitá sta nel colore della pelle. Quello che dovrebbe essere capito è che tutti siamo diversi,ognuno ha qualcosa che lo diversifica dagli altri e la differenza per il colore di pelle è una diversità minima rispetto alle altre quali possono essere anche ad esempio le semplici diversità caratteriali.

questi video mi hanno fatto riflettere molto sul come il tempo possa cambiare il modo di pensare dell'uomo fino a stravolgerlo completamente..la nostra generazione è sicuramente molto fortunata in quanto "libera" di esprimere le proprie opinioni,libera di vivere la propria vita,libera di "ESSERE" ed " ACCETTARsI" cosi com'è.La scena che mi ha maggiormente colpito è stata quella in cui la governante dice:" una persona del mio stesso colore non può aspirare a tanto",come se lei non accettasse la propria persona e la propria origine; l'amore tra i due ragazzi invece mi ha trasmesso non solo emozioni,ma libertà e fiducia nel domani perchè ha dimostrato che con la volontà è possibile superare gli ostacoli che la vita ci pone,e abbattere ogni barriera sociale.

Di questo film, ciò che mi ha colpito, è stata la reazione che il padre di lui ha avuto, perchè non pensavo anche i "neri" avessero una chiusura mentale verso il mondo dei "bianchi". dico neri, perchè ho notato che anche la cameriera ha reagito male alla presentazione del ragazzo. Certo le differenze tra i due pensieri ci sono, ma infondo entrami tendono a dividere le due razze.
Oggi il pensiero è cambiato, almeno in parte, poichè ci sono ancora delle persone che non condividono questa situazione e la combattono.
Con l'abolizione delle frontiere, ci si mescola con molta più facilità, e questo ha agevolato l'evoluzione del pensiero della società.....E MENO MALE!!!

Questo film è l'emblema di come noi essere umani affrontiamo la diversità. Certo, qualcosa è cambiato da quando è stato girato il film tanto che oggi negli USA vi è un presidente di colore, cosa che credo sarebbe stato impensabile qualche anno fa.Nonostante questo credo che la strada sia ancora lunga, credo che gli essere umani difficilmente saranno in grado di comprendere la diversità.Dice carboni in una sua canzone " non hai mai pensato che per una volta invece di essere curioso potresti incuriosire tu...."Noi crdiamo di essere pemetti, di vivere in un paese civile ma mai pensiamo di poter apparire diversi. Eppure ognuno di noi è diverso dall'altro, quello che ci rende diversi non è solo il colore degli occhi o della pelle, ma anche il nostro modo di essere , di fare e di pensare .E allora perchè giudichiamo in malo modo chi non ci somiglia o appartiene ad un'altra cultura. Credo che anche per un uomo di colore un bianco può apparire diverso da lui, ma cosa ci da il diritto di pensare che siamo migliori di lui solo perchè la nostra pelle è diversa?

Questo film rende bene l'idea di come mezzo secolo fa, alla persona di colore veniva impedito l'integrazione con i bianchi e viceversa ma soprattutto di innamorarsi di una donna o di un uomo che non fosse della sua razza e della sua cultura. Ancora una volta mi trovo a commentare una delle tante problematiche che riguardano persone definite "diverse", e anche in questo caso devo esprimere il mio rammarico nell'attestare che, purtroppo,episodi di intolleranza verso le persone di colore esistono ancora oggi come si evince dalle cronache che spesso ci riportano notizie di aggressioni nei confronti di queste persone. Sono fermamente convinta che ogni essere umano deve essere accettato dalla società per le capacità di interagire con gli altri e per le proprie idee indipendentemente dal colore della pelle, dalla razza e cultura.

Natalina Reccia

Avevo già guardato qualche tempo fa il film. Purtoppo il razzismo è oggi molto presente tra di noi e, anche se stupisce, mi rendo conto che la sua presenza tra i giovani è ancora più marcata rispetto ai passati anni.

Non avevo mai visto questo film. Nel vedere queste scene, si evince subito un forte senso razziale nei confronti del protagonista. Ciò che mi ha particolarmente colpito è stata la figura della madre che nonostante sia preoccupata per la figlia ripete più volte che ciò che la fa stare bene è il fatto che la figlia sia molto contenta. è bellissima la scena del sacerdote quando dice che i matrimoni misti richiedono una dose maggiore di buona volontà, più considerazioe più comprensione dei matrimoni "normali" oggigiorno. Quindi si evince come questo matrimonio viene visto come "non normale". Ma in realtà dov'è e qual'è la legge che asserisce che non sono possibili i matrimoni misti? Da nessuna parte, quindi possiamo dire che: LA LEGGE SIAMO NOI E IL PIù DELLE VOLTE SIAMO NOI A FARLA (IN MODO NEGATIVO).

" INDOVINA CHI VIENE A CENA" è un film ambientato negli anni cinquanta, quando una storia tra una donna bianca e un uomo di colore era inaccettabile, quasi uno scandalo.
Oggi fortunatamente molti pregiudizi sul colore della pelle li abbiamo superati, ogni giorno siamo testimoni di coppie di nazionalità diverse tra loro.
Io penso che l'essere umano deve essere apprezzato in quanto uomo, indipendentemente dal fatto di essere "diverso" per colore, religione o nazionalità.
Se tutti noi cambiassimo modo di pensare, lasciandoci alle spalle convinzione e tabù potremmo ancora credere che in futuro qualcosa cambierà.

Guardando i video mi ha colpito soprattutto l'ultima frase del secondo video quando il figlio si rivolge al padre e gli dice<< TU SEI MIO PADRE E IO SONO TUO FIGLIO . TI VOGLIO BENE E TE NE VORRò SEMPRE .MA TU TI CONSIDERI ANCORA UN UOMO DI COLORE MENTRE IO MI CONSIDERO UN [UOMO]. Bisogna abbandonare i pregiudizi di ogni tipo , del colore della pelle, di cultura , religione e di handicap. una persona va rispettata a prescindere da tutto ciò, va rispettata perchè è fatta di carne,ossa ma soprattutto sentimenti...

Ho avuto l’opportunità di guardare questo film un bel po’ di tempo fa e ci sono delle scene che destano sempre interesse nell’essere proposte, considerato il loro tema ancora oggi molto attuale! Ci porta a riflettere sui pregiudizi esistenti nei confronti delle diversità, su come l’aspetto esteriore ci faccia dimenticare che siamo tutti, indistintamente uomini! Mi ha colpito tantissimo la frase “tu ti consideri un uomo di colore, io mi considero un uomo”! Un’ affermazione così forte che racchiude una lezione di vita molto significativa fornita da un figlio al proprio padre. Essere bianco o essere “più scuro”, che differenza si può riscontrare? Anche noi cosiddetti “bianchi” siamo diversi: io posso avere gli occhi marroni e i capelli castani, un’altra donna può essere bionda con gli occhi chiari, un’altra ancora potrebbe avere gli occhi verdi e la pelle mulatta, eppure queste “differenze” nella nostra cultura non suscitano pregiudizi! E se anche una persona fosse diversa da noi per colore della pelle, cultura, religione, orientamento politico, andrebbe comunque rispettata in quanto tale!
Ginevra Piccolo

Avevo già visto questo film e ritengo che sia na sottile commedia che maschera ed in parte racconta in forma ironica e leggera il tema della discriminazione razziale sulla gente di colore nell'America degli anni 60. E' davvero ben fatta questa pellicola, le battute non sono poi così leggere (viene ripetuto innumerevolmente il termine dispregiativo "negro" dai protagonisti e addirittura dalla futura moglie del protagonista ) ma ci sta: è un modo chiaro ed intenso che ci permette di comprendere...
Tutt'oggi esiste ancora questa realtà?...
...Non dimentichiamo il delitto della ragazza araba Sanaa Dafani da parte del padre per essersi fidanzata con un ragazzo di razza diversa.

Maria Santoro

Una commedia che tratta uno degli argomenti piu scottanti di quell'epoca in america. lo fa in modo semplice, magari per certi aspetti anche un po banale e buonista. una commedia in cui, per ragioni contingenti, due coppie di genitori, una afroamericana e una bianca, debbono decidere sull’eventuale obiezione all’imminente matrimonio dei loro figli. Tale film riporta temi come amore, razzismo e scontro intergenerazionale, e fa pensare a come le cose sono cambiate nell'aspetto, ma uguali nel nocciolo. Ancora oggi il razzismo esiste, sicuramente in maniera diversa, ma esiste...E forse è intrinseco nella natura umana, che teme il diverso e cerca di emarginarlo come forma di autodifesa. Lo scontro intergenerazionale è più vivo che mai di questi tempi, nei quali il confronto è reso ancor più difficile dalla presenza di una forte asimmetria culturale per quanto riguarda la tecnologia, che è sempre più complessa. Fortunatamente anche l'amore c'è ancora...

In merito alle scene del film, ha colpito molto la reazione dei genitori del ragazzo, in quanto mi aspettavo che non si sarebbero opposti al matrimonio, ed invece non è stato così: essendo consapevoli del giudizio che i bianchi hanno nei confronti dei neri, soprattutto in merito ai matrimoni combinati, cercano a tutti i costi di proteggere il ragazzo dai futuri scandali che attirerebbe. Quindi si può anche notare cosa pensano, stavolta, i neri dei bianchi. E si comprende il senso di inferiorità vissuto dalle persone di colore, che ho notato soprattutto nel personaggio della governante. E cosa ancor più sconcertante è accorgersi che, nei genitori dello sposo, la preoccupazione dei giudizi, delle impressioni della gente e delle difficoltà che incontreranno, superano di gran lunga la considerazione dei sentimenti e delle emozioni del proprio figlio. Scena molto interessante è anche quella in cui la ragazza racconta del suo fidanzato alla mamma cercando di condividere con lei tutta la sua felicità, emozione che purtroppo evapora nel momento in cui il ragazzo appare agli occhi della madre. E a questo proposito, mi sento di condividere appieno l’affermazione interessante della collega Marika Zobel: <<Molte mamme italiane credo che farebbero una vera e propria tragedia se una propria figlia portasse a casa una persona di colore o comunque diversa da noi>>. Verissimo. Noi ci sentiamo così “immuni” dall’essere razzisti e nei confronti del diverso (e qui mi riferisco a tutti i tipi di differenze), ma poi, appena abbiamo a che fare concretamente con un “diverso”, scattano subito in noi gli allarmi del pregiudizio e della “paura dell’ignoto” (per citare la collega Alessandra Cipollaro).
La discriminazione nei confronti delle persone di colore, ahimè, è un tema sempre attuale. Come dice il padre di John <<anche se cambiano le leggi, non cambia ciò che pensa la gente>>. E in effetti, nonostante le mille battaglie, le dichiarazioni dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, la proclamazione dell'apartheid come crimine internazionale e l’impegno da parte di tante nazioni a salvaguardare i diritti degli immigrati, purtroppo esistono ancora questi limiti mentali e questi pregiudizi odiosi. Basterebbe un po’ di umanità per cambiare questo stato di cose, basterebbe un po’ di buon senso. E comunque credo che la maggiore responsabile di questo problema sia l’ignoranza. Ignoranza dell’altro, ma anche ignoranza nel senso di non rendersi conto che su questo mondo esistono, sì, tante differenze reali, concrete e tangibili, ma non deve assolutamente esistere il giudizio su tali differenze, anche se queste vengono avvertite.

film che negli anni '50 ha creato scalpore, non si era mai visto una coppia cosi "diversa", composta da una ragazza bianca e un uomo nero; considerando il fatto che prima un'unione del genere era tabù. una problematica che spesso dimentichiamo, atti razzisti sono ancora oggi oggetto di cronaca. una società moderna per tanti aspetti, non dovrebbe presentare discriminazioni razziali. a mio parere siamo tutti uguali, siamo tutti uomini con gli stessi diritti, doveri, per tanto ognuno merita rispetto.

COMMENTO A CALDO: Credo che molte volte le persone che circondano il soggetto "diverso", influenzano l'idea che il soggetto ha di se stesso condizionando di conseguenza le sue scelte ed i suoi comportamenti. La cosa che mi ha stupita maggiormente è proprio il comportamento della famiglia del ragazzo di colore che non accetta il matrimonio proprio come non lo accetta la famiglia (soprattutto il padre) della ragazza!
Non credo che la famiglia del ragazzo si senta inferiore, semplicemente hanno paura di quello che la gente possa pensare di loro...è proprio quello il problema QUELLO CHE PENSA LA GENTE!L'opinione della gente del tessuto sociale è il fattore che maggiormente influenza il soggetto diverso ma anche quello "normale". La frase che più mi ha colpito e nella quale identifico il mio pensiero è proprio quella del parroco quando dice: "Loro non devono avere paura del mondo...il mondo saranno loro!!"

Questi video offrono numerosi spunti di riflessione. Guardando il padre e il figlio discutere nel secondo video,mi sono venute in mente le numerose discussioni che avvengono tra me e mio padre; litighiamo per vari motivi ma, fondamentalmente, il centro della questione è sempre la differenza che intercorre tra le nostre generazioni. I nostri genitori spesso ci vedono "diversi" da loro e, di conseguenza, lontani, distanti; non sempre riescono a capirci realmente e credo che questi alimenti ancora di più la loro paura di perderci. Ora mi rendo conto che avrei tanto voluto utilizzare le parole del protagonista per far meglio comprendere a mio padre i miei sentimenti e la mia posizione. E' difficile avvicinarsi e comprendere il diverso ma, come abbiamo imparato durante le lezioni di questo corso, spesso dipende proprio da noi che, sostanzialmente, non intendiamo farlo. Credo, dunque, che questo film sia estremamente attuale.
Oltre a questo, la discussione nata in classe mi ha portato a riflettere sulla scena del primo video, in cui uno dei due padri dice all'altro: "Io spero che lei non sia d'accordo a questo matrimonio". Credono di essere diversi e distanti l'uno dall'altro ma invece sono più vicini di quanto credano.
Infine, nel primo video, un'altra scena mi ha colpito particolarmente : il momento in cui la protagonista parla con la sua tata, la quale le dice: "...uno della mia razza non deve mettersi in un posto più alto di quello che gli spetta". Dunque, questo mi porta a dire: alcune persone "di colore" si sentivano realmente inferiori alle persone "bianche" ? E' tuttora così? Il razzismo ancora presente in alcune parti della nostra società alimenta tutto ciò?

Non avevo mai visto questo film e dopo aver visionato i video penso che la diversità sia il "problema" dell'età post-moderna in cui viviamo,nel senso che bisogna abbattere i vecchi tabù culturali che si basano sull'uguaglianza,sui nazionalismi,emarginando il diverso;ma adattarci agli inevitabili cambiamenti in cui siamo incorsi e accettare che la diversità esiste e và affrontata.

Bhè nel film sono presenti numerosi pregiudizi,ad esempio il viso emblematico della madre della protagonista, oppure l'espressione del padre.
Credo che questi esempi non siano da sottovalutare, anche perchè molto spesso nel nostro paese si dice di essere aperti al multiculturalismo, al diverso, all'integrazione e invece assistiamo a fenomeni di emarginazione e razzismo verso culture diverse da noi, per cui parole e fatti non coincidono.

La mia esperienza in merito è significativa in quanto mia madre è inglese e mio padre è italiano, per cui io sono cresciuta con un altra cultura un altra lingua ,oltre a quella in cui sono inserita e credo che non ci sia cosa più importante che l'apertura ed è questo che porta al cambiamento, allo scambio con l'altro , e la diversità in questo caso deve essere vista come arricchimento interiore.

CHIARA